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Autore: Giulz95    18/08/2016    0 recensioni
“Tu non sai un cazzo di me.” Sostengo il suo sguardo alzandomi sulle punte e abbasso la voce ad un sussurro. “Quello che è successo al CCM non mi rende automaticamente una tua responsabilità e non ti da il diritto di prendere le mie scelte.”
Daryl risponde con altrettanta rabbia.
“Credi che l’abbia fatto per te?!” Faccio un passo indietro per impedirgli di avvicinarsi. “Non l’ho fatto per te!”
“No, l’hai fatto per te stesso, perché sei un egoista bastardo, e non ti rendi conto di quello che mi hai tolto!” Lo spingo all’indietro, e devo controllarmi per non urlare.
“Stai dando a me dell’egoista quando eri quella che voleva abbandonarci tutti per farti saltare in aria! Non hai pensato a quello che avresti lasciato indietro?!”
“Non avrei lasciato indietro niente, perché voi non siete niente! Ti comporti come se stessimo giocando all’allegra famigliola in vacanza, quando queste sono le stesse persone che hanno fatto uccidere tuo fratello!”.
“Chi cazzo se ne frega di loro?! Me! Avresti lasciato indietro me!”

Seconda stagione e seguito di Tell it to the frohs
Enjoy!
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Devil's backbone'
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Le luci del primo mattino illuminano la strada davanti a me. Le gambe non mi reggono più, non ho più fiato, e le viscere che ricoprono i miei vestiti si stanno asciugando sulla mia pelle. Mi sono fermata tre volte per vomitare, pur essendo a stomaco vuoto. Non ci riesco. Non riuscirò ad andare avanti ancore per molto.
 
Sola.
 
Forse potrei tornare nel bosco. Forse lui non verrà. Sono già stata sola in passato, forse lo posso fare ancora.
 
Le gambe mi tremano. Sono debole, disidratata. No ce la faccio.
 
Resisti, bambina. Sta arrivando.
 
Mi fermo al margine della strada, barcollando su me stessa per un attimo.
 
Resisti, Julie, continua a camminare.
 
Cado sul cemento con le ginocchia, ma non sento nemmeno il dolore. Non mi sento più le gambe, in realtà.
 
Gli zombie non si inginocchiano, amore, avanti! Finirai col dare nell’occhio. Alzati.
 
Poso le mani avanti e mi lascio cadere sul cemento caldo, chiudendo gli occhi. Gli zombie che mi seguivano proseguono senza di me, i loro passi irregolari risuonano nelle mie orecchie. E con gli ultimi della fila, anche quell’ultimo rumore svanisce in lontananza.
 
Sola. Di nuovo, e stavolta quella coperta di sangue sono io, eh Avi?
 
Alzati, Julia.
 
“Non ci riesco…” Sussurro leggermente.
 
Alzati…
 
La voce nella mia testa diventa sempre più lontana, e i miei occhi si chiudono, avvolgendomi nell’ombra.
 

 
“Non credo tu abbia mai puzzato così tanto, Julie.”
 
Apro gli occhi, e il ragazzo davanti a me ha un volto, oltre che una voce. Mi aspetto di vedere gli occhi verdi di Avriel, ma alzando lo sguardo sul suo volto lo riconosco come quello di un’altra persona.
 
“Mitchie?” Un sussurro, nulla di più.
 
Siamo ancora sulla strada, io ancora sdraiata a faccia in giù, la testa girata verso sinistra, mentre il mio migliore amico siede a gambe incrociata di fronte a me.
 
“Ben svegliata. Sai, assomigli ad un ratto sull’autostrada da qui.”
 
Sorrido leggermente.
 
“Mi sei mancato, Mitch.”
 
“Anche tu mi sei mancata, tesoro.” Sorride mostrando le fossette. È così reale… così verosimile.
 
“Quindi, sono morta?”
 
“No. Non ancora almeno. Credo tu sia a metà.”
 
“Tu sei morto.”
 
Mitch si porta due dita all’attaccatura dei capelli, dove il proiettile di Avi aveva lasciato il suo foro d’entrata. I polpastrelli sono sporchi di sangue.
 
“Cortesia del tuo fidanzato.”
 
“Mi dispiace.”
 
“No, non era in sé, Julie. Avriel non era se stesso da molto tempo, e io… è quello che gli ho chiesto. Anche se non credevo mi avrebbe accontentato.”
 
“Volevi morire davvero?”
 
“Mmh mmh. Ero stufo.”
 
“Sì, ricordo il tuo discorso. Sei scusato per avermi chiamata puttana.” Sorridiamo entrambi e io abbasso lo sguardo. “Scott. Kirstin. Esther. Kevin… Sono con te?” Mitch mi guarda per un secondo prima di annuire. “E… E Avriel? Avriel è con te?”
 
Il ragazzo mi fissa per quella che sembra un’eternità prima di voltarsi guardando qualcosa in lontananza.
 
“Oh! Lo senti?” Il rombo di una motocicletta lontano, irreale. Daryl. “Sembra che il tuo cavaliere stia arrivando sul suo nobile destriero.” Mitch mi guarda alzando le sopracciglia allusivamente. “A proposito, niente male. Non ti facevo per una tipa da bello e dannato. Anche se con quelle braccia… Oh!” Mitch si alza, e io mi sento sollevare dall’asfalto. “Eccolo qui. Si, devo dire che su questo siamo d’accordo. Ha un fratello morto gay per caso?”
 
