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Autore: Xemelgos    24/08/2016    0 recensioni
La giovane Iris vive una vita sicura, circondata dal denaro, fino a quando, dopo l'ennesimo litigio familiare, precipita negli occhi verdi di Rosario.
Lui, possessivo ed arrogante, viene attratto da lei a tal punto da diventarne dipendente.
Lei, con il suo aspetto da principessa, capelli biondi e occhi azzurri, finisce per dover compiere un'importante scelta: seguire la mente, assicurandosi un futuro brillante, od il cuore, affidandosi al destino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1 Capitolo


"Per tutti, anche per i più fortunati,
l'amore comincia necessariamente con una sconfitta"

- Hermann Hesse

 

<< Ti ricordi questo posto Ro? >>
Sorrido. Lo vedo lì, seduto su quella panchina, con i suoi capelli, come al solito scompigliati, e quegli occhi verdi da cui traspaiono le sue fragilità, nonostante tenti sempre di fare il duro.
<< Come potrei dimenticarlo? >>
Si alza e si avvicina a me incerto, non è da lui.
<< I ricordi delle persone hanno un limite, secondo te? >> chiedo insicura. Non saprei da dove mi sia venuta questa domanda, ma ho sentito il bisogno di farla.
Mi sorride per rassicurarmi. E' bello. Decisamente. Non che abbia mai negato la cosa, ma oggi lo è particolarmente.
Mi fissa. Distolgo lo sguardo.
Dopo tutti questi anni non riesco ancora a reggere i suoi occhi.
<< Stupida. >> Ecco, lo ha capito.
<< Non sono stupida, sono geniale! >> Ride. Io però sono seria, gli stupidi soffrono, ed io non voglio soffrire.
<< Iris? >>
<< Che c'é? >> Il suo sguardo si fa più cupo, non é un buon segno.
<< Ti ho presa in giro. >> Non capisco, che vuol dire con questo? Pur non avendolo detto ad alta voce, sembra aver letto i miei pensieri: << E' difficile da dire.. ma basta, non posso più tenermelo solo per me.. >> comincia a spiegare, abbassando lo sguardo. Sembra turbato. Oggi è strano, non sembra più il mio solito Ro. Questa situazione non mi piace, ho una brutta sensazione.
<< Basta! >> gli urlo, fermandolo. Ho paura. Non voglio sentire altro.
Sospira.
<< Ti ricordi la prima volta che ti ho detto che ero innamorato di te? >> Dove vuole arrivare?
<< Non era vero. >> Non può essere così.
<< Eh? >> Ti prego, non confermare, dimmi che é tutto uno scherzo.
<< Ti ho presa in giro. >> Perché? Perché adesso?
<< Si sta facendo tardi, sarebbe meglio tornare a casa. >> dico facendo finta di niente. Non capisco, o forse non voglio capire.
<< Iris. >> Non voglio guardarlo. Iris, ti prego svegliati, sei stata illusa da troppe persone, il tuo Rosario non lo farebbe mai.
<< Ro, si sta facendo tardi, devo essere a casa, mio padre potrebbe incavolarsi.. Voglio dire.. Non capisco. >>
<< Perdonami. >> Si mette le mani tra i capelli, scompigliandoli. Nonostante il momento, per un attimo mi perdo nel guardarlo.
<< Mi dispiace davvero, non avrei dovuto sfruttarti. Non avrei dovuto pensare solo ai soldi.. >> Il tono della sua voce è basso e incerto, ma riesco a capire benissimo quello che mi sta dicendo.
Ritorno alla realtà. Aspetta. Non é possibile, mi ha sempre mentito?
<< Fammi capire, sono stata usata? >>
<< Già. >> Come poteva?
<< No, forse ho capito male, tu, Rosario, hai usato me, Iris? >> Annuisce. Perché continua? Non fa ridere.
<< Tutto ha un limite, anche le cavolate. >> Mi guarda come un cane bastonato. É un bravo attore, é sicuramente così.
<< Pensavo solo al denaro e visto che eri sola era un punto a mio vantaggio. >> O forse no, forse sta dicendo la verità.
Faccio un respiro profondo, prima di alzare la voce. << Ti sei divertito Rosario? >> Non ne posso più. Perché tutto deve girare intorno ai soldi?
<< Sì, mi sono divertito. >> risponde secco. Ma che cazzo dice? Se ne rende conto almeno? E' proprio uno stronzo senza cuore. Non capisco proprio a cosa vuole arrivare.
<< Bene, molto bene. Complimenti stronzo. >>
Cosa vuole ancora da me? Vorrà altri soldi? Ovvio. Il mondo gira intorno ai soldi. Non dico che non siano importanti, però.. ho capito che ci sono cose più importanti.
<< Vuoi altri soldi? >> Prendo il portafoglio e glielo tiro.
<< Non mi interessano più i soldi Iris, sono cambiato. >> E chi ci crede ora? Mi trattengo dal fargli male. Ora va di moda dire "sono cambiato per te", ma per favore, chi cambia davvero?
