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Autore: SHineRose    11/08/2016    1 recensioni
"-Dannata immortalità.- la volpe lo guardò attentamente, come a scrutarlo, e Sesshomaru s'infastidì.
-Che hai da guardare?- ma la volpe non fece nulla. Continuò a guardarlo come se volesse scoprire il significato nascosto della frase che Sesshomaru aveva detto qualche minuto prima.
-Rin dovrebbe avere all'incirca diciassette anni. Non le resta molto da vivere.-"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Bankotsu/Jakotsu, Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nerima
 

Una volta entrata nella stanza vedo Sesshomaru seduto sul letto con la schiena dritta e sguardo glaciale. Il solito insomma, anche se avrei preferito che non sembrasse così dannatamente distante. Sospiro porgendogli il piatto con le brioche. Lo vedo mentre esamina inespressivo i dolcetti, probabilmente non sapeva cosa fossero.
-Sono delle brioche. Sono molto buone, assaggiale!- gli dico con un sorriso forzato. Lui le guarda per alcuni secondi, indeciso sul da farsi, se mangiarle oppure rifiutarle. Alla fine ne prenderne una e l'assaggia. Inutile dire che aspettai il suo verdetto che, puntualmente, non arrivò. Alla fine sorrido compiaciuta nel vedere che l'aveva mangiata tutta, anche se lentamente.
-Chi era quell'essere?- ecco cosa gli stava passando per la testa! Ed ecco il motivo del suo sguardo perforatorio! Cerco di trattenere un'altro sorriso riuscendoci.
-Happosai. Un vecchio maniaco. E' un suo vizio quello di attaccarsi ai sederi ed al seno delle donne. Nonostante sia un vecchio donnaiolo devo dire che come combattente è.. accettabile- dico addentando anche io la mia prima brioche per quella sera, mentre lui stava già cominciando la seconda.
-Hm- non era esattamente ciò che mi aspettavo da lui. Avrei preferito portare avanti una normale conversazione con Sesshomaru, ma mi rendo conto che è quasi impossibile. Per lui è già uno sforzo aprire la bocca!
-Come mai ti conosce?- chiede ancora. Devo dire che mi piace il fatto che si stia interessando della mia vita, ma il ricordo di lui impegnato con qualcun'altro mi colpisce come un treno. Sospiro, per la ventesima volta in un giorno solo.
-Nella scuola che frequento ci sono Akane e Ranma, due persone fantastiche devo dire, e sono i miei migliori amici. Lui è una specie di nonno per loro, anche se i due non lo sopportano minimamente. Lo picchiano ogni giorno. A volte mi fa davvero pena, ma altre vorrei soltanto farlo affogare, soprattutto quando mi tocca. Mi ha conosciuto mentre ero a casa di Ranmna ed Akane per un proggetto scolastico.- dico addentando ora la mia seconda brioche. Ma poi mi chiedo, perché mai mi sento in dovere di dirgli tutte queste cose? Lo vedo esitare per qualche secondo. Probabilmente voleva chiedermi anche del ragazzo del parco, quindi decido di rispondere.
-Per quanto riguarda il ragazzo che hai steso questo pomeriggio, Kuno Tatewaki, è un'idiota fissato con le ragazze, solo che il suo è sempre un'amore non corrisposto. Ha una fissa per Akane e la Ragazza con il codino che non è altro che Ranma, ma questo te lo spiegherò in un'altro momento. E poi, quando sono arrivata lì ha cominciato a perseguitarmi come la morte. Cerca sempre di baciarmi, quell'idiota. Prova in tutti i modi ad attirare la mia attenzione attraverso stupidi giochi, fallendo miseramente ogni volta. E... grazie per avermi.. ehm.. salvata. E grazie ancora per essere intervenuto in entrambi.. gli scontri, se così posso definirli.- gli dico posando i piatti sulla mia scrivania, li avrei portati in cucina e lavati più tardi, ora volevo continuare la mia chiaccherata con Sesshomaru. Chiacchierata... meh.. più che altro parlo io dato che lui sembra essere la personificazione di un muro.
-Domani ti mostro Nerima, è un posto fantastico, devo ammetterlo, spero ti piaccia, proprio come piace a me. Ti avviso però , quì non ci sono demoni, e se ce ne sono, sono davvero pochi e la maggior parte di loro sono umanizzati. Ora vado un attimo nella mia stanza-armadio per cambiarmi, tu puoi metterti a dormire.- concludo dirigendomi verso la mia meta. Chiudo la porta alle mie spalle e mi spoglio, per poi infilarmi nel mio pigiama, che era costituito da un misero pantaloncino, che sembravano più una mutanda che un pantaloncino, ed una magliettina la cui spallina mi ricadeva sempre lungo il braccio. Dopo di che mi dirigo verso il bagno per svolgere la mia solita routin, una doccia veloce e rinfrescante, mi lavo i denti e spalmo sul mio corpo una crema idratante al cioccolato.
Ritorno nella mia stanza e vedo Sesshomaru steso sul letto con gli occhi chiusi, probabilmente si sarà addormentato, anche se non mi risultava che i demoni avessero bisogno di dormire. Faccio spallucce e mi accoccolo nel mio sacco a pelo, proprio acconto ad Hikari, per poi cadere tra le braccia di Morfeo.






