Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: FuckTheJosuYasu    28/08/2016    1 recensioni
Fan Spin-Off sulla fanfiction ''Le Bizzarre Avventure di Jojo Part 7.1: Dangerous Heritage'' di AlsoSprachVelociraptor.
Ambientata dopo gli avvenimenti del capitolo 9 ( Guai a Città della Moda, parte 3).
Zarathustra è preoccupata per la sconfitta subita dagli Higashikata a Città Della Moda, Alex conosce fin troppo bene sua sorella e, preoccupato per lei, proverà a parlare col Boss.
[Contiene, ovviamente, spoiler su Dangerous Heritage]
Link di Dangerous Heritage: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3319093&i=1
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La luce bianca e pallida della luna era l’unica cosa ad illuminare l’antica villa rurale nel cuore della Pianura Padana, in quell’umida e calda notte di inizio primavera. Sul retro del casolare, contornato da un canalone, si trova una grande piscina interrata, usata dalla Banda per gli allenamenti con le Onde Concentriche. Quella notte Zarathustra è lì ad allenarsi, da sola.
La situazione è particolarmente cupa, tra i membri della Banda; hanno fallito nell’eliminare il Joestar, ed ora un altro pericolo incombe su di loro. Zarathustra non ha proferito parola per l’intera serata, rintanandosi nella sua stanza fino a notte fonda quando, convinta fossero ormai tutti caduti in un sonno profondo, è finalmente uscita, raggiungendo la piscina. Ma non tutti erano nel mondo dei sogni, e qualcuno si accorse dei movimenti sospetti del Boss.
Alex si affacciò dalla porta sul retro, scorgendo la sorella allenarsi sull’acqua della piscina, con un’espressione preoccupata sul viso, che tradiva i suoi soliti comportamenti freddi ed apatici; conosceva fin troppo bene Zara e vederla così, dopo un fallimento del genere, non può che aver preoccupato il giovane ragazzo. Strinse i pugni e si fece coraggio, uscendo allo scoperto e camminando a grandi falcate verso la piscina dove si trovava la ragazza, voltata di spalle, alle prese con l’allenamento.
Il biondo si fermò sul bordo della piscina prima di avanzare, posando un piede sull’acqua, che non affondò. Zarathustra, quando sentì l’acqua vibrare sotto i propri piedi, si voltò nella direzione delle onde.
-Alex, non dovresti essere qui in piena notte, conosci le regole.-
Di tutta risposta il sedicenne di ben un metro e ottanta la ignorò completamente, con lo sguardo puntato sul suo viso ferito, il naso fasciato e vari cerotti sparsi, risultati dello scontro di quella mattina.
-Sei preoccupata per quel che è successo oggi coi Joestar?-
Zarathustra strinse i pugni, evidentemente tesa. Voltò le spalle al minore e tornò ad allenarsi, nel tentativo di scacciarlo.
-Zara, sei preoccupata.- Sibillò l’altro ragazzo, questa volta molto più vicino al Boss, posandole pericolosamente una mano sulla spalla.
-Alex, questi affari non ti riguardano. Non ti immischiare.-
-Mi riguardano eccome, sono affari della Banda, questi.-
Alex le ringhiò quasi contro e, quando il giovane Boss si voltò verso di lui, potè notare sul suo volto un’espressione seria e determinata; diversa dal solito. La corvina si scrollò dalla sua stretta e prese a camminare, posando i piedi sulla terra ferma e sistemandosi la giacca granata sul petto, infilandosi le mani in tasca e parlando con tono basso e autoritario al più giovane, con la testa piegata verso il basso.
-Quel Joestar e la sua famiglia sono più forti di quanto immaginassi e la loro storia mi incuriosisce, voglio vederci chiaro su questa faccenda.-
Alex seguì la sorella, fermandosi al suo fianco ed osservandola, ascoltando il suo discorso. Zara posò per un secondo lo sguardo sul fratello, poi continuò.
-…Quel che mi preoccupa è la figlia adottiva di quell’ ‘’Higashikata’’, il Joestar. Lei sa usare le onde concentriche.-
A quelle parole Alex sgranò gli occhi, spiazzato da quel particolare che Regina ed Eriol non avevano comunicato al resto della Banda, molto probabilmente non ne erano a conoscenza nemmeno loro.
