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Autore: Artemide5775    25/08/2016    1 recensioni
A mezzanotte meno qualcosa Lluvia Lockser era già alla magione Fullbuser come da un anno a quella parte. Nell'ultimo periodo il vampiro sembrava essersi arreso alla presenza della giovane studentessa e il loro rapporto era diventato molto stretto.
Purtroppo, l'idea di trasformarla in un vampiro, non l'aveva ancora accetta o presa solo in considerazione. Si era perfino rifiutato di farle una vera e propria spiegazione, rifilandole la stessa solfa ogni volta che tentava di aprire la conversazione. Ma lei sapeva bene sia le cose negative che quelle positive che comportava l'essere immortale. Oh sì che le aveva viste. Bastava guardare Gray che se ne stava sempre chiuso in quell'enorme magione senza uscire quasi mai e leggeva il terrore nei suoi occhi nel far del male a qualcuno e il disgusto verso se stesso.
Magari, stando con lui, anche se avesse dovuto rinunciare a ogni minima cosa che aveva, avrebbe voluto riuscire risollevargli il morale. Perché Gray, per lei, non era un mostro, ma il suo salvatore.
Anzi, no, non solo.
Era l'uomo che amava.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lluvia, Lyon Bastia, Meredy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Saga Vampire - Gruvia/Nuova generazione'
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Vampire 2

 

Gruvia



 

Era una fresca giornata di fine Ottobre e la diciassettenn Lluvia Lockser stava chiacchierando con la sua nuova amica: Meredy Milkovich.

-Stiamo all'ultimo anno, finalmente!- esclamò Meredy sgranchiendosi le braccia dopo aver finito i compiti che aveva quel giorno. -Il prossimo anno andremo all'università.-
Notando che la Lockser non la stava per nulla ascoltando, le si avvicinò di soppiatto leggendo cosa stava scrivendo da oltre dieci minuti sul suo quaderno. -Di certo questi non sono i compiti che ci ha assegnato Miss Clarence- mormorò divertita. -Chi é "Gray-sama"? Uno nuovo?-

Lluvia sussultò, colta di sorpresa. -Hem...- in imbarazzo, chiuse il quaderno. -Nessuno...- sussurrò visibilmente agitata e in difficoltà.

Meredy sbatté le palpebre sorpresa. La sua amica non era una persona che teneva dei segreti, data la sua parlantina e i sogni ad occhi aperti in cui ogni tanto finiva. Eppure, sin dalla prima volta che avevano parlato insieme, c'era un qualcosa che le nascondeva, seppure con qualche difficoltà. La ragazza dai capelli turchini si era trasferita da un anno alla Fairy Academy, dopo un spiacevole incidente di cui nessuno sapeva nulla.

-Hem... é tardi. Lluvia deve tornare a casa- disse la Lockser, alzandosi.

Meredy annuì. Sin da quando la conosceva, la turchina se ne andava sempre verso le dieci da casa sua, non rimanendovi mai a dormire. Sembrava avere qualcosa da fare... ma era impossibile. Che avrebbe dovuto fare di notte?

***

A mezzanotte meno qualcosa Lluvia Lockser era già alla magione Fullbuser come da un anno a quella parte. Nell'ultimo periodo il vampiro sembrava essersi arreso alla presenza della giovane studentessa e il loro rapporto era diventato molto stretto.

Purtroppo, l'idea di trasformarla in un vampiro, non l'aveva ancora accetta o presa solo in considerazione. Si era perfino rifiutato di farle una vera e propria spiegazione, rifilandole la stessa solfa ogni volta che tentava di aprire la conversazione. Ma lei sapeva bene sia le cose negative che quelle positive che comportava l'essere immortale. Oh sì che le aveva viste. Bastava guardare Gray che se ne stava sempre chiuso in quell'enorme magione senza uscire quasi mai e leggeva il terrore nei suoi occhi nel far del male a qualcuno e il disgusto verso se stesso.

Magari, stando con lui, anche se avesse dovuto rinunciare a ogni minima cosa che aveva, avrebbe voluto riuscire risollevargli il morale. Perché Gray, per lei, non era un mostro, ma il suo salvatore.

Anzi, no, non solo.

Era l'uomo che amava.

Quella volta, però, vide il ragazzo un po' agitato, anche se provava a non farlo notare. "Forse Gray-sama non si é nutrito" pensò la giovane posando sul tavolo della biblioteca il pacco di ghiaccioli che aveva comprato. Sfortunatamente, era a conoscenza che il vampiro era abbastanza nervoso quando saltava un pasto e lei era lì quasi a tentarlo. Si chiese se non fosse corretto andarsene per non farlo stare peggio.

-Lluvia, che hai preso oggi?- le chiese avvicinandosi mentre si rimetteva la t-shirt che aveva tolto per eseguire le flessioni che gli aveva visto fare.

