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Sai, ieri mi è successa una cosa strana: ti ho visto abbracciato a quella sconosciuta dai capelli chiari - quella con gli occhiali che sorride poco ma dolcemente - e ho percepito qualcosa dentro sgretolarsi inesorabilmente...

Avvolto dalle sue braccia minute e femminili che hai accolto volentieri, ho letto nei tuoi occhi color nocciola una mescolanza di piacere e benessere, condita con una punta di felicità; avevi un sorriso sereno e innamorato dipinto sul viso, segno inequivocabile che stessi vivendo qualcosa di bellissimo.

Qualcosa da cui mi sono sentita esclusa...

Onestamente non so stabilire con esattezza come sia avvenuto, se si sia trattato di un dispetto del destino fare in modo che mi trovassi lì quando tutto ciò è accaduto oppure se fosse già stato scritto nel libro della vita.

Eppure sono certa che in quel preciso frangente di tempo, in quell'attimo reso maledettamente interminabile dall'improvvisa sosta dello scorrere dei minuti, il mio cuore si sia infranto in mille cocci taglienti di cui non ti curerai mai - ci scommetto.

Non sono neanche in grado di dire se abbia fatto più male sentire quell'intensa nota di sconforto stridere con il ritmo pacato della giornata, accorgersi del sorgere di una punta di amarezza nel mio animo e della repentina e rapida comparsa del mostro dagli occhi verdi - la gelosia - o avvertire con quanta violenza una velenosa e pungente morsa di mero astio mi abbia stretto le viscere.

È bastato ruotare il capo a destra, spinta dall'insano e smodato desiderio di concedere alle mie iridi di speranza di incrociare di nuovo le tue gemme dalle sfumature di cioccolato, e indirizzare lo sguardo sulla tua figura alta e slanciata per morire dentro, per sperimentare un concentrato di rancore e tristezza, di invidia e scetticismo.

Per rendermi conto della veemenza con cui questa scarica di negatività stesse pulsando nelle vene, corrodendole al suo passaggio.

Hai evitato di ricambiare il mio sguardo, preferendo ignorarlo per riservare il tuo unicamente a lei. E in quell'istante credo di averti persino odiato, sai?

Di sicuro non l'avrai notato, ma anche lì un frammento della mia anima si è spezzato, trafitto da scaglie di dolore, e un germoglio di contentezza è appassito, sfiorato dagli spifferi della delusione.

Non so come ci sia riuscita, ma non ho versato neanche una lacrima silenziosa e limpida - forse per non farti sentire in colpa, forse per nascondere cosa stessi provando in quel momento - malgrado il mio carattere.

Immagino che almeno un po' ti sia divertito a ingannarmi, a spingermi nel tranello dell'amore a prima vista: mi ero illusa di poter concretizzare il sogno romantico e traboccante di zucchero che faceva sempre capolino nella mia testa, avevo custodito gelosamente la speranza di trascorrere un'intera vita con te, di bearmi ancora di pensieri dal dolce sapore del miele.

Ecco perché il mio sorriso si è spento quando ho capito che alla fine avessi scelto lei...