-Come ha..?-
-Non lo so.- Lo bloccò immediatamente Zarathustra, sbottando. -Ma devo scoprirlo, potrebbe essere un grosso pericolo per noi.-
-Sei sicura di farcela?-
-Certo che sono sicura. Io sono una Zeppeli. Devo eliminare quel maledetto Joestar e la sua famiglia, non posso lasciare in vita un pericolo di questo calibro.-
Alex squadrò il viso e gli atteggiamenti della ragazza, preoccupato. Era tesa e, anche se le sue parole non lo dimostravano, il suo corpo ed il suo tono di voce la tradivano e di questo lui se n’era accorto. Vedere la sorella così preoccupata non è mai un buon segno.
-Zara, lasciami fare qualcosa, insieme possiamo sconfigger-…- Alex non fece in tempo a finire la frase che Zarathustra tuonò, dando l’impressione di far tremare l’intero casale.
-No. Ascoltami per una buona volta.-
Il ragazzo la osservò e si morse il labbro inferiore, in preda al nervosismo, afferrandole il polso e continuando insistentemente a parlarle, alzando il tono di voce contro di lei.
-Ascoltami tu, Zara. Non stai bene, avanti!-
-Vorrei tu mi portassi più rispetto, Alex. Ricorda che sono io qui a comandare, non osare contraddire i miei ordini.-
Sputò Zarathustra con tono aspro, digrignando i denti. Strattonò il braccio dalla presa del biondo e si sistemò gli occhialoni gialli sul viso, cercando di ritrovare la calma e facendo qualche passo avanti, allontanandosi da quel ragazzino fin troppo impertinente per i suoi gusti.
-Sorellona, lasciami far qualcosa. Anche io sono un membro della Banda, e questo è un problema di tutti. Non posso lasciare in pericolo il mio boss.- Alex non pote’ fare altro che rivolgerle queste parole, con la testa bassa ed i pugni stretti, un’espressione corrucciata in viso, fissando con gli occhi sgranati e intrisi di preoccupazione l’erba del prato che costeggiava la piscina. Parole che però, colpirono il Boss.
Zara si girò nella sua direzione e si avvicinò a lui, alzando di scatto una mano, con la solita espressione fredda in viso. Mano che però si andò a posare sulla spalla del fratello, dandogli una sonora pacca su di essa.
-Sei molto forte, Alex. Hai uno stand davvero terrificante, e dovrai usarlo al meglio;il nostro nemico è forte, ma non invincibile.-
Alex a quel gesto alzò la testa ed osservò la ragazza più bassa, lasciandosi scappare un sorrisone sul viso abbronzato. Zarathustra si allontanò subito dopo, dandogli le spalle e infilandosi le mani in tasca, lasciandosi scappare anche lei un sorrisetto sul viso, spezzando la perenne espressione gelida. -Ti ricorderei di non chiamarmi così anche in presenza di altri, comunque. Adesso andiamo in camera, Alex. Ricorda che domani c’è scuola.-
Il ragazzone non se lo fece ripetere due volte e si accostò alla sorella, camminando al suo fianco ed osservandola con un’espressione contenta in viso, ridacchiando.
-Già, la scuola.-
-Impegnati.-
Gli raccomandò Zarathustra prima di entrare nel grosso casale, scomparendo nei corridoi scuri, solo l’occhio rosso di 42 brillava nel buio, guidandola fino alla sua camera.
In fondo era vero, non aveva di che preoccuparsi; i Joestar, no, gli Higashikata sarebbero sopperiti sotto la potenza della Banda delle Onde Concentriche.

Note dell'autrice
Salve a tutti! Dopo anni mi sono decisa a tornare su efp con un nuovo account ed una breve One-Shot sulla fanfiction della, a me molto cara, AlsoSprachVelociraptor!
Ci tengo a precisare che questa One Shot è completamente frutto della mia testa, lei mi ha solo dato il permesso di scriverla ed incoraggiato a pubblicarla, quindi non va assolutamente nel ''canon''.
Vi lascio ancora il link alla sua fanfiction, ANDATE A LEGGERLA. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3319093&i=1
E niente, non so se scriverò altro, se sì tra altri cento anni, quindi a -non- presto!
   
 
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