Il moro si era abituato a quella strana liceale che si era legata molto a lui negli ultimi tempi e, dopo essersi arreso dal provare a scacciarla via, tentava di essere il più normale possibile. Con la Lockser gli pareva quasi di tornare umano. -Dei ghiaccioli- spiegò la giovane aprendo il pacco ed estraendo quattro ghiaccioli, due al limone e due all'amarena.

Gli scappò un mezzo sorriso, al giovane, vedendo che la ragazza stava provando a mangiare anche il secondo all'amarena ma che esso era praticamente mezzo sciolto e le colava addosso. Si alzò per estrarre un pacco di fazzoletti dalla borsa della giovane, facendo cadere un foglio. -Tieni- le diede il fazzoletto e si chinò, un momento dopo, per prendere quello che gli era caduto.

Cos'era?

Oh, un invito a una festa di Halloween. "Non mi ero reso conto che stiamo già in quel periodo dell'anno" pensò il vampiro. Uscendo una volta ogni tanto, era raro per lui rendersi conto del tempo che passava, per di più, non aveva un calendario o un qualcosa di simile. -Ci andrai?- domandò alla ragazza mostrandole il foglietto.

-Uhm?- alzò lo sguardo per vedere di che cosa stesse parlando il ragazzo di fronte a lei. -Oh, Meredy-chan ha dato quel volantino a Lluvia perché si occupa dell'organizzazione della festa. I ragazzi della scuola di Lluvia hanno deciso di affittare un locale dove festeggiare Halloween tutti insieme- spiegò sorridendo allegra. -Comunque Lluvia non ha nessuno con cui andare, perciò verrà a far compagnia a Gray-sama- aggiunse con una leggera malinconia degli occhi, nascosta però dalla felicità di stare col ragazzo che amava.

Gray diede un'ulteriore sguardo al volantino. -Non hai ricevuto nessun invito, davvero?- le domandò, nascondendo un certo stupore. Sapeva che la Lockser avesse dei problemi a relazionarsi con gli altri, ma i ragazzi dovevano essere cechi per non notare la sua bellezza.

-Sì- annuì la ragazza. -Ma non importa, Lluvia vuole stare solo con Gray-sama!- spiegò stringendosi al suo braccio e sorridendo.

Gray la guardò, scettico. Nell'ultimo anno la Lockser aveva rinunciato a quasi tutte le feste che le erano state proposte, oppure ci era stata per poco più di mezz'ora, prima di venire da lui. Quella era la sua adolescenza e la stava perdendo a causa sua.

Un giorno avrebbe potuto odiarlo per averle fatto perdere tutto quello...

Guardò nuovamente il foglio, trovandovi scritto quello che cercava. Lo stava davvero per fare senza che nessuno gli puntasse un paletto dritto al cuore?

Deglutì. -Che ne dici se ti accompagno io?- le domandò. Secondo la TV, sarebbe stato più adatto se le avesse dato dei fiori o dei cioccolatini... Ma la festa sarebbe stata il giorno dopo e non poteva di certo invitarla nel momento in cui stava per iniziare la festa, o forse era già a metà.

Lluvia spalancò gli occhi, facendogli dubitare che volesse andarci, ma poi, dopo essersi resa conto di cosa era appena successo, gli si lanciò addosso abbracciandolo, felice come non mai. -Lluvia andrà ad un appuntamento con Gray-sama!- urlò perdendosi in qualche filmino mentale.

Il vampiro provò ad obiettare, ma nulla. L'aveva già persa. In seguito, le spiegò ciò che doveva dire su di lui il giorno della festa: era un ragazzo di diciannove anni al primo anno di università e si erano conosciuti per caso al supermercato. Il resto, perché era sicuro che le sue amiche avrebbero chiesto altro, avrebbe potuto inventarselo.

-Lluvia e Gray-sama si travestiranno da vampiri- propose la turchina, contenta.

Lui la guardò, scettico. Doveva travestirsi... da se stesso? Quello si che era patetico. -Non hai un'altra idea?-

Lei mise su un'espressione un po' triste. -Ma Lluvia ha un bellissimo costume da vampiro- gli ricordò.

A Gray tornò presto in mente il costume che la giovane aveva messo solo due settimane prima per scherzo, provando a morderlo. Allora non scherzava, era davvero un costume da vampiro...

Stava per dirle che quel travestimento non era lontanamente simile a un qualcosa messo da un vampiro sano di mente, ma lasciò stare. Aveva proposto quella uscita per farle fare qualcosa da adolescente e il mettere il costume che preferiva era parte del divertimento. -Ehm... sì, lo hai- annuì appena, mettendo da parte il suo orgoglio. -Troverò anch'io un costume... da vampiro- concluse, non capacitandosi della situazione in cui lui stesso si era messo.

