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Autore: notaro slash    22/08/2016    2 recensioni
L’impero romano cominciò il suo lento declino fin dal IV per poi perdere, per mano di Odoacre, la parte occidentale nel corso del V secolo. Ma fu così semplice far capitolare un Impero che ha scritto secoli e secoli di storia? In questa serie si narreranno le gesta dei semidei romani che hanno combattuto per l’Impero mettendo sempre a rischio la propria vita pur di portare a termine le missioni loro assegnate.
In questa storia seguiremo le gesta di Aeneas Crassius Felix, soldato della Primani iuniores, legione palatina stanziata nei territori britannici, che cercherà di dare una svolta alle guerre che si susseguono contro i popoli barbari in quel territorio. Cosa succederà? Chi lo aiuterà nella sua avventura?
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Da dove tutto ha inizio -

Avviso:
Siccome la storia è ambientata nel periodo tardo imperiale ci saranno molti termini e/o nomi latini (i nomi verranno detti in latino solo la prima volta, poi sempre con il corrispettivo in italiano), in fondo quindi troverete un elenco con la traduzione e la spiegazione di tutti questi termini
in modo da facilitarne la lettura.
Bene, ora passiamo alla storia!
Buona lettura ;)

 
(Enea P.O.V.)
Luglio 396 d.C.
Eburacum (York)
 
Con un movimento veloce faccio ruotare la spatha studiando attentamente ciò che mi circonda.  Ancora un volta è tra le mie mani, sento il suo potere che scorre nel mio corpo dandomi una nuova forza mai avuta prima. L’adrenalina mi fa ben presto dimenticare le ferite che mi son procurato durante la mia personale Odissea attraverso le lande sconosciute dell’entroterra europeo. Nessuno mi può fermare, non più.
« Uomini! Serrate i ranghi! » Grido con tutto il fiato che ho in gola. Gli scheletri soldato mi obbediscono senza esitazione.
Madre, aiutami in quest’ultima battaglia. Solo per questa.
« All’attacco! » Cogliamo alla sprovvista i barbari che, presi in un momento di confusione, non riescono a bloccare il nostro avanzare. Siamo una macchina da guerra, uno strumento di sterminio. No, Roma non può cadere senza aver combattuto fino all’ultimo momento.
Mi butto nella mischia insieme ai miei commilitoni, è una lotta senza precedenti. Unica.
 
Inevitabilmente la mia mente si estrania dalla lotta e va, viaggia lontano nel tempo, torna al punto di partenza. Il mio corpo continua a muoversi autonomamente ma io sono in un posto diverso, lì dove tutto è iniziato. 
 
-*-

Ottobre 383 d.C.

Londinium (Londra)


