Nda:
ciao! Questa è la prima storia che pubblico. La mia idea non
è quella di atteggiarmi a scrittore o pensare di diventarlo. Ho già un
lavoro
che mi occupa metà della vita. Io scrivo ciò che sogno. Riuscendo a
sognare a
puntate i miei sogni possono durare anche un mese e svilupparsi come
vere
storie che poi io trasporto “nero su bianco”. Vorrei chiedere la
gentilezza a
chi decidesse di leggere che non gradisco inutili commenti al vetriolo
come ho
visto lasciare in parecchie storie senza motivo logico. io pubblico
solo per
condividere questo mio hobby. Non cerco elogi e nemmeno critiche da
critici
improvvisati.
Grazie
:)
Giulia
Settembre
2016
Domani
la scuola avrà inizio e con lei ricominceranno le mie
torture giornaliere. Le mie angosce, le mie depressioni, le mie follie.
Il mio
umore scenderà sotto le suole delle scarpe, diventerò intrattabile e mi
chiuderò a riccio come gli ultimi 4 anni di liceo. Tutto questo mio
malessere,
questa mia malattia psicosomatica porta il nome di Michael Martin!
Questo
ragazzo, questo chiodo fisso, questa catena che da 4
anni mi attanaglia le viscere è, per me, la persona più importante
sulla faccia
della terra.
I
miei genitori? Brutta faccenda. Sono deceduti 4 anni fa in
un incidente stradale insieme al padre di Michael. Già! All’epoca ci si
frequentava. I nostri genitori erano molto amici e anche se io e lui
non
avevamo nulla in comune eravamo “obbligati” a frequentarci quando i
nostri
genitori decidevano di passare del tempo insieme. Tutto questo
succedeva 4 anni
fa. Quando la luce splendida di Michael si univa al mio dolce buio, a
volte,
per intere giornate. Allora, sinceramente, non provavo nulla per lui o
almeno
credevo di provare solo amicizia, ma una volta iniziate le superiori
trovandomelo nella stessa scuola e per alcune lezioni nella stessa aula
ho
iniziato a sentire questo senso di inadeguatezza quando mi guarda,
quando mi si
siede vicino e quando si intrattiene con altre ragazze. Pian piano, a
causa di
questa catena che mi stritola fra le sue spire, i miei sorrisi, i miei
ciao, i
miei come stai sono svaniti lasciando il posto ad una totale,
apparente,
indifferenza nei suoi confronti. Lui si è adeguato. Non che prima mi
corresse
incontro abbracciandomi ma un piccolo sorriso in risposta ai miei ciao
non
mancava mai. Se ci incontravamo scambiava sempre due chiacchiere ed era
sempre
molto gentile, come lo era quando ci frequentavamo con i nostri
genitori.
Adesso,
dopo 4 anni, lui è uno dei ragazzi più ambiti della
scuola. È intelligente, bello da bruciarti entrambe le retine,
simpatico,
sempre gentile e un judoka eccezionale. In pratica tutto l’opposto di
me. Lui
con l’adolescenza si è trasformato in un cigno stupendo io sono ancora
incastrata nella mia crisalide e credo ci soffocherò dentro!
Ma
del resto la vita non è mai giusta. Non si può mai avere
tutto. Se così fosse adesso avrei mamma, papà e Michael. Invece ho solo
me
stessa e, grazie a dio, un fondo fiduciario da riccona che mi ha
permesso di
sganciarmi dai miei zii, ai quali ero stata affidata dopo la morte dei
miei
genitori, e che detestavo cordialmente. Grazie ai soldi che mamma e
papà mi
hanno destinato al mio 16 compleanno, ho ottenuto l’emancipazione.
