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Autore: Blacklu    28/08/2016    3 recensioni
Dopo qualche anno di fidanzamento, Duncan e Courtney hanno deciso di convivere in un appartamento di Toronto. Ultimamente la castana si sta dando da fare per concludere il caso di furto della sospettata Trish Swanpoel, che dovrà difendere davanti alla corte del giudice. Purtroppo il giorno del caso fu proprio il 18 Novembre, il giorno del suo compleanno, che Duncan si è scordato per l'ennesima volta. Riuscirà Courtney ad alzare la sua reputazione da avvocato senza pensare al litigio con il suo ragazzo? E riuscirà Duncan a farsi perdonare?
|| One-Shot DxC ||
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'Tunes'
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Salve a tutti, nel riaggiornare la mia vecchia long-fic, mi è venuta in mente questa strana OS, in cui rivediamo la coppia DxC nei suoi battibecchi.
L'intro della storia dice tutto, leggete per scoprire!


 


 
ETHEREAL
 
 
18 Novembre, Toronto (Canada).
"Si da il caso che oggi sia il mio compleanno!"
La voce stridula e adirata di Courtney riecheggiò per tutto il palazzo in cui abitava.
Essendo ormai una coppia da qualche anno, Duncan e Courtney decisero di convivere in un palazzo abbastanza comodo nelle vie periferiche della capitale canadese.
Purtroppo, la pace e la tranquillità che precedentemente regnavano sul paese vennero brutalmente eliminate dopo il trasferimento di questi due individui.
Non era la prima volta che Courtney urlava a squarciagola, svegliando continuamente tutto il palazzo, o peggio ancora il completo vicinato, per motivi davvero inutili e discutibili.
Poi arrivò... il giorno maledetto da tutto il paese. Il 18 Novembre.
Per l'ennesima volta, Duncan si era completamente scordato del compleanno della sua fidanzata, e questo si ripeteva da più di tre anni, mandando ogni volta su di giri la castana, che puntualmente alle dieci del mattino, dava sfogo alla sua ira sfasciando tutta la casa; specialmente provava gusto nel distruggere la cosole di Duncan e il suo stereo portatile.
"Sono tre anni che te ne dimentichi!" sbottò lei, lanciando il cellulare del punk dall'altra parte della stanza.
"E sono tre anni che ti dico che devi aspettare un attimo prima che io inizi a carburare per ricordarmene." mororò Duncan, ancora avvolto nel morbido abbraccio delle lenzuola sul letto matrimoniale.
"Sono le dieci del mattino!" strillò Courtney, agitando i pugni per aria.
"Ne abbiamo abbastanza!"  Le voci dei vicini cominciarono già a farsi sentire, per non parlare dei manici di scopa che battevano sotto il loro pavimento, o del telefono di casa che squillava e lasciava in vivavoce i messaggi in segreteria telefonica degli abitanti del palazzo di fronte, anche loro vittime del casino stratosferico.
"Ogni anno è la stessa storia..." si sentì fuori dalla finestra.
Courtney si affacciò e vide la solita vicina rompiscatole, la quale gli minacciò brutalmente che avrebbe chiamato la polizia. La castana non le rispose nemmeno e tornò in casa sbattendo violentemente la finestra.
