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Autore: Chia_084    31/08/2016    0 recensioni
raccolta di Flashfic con il titolo legato all'iniziale di ogni giorno della settimana e a seguire ispirate a fan art!
dal primo testo:
- LEAVE ME ALONE
Artù non tardò molto ad arrivare < Merlino, mi dispiace, è stato un errore… >
< baciare lei o baciare me?! > gli occhi blù del mago si incatenarono a quelli del principe che rimase in silenzio .
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NEW SCHOOL, NEW LIFE, NEW…. FRIENDS?




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La campanella suonò segnando l’inizio di una nuova giornata di scuola, il giovane quarterback biondo spinse con noncuranza la porta di entrata e si trascinò fino al suo armadietto << chissà che fine hanno fatto tutti >> si chiese guardandosi attorno per cercare i suoi compagni Cavalieri. 
Non vedendo nessuno si decide ad aprire l’armadietto e un foglio gli cadde sui piedi 
“ EMERGENZA. INCONTRO. TRA. 10. MINUTI. SOLITO POSTO“ lesse, Arthur non poté fare a meno di sorridere, quel matto di Gwain aveva colpito ancora, il biondo presi sui libri e si diresse verso il giardino interno, da sempre luogo di incontro della squadra i Cavalieri preparandosi al peggio.
Merlin sapeva di essere gay, lo sapeva età di sette anni quando, in seconda elementare, per il giorno di San Valentino invece di regalare un fiore alla bambina più bella, aveva preso un cartoncino rosso e ci aveva ritagliato un cuore per poi regalarlo al suo migliore amico William, non c’è da stupirsi che poi il bambino fosse scappato via in lacrime lasciando il piccolo corvino con il cuore spezzato e la sensazione di essere sbagliato.
Quella sensazione non l’aveva abbandonato neanche il primo anno di liceo quando era costretto a nascondere la sua vera natura per non essere preso di mira dei bulli, questo impegno però fu vano, infatti, al suo primo ed ultimo ballo nella sua vecchia scuola, un gruppo di ragazzi l’attesero fuori e lo malmenarlo lasciandolo privo di sensi sul marciapiede.
Si era risvegliato dopo tre giorni dal comma, se l’era cavata con qualche costola rotta e qualche punto, ma sapeva che poteva andargli peggio, molto peggio… 
Merlin sistemò meglio la tracolla e spinse la porta d’entrata sperando con tutto se stesso di riuscire a cominciare una nuova vita.
Improvvisamente un paio di mani si strinsero al suo braccio, il corvino chiuse gli occhi preparandosi ad incassare il colpo ma l’unica cosa che sentì fu qualcuno stringessi a lui in un abbraccio e un dolce profumo di vaniglia << buon giorno Merlin >> squittì Gwen sciogliersi dalla stretta << ciao Gwen >> rispose il ragazzo con un sorriso.
Aveva conosciuto Gwen all’inizio di inizio di Agosto quando si era trasferito nella nuova città, la ragazza era la sua vicina di casa, nonché sua nuova migliore amica… << vieni, ti accompagno al tuo armadietto, la prima ora di oggi è buca quindi ne approfitterò per presentarti un po’ di gente >> disse la mulatta prendendo il corvino per un braccio e trascinandolo verso gli armadietti.
<< ma non capite!? È una questione importante! >> esclamo per l’ennesima volta Gwain calpestando nuovamente le solite quattro piastrelle del marciapiede << andiamo Gwain! Non essere esagerato! È solo un nuovo ragazzo in classe!>> disse Lancelot fermando l’amico per un braccio << io l’ho già conosciuto >> 
<< Santo cielo Morgana! Non puoi apparire così dal nulla! >> esclamò Arthur rimproverando la sorella che ride di gusto passandogli un braccio attorno al collo. 
La piccola porta di vetro del giardinetto interno si aprì circolando lasciando entrare Gwen e Merlin 
<< ragazzi vorrei presentarvi Merlin, il mio vicino di casa, è nuovo in questa scuola quindi trattatelo bene >> disse la mulatta spingendo avanti il ragazzo dietro di lei << uhmpf… p - piacere d-di… conoscervi >> si presentò il corvino tenendo lo sguardo basso arrossendo fino alla punta delle orecchie.
Arthur rimase imbambolato a guardarlo, lasciò scivolare lo sguardo sulla figura slanciata del ragazzo, << cosa aspetti a presentarti? >> gli sussurrò all’orecchio Morgana con un ghigno sul volto << adesso vado, sì, vado >> disse Arthur muovendo qualche passo verso Merlin << piacere di conoscerti, io sono Arthur >> disse, il corvino al solo sguardo rivelando due occhi color zaffiro che si piantarono in quelli azzurri del biondo. 
Il tempo si fermò erano solamente loro due in quel giardino nessun altro attorno a loro << Merlin, fai qualcosa stasera?>> chiese improvvisamente Morgana aggrappandosi alle spalle del fratello << n- no… perché? >> chiese confuso il nuovo arrivato << stasera al locale Camelot, quello di fronte alla piazza, danno una festa, noi andiamo tutti e mi chiedevo se tu volessi unirti a noi? >>.
Merlin spalancò gli occhi, possibile che quei ragazzi l’avessero appena conosciuto e già lo volevano con loro quella sera? Possibile che non l’avessero ancora catalogato come un traviato, un abominio? < mi piacerebbe molto… Ma non so ancora bene come orientarmi in città… Sono qui solo da un paio di settimane, Gwen non è che mi puoi passare a prendere e andiamo insieme? >> chiese << mi dispiace tanto, ma sono da Morgana per prepararmi >> sì scusò Gwen << se vuoi posso passare io, abiti vicino a Ginevra quindi non dovrebbe essere difficile trovare casa tua >> disse il quarterbeck. 
