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Autore: Krashface    27/08/2016    0 recensioni
Ambientata nell'universo di Equestria:Divided, quattro reclute del casato Moon & Star sono state spedite nell'oscura città di Dark Bay, sotto il comando di un inquisitore dall'animo nero. Nella loro avventura, dovranno vedersela con nemici agguerriti, nefasti misteri e, alla fine, gli oscuri piani di una presenza antica... quanto gli incubi.
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nuvole plumbee si stagliavano, come malauguranti corvi, sopra il territorio del Blackberg, situato sulla fredda costa meridionale di Equestira, dove le acque erano mosse da un gelido vento, che soffiava e gridava come le anime degli sventurati che morirono sugli scogli . Una carrozza, nera con stemmi violacei, trainata da quattro pony con in dosso le vesti del Casato di Canterlot, si addentrava per le strade della città di Grayburg, il primo distretto del torvo Blackberg.
Un tempo, prima della guerra, prima della scomparsa delle due sorelle, quella gigantesca città, sviluppatasi e divisasi in tre, era lo specchio di un antico splendore scomparso nei secoli, ma ora, con i suoi palazzi gotici, le sue strette vie e le guglie sugli edifici più alti la facevano sembrare uscita dagli incubi più tetri e oscuri della notte .
Il viaggio era stato lungo, dalla città di Canterlot, e i pony che trainavano la carrozza erano stanchi, e così lo erano i passeggeri, freschi e gloriosi della loro prima, grande vittoria sul campo di battaglia contro i traditori del Casato Earthborn. Nei paraggi, c’era una piccola locanda, un po alla mano ma che offriva vitto, alloggio e dolci compagnie con cui spendere la notte.

<< Finalmente, posso muovere le mie povere gambe ! >> esclamò stiracchiandosi uno dei pony.
<< Concordo con te, fratello.>> gli rispose un altro, mentre scendeva tutto dolorante dalla carrozza: << La mia schiena implora pietà . >>
<< Voi fate quel che vi pare, ma io entro e prendo una birra . Tu che fai, Dust ? >>

La cavalla, Rouge Dust, un unicorna dal manto crema e dalla criniera rossa, ancora intontita, scese e disse che avrebbe preferito fare quattro passi sui freddi e fastidiosi sassi della strada, piuttosto che passare un altro minuto in quella carrozza. Ridendo e parlando, i quattro pony e gli altri entrarono nella locanda, per essere accolti con freddi sguardi e musi lunghi e mugugnanti, tanto cupi che le risate finirono così com’erano iniziate . Uno dei quattro si chiese, ironicamente, che cosa mai potevano fare i clienti presenti quando c’era un compleanno. Arrivati all’unto e lercio bancone, uno del quartetto chiamò il pony che c’era dall’altro lato, un mingherlino puledro di terra con indosso solo una giacchetta in pelle logora.
Uno del gruppo, un unicorno blu-chiaro, chiese rozzamente otto birre, ma il puledro non rispose e si limitò a dare rapide occhiate ai forestieri, così l’unicorno iniziò ad insistere alzando la voce, infastidendo il resto dei presenti, finché uno dei suoi compagni non lo zittì e propose di prendere, nel frattempo, posto in uno dei tavoli . Una volta seduti, gli sguardi freddi dei presenti si fecero sentire ancora di più, e i grugniti ora erano diventati mormorii.

<< Io dico di andarcene, e alla svelta ! >> replicò sottovoce l’unicorno, chino sul tavolo.
<< Taci, stupido. Già ci hai fatto fare la figura degli idioti al bancone . >>
<< Non è colpa mia se quel puledro era… ma che ne so, sordo ! >>
<< Forse era spaventato, Zaket . >> gli rispose, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, Dust.
<< Non ti ci mettere anche tu, Dust, per piacere ! >>
<< Sentitemi entrambi, adesso: aspettiamo il proprietario e parliamo con lui, non mi pare molto complicata come questione . >>
<<  speriamo ci sia, non voglio passare la notte in carrozza ! >>

