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Autore: wick_    20/08/2016    0 recensioni
"Che ci fai qui, allora?" Gli chiese brusco
"ti sembrerà strano ma ho bisogno di un amico " disse porgendogli l'alcolico
"Non sarà facendomi bere che avrai quel genere di amicizia" rise malizioso bevendo il suo Manhattan.
"Spiritoso, sono tornata in città, lavoro qui per un pó ed avevo bisogno di qualcuno che potesse aiutarmi" giustificó la sua presenza lì
"Ah va bene, perché non tornare dall'ex fidanzato cornuto dopo esser sparita per anni" ironizzò grattandosi la barba
"Anche io sono stata cornuta, ti ricordo" fece presente la donna sorridendogli maliziosa. In fin dei conti si aspettava di ritrovarlo lì, di nuovo suo.
"D'accordo, ti aiuterò.. Ma adesso o vai via o ti allontani, devo sposarmi non posso..." Meredith non gli diede il tempo di concludere la frase che si alzò e indossò il cappotto
"Non puoi tradire la tua futura moglie" nascondendo di nuovi quelle gambe sode e belle che lasciavano fantasticare troppo.
una commedia spensierata nella quale si incroceranno più volte le vite di Meredith e Ben destinati a rimanere vicini nonostante tutto.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Che vinca il migiore!
 


Avvolta nel manto notturno Meredith a passo svelto superava i passanti troppo lenti per i suoi gusti mentre il vento freddo le scuoteva i capelli sciolti. Nel rumore dei suoi passi ritrovava la sicurezza e tranquillità di cui aveva bisogno, da troppo la sua testa si era appesantita dalla fantasia di questo incontro ed anche se in questi giorni aveva riflettuto su cosa dire adesso non trovava più le parole come se fossero morte nel canale della sua gola. Finalmente arrivò a destinazione, nel portone del grande palazzo riuscì a specchiarsi sentendo un amaro gusto in bocca. Non era più la giovane ragazzina che Ben aveva conosciuto, i suoi occhi lentamente si erano riempiti  sia di malinconia che di gioia e questi li avevano appesantiti, il suo sorriso non splendeva più come quando era una tenera adolescente, il caffè, il thè e quei tiri di sigaretta nei periodi no avevano fatto perdere quel bianco splendente. Ben ebbe la fortuna di conoscerla nel fiore dei suoi anni così da poterla crescere, l'uomo era stato spesso causa della tristezza che pesava su quel docile volto. Nonostante tutti quei mutamenti rimaneva la donna più bella di questo pianeta davanti ai suoi occhioni bruni poiché mentre molti suoi coetanei si annoiavano davanti alla quotidianità e l'idea di crescere in una relazione li spaventava, egli aveva imparato ad amare ogni sua epoca. Nell'adolescenza Meredith detestava il suo nome e voleva a tutti i costi utilizzare dei soprannomi o dei diminutivi, portava il ciuffo tinto davanti agli occhi ed era nella fase di odio contro i suoi genitori, fu lì che la conobbe, fu nel momento in cui inzuppata dagli acquazzoni di fine marzo dopo una brusca litigata le propose di far pace e il suo volto si aprì di gioia come se fosse una bambina  che si innamorò di lei. Essere inammorati, che bello.. Essere innamorati di Meredith, che meraviglia! Il loro sì che fu vero amore. Passó poi nella fase "viva la natura" e costrinse il povero Ben a seguire le sue folli diete ed aiutare l'ambiente. Quello fu il periodo più comico, con la scusa della salvaguardia ambientale le rubava baci su baci davanti ad ogni albero.  Poi  una corsa contro il buio, si cresce e si cambia, ovviamente ogni età porta il peso di molte scelte. Meredith cominciò a studiare sempre più lontana da casa e Ben già uomo fatto e finito poté seguirla in una versione limitata sfruttando le festività e i week-end. La perfezione di questo uomo ebbe però una fine, la sua cieca fedeltà iniziò a scarseggiare e considerando il suo forte amore fu proprio una sofferenza. Fino al momento in cui tradì per la prima volta l'amore della sua vita riuscì a giustificare tutto ciò che le combinava, i giochetti, le gelosie, le scuse, le bugie, le liti, gli amici troppo invadenti, le sue inspiegabili irreperibilità. Giustificava tutto, non osava neanche guardare nessuna altra donna. Poi un giorno dopo l'ennesima chiamata senza risposta dalla porta principale dello studio entró questa Dea  mandata dal cielo che fu disposta ad ascoltarlo per ore ed ore. Da quel quindici marzo in poi la Dea continuó ad ascoltarlo sia durante le visite che al di fuori davanti ad un caffè o una granita. Ben rimase rigido nella sua scelta per tanto tempo nonostante la malizia che quella Venere portava con sè. Capitó tutto un venerdì sera dopo un goccetto di troppo. Si risvegliò quel Sabato mattina in un letto non suo con una donna che non assomigliava a Meredith, non provó nulla, non sentiva il suo umore migliorare anzi forse fu il contrario. Lo squallore di quel momento lo conservó nel cuore, però divenne come un'abitudine, dopo ogni mancanza di Meredith andava a far visita a Queen, che