-Lluvia é felicissima!- dichiarò la Lockser, entusiasta.

Quel sorriso gli fece subito tornare in mente il perché di quell'assurda proposta: per lei. Per la felicità di quella ragazzina impacciata, divertente, strana e con la testa sempre sulle nuvole.

E doveva anche ammettere, un po' restio però, che quella diciassettenne era la ragazza che amava.

***

-Lluvia-chan, hai preso in considerazione il mio invito alla festa di Halloween?- le domandò il giorno dopo Meredy. -Lo sai che puoi portare chi vuoi- aggiunse, provando a convincerla, sicura che avrebbe rifiutato.

Lluvia si girò vero l'amica, sorridendo pimpante. - Oh, Lluvia verrà con Gray-sama alla festa di Halloween- raccontò saltellando e perdendosi a immaginare quella sera come sarebbe stata.

La rosa spalancò gli occhi, veramente sorpresa. -Davvero? Verrai?-

La turchina annuì. La Milkovich la strinse in un caloroso abbraccio. -Sono felicissima!- esclamò staccandosi. -Comunque... chi é Gray-sama? Il tuo ragazzo?- domandò, curiosa e anche un po' preoccupata.

Lluvia era un tipo abbastanza ingenuo, a volte, e poteva essersi messa nei guai. La turchina si imbarazzò al solo pensiero di essere stata presa per la ragazza del suo Gray-sama. -Hem... no...- cercò di ricordare ciò che le aveva detto di dire sul loro rapporto. -Gray-sama è un amico di Lluvia- spiegò, rossa in viso.

-Ma ti piace, vero?- concluse una ragazza dai capelli scarlatti circondando le spalle delle due.

Erza Scarlett era una studentessa del quarto anno, come loro, ed era una delle ragazze più brave nello sport, nello studio e anche a relazionarsi con le persone. Sembrava perfetta.

Lluvia l'aveva già incrociata prima di trasferirsi alla Fairy Academy, siccome erano vicine di casa. -Buongiorno, Erza-san- la salutò.

-Allora, hai una cotta per lui?- ripetè la domanda la rossa, curiosa.

-No...- provò a mentire, ma alla fine si disse che non era il caso. Se gli piacesse o no, non avrebbe compromesso in alcun modo Gray. -Sì...- annuì rigirandosi i pollici, rossa quanto i capelli della ragazza al suo fianco.

-Lluvia é innamorata!- urlò, sbigottita la rosa, mentre la scarlatta sorrise soddisfatta.

-Non vedo l'ora di incontrare questo "Gray-sama"- disse Erza accennando un sorriso. Il suo tono di voce aveva un qualcosa di strano, ma nessuna delle due ci fece caso più di tanto.

***

Gray aveva indossato il suo costume e continuava a guardarsi allo specchio non credendo di star veramente andato a una festa per liceali vestito da vampiro.

Doveva anche andare a prendere Lluvia, cosa piuttosto strana siccome veniva sempre lei da lui, e sperava che avesse evitato quel ridicolo fermaglio a forma di teschio. Non che fosse brutto, ma era davvero irritante che qualcuno prendesse così in giro la sua specie. Però Lluvia non lo faceva apposta, era parte della sua natura fare così.

La casa di Lluvia non era molto lontano dalla sua, circa otto minuti in macchina, e perciò vi arrivò presto. Era stato lì spesso, visto che non la lasciava mai tornare di notte da sola. -Gray-sama!- esclamò la ragazza, aprendogli la porta. -Lluvia si scusa, ma non é ancora pronta. Lluvia deve mettere ancora finire di vestirsi. Gray-sama può aspettare Lluvia?- lo supplicò, facendogli spazio per entrare in casa.

Lui acconsentì e si accomodò sul letto della giovane, mentre lei era in bagno per vestirsi e probabilmente anche truccarsi e pettinarsi. -I tuoi non sono a casa?- domandò, rendendosi conto di non aver visto neanche un adulto. Meglio così, era difficile spiegare ai genitori tutto, siccome si perdevano in troppe domande inutili, per lui. Pensadoci meglio, non li aveva mai visti, nemmeno una volta in un anno.

La Lockser si irrigidì, anche se lui non poté vederlo. -Oh, Lluvia vive da sola. I genitori di Lluvia stanno raramente a casa. Lavorano sempre- fu rapida. Troppo.

Perfino il moro si rese conto che c'era qualcosa che non andava, ma non indagò oltre. Pure lui non le aveva detto tutto il suo passato e sapeva bene che c'erano cose che era meglio lasciare sepolte.

Dopo venti minuti scarsi, la ragazza fu pronta. "Almeno non ci ha messo delle ore" pensò lasciando vagare lo sguardo sulla dolce figura appena uscita dal bagno. Vestitino azzurro, mantello rosso e nero, stivaletti e un fermaglio a forma di pipistrello. Non pipistrello normale, ma con le guance colorate e un faccino "spaventoso". -Non hai messo il fermaglio dell'altra volta- notò. Non che quello che aveva quella volta fosse poi tanto meglio di quel pipistrello. Tanto valeva che si rimetteva il teschietto.

