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Autore: Hihereawriter    22/08/2016    1 recensioni
frerard songfic inspirata a -cancer, My Chemical Romance
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Appena mi avevano trasferito nell'ospedale sapevo che non ne sarei più uscito. 
Così avevo salutato l'esterno con il mio solito fare da poeta. 
Era stato molto triste, sopratutto per la mia famiglia, c'era ancora, tra di loro, chi mi prendeva per pazzo e che mi dava secche pacche sulla spalla cercando di tirarmi su di morale.
Ma loro non capivano. Non l'avevano mai fatto, perchè avrebbero dovuto cominciare ora?
La mia vita l'avevo vissuta, ora non avevo più tempo.
Certo non si poteva dire fosse stata una vita felice, era solo comune. Comune e terribilmente noiosa.
Non ero mai stato tagliato per quella vita, ma mi ci ero dovuto abituare.
Avevo dovuto trovare una bella donna, che non avrei mai amato, per creare una famiglia. 
O almeno questo era il volere dei miei genitori.
Io volevo vivere una vita spensierata, degna di essere ricordata.
Avrei voluto innamorarmi di un ragazzo dagli occhi luminosi e il sorriso contagioso, portarlo a vedere il mondo e ritrarlo mentre lo scopriva.
Avrei voluto prenderlo per mano, intrecciare le nostre dita e sentire i nostri cuori battere all'unisono.
Avrei voluto creare storie intorno al nostro amore. Renderlo eterno, duraturo, ricordato.
Che vi dicevo? Sono un fottuto poeta, ma è così che sono fatto.

Così entrai nell'ospedale, con passo veloce, senza guardarmi intorno: avrei avuto tutto il tempo che volevo per abituarmi a quel posto, non c'era fretta. 
Non avevo voluto nessuno con me il primo giorno.
Certo Lindsey e Bandit sarebbero venute a trovarmi spesso, ma ora non ne avevo bisogno.
Volevo essere solo con i miei pensieri per un altro po'.
Una volta entrato in camera mi fecero spogliare dei miei vestiti e mi infilarono dentro il pigiama dell'ospedale. 
Poi mi lasciarono solo, nel mio letto.

Dopo un po' sentii tossicchiare e scostai la tenda, per osservare il mio compagno di stanza.
Aveva gli occhi più grandi e luminosi che avessi mai visto. Ero allo stesso tempo accecanti e scuri come la pece, magnetici. 
Mi fissava e basta, ricambiai lo sguardo.

Now turn away
'Cause I'm awful just to see
'Cause all my hair's abandoned all my body
Oh, my agony

Si girò improvvisamente, nascondendosi il viso con le mani, come se si vergognasse.
All'inizio non capii, poi notai i pochi capelli ispidi che facevano capolino sulla sua testa.
Certo, la chemioterapia.
"Hey, non devi vergognarti. Sei così bello" gli dissi.
Ero sincero, i suoi occhi mi avevano catturato all'istante, subito seguiti dal suo nasino a patata e dalle labbra rosee.
"Lo dici solo per farmi stare meglio" rispose questi, con la voce più dolce che avessi che le mie orecchie avessero mai udito, nonostante cercasse di sembrare arrabbiato.
Lo guardai ancora una volta negli occhi, cercando, con lo sguardo, di fargli capire che non mentivo. 
La sua persona era davvero meravigliosa, nonostante le guancie scavate e il colorito pallido.
Un sorriso gli sfuggì dalle labbra e vi posso giurare, che non potei impedirmi di sorridere a mia volta.
Era stato così involontario che nemmeno me ne resi conto finchè lui non parlò di nuovo.
"I tuoi capelli mi piacciono lo sai? È da tanto che non vedo un colore così brillante qua dentro" disse lo sconosciuto, con aria malinconica, sospirando.

Call my aunt Marie
Help her gather all my things
And bury me in all my favorite colors

"È solo un disperato tentativo di rendere la mia vita più piacevole, un ricordo della vita che ho sempre sognato e non ho mai potuto vivere."

Un lungo silenzio seguì le mie parole: dovevo averlo spaventato con i miei pensieri cupi.

Know that I will never marry
Baby, I'm just soggy from the chemo
But counting down the days to go

"Perchè non mi racconti la tua vita, invece? Prometto che poi lo farò anche io, anche se non c'è molto da raccontare."

E così parlammo, oh se parlammo.
Giorni interi passati a guardarci negli occhi e a riesumare le nostre vite.
Ogni giorno di quelle 2 settimane riuscii a dimenticare perchè ero lì. C'erano solo i suoi occhi e il suo sorriso contagioso. Era la cosa più bella che mi fosse mai capitata, e non perdevo occasione di dirglielo. 
Ogni volta reagiva spalancando gli occhi e guardandosi intorno freneticamente, come in cerca della persona a cui erano veramente indirizzate le parole.

Ero così stranito dalla sua incredulità, possibile che nessuno glielo avesse mai detto in tutta la sua vita?

It just ain't living
And I just hope you know
That if you say
Goodbye today 
I'd ask you to be true

Certo, sapevo che sarebbe finita.
Prima o poi uno di noi due non ce l'avrebbe più fatta a combattere. Ci saremmo arresi, sfiniti dalla malattia che stava consumando entrambi.

Se me l'aveste chiesto avrei detto che ero pronto a lasciarlo andare, ma in fondo entrambi sapevamo che non era così.

"Ti amo." mi disse l'ultimo giorno, la speranza nei suoi occhi era svanita, ora era solo spaventato, deluso, triste.
"Ti amo anchio." Gli risposi, una lacrima che scendeva silenziosa lungo la mia guancia.

I will not kiss you
'Cause the hardest part of this is leaving you

"Sei la cosa più importante che mi sia capitata." Gli dissi, un'ultima volta, prima di vederlo sparire dietro le porte, il rumore sordo delle serrature che sbattevano l'una contro l'altra, segnando la fine di un'era, la nostra.

Nei tre giorni che seguirono, non parlai più, a nessuno. Senza il ragazzo dagli occhi grandi e il sorriso contagioso non potevo, non volevo tirare avanti. Ero stanco.
Lo sognai tutte notti: lo portavo a vedere il mondo e lo ritraevo mentre lo scopriva.
Ci tenevamo per mano, le dita intrecciate, i nostri cuori che battevano all'unisono.
Creavo storie intorno al nostro amore. Lo rendevo eterno, duraturo, ricordato.

Il quarto giorno diedi il mio addio al mondo, con il sorriso sulle labbra.
"Sto arrivando" furono le mie ultime parole.

'Cause the hardest part of this is leaving you.

   
 
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