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Autore: bex bex bex    28/04/2009    4 recensioni
[...]Fu proprio quando giungemmo a destinazione che lo incontrai. Era seduto dietro la cassa e teneva gli occhi fissi sullo schermo del portatile che stava usando. La pelle bianchissima, quasi quanto la mia. I capelli neri decisamente più scompigliati di quelli di una persona normale. La prima cosa che pensai fu “carino”… di certo non avrei mai potuto immaginare che avrei perso irrimediabilmente la testa per lui. Invece accadde. E quando me ne accorsi era ormai troppo tardi per sperare di trovare una qualsiasi via di fuga.[...]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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you're killing me

Disclaimer: i personaggi citati nella storia non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.

 

“YOU’RE KILLING ME”

 

 

 

Ricordo ancora la prima volta che lo vidi.
Era un giorno d’estate.
Stavo passeggiando per le strade della città assieme alla mia migliore amica.
Ci avevano parlato dell’apertura di un nuovo negozio di fumetti ed entrambe avevamo deciso di approfittare della fine degli esami per andarci a dare un’occhiata.
Considerato il mio pessimo senso dell’orientamento sarebbe in ogni caso stato impossibile che ci andassi da sola.
Fu proprio quando giungemmo a destinazione che lo incontrai.
Era seduto dietro la cassa e teneva gli occhi fissi sullo schermo del portatile che stava usando.
La pelle bianchissima, quasi quanto la mia.
I capelli neri decisamente più scompigliati di quelli di una persona normale.
La prima cosa che pensai fu “carino”… di certo non avrei mai potuto immaginare che avrei perso irrimediabilmente la testa per lui. Invece accadde. E quando me ne accorsi era ormai troppo tardi per sperare di trovare una qualsiasi via di fuga.

 

Fu all’incirca dopo 6 mesi che ebbi l’occasione di avere con lui un dialogo un po’ meno da “cliente/proprietario del negozio”.
Ero stata in fumetteria parecchie volte prima di allora, ma essendo sempre stata un tipo devastantemente emotivo non mi ero mai lanciata in grandi conversazioni con lui.
Quel giorno invece le cose cambiarono.
Quando entrai in negozio, sempre seguita a ruota dalla mia fedele compagna, ci trovai Mikey, il mio insegnante di chitarra. Fu così che scoprii che i due erano fratelli. E sempre in quell’occasione, riuscii finalmente a sapere il suo nome. Gerard.
“Bizzarro” pensai. Ma sicuramente adattissimo ad un tipo come lui.

 

Iniziai a frequentare regolarmente il suo negozio di fumetti. Due giorni a settimana. I giorni in cui avevo lezione col fratello.
Da quando aveva saputo che ero una delle allieve di Mikey, aveva iniziato a comportarsi in maniera un po’ più confidenziale con me. La cosa mi rese stranamente felice. Ancora non ne intuivo il reale motivo.
Tuttavia, più passavano i giorni, più sentivo il bisogno di andare là. Anche solo per un saluto.
Solo per vederlo.
Questo mi bastava per rallegrarmi la giornata. VEDERLO.
E giorno dopo giorno, l’approfondirsi del nostro rapporto mi rendeva sempre più felice.
Parlavamo di tutto. Mi raccontava di come aveva passato il week end. Dei disastri che combinava suo fratello. Di come era nata la sua passione per i fumetti. Ricordo che una volta mi aveva persino mostrato gli schizzi di alcuni suoi disegni. Bellissimi.
Più di ogni altra cosa però, assieme a lui, adoravo parlare di MUSICA.
Il giorno in cui feci visita al suo negozio per la prima volta, la cosa che mi colpì maggiormente, oltre al suo aspetto un po’ fuori dal comune, fu la musica che sentii in sottofondo.

“It’s Hard To Say”.

La mia canzone preferita.
Sin da quell’istante avevo capito che su quel frangente saremmo andati d’accordissimo.
E non mi sbagliavo.
Ascoltavamo praticamente le stesse band. Gli stessi cantanti.
Confrontarmi con lui era davvero uno spasso.
Aveva commenti acidi per chiunque. Persino per i suoi artisti preferiti!
Mi divertivo davvero un mondo.