Duncan, oramai sveglio per le urla di Courtney, si stiracchiò scrocchiando tutte le ossa e mollò un enorme sbadiglio prima di alzarsi dal letto, rivestito solo di alcuni boxer di seta consumati.
"Vatti a vestire, sei in ritardo." gli disse acida la castana, lanciandogli i vestiti che prese dall'armadio.
"Oggi sono a casa di riposo dal lavoro." le rispose lui, lasciando i vestiti sul letto per poi ributtarsi a peso morto su di esso, dandosi una bella grattata allo scroto, senza un minimo di pudore "Voglio rilassarmi."
"Ti sei rilassato abbastanza."
"Non devi andarci tu al lavoro?" le domandò retoricamente il punk, sfregandosi il viso con le mani.
"Infatti, e ci andrò di pessimo umore!" ruggì Courtney "Oggi ho una causa importantissima da risolvere, e grazie a te finirò per dire al giudice che la sua parrucca in stile Mozart assomiglia sempre più alla diarrea di una piccione.... di nuovo!"
Il ragazzo non potè trattenere le risate, finendo per rotolarsi nel letto con spasmi e convulsioni, creando ancora baccano in tutto il quartiere grazie ai suoi acuti.
"Sei rivoltante!" commentò la ragazza "Visto che sei a casa, vedi di sistemare la cameretta. Lava il bagno e pulisci la cucina. Tira fuori i piatti dalla lavastoviglie e dai una passata con l'aspirapolvere."
Una volta finito di fare il capetto, prese le chiavi della macchina e si incamminò verso la porta, ma prima che uscisse del tutto, non esitò a fare la solita permalosa come sempre: "Ah, visto che ti sei dimenticato di farmi gli auguri, potresti almeno per oggi, fare almeno due di queste cose che ti ho detto? Grazie." Finì sbattendo la porta, facendo anche cadere il vaso sul comò di fianco ad essa.
Duncan roteò gli occhi al cielo e si stiracchiò nuovamente, sospirando "Finalmente sono solo...".
Pensò di passare la giornata attaccato ai videogiochi, ma appena vide la sua X-Box completamente disintegrata, gli si spense il sorriso sulle labbra.
"Dovrò ritornare alla PlayStaton." sbuffò sconsolato, buttando i rimasugli elettronici della sua vecchia e oramai andata console.
Successivamente gli venne in mente che avrebbe potuto dare un party heavy metal come l'anno scorso, dicendo a Courtney che in verità l'intento era quello di fare una festa a sorpresa, architettando la scusa del "Mi è sfuggita di mano la situazione."
Sfortunatamente si ricordò che in verità questo piano fallì miseramente e sopratutto si ricordò bene anche il volto della sua ragazza appena vide fuori dal palazzo ben tre auto della polizia.
Fu costretta ad inventarsi l'impossibile per togliere Duncan fuori dai guai al tribunale, riuscendo ad evitargli la galera per -disturbo della quiete pubblica- dopo le 2:00 di notte.
Per non parlare dell'anno prima ancora, in cui la castana uscì con Heather, Gwen, Dakota, Zoey, Dawn e LeShawna per una cena tra ragazze, e il punk uscì di casa per andare al concerto della sua band preferita, dimenticandosi accidentalmente la porta di casa aperta, dando così il via libera ai ladri, che li derubarono di ogni cosa.
La parte razionale di Duncan gli disse che forse sarebbe stato meglio eseguire gli ordini della sua fidanzata, almeno per una volta.
Dopo essersi annusato le ascelle capì che prima di incominciare era meglio farsi una doccia e usare la biancheria pulita.

