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Autore: Bad Devil    18/08/2016    0 recensioni
Edward aveva saputo essere persuasivo e convincente, ma mentre il loro incontro fuori dal manicomio avrebbe dovuto essere sbrigativo e formale, l'indomani il dottore si svegliò in un letto che non gli apparteneva, con un groviglio di riccioli ramati tra le dita.
[Scriddler / RiddleCrow]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: L'Enigmista, Scarecrow
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: “The Morning After”
Autore: Cadaveria Ragnarsson
Fandom: Batman
Personaggi: Jonathan "Scarecrow" Crane; Edward "Riddler" Nygma
Pairing: Scriddler / RiddleCrow
Genere: Fluff, Missing Moments
Rating: Giallo
Avvertimenti: Slash
Disclaimer: I personaggi presenti in questa storia non sono reali, né di mia proprietà. Inoltre sono maggiorenni. Non ho nessun diritto legale su di loro a differenza degli autori e, dalla pubblicazione di questo scritto, non vi ricavo un benché minimo centesimo.




The Morning After

La relazione tra Edward Nygma e il Dr. Crane aveva preso forma tra le mura opprimenti della cella che dividevano ad Arkham.
Il più restio a iniziarla fu proprio il dottore, così "inadatto" ai rapporti sentimentali da voler troncare ogni sorta di contatto con l'Enigmista ancor prima che la situazione sfuggisse al loro controllo, limitando i loro contatti unicamente a quelli lavorativi.
Edward d’altro canto, aveva saputo essere persuasivo e convincente e, mentre il loro incontro fuori dal manicomio avrebbe dovuto essere sbrigativo e formale, l'indomani il dottore si svegliò in un letto che non gli apparteneva, con un groviglio di riccioli ramati tra le dita.
Lo giustificò a sé stesso come un incidente, ma purtroppo sapevano entrambi che sarebbe ricapitato.

Quella mattina Edward lo aveva accolto con un bel sorriso, saltando giù dal letto in boxer, già energico, chiassoso e di buon umore.

"Vestiti. Preparo la colazione." Aveva detto prima di uscire dalla stanza, lasciando il dottore da solo e a disagio in quel letto.
Sul pavimento vi erano ancora i loro abiti, gettati alla rinfusa durante il momento di passione, unitamente al preservativo che avevano utilizzato e che ora gli offendeva la vista, rimarcando in modo evidente quanto avvenuto poche ore prima.

Si rivestì a propria volta fino ai pantaloni, impossibilitato ad indossare la camicia i cui bottoni erano stati strappati nella foga del momento. Ebbe la decenza di gettare il preservativo usato nel cestino più vicino, forse più per nasconderlo alla vista, che non altro, andando poi verso il bagno adiacente alla camera da letto di Edward per lavarsi le mani e sciacquarsi il viso.

Nello specchiarsi apprese con orrore di avere il collo e la gola sporcati qui e là da qualche livido violaceo, sicura opera della bocca dell'altro che, la notte precedente, aveva morso e succhiato la sua pelle come a volerla far propria.

Sospirò, cercando di dissipare l'imbarazzo che provava al solo ricordo di quanto avevano fatto. Uscì dalla stanza e si diresse verso alla cucina dove Edward, ora anche lui vestito dei pantaloni, stava preparando delle uova strapazzate.
Accortosi della sua presenza lo accolse con un sorriso malizioso, indicandogli poi con un cenno del capo la tazza di caffè fumante sul tavolo.

"Senza zucchero, vero?" Gli domandò, in evidente trepidazione per scoprire se avesse indovinato.

Crane annuì, prendendo la tazza e sorseggiandone il contenuto.

"Mmm mh" asserì, sollevato.
Dopo tutto quello che era successo, gli serviva davvero un buon caffè.

Edward divise equamente le uova in due piatti, posandoli poi entrambi sul piccolo tavolo della cucina. Anche se cercava di non darvi peso, Jonathan riusciva a sentire il suo sguardo addosso, in entusiastica contemplazione dei lividi sul suo collo.

"Quindi..." iniziò Ed, punzecchiando le uova con la forchetta per dividerle in pezzi più piccoli.
"Hai dormito bene?"

Fu in quel momento che Jon realizzò la cosa: aveva effettivamente dormito delle ore consecutive, contro ogni aspettativa, svegliandosi discretamente riposato.
Annuì disinteressato per non dargli troppa soddisfazione, conscio che Edward fosse consapevole dei suoi disturbi del sonno, iniziando a mangiare parte della sua colazione.
Doveva dargliene atto: persino in una cosa semplice e sciocca come cucinare delle uova, Edward riusciva a fare un lavoro eccezionale.

"Il tuo corpo sta bene?" Gli aveva chiesto all'improvviso, decidendosi finalmente a guardarlo in faccia.

Edward rispose con un sorriso, annuendo.

"Yup."
Poi aveva riso, probabilmente per dissimulare un po' del disagio che doveva aver accumulato alla domanda, nonostante la finta ostentazione di sicurezza.

Crane stirò a mala pena un angolo della bocca, riprendendo poi a mangiare.

Si sentiva un idiota; fortunatamente il caffè stava iniziando a fargli effetto, svegliandolo da quel circolo vizioso di imbarazzo e piacere per una situazione domestica che normalmente avrebbe disprezzato.

Ad ogni sorso si sentiva sempre più se stesso.

Edward mangiava in silenzio, con quel sorriso malizioso e divertito sempre presente sulle labbra.

"Ti serve una camicia nuova, vero?"
Gli domandò, ben sapendo di essere proprio lui la causa per cui quella del dottore era ora inagibile.
"Prendi una delle mie." gli disse "Me la restituirai domani."

"Domani?"

Edward annuì senza interrompere il contatto visivo.

"Ceniamo insieme. Pago io."

Il dottore posò la forchetta sul bordo del piatto, incredulo, ora più che mai certo che quello fosse il piano di Edward sin dall'inizio.
L'aveva manipolato fino a quel punto e, diamine, aveva funzionato.

Edward, in tutto quello, continuò a sorridere.
Finite le proprie uova si alzò, porgendo poi all'altro uomo il bollitore.

"Altro caffè, dottore?"

Crane annuì, svuotando con un ultimo sorso la propria tazza e porgendogliela per farla riempire nuovamente.
Ne avrebbe avuto bisogno, per affrontare la corte dell'Enigmista.
Stava per ingoiare un altro sorso di caffè, quando avvertì le labbra di Edward sul proprio zigomo, in un bacio delicato e leggero, ben diverso da quelli della notte prima.

"Sei bellissimo, imbarazzato."
Gli disse, trattenendosi dal ridere per averlo quasi visto soffocarsi col caffè.

"S-sta zitto."

In risposta, però, ricevette un altro bacio.





End
Cadaveria†Ragnarsson

  
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