I minuti passarono, e mentre i locali cominciavano ad uscire da lì, del locandiere non vi era traccia, ne tanto meno del puledro di prima. Sembrava quasi che tutti si fossero dimenticati di loro.
Uno dei quattro accompagnatori uscì per andare a vedere se la carrozza era ancora lì, mentre gli altri due ne approfittarono per fare una scappatella al bagno, lasciando gli altri cinque seduti al tavolo, ad aspettare. Così, per passare il tempo, iniziarono per l’ennesima volta a parlare della loro vittoria e di quanto si fossero divertiti, nella frenetica ed adrenalinica euforia della battaglia, lanciando fendenti e dardi magici, inalzando scudi e infrangendo barriere di energia sui loro nemici, per poi parlare del loro nuovo incarico nella vicinissima città di Dark Bay.
Uno dei quattro, Zaket, cominciò a chiedere che problemi una città come quella, considerata la più ligia e rispettosa nei confronti del casato, potesse avere, mentre Ziket, il fratello dal manto color mostarda, si chiese che cosa mai avessero i locali. Senza quasi farsi sentire, un grosso stallone di colore bruno con una macchia bianca sull’occhio sinistro, chiese con una voce cavernosa che cosa i cinque volessero, prendendoli alla sprovvista e facendoli sobbalzare.
Limestone, il più pacato e calmo del quartetto di reclute, disse che ormai volevano solo delle camere per passare la notte, mentre Zaket e Ziket si intromisero chiedendo delle cavalle che si trovavano fuori da li, che ammiccavano sensuali.

<< Vi pare un bordello, questo ? >> disse tonante e innervosito l’oste ai due, guardandoli in cagnesco.
<< Beh…>> iniziò Zaket, lanciando qualche sguardo al fratello: << ecco… >>
<< Ma brutti… mph, fa niente, li conosco quelli come voi . >>
<< Come… che intende ? >> 
<<
 Vieni qui, tu, color mostarda . >>

Deglutendo un bel po di saliva, Ziket si avvicinò, pronto ad qualsiasi cosa quel grosso, robusto stallone volesse fargli, ma le sue paure furono vane. Lo stallone si mise semplicemente a girargli intorno, borbottando tra se e se, poggiando lo sguardo sull’armatura dell’unicorno.

<< Fammi indovinare… siete appena usciti dall’accademia, tutti e quattro, e avete combattuto in una qualche battaglia recente, e le vostre abilità sul campo si sono rivelate tali da mandarvi in questo buco di città . >>

I quattro pony rimasero muti.
Non si sarebbero mai aspettati che un locandiere come quello, dall’aria burbera e per niente intelligente, una tale arguzia nel capire così tanto di loro… solo guardando un po uno di loro. A Limestone venne opportuno chiedere al locandiere come avesse fatto, e lo stallone gli rispose, con un ghigno, che un suo cugino era nella loro situazione, molti anni prima, quando ancora c’era solo la guardia equestriana. Rogue Dust, cercando di tornare sull’argomento principale, si intromise tra i due, e ripropose ai suoi amici di prendere delle stanze, con o senza prostitute.

<< Ancora non capisco dove le avete viste queste prostitute . >>
<< Ve l’abbiamo detto: qui fuori sulla strada ! >>
<< E non erano niente male, Zikt . >>
<< Beh, credete quel che volete, ma a quest’ora nemmeno un disperato girerebbe per le strade.>>
<< A proposito, signor... >>
<< Rust Rivet . Ma chiamami Rusty, tanto tutti mi chiamano così . >>
<< Ci sono problemi da queste parti, nel Blackberg ? >>
<< Hah, la gamma è vasta tanto quanto gli ubriaconi di Innsmaw: abbiamo criminali, assassini, i pazzi del Culto della risata, i- >>

L’accompagnatore che era uscito per vedere la carrozza rientrò, aprendo la porta di scatto e facendola sbattere. Mentre entrava, sembrava avere uno sguardo strano, fisso, con gli occhi sbarrati e un espressione che non esprimeva nulla.
I quattro unicorni lo chiamarono, e lui si fermò di scatto, voltando la testa lentamente per poi fissare in silenzio loro e Rust, che cominciava ad avvicinarsi al bancone. Zaket si avvicinò lentamente, cercando di farlo parlare, ma l’accompagnatore non emetteva suono, e questo non piacque per niente a nessuno.
Rust, intanto, era arrivato al bancone e disse al puledro di correre a chiamare il capo delle guardie, insieme ai rinforzi, per poi tornare indietro dai quattro cadetti.