 
♦♦♦♦♦
 

"Stupido idiota." ringhiò Courtney intenta a guidare "Possibile che non riesca mai a ricordarsi del mio compleanno?! Basta puntarsi una sveglia, o un cavolo di promemoria sul calendario!"

Una volta parcheggiato nel posto riservato allo staff e all corpo-giudici fuori dal tribunale, Courtney entrò aula, prendendo il suo posto a sedere alla difesa della signorina Trish Swanpoel(1), accusata di furto di sostanze dopanti e proteine nella sua palestra.
"Signorina Barlow, si sieda pure." le disse il giudice con tono cordiale, indicandole il suo posto di fianco alla bionda accusata. "Che inzi l'accusa." dichiarò egli stesso, dando l'ordine di fare silenzio in aula pichiettando il martello sul suo banco.
L'avvocato che mosse l'accusa fu un uomo abbastanza alto, sulla quarantina, il quale si alzò in piedi e si rivolse al giudice con tono caldo e costruttivo: "Signor Giudice, la farò breve per via delle prove schiaccianti mostrate la settimana scorsa in aula. La signorina Swanpoel è stata ripresa dalle telecamere della palestra GymGyom di Toronto, mentre si destava a rubare delle sostanze, quali proteine in polvere, vestita di passamontagna e tuta nera... "
"Ma per quante volte devo dirlo?" aggiunse esausta l'accusata di tale furto, sentendosi dire mille volte quelle frasi "Non sono stata io a rubare quelle cose. Non ne faccio nemmeno uso."
"Non interrompa signorina Swanpoel!" le ordinò il giudice, dando ancora la possibilità all'avvocato di finire il suo discorso.
"Per altro" aggiunse l'avvocato "la signorina Trish è stata l'ultima a lasciare la palestra quel giorno, senza considerare un movente che anche la stessa accusata ha ammesso, cioè l'essere in possesso delle chiavi per aprire la porta principale della struttura. Si è intrufolata di notte e ha rubato tutte le sostanze dall'armadietto nell'ufficio del capo della palestra, come abbiamo già visto dalle telecamere."
"Ma non ero io!" intervenne di nuovo Trish, battendo i pugni sulla scrivania "Mi hanno incastrata!"
"Io ho terminato." concluse l'avvocato, sedendosi di nuovo al suo posto.
Fu il turno di Courtney, la quale, però, fu parecchio spaesata. Trish ripose tutte le sue speranze in lei, e sperò con tutto il cuore che la bruna riuscì a toglierla fuori da guai.
"Andiamo Court." si diceva da sola nella mente "Hai tirato fuori Duncan dai guai per ben sei volte. Pensa... pensa."
"Signorina Barlow..." trillò il giudice "Non ha nulla da dire alla difesa di Trish Swanpoel?"
"Ehm, ecco..." tentennò mentre sistemava i fascicoli del caso "Sì, ho qualcosa da dire."
Rilesse con attenzione come andarono le vicende. Precedentemente Trish ammesse che fu in possesso delle chiavi della palestra, ma dichiarò anche che le furono date dal suo personal trainer.
"Dunque, la signorina Swanpoel ha confessato di essere in possesso delle chiavi della struttura, e ha anche confessato che quella sera, effettivamente, vi fece irruzione, ma sottolineò che ci andò solo per recuperare il cellulare che aveva dimentico quel pomeriggio. Ha anche dichiarato che appena recuperato il telefono uscì immediatamente dalla palestra e gli esami del sangue non dichiarano che la medesima faccia uso di sostanze dopanti e/o di proteine in polvere."
Courtney iniziò la difesa puntualizzando che in effetti Trish non facesse per nulla uso di tali sostanze.
"Inoltre" aggiunse la castana "Le chiavi della palestra sono tre in tutto, il che significa che può essere stato qualcun'altro."
"Obiezione!" urlò l'altro "Per quanto possano esserci altre chiavi, nessun'altro fece irruzione nella palestra quel giorno, se non la signorina in questione."
Courtney venne zittita, e non seppe più cosa dire. Rilesse il fascicolo con attenzione ma non le venne in mente niente, anzi, si stava chiedendo se Duncan avesse incominciato a fare le faccende.
"Miss Barlow..." disse il giudice "Ha finito?"
"No!" rispose lei, cercando una soluzione.
"Ma certo!" pensò con enfasi "Duncan!"
Più e più volte il punk le spiegò di quando lui e i suoi amici andavano a rubare nei supermercati non facendosi beccare dalle telecamere. Passavano nell'ufficio e cancellavano il video, mandando in loop il momento in cui il supermarket fu ancora deserto.
"Voglio rivedere il video!" urlò la ragazza.
Le luci dell'aula si spensero e il video venne mandato in onda su uno schermo di una tv che portarono alcuni assistenti al centro dell'aula.
La castana guardò attentamente la scena dal principio, in cui Trish si addentrò con una borsa per andare a recuperare il cellulare in spogliatoio,  e successivamente, in passamontagna, rubava le sostanze dall'ufficio della palestra.
Notò però qualcosa di strano nell'orario della telecamera. "Fai un rewind!" ordinò all'assistente, facendo ripartire la scena da capo.
Dopo uno smagliante sorriso, la castana tornò fiera di sè stessa al suo posto: "Non è stata la signorina Swanpoel a rubare." constatò con altezzosità.
"Ma è evidente!" disse l'altro avvocato, indicando lo schermo ancora acceso.
"Sembra così, però, l'orario della telecamera cambia misteriosamente, e anche di scatto, dalle 23:39 a 23:59, terminando definitivamente a mezzanotte e dodici." commento Courtney.
"Io sono uscita prima di mezzanotte dalla palestra." constatò l'accusata con tono imbronciato.
"Di conseguenza" proseguì Courtney "Qualcuno ha manomesso il video in cui Trish entrava in palestra, e ha abilmente cancello la parte in cui ne uscì, facendo credere che sia stata lei."
"Ma è entrata in spogliatoio. Si è cambiata con i vestiti nella borsa ed è andata a rubare!" insistette l'altro.
"La borsa è troppo piccola per contenere tutta quell'attrezzatura, inoltre, Trish non avrebbe motivo di prendere quelle sostanze, ne tantomeno di venderle."
Il guidice guardò con attenzione il cambiamento improvviso di ora e concluse battendo il martello.
"La signorina Swanpoel è assolta da tutte le accuse. Verrano fatte ulteriori indagini su colui o colei che ha cercato in di incastrare la signorina."
"Grazie mille avvocato Courtney!" le sorrise Trish, prendendole le mani.
"Sapevo che era innocente." concluse quest'ultima con un sorriso "Io so sempre tutto!"