-Gray-sama l'ha notato?- sorrise allegra. -L'altra volta a Lluvia é sembrato che il suo fermaglio non piacesse a Gray-sama perciò ne ha comprato uno nuovo- spiegò giocando con i propri capelli.

Il vampiro non aggiunse altro e decise che era meglio cominciare ad andare alla festa siccome doveva essere già iniziata.

***

Le feste umane non erano cambiate così tanto in un secolo. Musica, alcol e persone. Beh, le basi erano le stesse. -Gray-sama- lo richiamò Lluvia, un po' incerta e dispiaciuta. -Lluvia vorrebbe andare a salutare una sua amica...- iniziò, non essendo sicura se lui volesse seguirla o no.
Gray si guardò intorno, individuando facilmente il tavolo con i vari alcolici e cibi. -Prendo qualcosa da bere, intanto. Tu che vuoi?-

-Coca-Cola- rispose la ragazza andando via, dopo essersi scusata perché lo stava per "abbandonare".

-Gray Fullbuster a una festa per liceali. Sorprendente- una ragazza travestita da coniglietta si mise accanto lui per prendere del punch.

-Erza- si sorprese Gray, riconoscendola. -Dopo tutto questo tempo continui a fare la liceale?-

Lei sorrise sorseggiando la bevanda appena presa. -Vivere per sempre senza fare nulla non é divertente. Almeno frequentare tutti questi giovani non mi fa sentire i trecento anni che tengo- raccontò. -E tu? Sembra che tu abbia abbandonato la tua idea di stare lontano dagli umani- notò, guardando Lluvia e Meredy che stavano chiacchierando abbastanza lontano da loro.

-Hem...- Gray fece lo stesso.

-La ami?- domandò improvvisamente facendolo sussultare.

-Eh? Ma che domande fai?!- alzò un po' il tono di voce, attirando l'attenzione di alcuni liceali che passavano accanto a loro.

Erza non calcolò molto la reazione del suo vecchio amico, trovandola prevedibile. -Lluvia é una persona affascinante- continuò, mettendo da parte la conversazione che aveva intrapreso solo un momento prima.

Gray tornò composto. -É davvero particolare- concordò.

-Vuoi trasformarla in un vampiro?- domandò schiettamente la Scarlett.

Quella volta però il vampiro era pronto. -No, mai- chiarì, non potendo tuttavia nascondere un certo tremolio nella voce.

Restarono in silenzio per alcuni attimi, fino a che Erza parlò. -E lei cosa vuole?-

Gray sospirò. -Vuole essere un vampiro- rispose.

La rossa annuì tra sé e sé, anche se lo aveva chiesto, era sicura che le cose stessero così. Conosceva Gray da tempo e si era fatta un'idea su Lluvia. -Pensi che un giorno potrebbe pentirsi della vita da umana che ha perso- intuì.

Gray aveva odiato ogni attimo di essere un vampiro perché non era mai stata una sua scelta diventarlo. Mal il caso di Lluvia era diverso. Lei lo voleva.

Il moro non disse nulla, ma dal suo sguardo si leggeva che era così. -Non credi che tra una decina di anni potrebbe svegliarsi e ragionare che quella vita non era quella che realmente voleva, ma una mera sostituzione dei suoi sogni?- gli chiese, provando a fargli rendere conto che una mossa l'avrebbe dovuta fare. Presto avrebbe dovuto scegliere se perderla o farla stare al suo fianco per sempre.

Lì aveva osservati sin da quando erano entrati alla festa e li aveva intravisti molte volte a tarda notte mentre lui la portava a casa e credeva che fossero davvero una bellissima coppia.

-Lluvia non é immortale- aggiunse la vampira. -Hai una data di scadenza- terminò facendo cadere il silenzio.

Il giovane cambiò argomento. -Hai saputo la novità?- domandò alla sua vecchia amica. Lui ne era venuto a conoscenza, grazie a una lettera della sua amica strega Lucy, e da allora era in allerta. -Lyon é scappato dalla prigione per vampiri di Eldis.-

L'espressione della rossa non mutò, chiaro segno che lo sapeva già. -É riuscito a scappare solo una settimana fa, ma ha ucciso già 38 persone- disse, ricordandosi bene il messaggio che le era stato mandato da suo marito che lavorava proprio in quella prigione, anche se quest'ultimo si occupava di dare la caccia ai vampiri pericolosi per poi rinchiuderli. -Gerard dice che, secondo la scia di cadaveri, sta venendo in questa direzione- aggiunse, anche se indirettamente gli stava dicendo che di stare attento perché Lyon non stava venendo in quella piccola cittadina per farsi una scampagnata, assolutamente no.