Quando riapro gli occhi mi stiracchio piano. Controllo la sveglia per vedere l'ora, e vedo che sono le otto del mattino. Rendendomi conto che oggi è domenica mi rimbocco le coperte fin sopra la testa e mi accoccolai contro quel corpo freddo ma che spirigionava calore. Sento una mano circondarmi le spalle e qualcosa, molto soffice che mi sta riscaldando la schiena. Mi stringo ancor di più a quel corpo e mi beai delle piccole carezze che stavo ricevendo, per poi scivolare nuovamente nel regno dei sogni, con un sorriso sulle labbra.


Quando mi sveglio, per la seconda volta, la sveglia segnalava le dieci e mezza del mattino, cerco di cambiare posizione ma qualcosa me lo sta impedendo. Apro piano gli occhi e vedo un paio di labbra a tre centimetri dalle mie. Evito di urlare e prendo a contemplare quelle labbra per attimi che mi sembravano infiniti. Vorrei toccarle e baciarle. Vorrei morderle fino a farle sanguinare. Vorrei-
-Mi stai fissando.. le labbra- dice Sesshomaru facendomi sobbalzare. E solo in quel momento mi rendo conto che mi trovavo nel letto, tra le sue braccia. Ma come ci ero finita? Che fosse stato lui? Ma poi, perché mai avrebbe fatto una cosa del genere?
-Per caso.. mi ci sono infilata io?- gli chiedo guardandomi intorno nervosamente.
-No. Ti ci ho portata io. Se dormi per terra rischi di svegliarti con il mal di schiena.- bella scusa bocconcino! Vorrei tanto prenderti su questo letto, farti mio e forse- per tutti i Kami devo darmi una regolata! Lui è sposato ed io sono una misera umana senza speranze.