<< Allora, signore, vuole qualcosa ? >>
<< ...bene. >>
<< Ok, che cosa vuole ? >>
<< Bene, bene… >>

I quattro si alzarono, capendo finalmente che quello non era il pony che li aveva accompagnati, e decisero di accerchiarlo, tenendosi pronti ad attaccare, mentre quello li guardava confuso.Quando Limestone disse, con tono fermo e severo, al pony di dire immediatamente chi era, questo si avvolse in una grande fiamma verde, che lo trasformò in una ripugnante creatura dalla pelle dura e nera, e dalle gambe traforate.
Un changeling.
Mentre la creatura soffiava feroce e si preparava ad attaccare, Rouge Dust scagliò un potente dardo magico, che però venne schivato e distrusse solo uno dei tavoli. Il changeling si precipitò contro Limestone, che si teletrasportò di pochi metri più indietro, facendo schiantare il changeling sul duro pavimento di legno e riuscendo a ferire le ali del mostro con la sua spada.
Ziket e Zaket attaccarono insieme, con le loro spade sguainate e levitanti, ma il changeling li respinse con un onda magica, scaraventandoli dietro il bancone.
Rust, invece, con uno dei suoi grossi e muscolosi zoccoli colpì il mostro, che sbatté contro una delle travi, per poi essere colpita alle gambe da un incantesimo paralizzante di Rogue Dust.
Ora, la creatura era a terra, che cercava di andarsene senza però muoversi di un millimetro.

<< Beh… questo si che è un benvenuto ! >>
<< E ora… che ne facciamo ? >>
<< è semplice, lo uccidiamo .>>
<< Io e Zikt concordiamo. Aio .>>

Mentre parlavano, però, non si accorsero che altri due changeling si stavano muovendo sulle travi del soffitto, silenziosi come ombre e pronti a uccidere.
Mentre parlavano, però, Rust si accorse che dal tetto cadeva qualcosa e, dopo ave ralzato gli occhi, si vide arrivare le due creature, urlanti di rabbia e che avevano tramutato i loro zoccoli in grosse lame, ma poco prima che uno dei due mostri potesse colpire il grosso locandiere, venne infilzato, da parte a parte, da una gigantesca spada e l’altro, insieme ai presenti, si voltò verso l’entrata. Un unicorno, con un armatura che lo faceva apparire come un titano, si trovava sulla porta della locanda, e osservava il changeling con l’unico occhio buono che aveva, e intimò la creatura di andarsene, prima che venisse ucciso, ma la creatura dalle gambe forate si limitò solo a soffiare e caricare con ferocia, per poi ritrovarsi con la testa schiacciata dai pesanti zoccoli dell’unicorno.

<< Alla buon ora, Platinum . >>
<< Ringrazia il cielo che ero qui vicino, Rusty, o ora ti ritroveresti senza faccia . >>
<< Un attimo, ma chi è lei ? >> chiese, interrompendo i due, Limestone. Lo stallone in armatura si avvicinò a lui e, dopo essersi messo sull'attenti, disse: << Sono Platinum Rivet, capitano delle guardie del Blackberg e Guardiano di Dark Bay… nonché il cugino di quel ciccione lì . >>
<< Ehi, non cominciare, Platy ! >>

I due stalloni iniziarono a discutere con tono acceso, lanciandosi addosso anche pesanti parole e dimenticandosi rispettivamente che cosa c’era ancora atterra, vivo e soffiante.
Finita la discussione, Platinum si avvicinò ai quattro cadetti, e gli chiese che ci facevano lì, invece di essere già alla caserma del distretto di Dark Bay, e il quartetto rispose che avevano bisogno di riposarsi e riprendersi dal lungo viaggio. Dopo aver ripreso la sua spada e aver chiamato le altre guardie cittadine che erano venute con lui, Platinum intimò i quattro a seguirlo, così da potergli dare le loro direttive e fargli conoscere il loro superiore. Usciti dalla locanda, Limestone chiese che cosa mai avrebbero fatto del changeling, e Platinum gli rispose dicendogli che lo avrebbero portato nella prigione di Dark Bay e lo avrebbero convinto a dire dove si trova l’alveare che infesta Grayburg.
Dopo aver passato un paio d’ore a camminare per le buie e oscure strade del primo distretto, il quintetto si trovò difronte ad una larghissima strada, che copriva quasi due isolati, dove dall’altra parte vi era un enorme muro con un altrettanto grande cancello, pattugliato da guardie.
Oltre di esso, so potevano intravedere i tetti del terzo distretto, all’ombra del grande castello che troneggiava su tutto il Blackberg. Platinum chiamò le guardie, identificandosi e dicendo che portava compagnia. Quando le porte del cancello si aprirono, i quattro cadetti videro che le strade di Dark Bay, al contrario di Grayburg, erano ancora più buie, tanto che il possente capitano delle guardie dovette usare la sua magia per illuminare il cammino.