 
♦♦♦♦♦
 


Dopo aver parcheggiato nel garage comunale, Courtney fece le scale per raggiungere il secondo piano, ove vi fu la sua casa.
Appena appoggiò la mano sulla maniglia tirò un respiro profondo, sapendo già che avrebbe dovuto passare tutta la notte a sistemare la casa, più il casino che avrebbe fatto Duncan con qualche suo amico.
Si preparò psicologicamente ed entrò.
Un aroma di lavanda viaggiava per l'aria nel solotto. I pavimenti erano lucenti e la cucina splendente. Il bagno completamente pulito e sgrassato, e sul tavolo un mazzo di rose rosse profumate.
"Hai fatto tardi, principessa." disse Duncan, vestito con una camicia bianca sbottonata e dei pantaloni di pelle neri.
"Non riesco a crederci..." continuò lei, completamente allibita.
"Be', ho anche preparato la cena." dichiarò il ragazzone, tirando fuori dal forno delle lasagne che emanavano un odorino squisito.
Per un attimo Courtney credette veramente che Duncan cucinò da zero le lasagne, ma poi si rese conto della confezione di plastica, che era rimasta aperta su un mobile della cucina.
"Non pensavo che fossi così difficile per te mettere a forno delle lasagne pre-preparate." lo istigò lei con tono malizioso, mentre si levò la giacca e si liberò di quella pesante valigetta di pelle.
Il punk si limitò ad alzare gli occhi al cielo, per poi domandarle: "Hai tirato fuori Trish dai guai?"
"Fortunatamente sì." gli rispose con un respiro di sollievo "Questa causa andava avanti da un mese."
"Devo ancora ringraziarti per bene per avermi liberato dagli sbirri l'anno scorso." disse Duncan, avvicinandosi alla bruna, che avvingiò per i fianchi.
"Mi hai già abbastanza shoccato con questo." gli disse indicandogli la casa "Hai assunto una cameriera?"
"Ho fatto tutto con le mie mani." affermò il ragazzo sorridendole.
"Va bene, ti credo."
"Mi spiace, mi sono scordato ancora del tuo compleanno."
Il viso di Duncan si chinò per terra, quasi con un aria da cane bastonato, sottomesso al suo padrone.
"Per ben tre anni di fila." sottolineò Courtney con acidità "Ma per l'ennesima volta sono pronta a perdonarti, a patto che domani tu mi offra una cena al Place D'Arcad quì vicino, e che l'anno prossimo ti ricorderai di mettere almeno diciotto sveglie con scritto a caratteri cubitali -Compleanno di Courtney-"
"Naturalmente." finì lui scoccandole un bacio sulle labbra "Mangiamo?"
"Ho parecchio appetito." confessò lei, sedendosi al suo posto.
Duncan accese tre candele viola sul tavolo con un fiammifero e versò del vino rosso nel calice di Courtney, per poi tagliarle una fetta di lasagna, che le servì con una foglia di basilico nel piatto.
Courtney rimase ancora sconvolta dall'ordine della casa, e da come il suo sciatto ragazzo, ora vestito in modo elegante, le presentò la tavola e le portate per la cena.
"Ti sei dato da fare, vedo." constatò Courtney, prima di sorseggiare il vino rosso.
Duncan fu troppo occupato a divorare le lasagne per risponderle a voce, perciò si limitò ad annuire col capo.
