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Autore: Roby_chan_    27/08/2016    3 recensioni
Ohayo minna!
Ecco qui una nuova Zervis modern AU. Una serata fastidiosa e diversa dalle altre, che porterà al loro incontro. Perché, è nelle situazioni più improbabili, che il destino colpisce.
Dal testo:
Quello di certo non era il suo mondo. No, lui preferiva la quiete, il silenzio... Ma mentre ancora si rammaricava per non aver avuto la forza di rifiutare, qualcosa catturò la sua attenzione.
Spero di avervi incuriosito, buona lettura ^.^
Roby-chan
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mavis, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chi l’avrebbe mai detto…
 
 
Ma chi gliel'aveva fatto fare? Perché si era fatto trascinare lì? Lui odiava quel genere di posti così affollati. Le luci soffuse di varie tonalità, la musica al massimo volume… per non parlare di quella puzza che ormai non sentiva quasi più, tanto ci era rimasto dentro. Il nome di quel luogo infernale? Discoteca.
I suoi compagni lo avevano costretto ad accompagnarli, dicendo che una volta tanto anche lui doveva svagarsi un po'. E quale momento migliore se non la fine della sessione estiva di esami? Ed era così che adesso lui si ritrovava lì. Seduto a quel lungo bancone e con un piccolo cocktail davanti. Da solo. I suoi compagni si erano subito eclissati tra la folla, sperando di fare colpo su qualche ragazza.
Quello di certo non era il suo mondo. No, lui preferiva la quiete, il silenzio... Ma mentre ancora si rammaricava per non aver avuto la forza di rifiutare, qualcosa catturò la sua attenzione. A qualche sgabello di distanza si era appena seduta una ragazza. Lunghi capelli biondi raccolti in una treccia che le ricadeva morbida sulla schiena e un corpetto blu elettrico, abbinato ad una gonna a balze dello stesso colore. Era talmente piccola che la si poteva scambiare per una bambina, ma probabilmente doveva avere circa la sua stessa età. Chissà, magari anche lei era al primo anno di università... Non ebbe però nemmeno il tempo di chiedersi come mai una ragazza avesse attirato tanto la sua attenzione, che vide degli uomini avvicinarsi. Potevano avere sulla quarantina. Avevano incominciato a dire qualcosa che aveva fatto voltare la ragazza nella loro direzione. Iniziò ad osservarli meglio, corrugando le sopracciglia nel cercare di captare le loro parole, nonostante il forte rumore della musica.
-Ehy piccola...- aveva incominciato il primo dei tre uomini, appoggiando una mano al bancone -...che ne dici di divertirci un po'?- le aveva proposto con tono lascivo il secondo, mentre la ragazza distoglieva senza battere ciglio lo sguardo, sperando che si allontanassero -Ti va di ballare con me?- continuò però il primo, sporgendosi in avanti.
Strinse i pugni. Non si spiegava il perché, ma improvvisamente gli era venuto il forte impulso di aiutarla. Di proteggerla, nonostante non sapesse nulla di lei... quella così minuta e delicata ragazzina che rischiava di finire in grossi guai. Stava già per alzarsi, non sapendo nemmeno lui cosa fare di preciso, che qualcosa lo colpì. Una voce candida e cristallina aveva iniziato a parlare, seppur attutita dalla confusione circostante. -Trovo penoso il modo in cui degli uomini della vostra età ci provino con una ragazzina - disse pungente, guardandoli di sottecchi -Gradirei che vi allontanaste e cercaste qualcun'altro che sia felice di passare del tempo in vostra compagnia, se possibile- concluse poi con una strana luce determinata negli occhi, ritornando poco dopo a fissare un punto in lontananza.
