Fumetti/Cartoni americani > Batman
Ricorda la storia  |      
Autore: Little_Lotte    15/08/2016    15 recensioni
“Saresti disposta a morire per me?”
(...)
“Così è troppo facile.” disse ancora Joker, avvicinandosi ad Harley con fare subdolo e sinuoso “Saresti disposta a vivere per me?”
[MOVIEVERSE: "SUICIDE SQUAD." Possibile Spoiler.]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley Quinn, Joker
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Saresti disposta a morire per me?”

Harley aveva risposto a quella domanda senza alcuna esitazione.

A malapena si era fermata a pensare, le parole uscirono dalle sue labbra con tale naturalezza e semplicità, da far pensare che non potessero esistere risposte alternative a quella che aveva appena pronunciato.

Sì, certo che sarebbe morta per lui.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di compiacerlo; in fin dei conti, lui l'aveva aiutata a ritrovare se stessa.

C'era chi pensava che fosse proprio lui la causa di quella pazzia, ma Harley sapeva che le cose non stavano affatto così: Non era stato Joker a creare Harley Quinn dal niente, bensì lei ad emergere dalle noiose ceneri della dottoressa Harleen Quinzel. Certo, lui aveva in parte contribuito a quella rinascita, ma non poteva certo attribuirsene tutto il merito.

In un certo senso, Harley era semplicemente rimasta in silenzio per molto tempo, sopita ed in attesa che qualcuno, prima o poi, la liberasse dalla propria prigione.

Curioso che quel qualcuno fosse proprio quel pazzo criminale visionario di Joker, un uomo che certamente non era noto all'interno della comunità di Gotham City per la sua capacità di provare amore e compassione per il prossimo.

Eppure, fra lui ed Harley era nato qualcosa di speciale.

All'inizio l'aveva solo usata, approfittandosi del fatto che la sua bontà ed il crescente amore nei suoi confronti l'avrebbe portata ad obbedirgli ciecamente, ma con il tempo aveva imparato ad apprezzarla veramente; se non altro, non provava l'irrefrenabile desiderio di ucciderla ogni volta che apriva bocca.

“Così è troppo facile.” disse ancora Joker, avvicinandosi ad Harley con fare subdolo e sinuoso “Saresti disposta a vivere per me?”

Harley ebbe un leggero sussulto ed il fiato le si mozzò in gola.

Vivere per lui... Oh, quello sì che sarebbe stato difficile! Significava dover rinunciare a tutto, mettere da parte ciò in cui aveva sempre creduto – o almeno, in cui aveva pensato di credere – ed abbracciare una nuova vita, fatta di pallottole e di fughe, di pericoli ed inseguimenti.

Quella stessa vita dalla quale aveva sempre cercato di salvare i propri pazienti.

“Quella però non ero io.” si disse Harley, scacciandosi dalla testa quei ridicoli pensieri “Non ero io a controllare la mia vita, ma Harleen. Le ho dato ascolto per molto tempo, ma adesso è giunto il momento di cambiare vita. Da adesso in poi, Harley Quinn deve essere libera.”

Quello che fece a Joker fu un giuramento in piena regola e, per certi versi, assomigliava quasi ad una promessa d'amore.

Le loro labbra si sfiorarono, le dita di Joker giocavano con i suoi capelli biondi e le facevano il solletico, facendola ridacchiare. Harleen non trovava la forza di reagire, mentre Harley, prepotente, prendeva sempre di più il sopravvento.

La ragazza chiuse gli occhi e sospirò profondamente, prima di gettarsi nell'acido.

Joker le aveva spiegato il perché di quel bizzarro rituale e lei, nonostante tutto, era riuscita a capirlo; del resto, vivere per lui significava anche questo: Accettare ogni cosa di lui ed amarlo lo stesso, senza alcuna remora ed alcun ripensamento.

La risata di Joker risuonò fastidiosamente per l'intera stanza, fino a penetrare profondamente nella testa di Harley. La pelle bruciava a causa dell'acido caldo, ma lei sembrava non avvertire alcun dolore; non percepiva più alcunché, al momento, se non la voce ammaliante del suo uomo.

Pochi istanti dopo anche lui era lì, insieme a lei, e la teneva stretta fra le braccia, quasi avesse il timore di vederla scivolare via da un istante all'altro. Rideva ed era felice, e nonostante tutto il dolore e la confusione, sentiva di esserlo anche lei.

Quella che si stavano scambiando era una promessa, una folle promessa di essere sempre l'uno accanto all'altra, di supportarsi nelle quotidiane pazzie, semplicemente di vivere l'uno per l'altra.

Faceva paura, pensava Harley, ma in qualche modo la rendeva felice, come quell'acido che le bruciava la pelle e aveva lasciato segni indelebili sopra il suo volto, ma che oramai non provocava più alcun dolore sopra il suo corpo. Si sentiva come anestetizzata, persa fra le braccia di quell'uomo che l'aveva riportata in vita e per il quale sarebbe stata disposta a fare qualsiasi cosa.

“Allora, zuccherino... Come ti fa sentire tutto questo?”

Harley fissò intensamente gli occhi cangianti di Joker e sorrise ampiamente, prima di rispondere con voce persa ed innamorata: “Viva. Mi fa sentire terribilmente viva.”

Joker esplose in un'inquietante risata e poi, gentilmente, si protese verso Harley per catturare le sue labbra in un lento, estenuante bacio. Lei gli gettò le braccia al collo e si strinse a lui, in una danza vorticosa che celebrava il nuovo inizio di quell'assurda, improbabile vita insieme.

Nessun dubbio, nessuna paura, nessun genere di incertezza.

Solo lo spirito di Harleen Quinzel, che giaceva oramai priva di vita sul fondo di quella vasca piena d'acido.







N.d.A: Scusate, non è colpa mia se questi due mi hanno di nuovo fatto perdere la testa. 
Tutta colpa di Suicide Squad, lo ammetto... Del resto, loro sono così belli! *O*

  
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Batman / Vai alla pagina dell'autore: Little_Lotte