Unblooming
Ti senti sprofondare su quel tappeto sgualcito quasi quanto la tua anima.
Sofferente, debole.
Ti diresti che sei patetico ma non hai la forza per farlo, incapace anche di gestire quel Palazzo Mentale di cui ti sei sempre fatto vanto.
Non c'è fuga, nessun inganno, solo il suo nome sulla porta di ogni stanza che ti sei costruito in testa e sei così stanco di provare a fuggire da te stesso.
Pensi alle sue labbra che dio, ci moriresti in quelle labbra, sarebbe bello, non credi? Un buon modo per morire.
Ma lui non ha scelto te e così appassisci.
Čajkovskij che ti nasce tra le dita a ricordarti quanto tu sia solo.
Note al testo:
Čajkovskij, spesso traslitterato anche Tchaikovskij, è stato un compositore russo della seconda metà del 1800 ed è autore, per citare brani noti anche a chi non si intende di musica classica, del Lago dei Cigni. Pensando al violino, e quindi a Sherlock, me lo sono sempre immaginata suonare il Concerto in Re maggiore. Per quanto riguarda la scelta del tappeto come elemento, l'ho preferito al classico e molto più sherlockiano divano (o poltrona) perché stendersi sul tappeto è appunto qualcosa che Sherlock non farebbe se la sua fosse una normale condizione all'interno della sua vita retta e regolata da mente e raziocinio. Ma questo nulla ha a che fare con la razionalità, Sherlock deve scavare dentro se stesso e sprofondare.
Note dell'autrice (ovvero sproloquio sulla scelta del titolo):
Questa è la prima volta che mi cimento con una drabble. Le mie oneshot generalmente non sono lunghissime ma non possiedo nemmeno quello che si potrebbe definire come dono della sintesi, perciò questa è stata una bella sfida. Insomma, rimanere nelle 110 parole.
Spero che sia riuscita.
Come sempre, QUI trovate la mia pagina autore su Facebook, se volete restare aggiornati su quello che pubblico.
Un abbraccio e un ringraziamento a chiunque leggerà,
a presto
Phae
Storia partecipante al contest "Drabble: mi sento" di Rebecca04 sul forum di EFP.