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Autore: Natsu_Fire    26/08/2016    3 recensioni
Due fratelli divisi per ben 21 anni. Non si conoscono, ma il loro legame è forte.
Sam non ha avuto vita facile, ma non vuole far conoscere a nessuno i suoi segreti. Eppure, quando incontra Dean, capisce che - forse - di qualcuno si può fidare. Gli viene naturale, e non ne conosce il motivo.
Dean ha sempre vissuto con i suoi amati genitori, ma in ogni istante della sua vita non ha mai smesso pensare al suo fratellino, scomparso misteriosamente nel nulla.
Due giovani divisi e ritrovati dal destino. Ma il destino..cos'ha ancora in serbo per loro?
|AU|Bromance|Accenni ad altre coppie|
Income and read!
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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BACK AGAIN - the return

strange feelings

 

"Quest'estate Lawrence sembra essere una delle città più calde del Kansas. Infatti.."

Un ragazzo sui 25 anni cambiò annoiato il canale della TV del bar, sbuffando come un bambino, e poi tornò a pulire il bancone. 

"Blablabla.. Ce ne siamo accorti tutti, non serve un telegiornale da quattro soldi a farcelo notare, e che cazzo"

Un altro ragazzo, suo coetaneo, sbucò dal retro del bar proprio mentre asciugava un bicchiere. 

"Dean" lo richiamò "non imprecare" 

L'altro fissò i suoi occhioni blu come se fosse un alieno. 

"Vorresti dire che ho torto, Cas?"

 "No, ma se tua madre ti sentisse ti farebbe una strigliata infinita sui modi da tenere al bar" concluse con modo innocente. L'altro gli sorrise malizioso. 

"Sei sexy quando..." sembrò pensarci un attimo "Bah, sei sempre sexy"

Si stava avvicinando per stampargli un bel bacio quando sentí la porta del suo bar, il Roadhouse, aprirsi. Erano appena le 6:30 di mattina e solitamente fino alle 6:37 - orario in cui il signor Smirne entrava puntualissimo per il suo caffè prelavoro - il bar restava silenzioso. Dean si voltò curioso verso la figura che aveva spezzato quella piccola tradizione in un paese così piccolo come Lawrence e si trovò davanti un ragazzo di più o meno 20 anni, con una frangia sudata che ricadeva sulla fronte e gli occhi di chi non sa che diavolo deve fare. Non sapeva perché, ma lo prese in simpatia. 

"Buongiorno, principessa" ok, non sapeva perché l'aveva detto, ma era stata una cosa davvero spontanea la sua. L'altro si accorse finalmente di lui, si scosse un attimo godendosi la frescura data dall'aria condizionata e dopo un attimo si accorse del nomignolo poco maschile. Si accigliò e arrossí, rimproverandolo con lo sguardo, poi si avvicinò al bancone.

"Buongiorno, un caffè per favore" disse quello con voce stanca. 

"Subito miss" non lo sapeva Dean, davvero! Ma prenderlo in giro era diventato il suo passatempo da..beh più o meno 30 secondi. L'altro sospirò decidendo di non sorvolare, stavolta. 

"Piantala" disse seccato, ma non arrabbiato. Aveva l'aria stanca, notò Dean, e in quegli occhi da cucciolo bastonato vide tutto lo smarrimento e il dolore che attanagliava quel giovane. Voleva

aiutarlo, ma non sapeva nemmeno cosa avesse: poteva essere uno di quegli sfigati appena lasciati dalla bionda di turno. 

Gli serví il caffè, mentre continuava a fissarlo, notando in lui qualcosa di...non sapeva come definirlo. Strano o familiare? L'altro bevve con calma, come se quest'attimo fosse suo, come se fosse l'unico vero momento solo suo dell'intera giornata. E questo al biondo parve davvero tanto insolito. 

Dean si voltò a guardare Castiel, che di rimando piegò la testa da un lato, non capendo dove volesse arrivare il suo fidanzato: non era geloso, assolutamente, sapeva quanto lo amava, e sicuramente aveva notato come avesse provato un moto d'affetto per quel ragazzo seduto di fronte, ignaro di quegli sguardi: un affetto quasi..fraterno. Si capiva dagli occhi del biondo, che ormai per Castiel erano di facile lettura. E questo era strano, davvero molto strano. Dean non aveva mai guardato nessuno in quel modo e lui lo sapeva perché conosceva tutto di lui, sin dalle elementari. Dean era diffidente, buffone sì, ma era difficile entrare nella sua cerchia di amici. E tutti i suoi amici - veri amici - avevano faticato un po' prima di guadagnarsi quello sguardo che ora lo stesso Dean stava praticamente regalando al ragazzo con la frangia di fronte. Era difficile vederlo preoccuparsi per qualcuno, eppure ora stava succedendo. 