-Io vado a cambiarmi, e tu dovresti fare lo stesso.- gli dico passandogli un paio jeans ed una maglietta nera, gli passo anche dei calzini e le scarpe da ginnastica che gli avevo comprato.
Entro nella stanza armadio, cercando di sfuggire da questa situazione imbarazzante, e comincio a frugare tra i vestiti cercando qualcosa di decente.
Opto per un pantalone nero ed una camicetta leggera a quadri senza maniche, rosso e nero. E decido di indossare le mie converse rosse e di legare i capelli in una coda alta. Per quanto riguarda il trucco non faccio molto, soltanto un pò di eyeliner, mascare ed uno strato sottile di rossetto dal colore rosso, tanto per dare un pò di colore alle mie labbra. Bussai dall'interno della stanza-armadio per poi chiedere a Sesshomaru se si fosse vestito, rispondendomi con un secco "Si".
Quando esco mi imbambolai alla vista che mi si presentava davanti. Era a dir poco stupendo. Anche con un'abbigliamento classico rimaneva sempre una meraviglia guardarlo, sopratutto con la sua coda poggiata sulle spalle large, che porco gatto avrei voluto sbatterlo lì in piedi!
Immagini di noi due mentre facevamo cose sconce mi attraversano la mente facendomi arrossire fino alla punta dei piedi. Lui si avvicina ed io indietreggio fino a toccare con la schiena il muro freddo e duro. Lui mi annusa. Si avete capito bene, non è la mia immaginazione.
-Non hai la febbre.- ma grazie captain obvious!
-Perché sei rossa?- e cosa dovrei risponderti? Che stavo pensando a come sarebbe bello la vista di te mentre mi stai sopra? O mentre mi stai tra le gambe? Oppure ancora mentre ci sto io tra le tue di gambe? A quei pensieri arrossisco ancor di più e comincio a balbettare cose sconnesse e senza senso, mentre la distanza tra noi due stava diminuendo drasticamente. Respiro profondamente e cercai con tutte le mie forze di fare una frase, con abbia senso.
-Andiamo a mangiare, probabilmente la colazione è già pronta.- dico prendendolo per il polso e trascinarlo giù per le scale. Avevo disperatamente bisogno di un contatto con lui, di qualsiasi tipo. Ed afferrarlo per il polso è stata una genialata, meh... non mi soddisfa completamente ma va comunque bene! Almeno ora avevo l'onore di toccare la sua pelle – senza rischiare di essere fatta a fettine sottili!
Arrivata in cucina faccio sedere Sesshomaru alla mia destra e gli metto nel piatto un paio di dorayaki, tanto per vedere se sono di suo gradimeno, e lo stesso faccio per me.
-Rin, ha chiamato il preside- dice ad un tratto Bankotsu continuando a mangiare i suoi dorayaki. Io mi pietrifico. Stavo cominciando a sudare freddo, perché sapevo esattamente perché quello svitato avesse chiamato casa. Oh Kami, ce l'avete per caso con me?
-Devi smetterla di fare a pugni con Kuno.- mi rimprovera Hakudoshi addentando la sua di frittela. Perché quello era un rimprovero, vero?
-Se un'idiota maniaco cercasse di toccarti il sedere e di portarti a letto con ogni mezzo credimi, faresti la stessa cosa che faccio io!- gli dico nervosamente per poi bere un pò di succo d'arancia.
-Certo, ma almeno fallo fuori dalle mura scolastiche. Sei già stata sospesa il mese scorso, non vorrai che succeda anche adesso.. un'altra volta- dice Bankotsu leggendo un giornale. Da quando lo ha visto fare da un tizio in televisione lo fa anche lui, nonostante non ci capisca un tubo su quello che c'è scritto dato che parlava di economia e politica.
-Se devi proprio dare consigli di vita lascia che te ne dia uno anche io- lui mi guarda e mi fa un cenno con il capo, dandomi il suo consenso.
-Gira il giornale. Lo stai tenendo al contrario.- gli dico seria per poi scoppiare a ridere insieme a Jakotsu. Hakudoshi accenna ad un sorriso mentre Sesshomaru era imasto impassibile. Certo che ha prorpio un cuore di ghiaccio! Un sorriso non ha mai paralizzato nessuno!
-Comunque sia. Buttando nel cestino questa storia di Kuno, fosse per me potresti anche ucciderlo per quel che me ne frega, Happosai? Ti dà ancora dei grattacapi quel don giovanni?- mi chiede Jakotsu sorseggiando il suo tè. Sospiro e gli faccio di si con la testa.
-Quel maniaco, se lo prendo lo faccio a fettine minuscole!- aveva ringhiato Hakudoshi addentando una brioche. Sorrisi, pensando che se mai fossi stata in pericolo potevo contare sulla mia famiglia. Vorrei che anche Sesshomaru ne facesse parte, vorrei che lui mi stesse accanto tutto il resto della mia poca vita. Vorrei.. lui, solo e soltando lui. Mi basterebbe la sua presenza accanto a me. Mi alzo, cautamente da tavola e ritorno nella mia stanza. Avevo lasciato Sesshomaru con quei tre, mi preoccupai in un primo momento dopo di che mi calmai. Sesshomaru poteva cavarsela anche senza di me.