 

Non so dire con certezza il momento esatto in cui realizzai di essermi innamorata di lui.
Me ne accorsi e basta.
Sentivo che per lui avrei davvero potuto fare di tutto.
Ero disposta a dargli tutta me stessa.
Ero pronta a consegnargli il mio cuore. Così come lui era pronto a distruggerlo.

 

Accadde poco più di un mese fa.
Ero passata in fumetteria prima di andare alla mia classica lezione di chitarra, come da routine.
Mi aspettavo che le cose andassero come al solito. Quattro chiacchere e tanti saluti.
Invece quel giorno Gerard mi prese di sorpresa, dicendomi forse l’unica cosa che mai avrei pensato, o meglio, mai avrei VOLUTO sentirmi dire da lui.

 
“Mi piace la tua amica”

 
Già.
Mi disse di essere interessato alla persona che mi portavo sempre dietro.
La persona che più di chiunque altro consideravo speciale.

LA MIA MIGLIORE AMICA.

Sentii il mondo crollarmi addosso.
Tra tutte le persone che esistono al mondo proprio lei.
Perché?
Non riuscivo a darmi pace.
Quando credevo che peggio di così non potessi stare, ecco arrivare la batosta :

 
Stava scherzando.

 
Inizialmente non riuscii a capire. O forse NON VOLEVO capire.
“Volevo vedere la tua reazione” disse.
Non riuscivo a crederci. Mi aveva presa in giro.

Perché?

La risposta che ottenni, forse, col senno di poi, non l’avrei mai cercata.
Perché, la ragione di tutto era semplice.
Gerard Arthur Way era incredibilmente egocentrico.
Le mie amiche l’avevano notato. Tutte.
Ma io no.
Io che avevo perso la testa per lui, mai avrei immaginato nascondesse un tale aspetto dentro di se.
Invece era così.
Voleva semplicemente aggiungere una nuova pedina alla sua collezione di “conquiste”.
Voleva sentirsi dire per l’ennesima volta “Mi piaci” per poter per l’ennesima volta rispondere “Mi spiace. Non sei il mio tipo”.
Lui era fatto così. Incredibilmente vanitoso e insensibile.
Già.
Allora perché non riuscivo ad odiarlo?
Perché nonostante tutto sentivo che potevamo davvero “essere amici” come aveva detto lui?
Soffrivo come mai avrei pensato di soffrire.
Eppure…
Potevo farcela? Potevo davvero superare tutto e continuare come se nulla fosse accaduto?

 
NO.

 
E lo capii a mie spese.
Lo capii nell’esatto momento in cui lo vidi, Gerard, baciarsi in modo decisamente troppo appassionato con lui.

LUI.

Frank.
Sentii la terra crollarmi sotto i piedi per la seconda volta.
Frank. Il ragazzo della mia migliore amica.
Era stato in fumetteria con me alcune volte, ma mai, MAI avrei potuto immaginare che tra lui e Gerard potesse essere nata una storia.
Invece era così.
Dovevo crederci.

 

E così, con il cuore infranto e senza un’anima a riempire il mio corpo, presi una decisione.
Volevo fargliela pagare. DOVEVO fargliela pagare.
Già. Ma come?

 
Dopo varie riflessioni sono finalmente riuscita a trovare il modo perfetto.
Il modo perfetto per farlo soffrire almeno la metà di quanto ho sofferto io.
Ed è per questo che ora mi trovo qui.
Per mettere la parola FINE ad una storia che ormai aveva perso ogni significato.
Una storia che mi stava riducendo in fin di vita.
Una storia malata.

 

Adesso avrò la mia rivincita.
Gerard Arthur Way.
VIVI.
Vivi con tutta la forza di cui sei capace.
VIVI.
Se il fardello che da oggi dovrai portare sulle tue spalle non riuscirà a schiacciarti.
Se la tua anima sarà abbastanza forte da sopportare.

Vivi, una vita macchiata di SANGUE.

 

 

 

 

 

THE END

 

 

 

 

 

 

 

BEX: ok sory tranquilla…non mi voglio uccidere XD però ispirarmi alla mia story mi è servito per “scaricare” direi XD eh eh ok è una shot un po’ malata..vabbè…tanto non sono mica normale io! XD besos!! E GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE LA LEGGERANNO E SOPRATTUTTO RECENSIRANNO!! Alla prossima!!^^

  
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