 
 « Aeneas Crassius Felix! » Faccio un passo avanti tirandomi fuori dalla mischia di aspiranti reclute. Finalmente è arrivato il mio momento, anche io entrerò a far parte delle schiere delle legioni imperiali.
Mi posiziono davanti al centenarii che poco prima mi aveva chiamato, faccio il saluto militare e, stando sull’attenti, mi mette al collo la mia personale piastrina di riconoscimento, una medaglia di piombo, che mi fa diventare ufficialmente un tiro, una recluta della legione palatina Primani iuniores. La legione che, a suo tempo, fu comandata da Flavius Claudius Iulianus, divenuto successivamente l’ultimo imperatore pagano.
Subito dopo partecipo alla cerimonia del solenne giuramento, da ora in poi dovrò essere fedele all’Impero e alla mia legione.
« Enea! » Mi sento chiamare mentre mi incammino verso la tenda che mi è stata assegnata insieme ad altri nove soldati.
« Marcus! » Aspetto il mio amico lungo la Via Principalis dell’accampamento.
« Finalmente alle armi entrambi eh » Commenta una volta raggiuntomi. Marco è un mio caro amico da tantissimi anni, siamo come fratelli e ne abbiamo passate davvero tante insieme. Alto, robusto con spalle larghe, capelli tra il rossiccio e il castano, delle immancabili lentiggini spruzzate sulle guance e degli occhi color verde smeraldo accesi di una vivacità senza eguali. Insomma un’arma da guerra pronta ad entrare in azione ma anche un marpione con le povere fanciulle che gli capitano a tiro.
« Eh sì… Non è stato semplice raggiungerti. E poi per te è stato facile, sei stato riconosciuto dal tuo genitore divino prima ancora di essere arruolato. Non la sopporto Bellona » Constato provocando solamente l’ilarità del mio amico divertito del fatto che ancora non sappia con chi sia imparentato dalla parte divina.
Beh di certo sarà una dea, mio padre è un ducenarius in terra gallica. Ormai non ci sentiamo da tempo e, dopo diciott’anni, è ancora ostinato a non voler dire chi è mia madre. Di mio padre, in realtà, ricordo ben poco perché l’ultima volta che l’ho visto avevo appena nove anni. “Figlio mio, in futuro farai grandi cose e mi renderai fiero di te, ma fino ad allora hai molta strada da percorrere” è la sua ultima frase che mi ha rivolto prima di imbarcarsi verso le terre del continente europeo. Ero giusto un frugoletto e non è che ci capì molto di quello che mi disse e, tutt’ora, il senso di quella frase mi è ancora un mistero. So benissimo che è tutto legato alla mia parte divina ma fino a quando non si rivela ufficialmente, posso fare ben poco.
Gli dei non sono quei tipi di genitori che ti seguono da vicino passo per passo… Anzi è un miracolo se mai si presentino ai compleanni! E’ chiaro come questa fortuna non mi ha neanche sfiorato.
Nel corso della mia breve vita ho vissuto quasi sempre sotto lo stesso tetto di Marco, insieme alla sua famiglia, a suo padre centurione, ora congedato con il tradizionale honesta missio, e ai suoi fratelli maggiori e minori.  
Ci incamminiamo verso la nostra tenda dove troviamo un nostro contubernium a guardia.
« Ave Flavius! Ti presento Enea, un nostro nuovo compagno d’armi » Mi presenta all’omaccione che, con il suo spiculum ben stretto nella mano sinistra e lo scudo ovale nella destra, ci blocca il passaggio per il nostro piccolo rifugio dal freddo clima britannico.
« Oh salve ragazzi… Vi ricordo che al tramonto, per chi non è di guardia, deve andare insieme al decano al padiglione della mensa per la cena » Ci informa il legionario spostandosi leggermente mentre ci parla con la sua voce un po’ impastata dal sonno. Non è che stava dormendo giusto fino a due minuti fa?
« Flavio è figlio di Bacco, se non gli si da un paio di calici di buon vino te lo ritrovi sempre addormentato. Per fortuna ha le ore di guardia più tranquille » Mi spiega Marco ridacchiando. Beh ecco perché abbiamo una sentinella assonnata… Devo ricordarmi di portargli un po’ di vino di ritorno dalla cena.
E’ ancora presto per banchettare, così, sotto i consigli e gli insegnamenti di Marco, mi alleno con una spatha in vimini (che pesa il doppio dell’arma vera) e scudo. Il clima a Londinium è molto più rigido di quello che si trova a Roma e la tunica a  maniche lunghe con sopra la lorica hamata non sono di grande aiuto.