Grazie
all’avvocato, amico di papà, che segue il mio fondo fiduciario e tutti
i beni
ereditati dopo la tragedia, ho venduto la grande casa dove abitavamo da
soli
pochi mesi (quindi non mi sono privata di alcun ricordo) e ho comprato
un
piccolo cottage vicino al campus. Ho tutto quello che mi serve, una bel
salottino dipinto di color tortora con un divano bianco, un bel tappeto
color
beige davanti al camino, una libreria con due mobili bassi bianchi. Una
bella
vetrata nel salotto sì affaccia sul piccolo giardino dalla classica
staccionata
bianca. La mia cucina è adorabile! Piccola!!!! In tutto sarà lunga 3
metri e
con l’angolo!! Si lo so! È davvero minuscola ma la stanza non è,
chiaramente,
una valle! Però c’è il posto per il tavolo, il frigorifero e ho un
armadio a
muro come dispensa. Il lavello sotto la finestra…adoro! Da una scala a
chioccola sulla parete opposta alla porta d’entrata si arriva
direttamente alla
camera da letto. L’ho voluta con i muri color tortora come il salotto,
un bel
letto bianco e armadio, comodini, cassapanca sempre bianchi. Si capisce
al volo
che amo il bianco. Eppure quando mi guardo allo specchio vedo riflessa
una
persona cupa, sempre avvolta dalle tenebre. Ho sicuramente qualche
problema ma
io vestita di nero e viola sono uno schianto!
Dopo
questa piccola digressione sulla mia piccola casetta devo
tornare coi piedi per terra e fare i conti con l’imminente catastrofe
che si
abbatterà domani su di me: il ritorno a scuola dopo le vacanze e lui ….
la
catena che mi imprigiona in questo amore non corrisposto.
Domani
inizierà l’ultimo anni di liceo. Ultimo anno! Ancora
fatico a credere di aver quasi finito il liceo senza i miei genitori
accanto.
Non mi hanno visto al mio primo ballo d’inverno, non abbiamo passato
insieme le
mie prime vacanze di primavera. Non hanno conosciuto i miei professori
preferiti e i miei amici. Non vedranno mai nulla di ciò che farò, chi
diventerò. Essere soli al mondo è una bella fregatura. Gli amici alla
fine
hanno la loro famiglia e non possono correre da te al minimo bisogno. E
tu che
non hai nessuno non puoi certo essere un peso al di fuori della tua
famiglia.
Oddio! Vivere da soli fa maturare davvero! Certe idee non mi verrebbero
in
mente se avessi ancora mamma a coccolarmi e papà con cui scherzare.
Invece sono
solo io da 2 anni (evito di pensare ai due anni trascorsi con quella
stronza di
mia zia. Una cugina di mamma che puntava solo ai nostri soldi). Sono 4
anni che
qualcuno non mi dà un bacio sulla guancia. Sono 4 anni che non vengo
abbracciata. 4 anni che non mi sento dire “buona notte tesoro”. Se poi
ho dei
problemi caratteriali ho anche dei buoni motivi per averli!
Ma
domani ricomincia la scuola e la corazza anti mondo è già
stata lucidata ed è pronta per essere indossata. Ho già patito troppo
dolore e
non vogliono patirne dall’altro. Quindi io son qui e tutto il resto del
mondo
deve stare, cortesemente, almeno a due metri da me. Non posso
permettermi
nessuna debolezza perché se poi cado a chi mi appoggio per rialzarmi?
Devo
preservarmi perché ho solo me stessa su cui contare!
Bene!
Sono pronta! Sono carica!
Ultimo
anno di liceo eccomi!
Sarà
una battaglia ad armi pari ma la guerra la vincerò io!
Nonostante
la presenza di Michael il mio ultimo anno da
adolescente sarà tranquillo senza scossoni. Studierò e passerò il mio
tempo
libero con gli amici! Sarà perfetto!
……………………
Settembre
2016
Domani
ricomincia la scuola. Ultimo anno! Non so se essere
contento o triste.
Questi
ultimi 4 anni sono stati un inferno. Da quando mio
padre è morto tutto è cambiato. In peggio! Il mio mondo perfetto si è
frantumato quella maledetta sera quando, a causa della strada
ghiacciata,
l’automobile del padre di Emy è volata giù dalla scarpata di Sean River
portandosi via mio padre e i genitori della mia piccola vampira.
Ho
un’adorazione viscerale per la piccola Emy. È come una
flebile luce nell’oscurità della mia vita. L’unica cosa che mi fa
ancora
sperare che la mia vita non faccia così schifo!
Da
quando sono morti i suoi genitori è cambiata molto. I due anni
passati con quell’arpia di sua zia l’hanno chiusa ancor più in se
stessa. E da
quando vive da sola temo che possa diventare la classica zitella con
ottocento
gatti come compagnia. So che vuole studiare veterinaria e che lavora
già par
time presso il rifugio per animali che hanno aperto nel nostro
quartiere l’anno
scorso.