"Sei stato molto dolce, non mi aspettavo di certo un'aria così eterea in questa casa."
"Etero?" chiese lui alzando un sopracciglio, e deglutendo sonoramente.
"Non etero... eterea!" puntualizzò lei "Sai che significa?"
Il punk, nella sua completa ignoranza, negò col capo rimpinzandosi ancora di lasagne.
"Significa leggera, pura, calma."
Dopo aver deglutito ancora, il punk si alzò dal tavolo e si avvicinò alla bruna, per mormorarle ammaliantemente all'orecchio: "La tua bellezza è etero."
"Eterea..."
"Sì, eterea." si corresse lui, con tono sempre caliente.
Courtney gli sorrise e apprezzò gli sforzi di corteggiamento del punk, e gli diede un bacio sulle labbra.
"Ho anche qualcosa per te, cara mia principessa."
Duncan si allontanò e si catapultò in camera da letto, a frugare negli armadi e nei cassetti "Ma dove diavolo l'ho messo?"
"Di che si tratta?" chiese Courtney alzandosi dalla sedia con aria incuriosita.
"Oh eccolo!"
Duncan tornò in cucina con un pacco regalo rosa e disse: "Be', ho pensato che un piccolo regalino avrebbe potuto tirarti su di morale dopo una dura giornata in quel cavolo di postaccio pieno di giudici e gente che segue le regole."
Courtney sciolse il fiocco e scartò il regalo, trovando al suo interno un oggettino che adocchiò parecchi mesi fa al negozio di gioielli.
"Il bracciale di Swarowsky!" trillò lei presa dell'euforia, mettendoselo immediatamente al polso e ammirando la sua impeccabile brillantezza. "Hai svaligiato una banca per comprarlo."
"Ho solo distrutto il mio salvadanaio, ringrazio il cielo che mi sono rimasti i soldi per la cena e alcuni spiccioli per le sigarette." confessò il punk con un piccolo colorito rosso sul volto.
"Sei un amore..." gli disse Courtney buttandosi tra le sue avvolgenti e possenti braccia tatuate.
"Anche tu lo sei, principessa. Anche tu."
 




(1) = Trish Swanpoel è un personaggio inventato, ma che fa parte della ff, A Tutto Reality: In Italia. E' solo un lieve cameo, o se volete vederla come personaggio a parte, va bene comunque :)

 


 
Angolo Pubblicità:
Vedete quei disegni? Li ho fatti io. 3 ore per ognuno. Ridatemi a mia vita!!
Sono i miei OC di A Tutto Reality: In Italia, e Trish è la ragazza in basso a sinistra, prima di Antonio, o meglio dire, il mio sosia, ha i miei stessi capelli e la stessa barba. Quelli in alto sono Thomas e Alicia.
Detto questo voglio ricordarvi che ho messo i capitoli dal 13 al 18, e che tra poco riuscirò a completarla. Alleluja!

Angolo Autore:
Dopo avermi fatto un po' di reclam, ecco i miei inutili pensieri sulla storia.
Ricordate Concussive, l'altra DxC. Ho intenzione di fare una serie di tre OS, ispirate a delle canzoni, che hanno lo stesso nome del titolo.
In questa troviamo meno azione e meno scompiglio che nella prima, magari qualche casino all'inizio, ma poi risulterà essere più tranquilla e pacata.
Spero che vi sia piaciuta. Grazie per aver letto! <3

Ciao!

BL

 
   
 
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