Serie TV > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: lapoetastra    01/09/2016    0 recensioni
[Generation Kill]
Tutto era iniziato con la domanda di Wright sulla loro vita privata.
Colbert non era pronto per una risposta.
Cosa poteva dire, in effetti?
Genere: Guerra, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto era iniziato con la domanda di Wright sulla loro vita privata.
Colbert non era pronto per una risposta.
Cosa poteva dire, in effetti? Che la sua ragazza di una vita l’aveva lasciato per mettersi con il suo migliore amico?
Il solito cliché  che presuppone qualche lacrima, un paio di occhiate intrise di compassione ed una manciata di pacche incoraggianti sulla spalla.
Colbert non voleva quel pacchetto tutto compreso di commiserazione, non da parte dei suoi amici, almeno.
Non lì, in guerra, dove è necessario che la mente rimanga lucida ed il cuore svuotato da ogni sentimento.
Eppure, Brad Colbert si era inspiegabilmente trovato a voler raccontare la sua triste storia d’amore.
Non per essere considerato un povero cucciolo indifeso, ma solo per parlare, per sfogarsi, liberarsi di quel peso opprimente che, nonostante cercasse sempre di relegare nell’angolo più oscuro della sua mente, era come un tarlo continuo ed insopportabile che lo privava della poca pace concessagli tra una missione e l’altra.
Ed aveva raccontato tutto, allora.
Dall’inizio alla fine, maledicendo mentalmente ad ogni parola quel dannato reporter e la sua ancora più dannata domanda.
Quando il racconto terminò, Colbert non era rilassato, o felice.
Era solo stanco.
Stanco di dover sopportare tutto quel macello.
Stanco del silenzio di Wright, e di Trombley, che tacevano per paura di dire qualcosa di sbagliato in un momento così delicato.
Dov’erano le pacche sulle spalle?
Dov’erano le occhiate compassionevoli e le parole d’incoraggiamento?
Per quanto squallide e scontate, lo avrebbero fatto sentire meglio, forse.
Lo avrebbero fatto sentire capire, perlomeno.
Ma tacevano tutti, nella penombra dell’humvee, e l’aria era densa , ed il passato di Colbert bruscamente riportato al presente aleggiava ancora nello spazio soffocante.
Nessuno parlava.
Neanche Ray.
Dove erano le sue battute acide al gusto di cetriolo?
Colbert ne aveva bisogno, adesso.
Ma non arrivavano.
La bocca di Ray era sigillata, come quella di Trombley e del reporter.
Santo cielo, Person, almeno tu…
< Sono io il tuo migliore amico >, proruppe d’improvviso questi, tranquillo.
Non era una domanda, la sua, bensì un’affermazione, pronunciata con la voce sicura della certezza.
< Cosa c’entra adesso questo? >, chiese Colbert.
Era troppo stanco anche solo per ragionare.
Ray sbuffò. < Dio, Brad. Ma ti ascolti quando parli? Un secondo fa hai detto che la tua donna ti ha tradito con il tuo migliore amico, no? >
Colbert annuì, piano, perché la verità pronunciata così semplicemente da Ray era una coltellata al cuore.
Person sorrise: < Ecco, ed io ti ho appena detto che sono io il tuo migliore amico. O meglio, te l’ho ricordato, dato che testa di rapa come sei, sembri essertene dimenticato. >
Non gli aveva rivolto un’occhiata di commiserazione, Ray.
E nemmeno gli aveva dato una pacca sulla spalla.
Non aveva cercato di consolarlo.
Aveva semplicemente detto la prima cosa che gli era passata per la testa, come faceva sempre.
Ma, dannazione, Brad Colbert non si era mai sentito così bene.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: lapoetastra