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Autore: LadyGio99    23/08/2016    0 recensioni
Ogni volta che la baciava, la pazzia del Joker cresceva a dismisura. Harley era una droga troppo potente per lui e non poteva lasciarla andare(...)
Mise Harley davanti a se e con le mani, iniziò a giocare con il suo corpo accarezzandole le forme. La ragazza gettò il collo all'indietro godendosi il tocco.
"Osservala perché da oggi in poi, tu la vedrai per le vie di Gotham al mio fianco perché lei è la mia regina e guai a chi la tocca".
(Joker x Harley)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Harley Quinn aka Harleen Quinzel, Joker aka Jack Napier
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon salve a tutti. Dopo tante fatiche finalmente riesco a pubblicare questa One short nata dopo aver visto “Suicide Squad” che tratta di una delle mie OTP. E tutti noi sappiamo a quale ci riferiamo.L'ho trovata molto difficile da scrivere perché volevo rendere due dei miei cattivi preferiti perfettamente IC e poi diciamocelo, come si fa ad entrare nella testa del Joker e cercare di capirlo?.Prima fic su questo fandom, chiedo scusa in anticipo se è pessima.
Bado alle ciance, vi lascio alla storia.

Spero vi piaccia e buona lettura.

LadyGio99

THE QUEEN OF GOTHAM

 

