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Autore: Shino_    23/08/2016    0 recensioni
Mentre Allen e Kanda si azzuffavano come al loro solito, l'albino andò a sbattere contro il tavolo della sezioni scientifica. Cosa potrebbe essere mai accaduto? Perché non provate a leggere ^^?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Neah/Quattordicesimo, Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come le altre, nell'ordine regnava il più assoluto silenzio...o almeno si sperava fosse così, ma alla fine sappiamo tutti che non era possibile il silenzio li. Infatti a provocare, questo terribile trambusto..non erano altro che Allen, e Kanda che bisticciavano come sempre per ogni piccolissima cosa! Mentre litigavano/si azzuffavano, Allen andò contro la scrivania, dello staff scientifico (e si sa quanto sia pericoloso, avvicinarsi con tutte le stramberie che creavano ogni giorno nd Shino). Dalla scrivania, infatti cadde un'ampolla contro il ragazzo in questione (povero malcapitato ahah.. nd Shino) (perché sempre io?! ㅠㅡㅠ nd Allen), che creò una nube di fumo. Tutti tossirono, a causa di essi mente cercavano di individuare Allen, però non vi era traccia di lui. Aspettarono che il fumo si diradasse, almeno un pochino così da poterci vedere qualcosa.
Kanda: Tsk! Quanto fumo c'è ancora?!
Lavi: *coff coff* Credo che stia finendo, riesco a vedere qualcosa! Più che altro, Allen stai bene?!
Chiese il maggiore, ma dall'altro non ricevette alcune risposta almeno per i primi cinque minuti, gli altri cominciarono a preoccuparsi visto che non sentivano alcuna risposta. Allen, si alzò un po' stordito, come se avesse ricevuto un martello in testa.
Allen: Sto bene!
Si sorprese della voce, che aveva sentito era sicuro che non fosse suo. Non aveva mai avuto, una voce così profonda e così da uomo! Infatti tutti i presenti, rimasero un attimo perplessi. Il fumo nel frattempo, si era completamente disperso così da poter permettere la visuale ai presenti. Però quello che videro, era come dire molto ma molto più scioccante di quel che avevano potuto immaginare! Di fronte a loro, c'era un ragazzo alto, magro, con i capelli estraneamente lunghi come quelli di Kanda, per poco non presero un colpo.
Lenalee: A-Allen? Sei tu vero?
Chiese lei non sapendo bene se fosse veramente lui. In tutta risposto lui si alzò in piedi, e sorrise come era solito a fare.
Allen: Ma certo che sono io Lenalee-chan! Ma che domande fai?
La ragazza prese uno specchietto, e gli fece vedere il suo "nuovo aspetto" se così poteva definire. Allen sgranò gli occhi, si cominciò a tastare il viso imprecando qualcosa. 
Allen: ODDIO?! Sono io questo?! 
Tutti i presenti annuirono fortemente, il ragazzo rimase in silenzio voleva parlare ma stranamente, non riusciva a parlare anzi cominciò a fargli male la testa in un modo allucinante. A gli occhi degli altri, non era sembrato strano o per lo meno prima che cominciasse a urlare, infatti poco dopo svenne. I ragazzi lo portarono subito all'infermiera, persino Kanda era preoccupatissimo infondo infondo voleva bene a quel moyashi.
Intanto nel profondo del subconscio di Allen, stava accadendo qualcosa.
Allen: Cos'è successo...? Mi fa malissimo la testa.
Neah: Non ti agitare Allen, a quanto pare il fumo non ha cambiato solo il tuo corpo ma anche me.
Si indicò infatti, Neah era diventato più grande e più robusto, sembrava meno bambino anche lui. Allen lo guardò e sorrise con gli occhi leggermente lucidi, prima di abbracciarlo affettuosamente.
Allen: Neah...dove sei stato?! Non ti sentivo più...mi sei mancato tanto. *disse tra un singhiozzo e l'altro*
Neah: Scusami Allen... *gli accarezza la testa* sai non riuscivo stranamente a tornare, era come se ci fosse stato una barriera che ora ovviamente è scomparso.
Allen: Ho capito di chi è la colpa...tsk. *pensò a come gli altri noah, gli avessero fatto uno strano sortilegio per bloccare Neah che era dentro di lui*
L'importante ora è che tu sia qui.
Neah: Già. Posso prendere un attimo in prestito il tuo corpo? 
Allen: Certo fa pure! Però sta attento...