Sesshomaru li guardò, quasi studiandoli uno per uno. Il primo a parlare fu proprio Jakotsu.
-Senti bel fustone se non la smetti di guardarmi con quello sguardo non mi tratterrò dal buttarti fuori dalla stanza di Rin!- cercò di minacciarlo. Ma Sesshomaru lo ignorò e continuò a fare ciò che faceva sempre, e cioè studiare il nemico.
Ma come poteva considerarli dei nemici se si erano presi molta cura della sua Rin? In fondo, loro sono come i suoi genitori, l'hanno vista crescere e trasformarsi in una donna.
Sesshomaru ringraziò chiunque ci fosse nell'alto dei cieli per avergli impedito di vedere Rin crescere, altrimenti avrebbe maledetto il mondo umano. Non voleva vedere con i suoi occhi come il tempo passasse velocemente per l'umana, anche se ne era consapevole.
Sapeva che Rin non aveva molti anni da vivere, sessant'anni erano come un paio di giorni ai suoi occhi. E ne aveva avuto conferma quando aveva intrapreso quel viaggio per cercare l'immortalità. Gli era sembrato che avesse cominciato da un paio di giorni, ma in realtà erano già trascorsi sette anni.
Anni che a Rin dovevano essere sembrati interminabili.
-So che tu vuoi sapare cose riguardanti su Rin. Ma se tu non dai voce ai tuoi dannati pensieri non saprò che risposta darti!- sbuffò allora Bankotsu.
-Rin è in pericolo?-
-Se ti stai riferendo ad attacchi di demoni no, non è in pericolo, ma se ti stai riferendo a Kuno e Happosai, si lo è.- disse Jakotsu continuando a mangiare. Sesshomaru tese i suoi muscoli e guardò il demone davanti a se.
-Spiegati-
-Kuno e Happosai sono piuttosto.. appiccicosi, soprattutto verso le bellissime e morbide forme della nostra Rin. Quei due sono in grado di scendere a compromessi col diavolo stesso pur di avere l'occasione di toccare il suo corpo. Quindi ti direi di stare ben attento se non vuoi che ti si soffi da sotto il naso la tua compagna.- bastò questo per far accendere in Sesshomaru la peoccupazione mista a gelosia, e rientrò nella stanza di Rin trovandola a coccolare quella volpe.
Si rilassò in automatico vedendo che era lì, davanti i suoi occhi ed era sana e salva, lontano da mani sospette.






Lo guardai leggermente divertita e gli dissi che un giorno ci sarebbe bastato a vedere Nerima. Così, dopo aver preso le chiavi di casa, cellulare, bottiglia d'acqua e due pananini, li metto dentro il piccolo zainetto in pelle. Entrambi uscimmo dalla villa, inoltrandoci nelle strade semi vuote della città.
Lo portai al parco, nel centro dove vi erano tutti i negozi, gli feci vedere dove si trovava la mia scuola e lasciai il più bello all'ultimo. Lo porto nel parco naturale di Nerima, che racchiudeva qualche ricordo dell'epoca Sengoku, lì vi era una cascada, ed ero sicura che sarebbe piaciuto al demone.


Putroppo, come al solito d'altronde, i Kami non sono mai dalla mia parte. Ed ecco Kodachi, la sorella di Tatewaki. Ma tu guarda! Proprio oggi dovevi rompermi le scatole? Spero soltanto che non mi noti. Prendo la mano di Sesshomaru e cerco di portarlo il più lontano possibile da Kodachi, che sicuramente non si farà nessuno scrupolo a provarci con Sesshomaru.