Era difficile perché, 21 anni prima, Dean Winchester aveva perso il suo fratellino, Sam. Non aveva ancora capito bene le dinamiche, ma aveva iniziato a credere che nessuno sapesse cosa fosse successo veramente. Fatto sta che quel 2 maggio Sam era nato e scomparso. Scomparso nel nulla. Le telecamere manomesse, nessun testimone, una pista - o meglio un vicolo cieco - in Oklahoma. Sam era sparito nel nulla, vivo o morto. Ormai tutti lo davano per morto, un neonato ucciso appena tirato fuori dall'ospedale da un ladro molto astuto. La sua presunta e prematura dipartita aveva ucciso Mary, che si era vista portare via la creatura che aveva portato in grembo per nove mesi; John aveva dovuto sopprimere il suo dolore per aiutare sua moglie, e Dean..beh lui l'aveva visto. Lo aveva accompagnato col padre nella grande sala piena di bambini appena nati. E per questo l'infermiera Joneston non era stata arrestata per presunto puericidio. Dean aveva coltivato per ben nove mesi l'eccitazione di avere un fratello minore  da proteggere, a cui insegnare tutti i trucchi che papà gli aveva insegnato in un sacco di cose che poi avrebbero fatto insieme. Ma non aveva potuto assaporare questa grande aspirazione nemmeno per un secondo. Lo aveva visto, lo aveva amato e lo amava ancora, quel piccolo fratellino strappato via dalla sua famiglia. Dean era convinto che il piccolo Sammy fosse ancora vivo, non accettava l'idea di saperlo morto, pur non sapendo nemmeno dove vivesse. L'amore per il suo fratellino lo aveva condizionato tutta la vita: era difficile che si legasse a qualcuno, perché aveva la costante paura che glielo potessero portare via. Eppure ora, mentre fissava quello strano ragazzo prendere il portafogli, gli sembrava di poter leggere oltre l'apparenza, oltre quel muro che sembrava si fosse costruito per proteggersi. Che poi, proteggersi da cosa?

Eppure leggeva nei suoi occhi una grande paura e, senza un motivo preciso, Dean pensò di volerlo aiutare. 

Il biondo si riscosse quando quel giovane gli porse i soldi per il caffè. 

"Oh, no no.. Oggi offre la casa! È la prima volta che metti piede qui, no? Dalla prossima volta se ne parla!" disse Dean allegro. L'altro lo guardò prima con sorpresa, poi con sospetto, come se una cosa del genere non fosse possibile e Dean volesse qualcosa in cambio. 

"Fate così con tutti i primi clienti?" chiese guardandosi intorno, come se si fosse fatto sfuggire qualcosa, prima di continuare.

"E poi...chi ti dice che tornerò?"

"Solo con chi sembra aver passato un brutto momento e si ritrova in questo sperduto bar del Kansas..soprattutto ragazzini come te" stuzzicare quel tipo era davvero facile, gli stavano venendo fuori le migliori balle della sua vita: solo i suoi amici uscivano dal bar senza pagare. 

"Non sono un ragazzino, ho 21 anni" rispose l'altro accigliato, seppur molto meno teso. Posò il portafogli, accettando quel gesto e pensò di ringraziare prima di andar via, quando l'altro lo precedette. 

"E comunque tornerai, lo fanno tutti!" 

"E perché?" chiese sinceramente sorpreso. 

"Perché sono irresistibile" rispose facendogli l'occhiolino. Il ventunenne non riuscì a trattenersi e rise di gusto scuotendo la testa mentre si avviava all'uscita, e il biondo notò che da quando era entrato non aveva fatto nemmeno un sorriso. Lo vide aprire la porta, e quasi non sentí il suo sussurro.

"Idiota"

Gli venne naturale, davvero. Ma fu più forte di lui. 

"Puttana"

Il ragazzo con la frangia non si fece vedere per una settimana. 

~

Dopo quasi due mesi quel cliente misterioso si fece vedere in tutto sei volte  a intervalli irregolari. Prendeva un caffè o una birra. E di volta in volta sembrava sempre più stanco e spossato. Dean non faceva domande, in fondo non era affar suo, ma desiderava aiutare quello

strano ragazzo, in qualche modo. Ne aveva parlato con Castiel e lui si era dimostrato molto comprensivo, seppur nessuno dei due conoscesse quel tipo. Cazzo, non sapevano nemmeno il suo nome. 