<< Perché qui è tutto così buio ? >> chiese Rouge Dust, tenendosi affianco a Platinum.
<< Il coprifuoco. L’Inquisitore lo ha decretato un paio di anni fa a causa di problemi notturni . >>
<< Changeling, per caso ? >>
<< No, giovane cavalla. L’Inquisitore ha il sonno leggero e un carattere… brusco . >>
<< Direi più folle . >>

Platinum si girò verso Rouge Dust, facendole segno di tacere, mentre si guardava intorno con aria sospetta. Lo stallone decise di confidare un segreto con i quattro: a quanto pare, l’Inquisitore non aveva una mente salda, e godeva di una pessima fama, nonché di una lunga lista di esecuzioni pubbliche. A Limestone crebbe un espressione di sdegno, e non perse l’occasione di chiedere perché un membro del Casato così pessimo, quasi ( se non certamente ) dannoso non fosse ancora stato cacciato e processato, ma Platinum, sospirando profondamente, disse con un tono snervato che quel pazzo, nella sua completa follia… sembrava avere come un sesto senso, nello scovare spie, traditori e eretici .
E un altra eguale maestria nel farli confessare.

<< è assurdo che dobbiamo obbedire a... costui . >>
<< Credimi: preferirei passare cento notti di fuoco con quel demone della Cavalla Ridente che un intero giorno con quel... particolare pony dell’Inquisitore . >>
<< Da come lo dici, lo conosci bene . Ci hai già lavorato insieme ? >>
<< Sfortunatamente. Ma per quanto riguarda conoscerlo, lui è una delle più importanti figure del Blackberg, ma non sono tenuto a dirvi nulla . >>
<< Ordini dell’Inquisitore ? >>
<< No. Ho solo…>> Platinum si fermò un attimo, sbuffando lievemente, e aggiunse: << paura . >>
<< Tu...paura ? Mi sembri il tipo che potrebbe fronteggiare mille Cultisti ad occhi chiusi… Oh, uh, scusa. >>
<< Forse cinquanta Cultisti si, ma un pazzo omicida che ucciderebbe la tua famiglia ? Non scherziamo . >>
<<... aspetta, hai affrontato davvero cinquanta Cultisti ? >>

Platinum disse che ne avrebbero parlato più tardi, ma ora dovevano tacere tutti, e prepararsi a conoscere l’Inquisitore in persona.
Finalmente, il quintetto di unicorni arrivò nell’unico luogo illuminato di Dark Bay, ossia il gran piazzale della caserma, situata ai piedi dell’antico castello simbolo della città. A quell’ora, c’era solo qualche guardia del turno di notte a girovagare sopra le mura, illuminate solo dalle loro torce.
Rouge Dust e i suoi compagni si fermarono davanti alla scalinata che portava dentro il palazzo reale, mentre Platinum Rivet entrò per chiamare l’Inquisitore. Dopo una decina di minuti, dalla grande porta uscì un pony molto vecchio, gobbo e storpio, che scese a fatica i grandi gradini di marmo. Ziket commentò ironico a suo fratello, cercando di non farsi sentire, ma venne subito zittito da Limestone.

<< Salute, Lord Inquisitore. è un onore co- >>
<< Risparmia gli elogi e le lusinghe, recluta. Io non sono l’Inquisitore, sono solo il suo consigliere, Scabbrus Malus . >>
<<… Oh. E dove si trova al momento l’Inquisitore, se posso chiedere ? >>
<< Attualmente, si trova nella torre ovest, quinto piano. Sta interrogando un presunto traditore del casato, quindi vi prego di aspettare ancora qualche minuto. Intanto andate pure a posare i vostri effetti personali, vi chiamerò io . >>