Stava venendo per avere la sua vendetta su Gray.

Perché?

Il Fullbuster, tempo addietro, aveva ucciso parecchie persone finendo sul radar dell'associazione di Niela. Il compito dell'associazione appena citata era quello si imprigionare, e in alcuni casi abbattere, i vampiri che esageravano attirando l'attenzione degli umani su di sé. Oltre mezzo secolo prima aveva incontrato Ur, una vampira millenaria che era riuscita a portarlo sulla retta via. Peccato che l'essere rinsavito non avesse cancellato tutto il male che aveva fatto e perciò l'associazione aveva continuato a stare sulle sue tracce. Ur, affezionatasi a lui, aveva deciso di pagare le sue colpe e così, invece di uccidere Gray, era stata la vampira millenaria a morire al suo posto.

Che c'entrava Lyon Vastia con tutto quello?

Ur lo aveva preso con sé e aveva evitato che lui perdesse il controllo, cosa che gli riusciva abbastanza facile. Con la morte di lei, lui aveva perso tutto il suo equilibro macchiandosi di crimini indicibili.

Da allora odiava a morte Gray per avergli tolto l'unica possibilità di mantenere il controllo e vivere la sua vita. Anche se non era stato direttamente Fullbuster a piantare un paletto nel cuore di Ur, si riteneva comunque responsabile, odiandosi. Se Lyon fosse scappato un anno prima, forse, gli avrebbe dato la vendetta tanto agognata, ma il solo pensiero di lasciare Lluvia sola e non protetta in un mondo disgustoso e pericoloso come quello lo faceva stare malissimo.

No, non sarebbe morto.

-Gray-sama, Erza-san- li salutò Lluvia accompagnata da Meredy.

-Sei il misterioso Gray-sama- sorrise Meredy, compiaciuta. Oh, doveva ammettere che Lluvia aveva un buon gusto in fatto di ragazzi. -Io sono Meredy, un'amica di Lluvia- si presentò.

Pareva un tipo un po' misterioso, ma non dava l'impressione di essere cattivo.

Gray la salutò, provando ad essere il più cordiale possibile seppur la sua mente fosse finita a pensare a ciò che la rosata aveva appena detto. "Misterioso Gray-sama?"

Lluvia doveva aver parlato di lui, anche se glielo aveva proibito.

-Ragazzi, perché non ballate?- propose Erza ai due, sorridendo. Inventò una scusa su due piedi e se ne andò con Meredy.

-Se Gray-sama non vuole ballare...- farfugliò la ragazza, provando a non finire in un sogno ad occhi aperti in cui ballava con l'amato.

Anche se Lluvia stava provando a dirgli che non le importava ballare, se lui non voleva, Gray non riuscì a negarle di farlo. Era lì per farle godere la festa, no?

E poi, non voleva che fosse un altro a ballare con lei.

Le prese la mano e la portò sulla pista da ballo. Un tempo era un giovane ragazzo dell'alta borghesia perciò il saper ballare era una cosa naturale per lui. Tuttavia, quel ballo era troppo movimentato per lui. Era davvero differente dai lenti a cui era abituato. -Gray-sama é davvero un bravo ballerino!- si complimentò la turchina, impacciata nel suoi movimenti un po' per l'imbarazzo e un po' perché non era un granché nella danza.

-Anche tu non sei male- le disse, facendola diventare rossissima.

Doveva ammettere che l'averla portata lì non gli sembrava più una cattiva idea. Il suo sorriso, il ballare insieme... Era davvero tutto piacevole.

-Lluvia... dopo questa festa ti devo dire una cosa- disse improvvisamente il moro, deciso.

Lei lo guardò curiosa, piegando un po' la testa di lato. -Cosa?- domandò.

Il vampiro accennò un sorriso nervoso. -Lo scoprirai dopo- si limitò a dire.

Ben presto iniziò un lento. La Lockser si girò, con gli occhi che le luccicavano, verso l'amato, facendogli subito intuire che cosa voleva. Le porse la mano che lei subito accettò. -Lluvia si sta divertendo tantissimo- gli sussurrò con la testa sul petto di lui. -Lluvia non ha mai passato una giornata così bella in tutta la sua vita- continuò con una certa malinconia nella voce.

Gray si ritrovò sorpreso e felice allo stesso tempo. Non riusciva a ricordare di essere stato così tanto bene da quando era ancora umano ed era circondato dai suoi amici e i suoi genitori.

A interromperli fu Meredy che si avvicinò alla turchina con uno sguardo un po' perso nel vuoto. -Lluvia-chan, una ragazza non si sente molto bene, puoi venire con me ad aiutarla?- domandò la rosata per poi lanciare uno sguardo al vampiro. -Si trova nel bagno delle ragazze- aggiunse.

