Lo sapeva.

Era a conoscienza di questo fatto.

Alla natura non si poteva sfuggire e il giorno era giunto, inevitabilmente.

Era preparato, era pronto a tutto, si era munito delle armi di difesa a lui più congeniali.

Mestolo, frusta, ciotola, non dimenticando zucchero, uova, farina, burro e cioccolata.

Guardava gli ingredienti davanti a se, li contemplava, sapendo che presto sarebbe giunta la loro fine.

L'orologio segnava le quindici e quarantacinque. Bene, aveva ancora tempo.

Cominciò il suo operato. Mescolò con cura, aggiunse lo zucchero con cautela, gli albuni erano montati alla perfezione. Il cioccolato fuso ammalgamato con precisione. Il forno attendeva la sua creazione, che non si fece attendere oltre. L'odore dolciastro si diffuse presto nel suo appartamento, in attesa che il dolce pasto venisse consumato da colei che stava aspettando.

Ecco.

Il campanello segnò il momento.

Aprì la porta, attese.

Il suo ospite entrò e avanzò nel salotto.

La fece accomodare in silenzio.

Dinanzi a lei mise la dolce creazione e attese il responso.

La giovane fanciulla albina assaporò la fetta di dolce ad occhi chiusi e quando li riaprì, guardò intensamente il giovane uomo dinanzi a lei.

-Aspros, manca qualcosa.-

Sobbalzò, era certo che fosse tutto perfetto, sapeva che non doveva irritarla, non in quel momento.

Corrugò le sopracciglia ripensando a ciò che aveva fatto, ma non riuscì a scovare alcun errore.

Che non avesse imburrato la teglia per bene? Oppure, avesse lasciato cuocere troppo la torta? O troppo poco?

Allora la ragazza, vedendo la confusione interiore del padrone di casa, decise di illuminarlo.

-Non hai comprato gli assorbenti. Di nuovo.-

Aspros crollò sulle ginocchia, con gli occhi spalancati, intrisi di terrore e comprese il madornale errore.

Mai, mai e poi mai, lasciare una donna (Soprattutto se è la tua donna), senza "l'essenziale" in "quei giorni".

In particolare Chris.