I tre uomini parvero interdetti per qualche secondo, non aspettandosi chiaramente una simile reazione e non sapendo come ribattere.
-Ehy, tu...- riprese però dopo poco il primo uomo con un tono tutt'altro che rassicurante. La ragazza si girò di nuovo verso di loro, già pronta a riaffrontarlo, ma qualcosa zittì entrambi.
-La ragazza ha detto che non gradisce la vostra compagnia- Il suo corpo si era mosso da solo, ponendosi tra i due. La voce gli era uscita roca e profonda e il suo sguardo era minaccioso. Il tutto, sommato alla sua solita aura oscura che emanava ogni qual volta qualcuno lo faceva incazzare, intimorì i tre che, a disagio, si scostarono alzando le mani. -D'accordo, d'accordo, scusate se vi abbiamo disturbati- parlò di nuovo l'uomo, improvvisamente disinteressato -Potevi anche dircelo prima che avevi un ragazzo, bambolina- aggiunse poi, come se ciò li giustificasse.
-Non chiamarmi così- sbottò la ragazza alle sue spalle, di colpo irritata -E poi lui non è...- cercò di continuare, ma i tre si erano già allontanati. D'altro canto il moro tirò un sospiro di sollievo, voltandosi poi nella direzione di lei, che lo stava scrutando. Improvvisamente imbarazzato e impacciato per la situazione creatasi, si mise a sedere sullo sgabello accanto, abbassando subito lo sguardo nervoso sul bancone. Ma come gli era venuto in mente di fare una cosa del genere? Sarebbe potuta finire molto male. Però…
-Grazie- sentì dopo un po' pronunciare la ragazza. Si voltò verso di lei sorpreso, anche se in realtà avrebbe dovuto aspettarselo. Ciò che lo colpì di più però fu il suo sorriso, dolce e semplice, come le parole che le venivano dal cuore.
-D-di nulla- si limitò a rispondere, accorgendosi solo in quel momento di aver iniziato a fissarla, per poi distogliere di nuovo lo sguardo. Non sapeva come comportarsi. Era meglio stare zitti e lasciare che la cosa finisse lì? O forse era da maleducati non assicurarsi che stesse bene? Le lanciò una fugace occhiata, trovandola però rivolta a fissare un punto in lontananza… o forse qualcuno. Ma poi perché si faceva tutti quei problemi? Normalmente sarebbe stato più che felice di essere lasciato in pace, quindi perchè adesso era diverso?
-Posso offrirti qualcosa?- le parole gli erano uscite da sole dalla bocca. La vide di nuovo voltarsi verso di lui. Trattenne il fiato. Se lo avesse rifiutato se ne sarebbe fatto una ragione, in fondo non è che ci volesse provare. Era solo una forma di cortesia, no? Ma poi perché era così nervoso?
-È la prima volta che vieni in discoteca? -le domandò a sua volta lei, accennando un sorriso.
-E-ecco...- Come l’aveva capito? Forse aveva detto qualcosa di sbagliato? -...s-sì. È la prima volta- confessò poi, abbassando lo sguardo e portandosi la mano alla nuca, impacciato. -Si vede molto?- chiese poi, tornando a guardarla.
-Non proprio- si limitò a rispondere enigmatica.
-E tu? È la prima volta?- le chiese il moro, dandosi subito dopo dello stupido. Ovvio che non doveva essere la prima volta, vista la calma con la quale aveva reagito a quella brutta situazione, come se ci fosse abituata -No- rispose infatti la ragazza –E’ la seconda- aggiunse poi, stupendolo e volgendo il suo sguardo di fronte a sè ad osservare lo scaffale ricolmo di bottiglie al di là del bancone.
-Allora sei davvero brava a difenderti- buttò lì il ragazzo con un misto di ammirazione e sorpresa.
-Bhè, per questo forse devo ringraziare tutti i libri che ho letto- pronunciò lei, voltandosi a guardarlo con una strana espressione negli occhi. Felicità?