"Gran bel bocconcino" sussurrò un uomo nell'orecchio del Joker, uno di quelli che il temerario clown aveva ingaggiato per rapinare la millesima banca della città.
Sentendo quelle parole, l'uomo dai capelli verdi voltò lentamente la testa verso il suo compare e lo fissò con uno sguardo a dir poco minaccioso.
Lei era molto di più di Un bel bocconcino.
Pazza? No, troppo semplice.
Bellissima? Lo era anche prima che diventasse sua.
Formidabile? Anche questo aggettivo era molto scontato.
Joker non aveva parole per descriverla.
Miss Arlecchina aveva molte qualità che il clown non aveva mai visto in nessuna donna.
Le due affascinanti criminali di Gotham City, Poison Ivy e Catwoman non avevano mai attirato la sua attenzione e anche adesso non gli facevano né caldo né freddo.
Ma lei, quella ragazza fuori di testa con i capelli chiari come la luce del sole che riportavano qualche tintura rossa e blu gli faceva perdere la testa.
Forse Harley non possedeva la seduzione o il corpo eccitante della temibile ecoterrorista oppure non era elegante come la gatta ladra che il suo carattere schivo e quasi freddo era affascinante e sensuale quanto la prima.
Ma quella ragazza era unica.
Il corpo alto e slanciato evitava. facilmente i proiettili dei poliziotti e quelle gambette sottili, davano dei calci fenomenali. Senza tralasciare il fatto che la sua compagnia era una cecchina formidabile. I suoi proiettili centravano sempre e i poliziotti cadevano a terra con un buco piantato nella fronte.
Era la prima volta che Harley partecipava a una delle soliti nottate del Joker dove il fine era quello di sparare a più gente possibile, rapinare banche o mettere in atto loschi piani per colpire l'alta società.
Ma specialmente, dimostrare ai civili e ai più potenti che lui era il padrone di Gotham e non quel buffone mascherato che crede nella giustizia.
Harley Quinn intanto, spazzò  via a suon di proiettili tutti quei fastidiosi uomini e quando sparò all'ultimo, si portò l'arma vicino alla bocca e con un soffio leggero tolse via il fumo che usciva dalla pistola. La banca ormai era vuota e messa sottosopra, i morti occupavano gran parte della sala principale e il sangue era diventato parte delle decorazioni visto che gocce abbondanti erano attaccate sulle pareti.
Gli aiutanti del Joker rimasero impressionati e in tutta risposta, fissarono a bocca aperta quella ragazza cattiva che sfotteva con giochi di parole tutti i presenti.
Tranne il suo caro Puddin.
"E brava la mia baby" applaudì il clown facendo qualche passo verso di lei soddisfatto del suo operato. La bionda saltò dal bancone e fu presa appena in tempo dal Joker che l'afferrò con forza dai fianchi. Quella stretta era molto possessiva, Harley gemette a quel tocco così duro ma allo stesso tempo era felice perché sentirsi presa in quel modo, gli faceva capire che quel clown voleva solo lei.
"Allora Puddin? " chiese lei attorcigliando le gambe alla vita del Joker "Come sono andata?" quella voce da bambina cattiva e arrogante era musica per le sue orecchie.
"Oh molto meglio di quanto mi aspettavo sei stata molto cattiva " e Harley scoppiò soddisfatta in una risata fragorosa.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per soddisfare il suo amato, oltretutto, si era già sporcata le mani con chi aveva provato a mettersi contro il Joker.
"Quindi sono stata brava? " chiese maliziosa il clown rispose a tutto con un bacio e la ragazza, si sentì subito trascinata da quella spietata danza con le lingue. La loro attrazione cresceva ogni giorno a vista d'occhio e così facendo, non riuscivano a stare separati, avevano bisogno l'un dell'altro per comportarsi a vicenda. In qualunque posto si trovavano, in qualsiasi situazione finivano sempre per limonare perché era più forte di loro.
Ogni volta che la baciava, la pazzia del Joker cresceva a dismisura. Harley era una droga troppo potente per lui e non poteva lasciarla andare. In lei vedeva praticamente se stesso, quella ragazza era l'unica che riusciva a capirlo, a sopportarlo. In vita sua, lui era sempre stato nel gradino più basso della società (1) , anche adesso che aveva la fama di essere uno dei criminali più folli sulla faccia della Terra, era disprezzato dal mondo.
Tutti lo consideravano un pazzo assassino, un sociopatico e per questo, si era rassegnato a vivere una vita in solitudine. Ma ora che aveva incontrato Harley, si sentiva un'altra persona perché lei era stata l'unica che lo aveva compreso fino in fondo.
E la giovane Quinn invece, per molto tempo era stata seduta su una sedia ad ascoltare la vita delle persone, i loro dolori e desideri. Ma nessuno gli aveva mai chiesto che cosa voleva lei, quali erano i suoi sogni fino a quando non aveva incontrato quel folle che l'aveva messa di fronte ad alcune scelte.
E sicuramente, aveva optato per quella migliore. Il re della risata e Harley continuarono ad amoreggiare con passione ignorando gli occhi di tutti gli altri che imbarazzati da quella scena, si dispersero per l'edificio distrutto lasciando completamente soli i due amanti.
Senza fermare il bacio, Joker obbligò l'ex psicologa a sdraiarsi a terra e lui, si sedette senza pretese sul ventre della giovane.
"Puddin... " disse lei allontanando la bocca del clown dalla sua. Lui la guardò severo perché aveva bloccato bruscamente il lavoretto che stava le facendo. E non solo nella sua bocca ma anche tra le sue gambe.