Ricordo
quando passavamo intere giornate insieme, durante i
picnic organizzati dai nostri genitori. Mi guardava sempre con aria
sognante,
come se fossi il più figo del mondo ed era proprio così che mi sentivo
quando
la beccavo guardarmi di sottecchi. Cavoli! Mi faceva sentire
invincibile, con
quei suoi occhioni blu languidi fino alla follia. Dio come mi manca
tutto ciò.
E adesso è solo un mero ricordo che tende a sbiadirsi col passare dei
giorni.
Dopo l’incidente pian piano ha smesso di parlarmi, poi di guardarmi e
adesso
per lei non sono nessuno. Non sono più il super figo ma solo un’ombra
del suo
triste passato.
Domani
la rivedrò, dopo ben due mesi di astinenza. Lei per me
è come una droga. Se non la vedo sto male. Mi basta vederla per tornare
a
respirare.
Quante
sere ho passato davanti a casa sua quando ho saputo che
aveva ottenuto l’emancipazione e si era comprata una casa. Saperla da
sola la
notte mi metteva angoscia. Quante volte avrei voluto bussare alla sua
porta e
stringerla fra le mie braccia tutta la notte. Respirare il profumo di
pesca dei
suoi capelli, una cascata rosso fuoco su quella pelle di luna. Dio! Amo
tutto
di lei. Bramo qualsiasi centimetro di quella ragazza. Mi fa tenerezza
il suo
modo di estraniarsi dal mondo. Un mondo che l’ha fatta solo soffrire.
Forse è
proprio per la sua sofferenza tanto simile alla mia che la sento parte
di me.
La
notte che mio padre se ne andò fu per me come una fucilata
in mezzo al petto. Dopo una settimana ero stordito, frastornato. Non
capivo
ancora cosa diavolo fosse successo! Mio padre morto? Ma no!
Impossibile! Non
riuscivo a crederci. Mi aspettavo di vederlo spuntare dalla porta del
salotto o
da quella del suo studio col suo sorriso storto. Dopo un mese mi
mancava da
morire e il suo ricordo bruciava come fuoco nelle vene. Mia madre dopo
otto
mesi si è risposata con un collega. Un agente immobiliare che non è
neanche
malaccio. Poveretto si sente ancora in imbarazzo quando restiamo da
soli. Anche
lui, come me, pensava che otto mesi di lutto fossero troppo pochi per
terminarli con un bel matrimonio ma Adele è stata irremovibile! Voleva
tornare
ad essere felice. Voleva tornare a vivere, diceva mentre pensava alle
bomboniere. Dal canto mio non mi sono pronunciato ne positivamente ne
negativamente. Il fatto che dopo solo otto mesi dalla morte di mio
padre
volesse già risposarsi parlava da se. Ho presenziato al suo secondo
matrimonio
osservando come tutti gli invitati fossero imbarazzati per lei. Mah…non
è affar
mio!
Domani
si ritorna a scuola e rivedrò la mia dolce Emy. È
questo che per me conta nella vita. Emy, solo Emy! Lei è il mio futuro.
E prima
o poi troverò il modo per farglielo capire!
Emy
sei mia! Sei solo mia!
È
da te che vorrei tornare ogni sera. È nel tuo dolce
abbraccio che vorrei sprofondare. È sul tuo piccolo cuore che vorrei
chiudere
gli occhi la notte. È il tuo dolce viso che vorrei vedere la mattina
appena
sveglio.
Durante
questo ultimo anno di liceo, mia piccola Emy, farò di
tutto per uscire dall’ombra in cui mi hai relegato e farti capire che
insieme
possiamo tutto!
Ho
grandi progetti per noi, dolce Emy. Ho intenzione di
ridarti la famiglia che hai perso. L’amore che ti è stato strappato
troppo
presto. La luce che hai allontanato dalla tua vita.
Mia
tenera Emy, vorrei vederti vestita di bianco! Saresti una
meraviglia! Il nero e il viola sono ok ma tu sei nata per risplendere
come la
stella più bella!
Sono
fuso, completamente andato. Mai sentito un diciottenne
parlare così? Mi sembra di essere il protagonista di uno di quei
romanzetti
rosa per signora!
Lo
so! Ho un sacco di problemi! A volte non mi sento neanche
di questo mondo.
Ma
il mio problema più grande si chiama Emy!
Domani
…. Domani ormai è alle porte …. Ancora poche ore e me
la ritroverò davanti…. Ancora poche ore e il suo sguardo mi scioglierà
come
neve al sole…. Ancora poche ore….