Neah: Si lo so, l'organizzazione non accetterà di buon occhio la mia ricomparsa. Come non hai mai accettato la mia intera esistenza del resto.
Allen: Eppure tu sei una così brava persona...non meriti tutto questo Neah. *disse tristemente guardando l'altro*
Neah: *sorride* A me basta solo che sia tu ad accettarmi. Ora è meglio che ti riposi, sarai stanco.
Allen annuì, e si addormentò pian piano tra le braccia di Neah, che intanto stava prendendo possesso del suo corpo.
Poco dopo aprì gli occhi, vedendo una Lenalee che piangeva, un Lavi istericamente preoccupato, un Kanda stranamente non calmo. Videro che stava riprendendo conoscenza, sorrisero all'unisono rassicurati almeno finché non videro la sua pelle scurirsi. Si allarmarono, era da molto tempo che non vedevano le trasformazioni del quattordicesimo e si pensava fosse finito l'incubo. Ma si vede che era troppo bello per essere vero, attivarono in fretta l'innocence e si allontanarono balzando all'indietro pronti ad ingaggiare uno scontro con il noah. Neah in risposta scoppiò in una fragorosa risata, si sedette sistemandosi i capelli spostando la frangia. Sapeva della reazione che avrebbero avuto, infondo l'unico che l'aveva accettato veramente era Allen e nessun'altro, ma questo gli bastava eccome.
Neah: Oh su, miei cari esorcisti come mai tutta questa preoccupazione? *si alzò sorridente verso di loro*
Lavi: Quattordicesimo! Cos'hai fatto ad Allen?!
Neah: Sta dormendo, non gli ho fatto nulla. È stato lui stesso a concedermi l'uso del suo corpo.
Kanda: Il moyashi non farebbe mai una cosa simile! Per quanto sia stupido!
Lenalee: Esatto, Allen-kun non farebbe mai una cosa del genere!
Neah: Sta a voi credermi o no... *si risiede stanco*
I tre scrutarono il soggetto, mentre la sua pelle stava ritornando chiaro come al solito. Pensarono che forse Allen si stava risvegliando, ma non potevano saperlo era meglio lo stesso stare allerta. Intanto Neah si stava guardando le mani, quelle che mani e quel corpo che avrebbe voluto che fosse suo. Ormai amava Allen da molto tempo, da anni forse ma non aveva mai potuto dirglielo anzi non poteva. Infondo cosa poteva fare? Non era altro che uno spirito che viveva nel suo corpo, non aveva nulla. Come avrebbe potuto stare insieme a lui? Erano queste le domande che lo tormentavano da sempre, e anche se Allen lo accettasse così lui non si sarebbe accettato. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, per riavere un corpo costi quel che costi, o almeno era questo quello che pensava ma il problema rimaneva sempre. Dove avrebbe potuto trovare un corpo, che potesse ospitare la sua anima così potente per un comune essere umano? I suoi pensieri vennero interrotti, dalle voci urlanti dei tre esorcisti la infondo.
Neah: Fate silenzio. Sto pensando non vedete? *disse seccato*
Lavi: Starai scherzando vero? Non ti lasceremo fare i tuoi comodi quattordicesimo!
Neah: Bah! Non vi sto facendo nulla, non sto creando problemi cosa volete di più?
I tre: Ridacci Allen/Allen-Kun/Moyashi!
Neah: Ha bisogno di riposare! Quella pozione, ha cambiato i nostri corpi. Il suo corpo non è abituato a tutto questo, lo capite o no?! *sbottò*
I tre rimasero in silenzio, forse sorpresi del fatto che si preoccupasse tanto per la salute di Allen.
Lenalee: Tu ti sta preoccupando per Allen-kun? *osò chiedere al noah*
Neah: Perché è così strano? Chi pensiate, lo salvi sempre nelle situazioni di pericolo? Chi pensiate che ogni volta, compaia gli salvi il culo dagli altri noah? Facendo su una sceneggiata, dove voglio il potere per sviarli da Allen?! *sospirò irritato*.
Questa volta i tre rimasero veramente ammutoliti, quello che aveva detto era vero in ogni situazione in cui Allen si trovava nei guai lui c'era sempre. Ma non potevano immaginare che il vero motivo fosse quello, non potevano immaginare che il quattordicesimo...avesse un animo...così umano. Neah li guardò, capendo cosa aveva detto fece un sorriso amaro e triste, notando l'espressione sul volto dei tre esorcisti.
Neah: Dimenticate quello che ho appena detto, tanto non mi crederete mai. Per voi sono solo una minaccia, una macchina che uccide chiunque intralci la sua strada.
