Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: LaReginaAkasha    17/08/2016    1 recensioni
Cosa succede se vedi troppe volte il trailer ufficiale della S4? Che dei frammenti d’immagine si insinuano nella tua mente e d’improvviso prendono vita per raffigurare una brevissima visione del futuro. Tutto quello che doveva accadere è successo, inesorabile. Ma che ne sarà di Sherlock e dei suoi amici? Io non lo so di certo, ma loro nella mia mente hanno deciso che doveva esserci questo breve momento…
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA FINE DI UN’ERA



DISCLAIMER: Tutti i personaggi di Sherlock BBC appartengono a Mark Gatiss, Steven Moffat e BBC. Questo racconto non è stato pubblicato a fini di lucro.


Guardava sconvolto la scena davanti a lui.

Erano tutti lì, alle sue spalle, i suoi amici. Pochi, veri, fidati.

Erano lì per lui, ma non ne era cosciente.

Tutto vorticava nella sua testa in maniera caotica. Per la prima volta nella sua vita non stava catalogando maniacalmente gli eventi nel suo Palazzo Mentale. Gli piombavano addosso come immagini di un caleidoscopio. Una sorta di Sindrome di Stendhal dell’orrore.
Inesorabilmente fu sopraffatto: si accasciò su se stesso, chiudendo il suo lungo corpo tra le sue stesse braccia, la testa abbandonata sulle ginocchia.
Non piangeva, non urlava, respirava e basta. Ma nella sua mente, disperato, cercava il suo Palazzo Mentale, non capiva se si era perso o se era stato distrutto. Il ragazzino dentro di lui urlò dal panico.
Ma da fuori nulla si percepiva, sembrava solo catatonico e rannicchiato in se stesso. Ed era molto più preoccupante di qualsiasi altra reazione.

Parole.
Vennero tentati diversi approcci verbali per farlo tornare in lui. Dal tono di sfida di suo fratello maggiore al tono più supplichevole del suo migliore amico. Ma lui non reagiva.
Le parole non lo raggiungevano.

Si sentì un piccolo sospiro di frustrazione, di chi si gioca il tutto per tutto. L’istinto le prudeva terribilmente, come sempre quando si trattava di lui. Sapeva, mentre si dirigeva piano verso l’uomo accovacciato, che stava per compiere dei gesti così inusuali che già in condizioni normali era difficile prevedere la sua reazione. Ma il suo istinto negli anni aveva sempre avuto ragione su come prenderlo, sia che si trattasse di capricci che di paure. Non si armò neanche di coraggio, era solo bisogno di vederlo star meglio. Si inginocchiò di lato a lui. Piano lo abbracciò e attese la sua reazione.

Profumo.
Quel profumo lo tranquillizzò all’istante. Si abbandonò a quel contatto rassicurante appoggiando il viso tra il petto e la spalla di lei finendo per abbracciarla a sua volta. Lei non si era accorta di star trattenendo il respiro finché non sentì che stava funzionando. Appena lo sentì accettare la sua intrusione nel suo mondo, lo abbracciò ancora più saldamente, spostando una mano sulla sua nuca ad accarezzagli i capelli e appoggiando le sue labbra alla tempia di lui.

Stettero così per alcuni momenti, dimentichi di dove si trovavano e con chi. Quando lui si sentì abbastanza sicuro della propria voce disse:

“Avevi ragione. Questo non era un gioco.”
“Lo so. Ho sempre ragione.”
“Ah sì? Da quando di grazia?”
“Da quando, a furia di frequentare l’insopportabile e unico consulente investigativo al Mondo, ho imparato ad unire al mio infallibile intuito una buona dose di deduzione logica, che temo faccia d me un’altrettanta insopportabile saputella.”

Lui sorrise piano contro la sua spalla prima di proseguire: “Già e per la mia stupida ossessione tutto è stato distrutto.”
“Vero. Ma è tutto finito ora e siamo sopravvissuti.” Lo stringeva più forte nel dire questo. “ E i sopravvissuti ricostruiscono.”

A quella frase lui finalmente aprì i suoi bellissimi occhi chiari per soffermarsi sul nero ardente di quelli di lei. Aveva ragione. Un’altra volta. Ed era deliziosamente insopportabile.

“Hai di nuovo ragione, insopportabile saputella.” Mantenendo il suo sguardo fermo in quello di lei aggiunse piano: “Andiamo a casa.”

“Mia o tua?”
“La nostra, Hooper.“ La corresse sornione lui: “Ovviamente Baker Street.“
“Oh, certo, Sherlock.“ Rispose lei un po’ sarcastica, ma anche felice. “Ovviamente Baker Street.”
 
L'angolo della Regina: Sia ben chiaro non mi prendo responsabilità su questa storia, hanno fatto tutto loro!!!! Ero lì, tranquilla, a scrivere altro e loro si sono intrommessi con questa scena. Ho dovuto scriverla o non mi avrebbero lasciato in pace! Anche se hanno dichiarato che sarà la serie più oscura finora tra quelle di Sherlock e che probabilmente qualcuno, a questo giro, ci lascerà le penne sul serio, la mia mente non si rassegna a sperare in un happy ending con tutti san e salvi... O almeno salvi.
Un grazie di cuore alla mia beta Fede che me lo ha corretto in tempo reale... XD
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: LaReginaAkasha