<< Mi dispiace, non posso crederti. >> Se non fosse lui penserei che stia piangendo.
<< Te lo giuro, sono cambiato, io sono innamorato di te Iris. Io ti amo. >>
<< Siamo troppo grandi per credere ancora nelle storie per bambini, Ro. >> Mi guarda perplesso, ma siamo nel mondo reale, nel quale il principe se ne va, stanco della principessa, e lei deve andare avanti, da sola, perché dietro non le rimane più nulla.
<< Ora può tornare tutto come prima? Ti prego. >>
<< Fottiti Rosario! >> Crede davvero di scamparla così? Crede che io sia stupida?
<< Scusami. Io ai quei tempi pensavo solamente a me stesso. >> Che egoista. Non che io sia diversa alla fine.
<< Ma stai zitto. Sono stata almeno utile al tuo divertimento? >> In fondo lo sapevo, l'amore vero non esiste. Ce l'hanno sempre insegnato, anche da piccoli. A quel "E vissero per sempre felici e contenti" manca la parola "Insieme".
<< Iris, perfavore, cerca di capire. Cosa vuoi che ti dica? >> sembra disperato e veramente pentito. Nonostante abbia notato tutto ciò, non posso e non voglio credergli.
<< Dimmi che non mi hai mai veramente amato e chiudiamola qui. >> Ne ho abbastanza. Voglio scappare.
<< Sarebbe solo una bugia. >> Certo, come no. Ma pensa veramente che sia così ingenua? "Ricca e stupida", me l'ha sempre detto alla fine. Non c'era persona migliore per prendere in giro. Ottima scelta, Rosario. E pensare che credevo si distinguesse dalla massa, che mi amasse davvero, e invece si é rivelato uno stronzo come tutti gli altri.
Lo guardo avvicinarsi. << Iris, lo sai che ti amo, non posso stare senza di te, ti prego ripensa a tutto ciò che abbiamo passato insieme. >> Mi stringe tra le sue forti braccia, baciandomi sul capo.
Ecco, i ragazzi sono sempre egoisti, quando vedono che ti stai per allontanare ti colpiscono nei tuoi punti deboli, facendoti soffrire solo per averti in pugno. Io però sono più egoista di loro.
<< Prendiamoci una pausa allora. >> dico senza pensarci.
<< Come? >> si stacca leggermente per guardarmi. Sembra meravigliato dalle mie parole, ma lo capisco, pure io lo sono.
<< Se questo amore è vero, allora non sparirà con il tempo, no? Quindi non hai nulla da temere. >> Tanto lo so, un giorno si sveglierà e si renderà conto che non mi ama. I sentimenti, per quanto possano essere veri, perdono contro il tempo, li cancella e li fa diventare semplici ricordi.
<< Io non voglio lasciarti andare. >> Mi riabbraccia, ancora più forte di prima. Sembra sul punto di piangere. Non sembra più Ro. Non l'ho mai conosciuto veramente, alla fine?
<< Sarà perché al momento non hai trovato una persona più ricca di me. >>
<< Adesso Iris smettila di fare la bambina piccola, a cosa servirebbe una pausa? Sappiamo tutte e due che farei di tutto per te. Perché devi fare la stupida facendo finta di non saperlo? >> Ecco che ricomincia a considerarmi infantile, solo perché ha 3 anni in più di me pensa che non sia capace di ragionare da sola.
<< Non sono più una bambina Ro! Non devo stare tutti i giorni accanto a te per stare bene, una pausa non ci farà male. >> É meglio finirla qui, non vorrei mai che una mattina si svegli pensando "non la amo più", preferisco chiudere adesso, sarà meno difficile da accettare.
<< Tu non ti rendi conto di quanti ostacoli io abbia dovuto superare per stare con te. >> Sta per scoppiare, lo sento. Ed in ogni caso, so benissimo quanti ostacoli abbia dovuto affrontare per stare al mio fianco, ma c'è qualcosa dentro di me che mi blocca dall'accettarlo.
<< Dai, ammettilo. Te ne andrai anche tu un giorno, mi abbandonerai. >> riesco solo a dire.
<< Non me ne andrò, lo prometto. >>
Abbasso lo sguardo per terra cercando di riordinare i miei pensieri. Sono ancora confusa, spero che tutto questo sia un incubo da cui prima o poi possa svegliarmi, lo spero davvero. Una goccia di pioggia bagna l'asfalto e alzo lo sguardo verso il cielo. Il ticchettio si fa sempre più frequente e l'odore di pioggia si sparge per l'aria. Chiudo gli occhi e una goccia mi riga il viso, é come se il cielo piangesse per noi, che siamo troppo orgogliosi per piangere l'uno davanti all'altro.

Pioveva, esattamente qui, anche quel giorno.

   
 
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