Lenalee e Lavi abbassarono lo sguardo mentre Kanda si era girato di lato facendo un tsk, non tanto convinto. Si sentivano come dire, dei rimorsi forse? Infondo quello che aveva detto il noah era tutto vero.
Neah: Infondo mi basta che l'unico a capirmi sia Allen, e solo lui. Bene ora *si alza di nuovo dirigendosi verso la finestra* devo lasciarvi, farò tornare Allen sano e salvo.
Prima che potessero dire qualcosa, era già sparito tra le luci del tardo pomeriggio. I tre rimasero a fissare la finestra, disattivando l'innocence. Poco dopo arrivarono tutti gli altri, chiedendo dove fosse Allen loro risposero semplicemente che era uscito a fare una passeggiata, e che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Non sapevano neanche loro, perché avessero coperto un noah se questi era sopratutto il quattordicesimo, ma quello che aveva detto li aveva scossi veramente e quindi decisero di credergli almeno per  questa volta.
Intanto Neah, stava vagando tra le strade dirigendosi verso una metà incerta, o forse in realtà c'era una metà. Vagò per un po' prima di intravedere una strada di campagna, lui sapeva benissimo dove portava. Già lo sapeva fin troppo bene, cominciò comunque a percorrerlo sembrava quasi infinito per quanto fosse lungo. Arrivò a destinazione che ormai era già sera tardi, davanti a lui c'era una grande casa ormai in rovina a causa degli anni passati. Era la casa in cui viveva prima, con Mana suo fratello e sua madre erano tempi felici per Neah, tempi che purtroppo non sarebbero mai più tornati. Entrò nella casa, e si guardò un po' in giro era rimasto identico a quando l'aveva lasciato, tutti gli oggetti erano al loro posto in ordine coperti dalla polvere e dalle ragnatele che con il tempo si sono venuti a creare. Girò tra le stanze, senza un vero motivo semplicemente voleva rivedere il suo passato. Mentre passava si accorse di un'altra stanza che non aveva mai visto prima, nella stanza della madre però se ci pensava non ci era veramente mai entrato lì perché loro madre diceva che non si poteva. E poi l'aveva sempre visto di sfuggita, e non ci aveva mai fatto troppo caso quindi decise questa volta di andarci a guardare un attimo, spinto da un istinto di curiosità. Aprì la porta lentamente, portava ad un corridoio di cui non si vedeva la fine per quanto fosse buio ma per lui non era un reale problema, era abituato ai luoghi bui e quindi non aveva difficoltà a vederci. Percorse, tutto il corridoio prima di arrivare alla fine, vide un'altra porta e lo aprì di nuovo all'inizio venne abbaiato da una luce improvvisa e d'istinto chiuse gli occhi per ripararsi da tutta quella luce. Quando pian piano si abituo, riaprì gli occhi e quello che vide lo sorprese. Era una grandissima sala, con una lapide al centro dove giaceva un corpo ...il suo corpo.
Neah: Come...come è possibile?! Il mio corpo è andato distrutto più di quaranta anni fa ormai! Com'è possibile che sia qui?
Si avvicinò non comprendendo il motivo, però non poteva sbagliarsi quello era proprio il suo corpo. E stranamente non era invecchiato in quegli anni, anzi sembrava ancora ...così vivo sembrava quasi che stesse dormendo. Aspettando che qualcuno lo svegliasse, di fianco al suo corpo vide una lettera indirizzato a lui dove aveva riconosciuto la calligrafia di sua madre. Prese la lettera e lo aprì lentamente, leggendone il contenuto tremante.
"Caro Neah,
Se mai un giorno tu leggerai questa lettera, e spero in dio di sì. Volevo dirti mi dispiace, purtroppo non ho potuto proteggere ne te ne Mana, sono stata un fallimento come madre davvero. Avrei voluto fare di più per voi, avrei voluto impedire questo destino crudele che si era imposto su di voi ma non ho potuto fare nulla. L'unica cosa che ho potuto fare, era almeno salvare il tuo corpo da Mana che ormai era stato posseduto dal conte del millennio. Ho nascosto il tuo corpo, dopo che il tuo spirito l'aveva lasciato, anche se era rimasto un po' di vita non era molta purtroppo quindi ti ho dato la mia. Era il minimo che potessi fare, spero che un giorno tu possa svegliarti, e perdonare tua madre. E che tu possa vivere in pace e felice, con le persone che ami.
