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Autore: Tinucha    31/08/2016    4 recensioni
Un Natale a New York.
Due cuori.
Un solo battito.
E un amore puro.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Martina Stoessel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le strade di New York sono affollate, sorrido amareggiata stringendo le dita del mio Messicano e lentamente mi accoccolo a lui, guardando tre bambini intenti a giocare con la neve. Jorge mi sorride rassicurante, quando tre estati fa il dottore mi ha comunicato che avrei avuto difficoltà nell'avere un bambino lui mi é stato accanto, mi ha sorretta, senza mai scoraggiarsi. Ha continuato a credere che probabilmente un giorno la cicogna avrebbe bussato alla nostra porta, ma purtroppo quell'uccellaccio deve essersi perso per qualche altra via. Mi fingo indifferente, accoccolata al suo petto il mondo fa meno paura. Socchiudo gli occhi quando le sue labbra si posano sulla mia fronte, gli alberi per strada sono tappezzati di decorazioni di ogni colore, dolci e leggeri fiocchi di neve continuano a cadere sulle nostre teste mentre siamo ricoperti dai piumini per il freddo. Le dita di Jorge sono calde, mentre mi carezzano dolcemente le guance, intrecciandosi alle mie. << C'è qualcosa che non va, bimba? >> fisso ogni suo singolo lineamento, le labbra viola e carnose, e quasi senza rendermene conto le divoro. Hanno un buon sapore. Sanno di menta e tabacco. Mi stacco ansimante, il cuore in gola, il capo chino, e per quanto sono bassa, mi rendo conto che alzando lo sguardo i miei occhi finiscono sulle sue labbra. Deglutisco, sono gonfie, arrossate, insanguinate. Il suono delle campane ci avvisa che il Natale é alle porte, gli afferro la mano, sospirando rumorosamente. << Voglio fare l'amore con te, Jorge. Adesso. >>




La casa è buia, le chiavi non fanno in tempo a girare nella toppa che le nostra labbra ansimanti sono già ricollegate tra loro, come da un filo invisibile. Infilo le mani tra i suoi capelli, tirandoli e facendolo gemere. Impavida prendo a succhiare il sangue che fuoriesce dalle sue labbra, ha un gusto ferroso, ma sa di lui. Indietreggiamo finendo schiacciati contro la parete, i vestiti oramai sono troppo pesanti ed insopportabili, quasi prudono. Porto le mani sul suo piumino, liberandolo, il maglione in pochi secondi è già sul pavimento e le mie mani si riscaldano contro la sua pelle rovente. Sospiro di piacere, schiacciata sempre di più contro quella parete dal suo corpo possente, le mani prepotenti frugano tra i miei pantaloni, raggiungendo la loro meta. Non mi dà nemmeno il tempo di respirare, mi prepara, ed i gemiti mi si strozzano in gola. In pochi secondi ci ritroviamo nudi, ansimanti, sul pavimento. Le mani intrecciate al di sopra delle nostre teste, i cuori scalpitanti e le gambe tremolanti. Quell'intensità quasi duole, avverto le sue labbra cercarmi, trovarmi. Il petto prende a gonfiarglisi e sgonfiarglisi ritmicamente, ed in un colpo secco è dentro di me. Schiudo le labbra sorpresa, stringendo forte le sue mani e seguendo fin da subito i movimenti veloci, rudi, assecondandolo con i fianchi ed inarcando il bacino. Involontariamente le mie cosce lo circondano, cercando un contatto sempre più intenso e profondo. Le nostre labbra si abbandonano per pochi secondi, in cerca di respiro, in cerca dell'amore puro che leggiamo l'uno negli occhi dell'altra. Probabilmente domattina avremo tutte le ossa spaccate, ma ora, qui, in questo esatto momento, siamo solo io e lui. E mi risento bambina, mi sento donna. Un gemito grottesco abbandona le mie labbra, seguito dalle sue. Siamo affannati, ansimiamo bocca nella bocca. Rabbrividisco quando deglutendo riprende a muoversi piano, e non smette, non si ferma neanche un attimo, sembra quasi disumano.




Guardo il fuoco, distesa sulla coperta che ricopre il pavimento, ancora completamente nuda tra le braccia dell'uomo che amo. << Jorge?! >> il mio è un sussurro, non lo guardo in viso, tenendo gli occhi fissi sulla fiamma che risplende rossa tra la legna. << Hai mai pensato di, ecco sì, lasciarmi e trovare un'altra donna? >> gli domando tutto d'un fiato, voltandomi verso di lui. << Sì, insomma, una donna che potesse darti tutto ciò che vuoi, una che a differenza mia potesse darti un bellissimo bambino. Magari pacioccone, con le guanciotte sempre rosse, i piedini piccoli ed uno di quei pancini che ti verrebbe da mangiarli tanto sono belli >> trattengo il fiato quando in una mossa azzardata finisce a cavalcioni su di me, bloccandomi i polsi con una sola mano al di sopra della testa. I suoi occhi sono scuri, segno che è arrabbiato. Le sue labbra gonfie, devastanti per qualsiasi persona dotata di vista. << Come puoi anche solo pensare una cosa del genere, Martina? Credi davvero che le mie mani possano riuscire a toccare una pelle che non è la tua? Che le mie labbra riescano a sfamarsi di una bocca, di un sapore che non sono i tuoi? >> << Non potrò darti un figlio >> gli ricordo a malincuore, avvertendo i miei occhi inumidirsi, le labbra tremano, il cuore si arresta. << Questo non è detto, amore mio. Pensi che qualcuna lì fuori possa darmi un amore puro, eterno, pulito come il tuo? No, lì fuori nessuna mi ama come potresti fare solo tu in quel modo inumano, né io potrei mai amare una di loro come amo te >> trattengo il fiato, carezzando le punte dei suoi capelli e tirandone piano due ciocche. I suoi occhi limpidi e scuri allo stesso tempo ed il piacere che ci leggo dentro mi danno la prova che noi esistiamo davvero. Gli lego le gambe in vita, ansimando rumorosamente. << Rendimi donna, Blanco, ho bisogno di sentirti >>

Sono passati due anni, e quella notte quel Messicano dagli occhi verdi mi ha resa donna, ma anche mamma di due bellissime bambine.

Angolo autrice
Ciao a tuttiiiii! Sono tornata con una nuova OS che vede nuovamente come protagonisti gli Jortini. Un ringraziamento a My_dream_love_007 su Wattpad che ha suggerito l'idea di un Natale Jortini a New York.
Bacioni, la vostra Tinucha❤️
   
 
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