Era un po' strana, notò la Lockser, per poi girarsi verso l'amato. -Gray-sama, Lluvia torna subito- lo avvertì per poi andarsene con la sua amica.

***

-Meredy-san, chi é che si sente male?- domandò la turchina alla sua amica.

La rosata non rispose, continuando a camminare in silenzio.

Aveva qualcosa che non andava. E poi la direzione che stavano seguendo non era quella che portava alle toilette, ma all'uscita posteriore. -Mer...- volle richiamarla la Lockser, ma improvvisamente, appena uscite fuori, essa si bloccò sul posto. -Che ti succede, Meredy-san?!- le posò una mano sulla spalla con una evidente preoccupazione negli occhi blu.

-Inutile che provi a farla rinvenire, é soggiogata, a meno che non glielo dico io non farà nulla- un ragazzo uscì dall'ombra. I suoi occhi erano scuri e contrastavano con i suoi capelli bianchi. Era vestito con un completo azzurro e il sangue che lo macchiava non sembrava essere un effetto speciale di Halloween.

Notando la paura della turchina, il ragazzo sorrise soddisfatto. -Ti piace il mio costume da vampiro, eh?-

Lluvia rabbrividì facendo un passo indietro. Continuò a scuotere l'amica, urlando il suo nome. Ma nulla. Essa non si mosse di un centimetro.

-Non credevo che a Gray piacessero le stupide- ghignò l'albino ad appena un passo da Lluvia. Come aveva fatto ad avvicinarsi a lei senza che se ne rendesse conto?

-S...sei un vampiro- farfugliò la ragazza, sconvolta e impaurita.

Forse era un mero sogno, ma aveva sempre immaginato gli altri vampiri come il suo Gray-sama. Era certa che lui non avrebbe fatto male a nessuno.

Tuttavia, il vampiro davanti a lei sembrava più che intenzionato a farle del male.

L'essere, con parecchia forza, le posò una mano sulla spalla facendole un gran male. -Dimmi il tuo rapporto con Gray- le ordinò.

In verità, lei non avrebbe voluto dirgli nulla, ma dopo che aveva incatenato i suoi occhi a quelli di lei, non era riuscita a frenare la sua bocca. Non aveva più il controllo di sé.

"Deve essere la stessa cosa che é successa a Meredy-san" pensò, cercando davvero di riprendere il controllo del suo corpo.

-Gray-sama é il ragazzo che Lluvia ama- la sua faccia, in un'altra situazione, a dire quelle parole, sarebbe diventata rossa, ma quella volta ai disgustò a dire una cosa così importante a quell'essere.

-E lui, ti ama?- domandò Lyon, felice di essere riuscito a prendere in ostaggio una persona così vicina all'uomo che odiava.

-Lluvia crede di no- fu sincera.

Lyon non si preoccupò tanto di quella risposta negativa. Sapeva bene che Gray non avrebbe portato a una stupida festa una ragazzina qualunque, doveva provare qualcosa per lei.

E lui gliel'avrebbe portata via.

Ghignò. Oh sì che l'avrebbe fatto.

***

-Gray, non stavi ballando con Lluvia?- domandò Erza, inarcando un sopracciglio, avvicinandosi insieme a un ragazzo dai capelli azzurri e un particolare tatuaggio in faccia.

Gray si voltò verso di lei. -Se n'é andata con la sua amica dai capelli rosa. A quanto pare una ragazza ha avuto qualche problema nel bagno e sono andate ad aiutarla- spiegò, salutando poi il marito della scarlatta.

-Problema?- inarcò un sopracciglio Gerard, arrossendo appena per ciò che aveva elaborato la sua mente.

-Nel bagno delle ragazze?- indagò la rossa, sospettosa.

Gray annuì, intuendo che Erza aveva qualcosa di strano.

Stava ragionando su qualcosa.

-Che succede?- domandò Gerard, guardando il volto preoccupato della moglie.

-Siamo appena usciti dal bagno delle ragazze- disse, spiegando i suoi capelli spettinati, le orecchie da gatto che erano stranamente messe male e la coda da felino che si era persa da qualche parte -e non le abbiamo proprio viste.-

"Non stanno lì" si rese conto Gray, preoccupandosi.

-Che stia Lyon dietro questa storia?- ipotizzò l'azzurro. Era lì per catturare l'albino ma si era distratto e ora due liceali potevano essere già morte.

Erza fermò una ragazza tra tante che stava camminando accanto a loro. -Hai visto Lluvia Lockser e Meredy Milkovich?- chiese.

La tipa le lanciò un'occhiata, stranita. -Non credo di conoscerle- disse solamente.

Erza fermò altri tre liceali prima che qualcuno le dasse uno straccio di indizio. -Sono all'uscita d'emergenza- spiegò.