«  Non abbassare mai la guardia! » Mi ammonisce il rosso mentre paro all’ultimo secondo un suo affondo eseguito con la semispatha da allenamento.
Ci alleniamo con vari tipi di armi, partendo dalla semplice spatha fino alle mazze, usate raramente dalla stragrande maggioranza di noi soldati. L’arma abitualmente usata per gli scontri corpo a corpo è la semispatha, più corta della semplice spatha e quindi più agile. Col passar del tempo, però, l’accoppiata lancia-scudo è divenuta fondamentale nella preparazione e armamento di un legionario della fanteria pesante.
« Quando ci sarà concesso di usare l’oro imperiale? » Chiedo in un momento di pausa sedendomi su un masso che sporge sul limitare della via in terra battuta.
« Ogni cosa a suo tempo. Prima impara a padroneggiare una comune arma, poi passeremo alle armi strettamente semidivine » Mi ammonisce mentre si passa un lembo della tunica bianca sulla fronte imperlata di sudore.
« In pratica mi stai dicendo che non sono pronto a combattere? » Scatto in piedi mettendo fuori la spatha dal suo fodero agganciato al cingulum.
« Sì, certo. Vedi? Qualche volta la testa non ce l’hai solo come addobbo » Sghignazza mentre, con un movimento veloce, fa incrociare la traiettoria tra le nostri armi che si urtano creando un suono sordo che si sparge per tutto l’accampamento.
Ricominciamo a combattere ma veniamo subito bloccati da un lungo squillo di buccina che ci segnala che è giunta l’ora del pasto. Freneticamente lasciamo tutto in armeria e, a passo veloce, ci spostiamo alla nostra tenda dove troviamo il decano che ci aspetta insieme agli altri compagni. Ovviamente, oltre a Flavio, ogni volto che mi ritrovo difronte mi è del tutto nuovo.
« Se non fosse che in questo modo saremmo puniti tutti e dieci, e nessuno di noi ne ha voglia, vi avrei già segnalato al centurione per il ritardo » Ecco il primo saluto che ricevo dal nostro superiore di tenda. Cominciamo bene.
« Non ti preoccupare, Darius sembra tanto burbero e severo ma è solo apparenza… Cioè non sempre, molte volte è seriamente un rompiscatole coi sui modi di fare, ma, dopotutto, è figlio di Marte. Che ci possiamo fare » So già che non andrò molto d’accordo con Dario ma apprezzo il tentativo di Marco di tranquillarmi.
Attraversiamo il campo a passo di marcia incontrando per strada altri contubernium, tutti capitanati dal proprio decano. Il campo ospita due legioni, la Primani iuniores, cioè la nostra, e la Secundani iuniores e, in più, le truppe ausiliari che si posizionano affacciandosi sulle vie secondarie dell’accampamento. Ogni lato del campo è lungo circa 650 metri, il tutto per ospitare circa 5mila uomini. Dopo la riforma dell’Imperatore Costantino I nell’esercito sono cambiate molte cose, non esistono più le legioni che hanno fatto la storia di Roma ma, bensì, la maggior parte sono delle piccole legioni mobili che si spostano insieme al proprio comandante dove si richiede il proprio supporto. Tutto questo si è fatto in particolar modo per arginare i tentativi di ribellione, soprattutto perché l’esercito col passar del tempo si è barbarizzato.
Sono ormai lontani i tempi in cui gli accampamenti contavano circa 20mila uomini e ogni legione era una vera e propria macchina da guerra pronta ad attaccare in ogni momento.
Man mano che ci avviciniamo alla mensa il numero di uomini aumenta fino a che, arrivati nel punto di ritrovo, quasi tutti i miles presenziano a un breve discorso del generale. Ci sistemiamo intorno a delle tavolate suddividendoci per legione e, poi, per coorte. Facendo parte della prima legione, ma essendo ancora un tiro siccome non si sa ancora chi sia il mio genitore divino, vengo messo insieme all’ultima coorte, la terza. Per me non è un problema perché sto con Marco e gli altri ragazzi.
« Sei sicuro di non essere figlio di Mercurio? » Il discorso sulla mia parte divina ormai va avanti da quasi tutto il tempo del pranzo e si son fatte le peggiori congetture che si potessero fare.
« Mercurio?! Ma no, mio padre è un umano. Al momento è stanziato in Gallia con la propria legione » Risponde ridendo.  
« Di sicuro non sei figlio di Venere » Commenta un figlio di Trivia provocando risate in tutto il nostro gruppetto di semidei.
« Finitela o non riuscirò mai a finire di mangiare! » Mi indispettisco mentre non riesco a masticare per le troppe risate.