di certo non si tirava indietro per ascoltarlo e consolarlo. Questa sovrapposizione di relazione continuó per altri anni a seguire, fin quando Ben e Meredith si confidarono questo piccolo segreto. Neanche la studentessa d'oc fu molto fedele, di conseguenza decisero di perdonarsi tutto. Nel portone del palazzo mentre attendeva che si aprisse vide rispecchiarsi tutta la sua vita con lui. Adesso le circostanze erano cambiate per entrambi che si lasciarono viverere da queste pertubazuoni. La tranquillità acquistate in quella camminata per le strade della città venne presto a mancare, Meredith era a conoscenza di tutti i rischi ed i pericoli che comportava la discussione che stavano per avere. Si prese il tempo di cui aveva bisogno per salire ogni scalino e ad ogni passo verso l'oblio si ripeteva "è la cosa giusta". Lo vide lì ad aspettarla e il suo cuore perse qualche battito prima di accelerare. La barba si era fatta più folta  e lo rendeva più sexy del dovuto. I saluti di convenienza durarono più del previsto poiché entrambi si persero nel contatto visivo, nell'aria echeggiava quel flebile "ciao" mentre con lo sguardo continuavano il discorso. "Come siamo finiti così?" Rimpiangevano le pupille brune di Ben 
"Dammi un motivo per cambiare idea" pregavano le perle celesti di Meredith. Strano come molte volte le parole siano superflue, nel giro di sguardi c'era qualcosa che la bocca avrebbe rovinato, esser capiti da tutti risultava quasi volgare, in quella discussione fatta di battiti di ciglia e di viaggi all'interno dell'anima c'era qualcosa che nessuno poteva capire e rovinare perché sfortunatamente quando tutti possono capirlo la magia lascia il posto a qualcosa di più frivolo e il momento speciale muore. 
-Posso entrare?- Chiese Meredith quando non riuscì a sopportare il peso di quelle colpe e mancanze che li avevano fatti soffrire, si sentiva quasi accusata come se avesse fatto male ad un cucciolo in via di estinzione. L'appartamento non era cambiato di una virgola, il divano con i cuscini davanti alla televisione, i muri di quel colore che tanto detestava e l'odore che solo Ben poteva avere, un misto di vaniglia con il dopobarba. Meredtih non fece passare molto tempo prima di togliersi il cappotto, si comportó come se quella casa fosse anche sua per certi versi, lo guardò e spezzó l'incantesimo sorridendo e avvicinandosi al piano bar. Ben sembró pietrificato, non sapeva come comportarsi, nonostante le distanze avute il suo cuore non perse occasione per ricordargli quanto le mancasse. Camminava soave come una fata dalle ali incantate, egli non perse un momento di quel magico movimento guardando ogni dettaglio del suo corpo. Le mani curate mentre preparava i due drink sembravano l'unica cosa interessante in quel secondo. Ben non esitò neanche un attimo e le chiese maggiori informazioni sull'anello che portava al dito, lei si guardò la mano analizzando il dettaglio di quella pietra e ridendo disse "è solo un regalo, non ci fare caso". 
"Il mio era molto più bello,eppure non lo indossi più" incalzò il ragazzo geloso di una proprietà non sua. La ragazza lo guardò fisso negli occhi rientrando in quel vortice di pensieri poco effimeri 
"Lo sai che" esitó prima di continuare la frase, come se stesse soffrendo a dire quelle parole "ti stai sposando" gli ricordò. Decise di evitare quelle parole che facevano tanto male. A giudicare l'espressione di Ben sembró quasi che preferisse quelle brutte parole piuttosto che aver ricordato il matrimonio imminente con una donna che per quanto potesse sembrare perfetta non sarebbe mai stata Meredith. 
"Che ci fai qui, allora?" Gli chiese brusco
"ti sembrerà strano ma ho bisogno di un amico " disse porgendogli l'alcolico 
"Non sarà facendomi bere che avrai quel genere di amicizia" rise malizioso bevendo il suo Manhattan.
"Spiritoso, sono tornata in città, lavoro qui per un pó ed avevo bisogno di qualcuno che potesse aiutarmi" giustificó la sua presenza lì 
"Ah va bene, perché non tornare dall'ex fidanzato cornuto dopo esser sparita per anni" ironizzò grattandosi la barba
"Anche io sono stata cornuta, ti ricordo" fece presente la donna sorridendogli maliziosa. In fin dei conti si aspettava di ritrovarlo lì, di nuovo suo.
"D'accordo, ti aiuterò.. Ma adesso o vai via o ti allontani, devo sposarmi non posso..." Meredith non gli diede il tempo di concludere la frase che si alzò e indossò il cappotto
"Non puoi tradire la tua futura moglie" nascondendo di nuovi quelle gambe sode e belle che lasciavano fantasticare troppo.
"Grazie" disse lui prima di chiudere la porta di casa.
Si aspettava di peggio, certo non aveva rivelato le sue vere intenzioni, ma non bisognava svelare tutte le carte, d'altronde Meredith era tornata per non farlo sposare e se glielo avesse detto Ben non le avrebbe neanche aperto la porta. Quanto poteva essere crudele?
  
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