I tre si affrettarono dando delle spallate qua e là ai poveri adolescenti che si stavano divertendo. Non potevano usare la loro velocità vampiresca lì, non con tutti quegli spettatori.

Il Fullbuster aprì la porta con forza, sollevato di veder che Lluvia era davanti a lui sana e salva. Pure la sua amica stava bene, anche se non la notò neanche. -Stai attento, Gray- lo avvertì Erza, guardandosi intorno mentre Gerard soccorreva la rosata.

-É stata soggiogata- notò. -É sicuramente opera di Lyon- concluse. Non poteva essere una coincidenza che l'umana che frequentava Gray e la sua amica fossero state aggredite da un altro vampiro proprio nel momento in cui Lyon doveva trovarsi lì.

-Lluvia- senza neanche pensarci troppo, Gray sospirò di sollievo. Stava bene. -Che é successo?- le chiese.

Non aveva notato il coltello che lei teneva dietro la schiena. Oh no che non l'aveva fatto.

E si rese conto di esso troppo tardi.

Solo quando sentì l'odore del sangue di Lluvia che gli arrivava alle narici.

Quella scena non era poi tanto diversa dal loro incontro. Tranne che non stava piovendo e lei non era piena di lividi. Però, aveva un'enorme ferita all'addome.

Lyon l'aveva soggiogata per uccidersi davanti ai suoi occhi.

-Lluvia!- in uno scatto vampiresco le fu accanto. Si morse il polso per poi posarlo sulle sue labbra. -Bevi!- le ordinò. Già, sembrava proprio il loro primo incontro. L'aveva salvata quella volta e ci sarebbe riuscito di nuovo. Oh sì che l'avrebbe fatto! Non avrebbe mai permesso a quel dannato vampiro di portargli via la donna che amava.

-G... Gray-sama- sussurrò Lluvia tornando in sé.
Non era positivo.

Se lei prendeva di nuovo il controllo di sé senza che fosse un ordine di un qualche vampiro...

Significava che era in punto di morte e Gray sapeva bene che il sangue non avrebbe mai potuto guarire una ferita mortale in qualcosa come meno di un minuto.

-L...Lluvia trov...va che G...Gray-sama s...sia davvero b...bello come vampiro- mormorò passandogli una mano sul volto mentre lui la teneva tra le braccia.

Non si riferiva al costume che aveva messo per la festa, ma ai occhi improvvisamente rossi, alle leggere vene accentuate sul viso di lui e la bocca sporca di sangue da cui si scorgevano i canini appuntiti.

Gli stava dicendo, con le sue ultime forze, che quella sua natura che lui aveva sempre odiato non la impauriva ma la accettava.

Si pentì di non averle detto prima che l'amava. Se solo non avesse deciso di aspettare la fine di quella notte...

-Gray, diglielo ora- Erza gli posò una mano sulla spalla per fargli capire che aveva il suo supporto.

Era difficile da dire, ma era la sua ultima possibilità.

-Lluvia... ti amo- confessò lasciandole un dolce bacio sulle labbra.

Lei accennò qualcosa di simile a un sorriso prima di esalare l'ultimo respiro. Il Fullbuster non poté resistere e scoppiò a piangere gridando il nome dell'amata.

Perché la vita gli toglieva tutto quello che gli era più caro?!

Aveva compiuto indicibili crimini, vero, ma sarebbe dovuto essere lui a pagarli, non Lluvia. Lei era innocente!

Era una delle persone più pure e limpide che avesse mai visto. Non meritava di morire, non così giovane, non senza aver vissuto appieno la sua vita.

Prese a 'mo di sposa la liceale e la diede a Erza. -Gray...- provò a destarlo dal suo piano la scarlatta, ma non osò aggiungere altro quando incrociò gli occhi di lui colmi di dolore.

Lei avrebbe fatto quello e peggio se avessero ucciso Gerard. -Vai a prenderlo- dal suo tono sembrava quasi che glielo stesse ordinando.

Il moro annuì, serio e colmo di dolore. Avrebbe trovato Lyon e lo avrebbe ucciso con le sue mani

***

A trovarlo, il Fullbuster, non ci mise molto. Mezz'ora circa. L'albino si trovava nel giardino della residenza Fullbuster. -Ur é morta per te e tu, invece di soffrire, vivi qui?- disse con tono teatrale allargando le braccia e mostrano così l'enorme villa dietro di lui.

-Perché diavolo hai ucciso Lluvia?! Lei non c'entrava nulla!- urlò Gray non le lacrime agli occhi e colmo di rabbia.

Vastia ghignò, felice di aver ferito il nemico. Il suo piano era andato come voleva lui. Perfetto. -Era solo un'umana- parlò, trattando la defunta come se fosse stata solo uno sporco insetto sul suo cammino. -Mi dispiace solo di non essermi gustato il suo sangue. Sembrava buona, che spreco- fece una leggera smorfia.