Distolse a stento lo sguardo da quegli occhi smeraldini che lo attiravano come due calamite -Sei qui con qualcuno? -domandò poi il moro, cercando di distrarsi.
-Sì, sono con delle amiche- rispose semplicemente. -Mi hanno trascinato loro qui- aggiunse poi, sospirando. Il moro sorrise appena alla sua reazione. Allora erano in due.
-E tu?- indagò subito lei.
-Stessa cosa- si limitò a rispondere il ragazzo, appoggiando stancamente il viso alla mano. -Ma spero di non doverci tornare mai più- aggiunse poi, accorgendosi solo poco dopo di ciò che le sue parole potessero significare –N-no, aspetta... non intendevo...- cercò di correggersi, ma fu subito interrotto.
 -Già, ti capisco- pronunciò lei. -Preferisco di gran lunga il silenzio della biblioteca e la compagnia dei libri- continuò, voltandosi ad osservarlo per regalargli un altro sorriso.
-Non posso che essere più d'accordo con te- ricambiò appena lui, rincuorato. Non si sarebbe mai aspettato di trovare una persona del genere proprio in un posto come quello.
-Non ci siamo ancora presentati- riprese lei, sorprendendolo. -Il mio nome è Mavis- aggiunse allegra.
-Io sono Zeref- si presentò anche lui, ricambiando di nuovo il suo sorriso.
-Bene, io adesso devo andare- pronunciò improvvisamente lei, scendendo dallo sgabello -Recupero le mie amiche e me ne torno a casa- continuò, rivolgendo uno sguardo fugace al punto in cui dovevano trovarsi –Ahh! Non ce la faccio più con questa musica assordante!- aggiunse infine, facendo una buffa smorfia.
Il moro si incupì un po’, ma annuì. Certo, era ovvio che prima o poi se ne sarebbe andata. Non potevano di certo restare lì per sempre. Eppure sperava ancora di parlare almeno un altro po' con quella misteriosa ragazza.
-Questo è il mio numero- gli porse poi un bigliettino che aveva tirato fuori dalla borsa.
-Ma come...- si chiese sorpreso, afferrandolo.
La ragazza gli sorrise. -I libri insegnano più di quel che si pensi- rispose alla sua domanda a metà, per poi voltarsi di spalle.
-Sai, da lontano mi sei sembrato un tipo piuttosto serio- pronunciò di nuovo, stupendolo. Da quando lo stava osservando?  -Ma alla fine sotto sotto sei davvero tenero- proseguì poi, lasciandolo interdetto. Tenero? Lui? -Sei davvero un tipo interessante, Zeref- concluse in un sussurro enigmatico prima di allontanarsi definitivamente.
Rimase incantato per alcuni secondi. -Mavis...- pronunciò lui, continuando ad osservare lo stesso punto in cui era sparita la bionda, come a volerlo imprimere a fuoco nella mente.
Scosse lievemente la testa, cercando di riprendersi da quello stato di trance. Chi l’avrebbe detto che sarebbe riuscito a trovare una ragazza così in una discoteca?
Forse poteva solo essere uno scherzo del destino, ma a lui non importava. Ci avrebbe provato di certo e quella non sarebbe di certo stata l'ultima volta che l’avrebbe vista.
L'avrebbe chiamata per nome, di nuovo, ma stavolta in sua presenza e avrebbero parlato ancora e ancora. Sì, si sarebbero sicuramente rivisti. E lui, ci sperava, il più presto possibile.






Nda:
 
Grazie per essere arrivati fino in fondo a questa storia. Sì, lo so che forse il tema della discoteca è un po’ comune, ma io ci ho voluto provare lo stesso. Personalmente mi piace ritrovare Zeref e Mavis in un contesto diverso da quello del manga, anche perché, le opportunità di scrivere qualcosa su di loro sono abbastanza basse.
Detto questo, spero che non vi siano apparsi OOC. Ogni consiglio o opinione sono ben accetti ^.^
Alla prossima ;)
Roby-chan
 
   
 
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