Tipregoignoramitipregoignoramitipregoignora-


-Rin! Ma che bella sorpresa!- appena sento la sua voce mi pietrifico sul posto, mentre Sesshomaru mi guarda confuso non capendo il mio comportamento.
-Cosa ci fai da queste parti?- mi chiede con un sorriso talmente falso.
-Potrei farti la stessa domanda.- le rispondo non riuscendo a trattenere una risata nervosa. Se osa mettere le mani su Sesshomaru la spenno viva!
-Ma ciao bel fustone!- o mio dio! I suoi metoti di corteggiamento sono anche peggio dei miei!
-Mi chiamo Kodachi Kuno, chiamata anche Rosa Nera!- tende la mano verso di lui e lo vedo come la guarda disinteressato.
-Se hai finito io me ne andrei- dice stringendo la mia mano e tirandomi nella parte opposta. Kodachi, come al solito, non demorde e fa un salto fino ad arrivargli davanti.
-Ma come?! Osi ignorare una donna come me?- chiede offesa ed indignata.
-Si- mi trattengo dal ridere finendo per tossire rumorosamente, tanto che Sesshomaru mi poggia la mano sulla schiena tirandomi dei colpetti leggeri.
-Perché non lasci perdere questa specie di maschiaccia? Io sono molto più adatta per stare al tuo fianco.- gli dice poggiando una mano sul suo petto con una voce sensuale. Tsè, stupida se credi che-
Aspetta...
Una mano.. ha poggiato la sua mano...
voce sensuale?!
Mi giro di scatto verso i due e vedo che Kodachi lo sta quasi per biaciarlo, ma la spingo con talmente tanta forza da farla rotolare a tre metri distanza. Lei si rialza e mi guarda con rabbia.
-Dannata!- dice agitando il suo nastro. E quello da dove l'ha tirato fuori?
Riesco a schivare tutti i suoi attacchi e alla fine la lego sia alle mani che ai piedi con il suo stesso nastro, e per chiudere in bellezza le faccio un bellissimo fiocco alle mani.
-Non toccarlo mai più o altrimenti non mi limiterò a legarti!- la minaccio, quasi ringhio per quanto sono arrabbiata. Prendo la mano di Sesshomaru e faccio intrecciare le nostre dita proprio davanti agli occhi di Kodachi e lo trascino il più lontano possibile da quella serpe.


-Però. Sei davvero intrepida.- dice guardandomi. Io mi giro dall'altra parte ormai rossa in volto. Sapessi anche cosa mi passa per la testa ogni volta che mi tocchi!
-Tsk!- sbuffo continuando ad evitare il suo sguardo. Rivolgo il mio sguardo al cielo e vedo Happosai appollaiato su un ramo, proprio sopra la mia testa. Cerca di saltare e prima che atterri su di me gli assesto un piede in faccia, facendolo rotolare accanto a me.
-Happosai-
-Rin, ho bisogno del tuo aiuto!- dice sedendosi a gambe incorciate voltato verso di me. Lo guardo curiosa.
-Tatewaki Kuno mi sta cercando, dicendo di voler eliminate tutti i suoi rivali in amore!- mi spunta un'enorme gocciolone sulla testa e mi rialzo. Non ho la minima intenzione di aver a che fare con quei due idioti. Che se la sbrighino da soli!
-Scordatelo.- lui mi afferra per il sedere ma prima che io possa reagire Sesshomaru gli ha già tirato un calcio, facendolo rotolare di tre metri. Ringrazio Sesshomaru con un sorriso e comincio a camminare nella direzione opposta del vecchio.
-MA MIA DOLCE RIN!-
-Niente da fare.- dico andandomene seguita da Sesshomaru. 













Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite!
Ringrazio anche coloro che hanno recensito! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento!
Vorrei farvi una piccola domanda, non pensate che Kodachi somigli un poco a Kagura?
Dovrei aggiungere un pò più di azione? 
Ma sopratutto, se vi è piaciuto il capitolo, che cosa ha attirato la vostra attenzione?
Vi sto facendo queste domande perché così potrò sapere anche cosa piace a voi ed in questo modo potrò migliorare i capitoli a venire!

Nel caso ci fossero errori di qualsiasi natura vi pregherei di farmeli notare!
Grazie ancora per coloro che seguono questa storia!

Bye Bye :3

 
   
 
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