Merlin’s imporporò assumendo una tonalità deliziosamente rosea << oh, beh, grazie, la mia è quella di fronte, quella con gli scuroni blu >> 
<< ok, penso di aver capito, passo verso le 21:00 a dopo Merlin >> così dicendo il biondo torno in classe lasciando il corvino in mezzo al giardino con una faccia da pesce lesso.
Merlin non era mai stato così agitato per un’uscita tra amici, aveva cambiato il suo outfit almeno 10 volte per poi optare per un paio di pantaloni bianchi, illegalmente stretti, e una camicia nera che, dopo vari minuti passati sceglie il papillon il migliore da abbinare, aveva deciso di lasciare aperta fino a secondo bottone.
Soddisfatto delle sue scelte scese al piano di sotto per prendere le scarpe, ma sua madre lo fermò sul pianerottolo << oh Merlin, quella camicia è tutta sgualcita, non puoi uscire così, dammela che te la stiro >> 
<< ma no mamma, va bene cos- >> lo sguardo della donna non permetteva repliche così il corvino sito se la camicia consegnando la sua madre.
Come uno scherzo del destino, il campanello suonò in quel momento << Merls vai tu! >> esclamò Hunit dalla lavanderia, il cuore di Merlin cominciò a battere in un misto di emozione e panico, non vedeva l’ora di rivedere Arthur, ma era ancora impresentabile! I suoi capelli erano ancora bagnati e arruffati e non aveva neppure la sua camicia.
Il campanello suonò nuovamente e il corvino dovette andare ad aprire << ciao Arturo, perdonami ma non sono ancora pronto… Entra pure, accomodati pure in salotto, vado a recuperare la mia camicia, mia madre l’ha voluto a stirare a tutti costi…>> Merlin senti lo sguardo del quarterbeck passargli sulla pelle nuda soffermandosi per un secondo di troppo sul punto in cui la schiena spariva sotto pantaloni << mmmm… comunque stai bene anche così… >> sussurrò il biondo superandolo per poi sedersi sul grande divano rosso.
Pochi minuti dopo Merlin scese le scale pettinato e ordinato, pronto per uscire; se ad Arturo era sembrato bello senza camicia e i capelli bagnati, vestito così lo trovata assolutamente meraviglioso << wow, devi far colpo su qualcuno nuovo arrivato? >> lo canzonò << mmmm … forse… >> rispose il moro passandogli davanti e lasciandogli una flebile carezza sulla spalla.
Arrivati al locale Arthur apri la porta a Merlin che gli sorrise sornione, se prima aveva qualche dubbio, ora il quarterbeck era sicuro, il nuovo arrivato ci stava provando con lui, e la cosa gli piaceva molto…
<< cosa prendi? >> chiese il biondo avvicinandosi all’open bar, il moro disse qualcosa ma per il rumore della musica Arthur non riuscì a capire la risposta così si avvicinò al corvino per richiederglielo, ma Merlin si mosse in avanti appoggiando i panni sui pettorali per poi sporgersi verso il suo orecchio << ho detto che prendo un Mojito >> gli sussurrò prima di dirigersi verso il tavolo dei loro amici.
Qualche ora e parecchi drink dopo, il biondo era un po’ brillo, così, senza pensarci troppo si alzò dal divanetto e si avvicinò al corvino che in quel momento stava ballando con Gwen e Morgana << sorellina, Gwen, mollate l’osso >> disse prendendo il ragazzo per un braccio e trascinandolo con se in disparte.
<< ti prego, dimmi che giochi per la mia squadra e che non sto per fare la sciocchezza più grande della 
mia vita >> disse Arthur << Arthur, ma cos- >> Merlin non riuscì a finire la frase perché le labbra dell’altro catturarono le sue in un morbido bacio.
Passarono alcuni istanti in cui il moro rimase ferma immobile, non era abituato a quel genere di contatto… Lui non aveva mai avuto ragazzo << io-io devo andare >> balbettò fuggendo dalla presa del biondo e lasciandolo solo in mezzo alla pista.
Il giorno dopo Merlin si recò a scuola con una strana ansia, doveva dare delle spiegazioni ad Arthur e lo sapeva << Merlin… >> la voce del quarterbeck gli arrivo alle spalle, il nuovo arrivato si voltò chiudendo l’armadietto << Arthur… >>
<< Stai… Stai bene? >> Il moro abbasso lo sguardo << io volevo dirti che mi dispiace… ieri sera, io non volevo… ciè, volevo ma, so che è presto e… oh al diavolo, che ne dici di dimenticarci tutto e ricominciare da capo? Tu mi piaci Merlin , è come se ti conoscessi da secoli >> farneticò il biondo, Merlin alzò gli occhi e sfoderò il suo miglior sorriso << mi stai chiedendo di uscire? >> 
<< accetteresti se lo facessi? >> chiese Arthur.
I due ragazzi si frequentarono per quasi 2 mesi era ormai la fine di Novembre quando Arthur decise di fare la fatidica domanda… 
<< sta diluviando >> esclamò il corvino uscendo da scuola << vieni qui >> disse il biondo tirandolo a se e coprendo entrambi con la sua giacca << Merlin… >> 
<< si Arthur? >> il quaterbeck si fermò e fissò il ragazzo davanti a lui << cos’hai, mi stai spaventando >> 
<< Merlin, c’è un momento nella vita in cui incontri una persona importante, e presto senti che la tua anima è indissolubilmente legata alla sua, come se vi conosceste da secoli, quando siete insieme ti senti a casa e… quello che sto cercando di dirti è: Merlin, vuoi essere il mio ragazzo? >> chiese Arthur << si, si e ancora si >> rispose Merlin abbracciandolo felice.
 
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