                                                    Tua madre."
Neah quando finì di leggere, pianse ..dopo tutti quegli anni pianse. Pensava ormai di non avere più lacrime, quasi di non provare più nulla ormai. Aveva perso ormai ogni speranza, e si era lasciato andare alla disperazione e al vuoto. Ma ancora una volta gli altri l'avevano salvato, prima Allen e ora sua madre che si era sacrificata per lui.
Neah: Ti sbagli madre...tu non hai fatto nulla, sono io a dovermi scusare. Hai fatto tutto questo per me! Non me lo merito madre, davvero. Grazie...ti voglio bene.
Si inginocchiò vicino al suo corpo, tra le lacrime. Dopo un po' si calmò pian piano, alzandosi pensando. Il problema era come poteva ritornare nel suo corpo, e a quanto pare non gli rimaneva molto tempo visto che il corpo pian piano perdeva la vitalità. Chiuse gli occhi, Neah andò vicino ad Allen e lo scosse piano stando attento a non fargli troppo male.
Neah: Allen...svegliati, ti prego.
Allen: Mmh...Neah?
Neah: Allen ho bisogno del tuo aiuto.
Allen si svegliò pian piano, stiracchiandosi mentre si guardava in giro con fare interrogativo.
Allen: Certo Neah, per te farei di tutto! *sorride*
Neah: Bene...allora uccidimi!
Il ragazzo rimase un attimo interdetto, e lo guardò ridendo nervosamente, pensando che fosse uno scherzo di cattivo gusto da parte del maggiore.
Allen: Neah se è uno scherzo non è divertente.
Neah: Non è uno scherzo. Ho bisogno che tu mi uccida, così la mia anima sarà libera dai vincoli.
Allen: PERCHÉ?! Io non ti potrei mai farti del male!
Neah: Ti prego Allen fallo!! Ascolta il mio desiderio ti scongiuro sei l'unico che possa farlo!
Allen: I-Io non posso... *gli scesero le lacrime*
Neah: Non morirò te lo prometto, tornerò da te. Ma ora questa è l'unica soluzione 
Allen scosse più volte il capo ma alla fine cedette alla richiesta del maggiore, attivò l'innocence crown clown e lo infilzò con la spada, tra le  lacrime. Neah sorrise accarezzando il dolce volto di Allen, e gli sussurrò un grazie e un ti amo prima di sparire. Allen scoppiò, cosa aveva fatto?! Come aveva potuto?! Anche lui l'amava da tanto tempo, e ora aveva ucciso la persona che amava...riprese possesso del suo corpo, ma ormai era come un recipiente vuoto, aveva lo sguardo abbassato e triste. Prima di sentire una calda mano sul viso, quel tocco così gentile che avrebbe riconosciuto tra mille persone, alzò lo sguardo, e vide Neah sorridergli d'istinto lo abbraccio urlando tra le lacrime. Non l'aveva perso, anzi era lì in carne e ossa davanti a lui e questa volta non avrebbe lasciato il suo fianco per nessun motivo al mondo, neanche se dovesse morire. E questo valeva per entrambi.
Neah: Baka...ti avevo detto che sarei tornato al tuo fianco, nonostante tutto no? *lo abbracciò sorridente anche lui con gli occhi lucidi*
Allen: Si..bentornato Neah e...Ti amo anch'io. 
Lo guardò prima di baciarlo. Dopo di che uscirono dalla casa, chiudendola questa volta per sempre e ritornando alla loro vera casa, questa volta davvero insieme.
Anche se nella mente di Allen si stava già formando un piano di vendetta, per averlo fatto dannare! Oh sì..si sarebbe vendicato eccome, all'insaputa della povera vittima che se lo meritava infondo. Allen sorrise maliziosamente per tutto il tragitto, facendo venire i brividi a Neah mentre lo guardava facendo capire che stava macchinando qualcosa ma chissà cosa poteva mai essere. Neah non si sarebbe mai potuto immaginare nulla, almeno non se lo sarebbe mai aspettato da Allen.


Fine!

Note dell'autrice:
Beh cosa posso dire?? Non lo so Ahaha...ho scritto questa storia completamente fuori dagli schemi, come dire ho provato ad immaginare una coppia veramente improbabile! Che a mio parere starebbero benissimo insieme, anche se la mia coppia preferita in assoluto è lo Yullen :'3! Comunque! Spero comunque vi sia piaciuto ^^! Ci vediamo al mio prossimo aggiornamento~
   
 
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