Rouge Dust, Limestone e i gemelli si recarono verso i loro alloggi, situati in quella che, prima della guerra, erano le segrete. L’arrivo andava di bene in meglio !
Dopo aver varcato la soglia, finalmente videro ciò che sognavano da giorni: letti, puliti e molto morbidi, pronti per le loro povere, doloranti ossa. L’unica pecca che quel posto aveva era l’umidità, data dalle pietre del castello stesso, e che faceva tremare dal freddo i poveri unicorni.
In ogni caso, il quartetto posò le loro cose e si levò le armature, così da potersi stirare come si deve e godersi la morbidezza dei materassi a loro dati, e anche se freddi e leggermente bagnati non faceva importanza alcuna. Peccato che la pacchia e il relax durarono neanche venti minuti, e dovettero rimettersi le ormai pesanti armature per poi correre nel cortile principale .
Mentre uscivano, passò davanti a loro come un bufalo Platinum Rivet, con passo pesante e con un espressione infuriata, quasi ringhiando e digrignando i denti, spaventando e intimorendo i quattro, ma capirono subito che cos’era successo .
Quattro guardie uscirono dal portone del castello, trascinando incuranti il corpo esanime di un puledro, martoriato, con il muso tumefatto e che ancora perdeva sangue dalle profonde e orribili ferite.

<< Buonasera, reclute ! Scusate per l’attesa sconveniente, ma avevo del lavoro arretrato da fare.>>

Voltandosi, i quattro unicorni finalmente videro il loro superiore: l’Inquisitore era un pony alto, e anche se la sua pesante divisa non faceva travedere molto il suo fisico, quel che si vedeva faceva capire che era molto slanciato.

Sulla testa, portava un grande cappello, con una piuma di colore blu acciaio e bianco, e la visiera oscurava parzialmente la sua faccia, lasciando però in bella vista i suoi occhi, di un pallido colore magenta, ma con uno sguardo sinistro che faceva trasparire la gioia che provava in quel momento, con gli zoccoli ancora insanguinati.
C’era , però, un qualcosa che non quadrava a pieno: se era un inquisitore di casta elevata ( e anche di una certa fama ), come mai non aveva il corno ?

<< Siete voi il Lord Inquisitore Tenebris ? >>
<< Beh, vediamo: ho l’armatura da Inquisitore, i sigilli inquisitoriali, mi chiamo Vellus Tenebris… altre domande stupide, recluta ? >>
<< N-no signore, è solo che… beh… >>
<< Ci chiedevamo solo se era un->>

Vellus Tenebris si avvicinò minacciosamente a Zaket, arrivandogli a pochi centimetri dal muso con gli occhi ricolmi d’ira e respirando molto forte. L’inquisitore sapeva qual’era la domanda, ma voleva sentirla dalla giovane recluta, che gli chiese impaurito e balbettando se egli era un unicorno. L’inquisitore scoppiò a ridere in maniera euforica, cascando a terra e piangendo dal ridere, inquietando il quartetto ma rassicurandolo allo stesso tempo.
Vellus, inaspettatamente, si rialzò di scatto e colpì con un potente raggio magico di colore magenta Zaket, che riuscì a proteggersi quel tanto per non lasciarci la pelle, ma che comunque venne ferito agli zoccoli .

<< Ringrazia le Sorelle Celesti che ho appena scoperto una spia dei ribelli di Stormwing, o ora ti ritroveresti con lui .>>

L’inquisitore decretò alle quattro reclute che non avrebbe tollerato un altro caso di insubordinazione del genere, e che al prossimo episodio li avrebbe spediti a Rattelight . Dopo aver chiarito le sue regole con il quartetto, gli concesse loro di portare Zaket in infermeria . Dopo aver trasportato il loro compagno e amico nella grande infermeria del castello, al primo piano della grande e antica struttura.
Le ferite non erano gravi, ma erano abbastanza da costringerlo a stare a letto per qualche settimana.Ziket decise di restare con suo fratello, a vegliarlo in caso l’Inquisitore avesse cambiato idea sul fato di Zaket .

Mentre Limestone e Rouge Dust si recavano ai loro alloggi, commentarono se fosse una buona idea restare, e seguire gli ordini di quel maniaco di Vellus, ma l’idea di dover mettere in pericolo le loro famiglie e l’essere braccati da agenti del Casato era un motivo più che valido per decidere di stringere i denti e andare avanti. Arrivati nei loro alloggi, i due si misero a letto, dove finalmente poterono chiudere gli occhi e riposare. Rouge Dust, però, trovò sotto il suo cuscino una lettera con il sigillo del Blackberg e con il suo nome sopra.
Aprendola, vi trovò un semplice messaggio, scritto con un inchiostro di colore viola scuro, firmato dall’Inquisitore stesso.

“ Benvenuti a Dark Bay !”
   
 
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