Gray non poté resistere oltre e, in uno scatto vampiresco, gli fu addosso e, estraendo un paletto di legno, lo puntò al cuore dell'albino. -Dannato! Non parlare così di lei!-

L'altro, in risposta, rise. -Vuoi uccidermi?- si fece beffe di lui. -Non la riporterai indietro comunque. Tra poco sarà solo un cadavere putre...- non poté continuare che ricevette un forte pugno con la mano che teneva il paletto.

Se un oggetto era fatto di legno, faceva più male e la ferita ci metteva più tempo a guarire, tranne se si colpiva il cuore, in quel caso si moriva.

-Morirai!- gli urlò, accecato dall'ira. -Non c'entrava nulla in tutto questo!-

L'altro sorrise sornione. -Ti amava e così ha segnato la sua condanna a morte- dichiarò, un po' più serio.

-Ur ha scelto di morire al posto mio, non é stata una mia scelta-

- Ma non doveva succedere!- gridò l'albino staccandosi di dosso il moro. -Lei era l'unica che riusciva a contenere la mia sete di sangue!-

Gray digrignò i denti. -Ha aiutato anche me e mi manca. Mi sento in colpa ogni giorno della sua morte!-

-Non sembra affatto- disse Vastia alludendo alla villa enorme e a Lluvia. Non gli sembrava affatto che essere felice fosse un buon modo per pentirsi.

-Ho sofferto a lungo per la sua morte ma poi sono andato avanti. Ur non avrebbe mai voluto questo per noi. Aveva vissuto per oltre mille anni, pensava di aver visto abbastanza e aveva sofferto altrettanto. Voleva morire e usò il mio caso come scusa- disse la verità. Era quello che gli aveva detto quando gli aveva rivelato la sua scelta di prendere il suo posto. -Ur non ce la faceva più. Aveva perso ogni persona a cui aveva voluto bene e non riusciva più ad andare avanti. Aveva bisogno di scappare al suo dolore!-

Lyon scosse la testa. -Sono tutte scuse. Ur amava vivere!- replicò convinto.

-Sei proprio un idiota! Lei fingeva. Non poteva aiutarti se lei stessa non riusciva a convive con i propri demoni. Me lo disse e aveva ragione.- Abbassò lo sguardo. -Credeva che saresti andato avanti e che tu avessi davvero imparato qualcosa da lei- rivelò.

Lyon continuava a ripetere che non era vero mentre, rendendosi sempre più conto, cominciava a piangere. -Non é possibile!- gridò, cominciando a pentirsi per tutte le vittime che aveva continuato a mietere da quando Ur era morta.

Non le aveva mai contate, ma potevano essere oltre quattrocento.

Quattrocento persone morte a causa sua.

Tutto il dolore represso venne a galla travolgendolo. Gray avrebbe voluto ucciderlo, ma si ritrovò in ginocchio ripensando all'amata. Quanto avrebbe voluto sentire un'ultima volta la sua tenera voce che gridava il suo nome.

Quanto gli mancava!

-Gray-sama!- Oh, aveva pure le visioni. Doveva essere uscito pazzo.

-Gray-sama!- sentì di nuovo la voce di lei e questa volta si girò appena in tempo da ritrovarsi la fanciulla che lo stringeva in un stretto abbraccio.

-Lluvia...?- mormorò con un filo di voce, stravolto dagli eventi. -Non eri...-

-Lluvia é morta- dichiarò la scarlatta a qualche passo dietro la turchina.

-Il tuo sangue non è riuscito a salvarla, ma in compenso é stato abbastanza per trasformarla- chiarì l'azzurro andando verso Lyon che se ne stava in un angolo colpito dal dolore di tutta la sofferenza che aveva portato. Lo avrebbe arrestato e portato a Eldis dove sarebbe stato giudicato e punito.

-Trasformata...?- guardò la ragazza tra le sue braccia rendendosi improvvisamente conto che non riusciva più a sentire il suo battito.

Era morta.

Era un vampiro.

-É colpa mia se ora tu sei...- si sentì in colpa ma lei lo zittì con un improvviso e veloce bacio.

-A Lluvia non importa. Lluvia é felice di poter stare per sempre con Gray-sama- sorrise, veramente felice.

Il Fullbuster non poté non fare altrettanto. La strinse forte a sé in un abbraccio. Sorprendendola un po'. -Non andartene mai più- sussurrò colmo di felicità di riaverla con lui.

Dopo un primo momento di stupore, la Lockser sorrise nuovamente. -Lluvia starà per sempre con Gray-sama- promise.

E in quella semplice notte di Halloween, i due innamorati iniziarono la loro eterna vita uno al fianco dell'altro. Nella buona e nella cattiva sorte senza separarsi mai.

   
 
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