Quel martedì di ottobre era ormai tardi, era mezzanotte e Lawrence ormai dormiva, tra i lavoratori e gli studenti che avrebbero dovuto affrontare un mercoledì sfiaccante. Castiel due giorni prima era partito a trovare i suoi strambi fratelli a New York e lui era rimasto in città a gestire il bar da solo. Beh, non proprio da solo: alcune volte c'erano Charlie e Garth, ma non poteva chiedere aiuto sempre a loro, avevano un altro lavoro e non aveva intenzione di farglielo pesare. Decise che prima o poi avrebbe assunto un aiutante. Stava pulendo il bancone e appena prima di spegnere le luci della sala sentí il familiare rumore della porta. Si voltò sorpreso, e lo fu ancora di più quando riconobbe la figura che a passo lento e disorientato si dirigeva verso di lui. 

"Bitch!"

Ormai chiamarlo così non gli sembrava più tanto sbagliato. L'altro alzò lo sguardo e Dean riconobbe in quegli occhi così profondi una richiesta d'aiuto, velata di finta sicurezza. Notò solo dopo il labbro spaccato ancora fresco e - anche se non era difficile azzuffarsi con qualcuno a quell'età - sentí qualcosa simile al fastidio salire su per lo stomaco. 

L'altro si avvicinò al bancone con passo strascicante e gli rivolse un mezzo sorriso, non facendo caso all'ingiuria amichevole di poco prima. 

"Scusa se vengo ora, stavi per chiudere" notò con evidente dispiacere. 

Dean non sapeva cosa dire, aveva mille domande che gli frullavano in testa, ma non poteva starsene zitto davanti a quel misterioso cliente. 

"Non ti preoccupare, cosa ti do?" tornò dietro al bancone e aspettò la richiesta, da bravo barman. 

"Qualcosa di forte" disse l'altro tranquillo. Fintamente tranquillo, pensò Dean.  Gli serví del Jack Daniel's e lo guardò assottigliando gli occhi mentre lo beveva tutto d'un fiato. 

"Cosa ti porta qui a quest'ora?" chiese curioso. L'altro lo guardò con diffidenza, non gli piaceva parlare di sé. 

"Niente di che" rispose con disinteresse. 

"Il tuo niente di che ha a che fare con un destro in pieno viso?" la schiettezza aveva sempre fatto parte di Dean, lui la considerava uno dei suoi pregi. 

"Può darsi" rispose vago l'altro. Il biondo iniziò a spazientirsi. La pazienza non stava tra i suoi pregi!

"Senti, so che non sono fatti miei ma-"

"Esatto, non sono affari tuoi" iniziò glaciale, posando il bicchierino sul bancone "quindi..per favore, non chiedere" il tono da duro fallì miseramente, lasciando spazio ad un flebile sussurro: voleva apparire arrabbiato, ma in realtà era solo combattuto. Dean sospirò. 

"Come vuoi, volevo solo aiutare" 

L'altro strinse i pugni, e il più grande si chiese il motivo, poi prese una banconota e la poggiò sulla superficie del banco. 

"Grazie ma..non è niente, davvero"

L'aria del locale sembrava essere diventata pesante e il ventunenne combattuto tra il restare e l'andare via. 

"Comunque, io sono Dean" Gli porse la mano, sperando di poter creare almeno un clima amichevole con quel tipo. Quello gli sorrise, grato che non avesse insistito, e ricambiò la stretta. 

"Sam"

 

▶angolo autrice◀

​Vi avevo promesso un immediato aggiornamento, sorry

Da qui inizia la storia! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi aiuterete a portare avanti questa fic :) 

Abbiamo visto Dean e Cas insieme (Destiel lalallà) e Sammy che si comporta in modo strano. Come avrete notato in  questo capitolo mi sono soffermata molto su Dean e sul suo punto di vista, ma non potevo includere anche Sam, in quanto volevo renderlo il più misterioso possibile. Spero ci sia riuscita! 

Mi scuso per eventuali errori, e ringrazio già chi ha iniziato a leggere questa storia! Non so ancora di quanti capitoli sarà formata, questo dipende più che altro da voi. Non vorrei annoiare! XD 

Vabbé, avrei altre mille cose da dirvi,  ma mi dileguo, visto già quanto ho scritto :3 vi do un grosso bacio gente 💕

Forza i Winchester 🔝

Natsu_Fire 

  
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