« Ehi, Lucius ha ragione! Con questa folta barba e quell’ammasso di ricci non sei tutta ‘sta grande bellezza eh … » Mi punzecchia Marco prendendomi il mento con la mano unta dalla carne di maiale, sporcandomi così la barba. Oltre il discorso delle parentele si affrontano temi più delicati, come lo stipendium, la guerra nei vari fronti contro i barbari, le ribellioni di vari comandanti e la mancanza di un vero e proprio rifornimento di armamento.
« l’Imperatore Flavius Gratianus ha fatto finire la prodizione delle lorica hamata! Dobbiamo restare uniti con Magno Maximus e andare contro l’Imperatore Graziano, ribelliamoci! Dopo toccherà all’altro Imperatore, Valentinianus II. Avremo la nostra vittoria. In ogni caso non sarà più così facile procurarci delle nuove maglie in ferro… Come del resto anche per le armi forgiate in oro imperiale » Continuava a farneticare Dario, il decano figlio di Marte, agitando uno spicchio di mela.
Quello che si sta vivendo è un periodo delicato e complesso in cui, tra i barbari da una parte e delle lotte civili dall’altra, la situazione è veramente grave. Pochi mesi fa Magno Massimo, governatore della Britannia, è stato eletto Imperatore delle legioni della nostra provincia e subito dopo è partito alla volta del continente europeo pronto ad affrontare l’Imperatore Graziano. Il tutto portandosi dietro molte delle legioni che fino a questo momento stanziano qua.
Sia da ovest che da est i britannici continuano a spingere sui confini e le poche truppe rimaste, tra cui noi, non saranno per sempre in grado di tenerli lontani dall’entroterra della provincia.
Un squillo di buccina ripetuto più volte ci ricorda che è il momento del cambio di guardia e un nostro amico figlio di Vulcano è chiamato a fare il primo turno di ronda notturno alla porta praetoria.
« Partita a calculi? » Mi chiede Marco una volta tornati in tenda con gli altri compagni.
« Ovvio che sì » Giocare a dama è sempre un qualcosa che mi è piaciuto parecchio; anche latruncoli è un gioco che non è niente male. In realtà mi sa che mi piace qualsiasi cosa in cui si deve usare l’ingegno e la strategia, è un qualcosa che noto solo ora dopo anni.
« Questa volta sarà una mia vittoria schiacciante. Dominerò » Profetizza il ragazzo mettendo fuori la scacchiera in pietra che custodisce in un baele ai piedi del proprio letto.
« Si, e che sei un àugure? » Domando facendo ridere Flavio steso nel suo letto intento a lucidarsi l’elmo.
Per noi semidei, o chi comunque è pagano, gli àuguri sono persone molto importanti e vengono consultati sia in tempo di guerra che di pace. Le missioni che vengono intraprese dai soldati semidivini non iniziano se non quando si ha una profezia da parte loro. Con Teodosio I, proprio in questi anni, si sta proibendo lo svolgimento dei riti pagani e per noi semidei è un problema molto grave. Il ruolo di àugure è molto importante e ora, a effetto di questi avvenimenti, molti àugure sono costretti a continuare le loro attività in gran segreto se non si vuole rischiare perfino la morte.
Posizioniamo le pedine nei rispettivi posti e cominciamo a giocare. Io e Marco ci abbiamo sempre giocato, è un qualcosa che ci ha appassionato sin da subito. Abbiamo due modi di giocare molto diversi, Marco va subito all’attacco e non perde occasione di cercare di avanzare, io, invece, gioco molto di strategia e all’occorrenza sono disposto a sacrificare più pedine se ciò mi consente di arrivare alla vittoria. Tante volte, sicuro di vincere perché sta mangiano molte mie pedine, non si accorge che in realtà sono in vantaggio riuscendo così a ribaltare la situazione in poco tempo.
« Ti arrendi? » Provo a farlo capitolare quando mi ritrovo in vantaggio di pedine per un 6-4.
« Mai! » Risponde perentorio muovendo in avanti una sua dama.
« E allora perirai con le tue pedine! » Concludo mangiandomi subito la pedina che aveva mosso poco prima.
Inutile dire come sia riuscito in poco tempo a far volgere a termine la partita con una mia vittoria schiacciante. Mi sento particolarmente soddisfatto, è un buono modo di concludere la prima giornata da soldato romano.
Domani sarà una lunga giornata, tra allenamenti, preparazioni da semidei e discorsi a cui assistere.
Mettiamo al loro posto i calculi e ce ne andiamo a letto, la sveglia sarà all’alba e non si può fare ritardo altrimenti si rischia una punizione.
 