Merle.
 
“Non credo fosse gay.” Mormoro. Sono seduta adesso, qualcuno mi stringe le mani. Mi volto in avanti, e Daryl mi sta parlando. Non capisco cosa mi stia chiedendo ma sembra preoccupato. Guardo Mitch per l’ultima volta. Il ragazzo mi sorride.
 
“Fammi un favore Ju’. Sopravvivi a questo schifo di mondo, va bene?”
 
“Mitch… Aspetta… E’ con te?” Non mi risponde, e continua a fissarmi sorridendo. “Avi… E’ con te? È morto?”
 
Apre la bocca per parlare, ma la sua voce non gli appartiene.
 
“Avanti, piccola, svegliati.” Daryl. “Ho bisogno che tu ti tenga stretta.” Mi scrolla leggermente per le spalle. “Julie!”
 
“Daryl…” La mia voce è poco più di un sussurro, ma sul suo volto compare il fantasma di un sorriso. Abbasso lo sguardo sulle sue mani, sporche del sangue di zombie che ricopre ancora la mia pelle, rendendola appiccicosa, e i miei capelli, un unico ammasso di schifo incrostato.
 
“Toglimelo…” Sto tremando? “Toglimelo di dosso! Toglimelo!”
 
“Ehi, ehi, ehi!” Daryl mi stringe le spalle portando addosso a sé la mia attenzione “Guardami. Non abbiamo tempo ora. Devi stare sveglia, devo portarti dagli altri e ti devi tenere, o cadrai dalla sella.”
 
“Sono vivi… Sono…?”
 
“Sono vivi.” L’uomo mi lascia andare, sedendosi davanti a me. “Riesci a tenerti?”
 
Circondo la sua vita con le mie braccia e cerco di tenermi il più stretta possibile. Dietro di noi di noi Mitch alza la mano sorridendomi e muove le labbra per dirmi qualcosa.
 
“Non smettere…” Il motore si accende, e il ruggito di esso mi proibisce di capire il ragazzo.
 
Guardo ancora per un secondo prima che il ragazzo sparisca dietro di noi.
 
Non smettere…
 
Avi, cosa voleva dire?
 
È tardi, Julie. Tu hai smesso, ormai.
 
...

Carol e Lori mi hanno aiutato a ripulirmi non appena io e Daryl siamo arrivati sull’Interstatale 85, questa maledetta strada. Sophia si è persa qui. Il tour bus sul quale tutto è cominciato è visibile a qualche decina di metri di distanza. I momenti sotto l’auto, dozzine di piedi putrefatti accanto alla mia faccia. Detesto questo posto, ma il camioncino con le taniche d’acqua è ancora qui e devo dire che lo considero un bene, perché non so come avrei fatto a levarmi di dosso l’odore di morte. Carol mi ha passato dei vestiti trovati nelle le macchine ferme nell’ingorgo. Jeans e canotta, leggermente grandi per me, ma comunque utilizzabili. Daryl mi ha raggiunta dopo poco, porgendomi una sua camicia di flanella, le maniche ancora al loro posto.
 
“Farà più freddo di così.”
 
“Lo so.” Alzo le maniche della camicia al gomito, continuando a parlare. “Dobbiamo trovare un posto sicuro.”
 
“Stai bene?”
 
Alzo lo sguardo sul suo e lascio andare un respiro tremolante. “Ora sì.”
 
L’uomo mi tira a sé stringendomi, lontano dagli occhi degli altri. “Non provare mai più a chiedermi di fare una cosa del genere, donna. Non puoi chiedermi di lasciarti indietro.”
 
Mi allontano dal suo abbraccio annuendo. Carol si avvicina osservandomi per un secondo prima di lanciarmi le braccia al collo.
 
“Mi hai salvato la vita.” Si allontana guardandomi negli occhi. “Grazie.”
 
Le sorrido e mi allontano verso il resto del gruppo.
 
“Ehi.” Rick posa una mano sulla mia spalla. “Come ti senti?”
 
“Meglio.” Mi guardo attorno. Hershel e le sue due figlie ci sono, ma so che mancano delle persone. “Chi abbiamo perso?”
 
“Patricia, Jimmy… Andrea…” Chiudo gli occhi per un secondo ripensando alla bionda, e a come negli ultimi tempi le cose tra di noi si fossero sistemate. Un’amica, Julie. E l’hai persa. “…Shane.”
 
Alzo lo sguardo verso quello di Rick prima di voltarmi verso Lori per un secondo.
 
“Oh, cazzo.  Mi dispiace Rick.” L’uomo annuisce, ma dietro al suo gesto c’è qualcos’altro. Qualcosa di più oscuro. Qualcosa che non vuole che io veda. “Che cosa facciamo adesso?”
 
“Non è sicuro qui, dobbiamo continuare a muoverci.”
 
“Io dico di andare a est.” T-Dog è appoggiato a una portiera, l’aspetto spossato come tutti.
 
“Stiamo lontani dalle strade principali.” Daryl afferra la sua balestra puntandola verso un zombie dietro di noi. “Più è grande la strada più ci sono probabilità di incontrare stronzi come questo.”
 
“Per fare cosa? Girare in tondo tutto l’inverno senza scopo? Vieni a cercarmi, Julia. Vieni a cercarmi. Io ti sto cercando da quando ci siamo separati, se continui a muoverti nella direzione opposta…”
 
 
“Ci penso io.”
 
Thuck.
 
  
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