"Non credi che ci stai andando un po' troppo pesante" piagnucolò  lei.
Joker la fissò, quella birichina aveva una bella faccia tosta a mettersi contro di lui.
"A te non è permesso darmi ordini" le ricordò il clown prendendo tra le dita una ciocca di capelli biondi che piano piano prese a tirare più forte con il desiderio di strappargliela.
"Tu non hai diritto di dirmi cosa fare, sono io che guido te e ti faccio quello che voglio. Non devi contraddirmi chiaro? ".
La ragazza mise il broncio ma scomparve subito dopo quando il suo amato cominciò a regalargli dei bei momenti di piacere che, anche se corti, furono molto intensi.
"Brava bambina " disse Joker ansimando contro il petto di lei dopo le lunghe e pesanti spinte che avevano fatto perdere la testa a entrambi "Hai fatto come ti ho detto io" "Allora non sei più arrabbiato con me.…oh…".
In lontananza si sentirono delle sirene e ben presto, una nuova pattuglia di poliziotti arrivò per fermare i delinquenti. Con le macchine crearono una specie di barriera intorno alla banca e gli uomini, si fecero avanti armati di pistole mentre si tenevano avanti uno scudo trasparente.
Le luci rosse e blu si alternavano tra di loro e illuminavano bene i due malviventi che nel vedere nuovi poliziotti si misero subito in piedi ma non si mostrarono spaventati.
Sui loro volti era nato un nuovo sorriso. Questa volta più furbo.
"A quanto pare ci hanno fregato Puddin caro" osservò Harley mentre caricava nuovi proiettili ma il Joker la fermò "Non questa volta. Sarà per un'altra occasione". Quando la prese per mano, Harley si lasciò guidare dal clown che la portò con se verso le scale per raggiungere il piano di sopra.
I gradini erano molto stretti, solo metà piede entrava in quel piccolo spazietto e procedere nel buio, rendeva tutto più difficile. Stavano per raggiungere una finestra ma una figura nera alta e possente si mise davanti ai due bloccando il passaggio.
"Mi continuo a chiedere ogni giorno come fai a non essere in manicomio" ruggì Bruce afferrando il Joker per la maglia “Io e te abbiamo un conto in sospeso. Ho tanta voglia di riempirti di botte”.
"Sta lontano dal mio Puddin" Harley, controllando la sua furia omicida posò la fredda pistola pronta a sparare sulla tempia del supereroe che cancellò subito l'idea di tirare un cazzotto al suo nemico vista la situazione.
Il Cavaliere Oscuro spostò gli occhi verso la ragazza, era molto giovane ma aveva grinta. "Sarebbe lei? " chiese il pipistrello per cancellare i suoi dubbi. Giorni fa aveva avuto diverse segnalazioni da parte della polizia sul fatto che il Joker era in compagnia. Questo suo complice era molto stretto e a quanto pareva, lo accompagnava ovunque andava.
"Guardala bene... " disse il clown avvolgendo il braccio intorno al busto della ragazza che smise di sorvegliare Batman e si buttò nelle braccia del suo uomo.
Harley mise entrambe le braccia intorno al collo del Joker e alzò una gamba all'altezza del bacino che fu sorretta dalla mano dell'uomo. Si cimentarono in un altro bacio, poi lui, tornò a guardarla senza tralasciare nessun particolare.
Avvicinò il naso ai suoi capelli e annusandoli, sentì a pieni polmoni l'odore del sangue mischiato al fumo e dopo, osservò ancora una volta quel viso che ricordava una bambola. Il trucco si era tutto sciolto, una piccola sbafatura rossa usciva sotto un labbro e l'ombretto scivolava fresco sulle guance.
Mise Harley davanti a se e con le mani, iniziò a giocare con il suo corpo accarezzandole le forme. La ragazza gettò il collo all'indietro godendosi il tocco.
"Osservala perché da oggi in poi, tu la vedrai per le vie di Gotham al mio fianco perché  lei è la mia regina e guai a chi la tocca".
Batman li guardava in silenzio e per un attimo, provò gelosia nei confronti del suo peggior nemico. Joker almeno aveva qualcuno e non era solo. A lui invece, gli era stata strappata via una persona che amava (2), morta per colpa sua, a causa di un suo stupito ritardo.
"Dimmi Puddin, è stato lui a farti male? " "Purtroppo si" mormorò il clown alzando le labbra per mostrare dei denti dorati messi lì per occupare la sua bocca dopo averli persi.
"Me li ha rotti lui" (3) e indicò il signor Wayne  "Ha fatto il cattivo " “E tu non ti sei comportato da meno” commentò l'uomo in nero ricordando la ragione sul perché glieli aveva distrutti.
Con scaltrezza il clown, appena si rese conto che il supereroe stava per attaccarli,  tirò fuori dalla tasca del pantalone un oggetto tondo e grigio che usò per lanciare a terra.
Quando si ruppe uscì una nuvola bianca che si espanse velocemente. Non era velenoso ma creava una specie di nebbia.
Batman, impreparato da quella bombetta improvvisa perse il duo e partì a inseguirli mentre Harley pensava soddisfatta al suo nuovo titolo: La regina di Gotham.

 



(1) Leggendo "Batman the Killing Joker " mi sono resa conto che il clown è cosciente del suo passato infatti nel fumetto dice: Il passato fa male,  meglio non ricordare.
Tra l'altro,  quando era sano di mente era un bravo cittadino. Troppo buono per essere sfruttato dagli altri.
(2) È Jason Tood. Il Joker di Suicide Squad ha ucciso il secondo Ragazzo Meraviglia. Anche in Batman vs Superman c'è un inizio che dimostra la morte del giovane da parte del clown.
(3) Come ha dichiarato il regista,  dopo la morte di Jason,  Batman ha preso a pugni il Joker rompendogli i denti.




   
 
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