 
 

 
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Aeneas Felix Crassius --> Enea Felice Crassio.
Marcus --> Marco.
Flavius --> Flavio.
Darius --> Dario.
Lucius --> Lucio.
Flavius Claudius Iulianus --> Flavio Claudio Giuliano. Ultimo imperatore pagano, morto nel 363 d.C. (esattamente  vent’anni prima dall’inizio delle nostre vicende) durante una campagna militare in Persia.
Flavius Gratianus --> Flavio Graziano è stato un imperatore romano dal novembre 375 alla sua morte (383).
Magno Maximus --> Magno Massimo, anche noto come Magno Clemente Massimo e Massimiano, è stato un usurpatore dell'Impero romano dal 383 al 388 quando, sconfitto, venne condannato a morte dall'imperatore Teodosio I.
Valentinianus II  --> Flavio Valentiniano, meglio conosciuto come Valentiniano II. E’ stato un imperatore romano, dal 375 alla sua morte (392).
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Spatha --> Una spada più lunga rispetto al gladius ormai in disuso.
Semispatha --> Una spatha più corta, usata particolarmente per gli scontri corpo a corpo.
Spiculum --> Una lancia lunga, con asta di 1,60–70 m e punta di ferro triangolare di lunghezza variabile, che poteva essere resa più dannosa con seghettature o l'aggiunta di più alette.
Lorica hamata --> Una cotta di maglia di derivazione celtica che usava l’esercito romano. Era prevalentemente in acciaio, talvolta con inserti di bronzo. Poteva pesare fino a 15 chili.
Cingulum --> La cintura, poteva essere in cuoio o in fibra tessile. I soldati ci appendevano la spatha o la semispatha.
Buccina --> Strumento musicale appartenente al gruppo di ottoni, usato nelle fanfare delle legioni degli antichi romani.
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Centenarii --> Corrispondente al vecchio centurione.
Ducenarius --> Al comando di due centurie o di un manipolo.
Honesta missio --> Dopo ventiquattro anni di servizio militare il soldato si poteva congedare e ritirarsi a vivere insieme alla propria famiglia.
Contubernium --> E’ la più piccola unità dell’esercito romano. Ogni contubernium viveva nella stessa tenda e con numero di componenti variabile da otto a dieci.«
Tiro --> Recluta dell’esercito. Dopo essere stato inquadrato nel reparto a cui era stato assegnato procedeva al giuramento di fedeltà (Sacramentum militiae) che lo faceva diventare a tutti gli effetti un miles. A quel punto gli venivano consegnate le armi personali e il permesso di uccidere.
Miles --> Il semplice soldato di una legione.
Decano --> Era il capo di ogni contubernium.
Àugure --> Sacerdote dell’Antica Roma, interpretava la volontà degli dèi attraverso il movimento, verso ecc degli uccelli.
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Primani iuniores --> Legione creata con la riforma dell’imperatore Costantino.
Secundani iuniores --> Legione creata con la riforma dell’imperatore Costantino. Stanziava insieme alla sua “gemella” Primani nello stesso campo.
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Via Principalis --> La via principale di tutto l’accampamento, la si trova in ogni campo e su di essa si affacciano le tende degli ufficiali e viene posizionato un altare.
Porta praetoria --> Una delle quattro porte che immette fuori all’accampamento.
Stipendium --> Lo stipendio in denaro che percepiva un soldato romano al tempo.
Calculi --> Come descritto nel capitolo è la dama odierna.
Latruncoli --> Quel che noi chiamiamo scacchi.
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Bellona --> Divinità della guerra.
Bacco --> Dio del vino, dell'impulso vitale, delle feste, dei banchetti, dell'ebbrezza, del piacere e della follia.
Marte --> Dio della guerra violenta, della violenza, degli spargimenti di sangue, della strategia militare e della guerra "giusta" (solamente presso i Romani) della rabbia, della natura, del tuono, della fertilità e della pioggia.
Vulcano --> Dio del fuoco, dei fabbri, della metallurgia, della tecnologia, delle armi appena forgiate, delle fucine, della scultura e dell'ingegneria.
Mercurio --> Dio dei medici, dei mercanti, dei ladri e di chiunque altro usasse le strade, dell'eloquenza, degli inganni e messaggero degli dei.
Trivia --> Dea della magia.
Venere --> Dea dell'amore, della bellezza, dell'arte, della danza e del desiderio.
 

Note d’Autore
Ciao a tutti! Eccoci con il primo capitolo della ff. Che ve ne pare? Pareri, commenti, consigli? Se avete delle note storiche e/o correzioni da apportare non esitate a farlo!
Passando alla storia il contesto in cui si muoveranno i personaggi sarà più realistico e veritiero possibile. Si seguiranno gli avvenimenti storici passo per passo senza cambiare quanto successo realmente (cioè se l’Impero d’Occidente è caduto nel 476, nella ff non si cambierà in qualche modo quanto accaduto). Quindi in ogni caso cercherò di attenermi alla realtà e, se le informazioni reperibili sono poche a riguardo di un qualsiasi cosa, oltre ad avvisarvi di ciò, cercherò di lavorare d’immaginazione cercando di non discostarmi troppo dalla realtà plausibile.
Come detto prima ci sono termini e/o nomi latini ma verranno sempre spiegati a fine capitolo.
Con molta probabilità sarà una serie, il numero di storie ancora non lo so, ma seguirà la linea cronologica  dell’Impero romano d’Occidente.
Bene, spero di aver catturato la vostra attenzione con questo primo capitolo e a presto!

 
-Slash
  
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