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Autore: giuliabalbi    01/09/2016    0 recensioni
Ma il mio problema più grande si chiama Emy!
Domani …. Domani ormai è alle porte …. Ancora poche ore e me la ritroverò davanti…. Ancora poche ore e il suo sguardo mi scioglierà come neve al sole…. Ancora poche ore….
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Nda: ciao! Questa è la prima storia che pubblico. La mia idea non è quella di atteggiarmi a scrittore o pensare di diventarlo. Ho già un lavoro che mi occupa metà della vita. Io scrivo ciò che sogno. Riuscendo a sognare a puntate i miei sogni possono durare anche un mese e svilupparsi come vere storie che poi io trasporto “nero su bianco”. Vorrei chiedere la gentilezza a chi decidesse di leggere che non gradisco inutili commenti al vetriolo come ho visto lasciare in parecchie storie senza motivo logico. io pubblico solo per condividere questo mio hobby. Non cerco elogi e nemmeno critiche da critici improvvisati.

Grazie :)

Giulia

 

Settembre 2016

Domani la scuola avrà inizio e con lei ricominceranno le mie torture giornaliere. Le mie angosce, le mie depressioni, le mie follie. Il mio umore scenderà sotto le suole delle scarpe, diventerò intrattabile e mi chiuderò a riccio come gli ultimi 4 anni di liceo. Tutto questo mio malessere, questa mia malattia psicosomatica porta il nome di Michael Martin!

Questo ragazzo, questo chiodo fisso, questa catena che da 4 anni mi attanaglia le viscere è, per me, la persona più importante sulla faccia della terra.

I miei genitori? Brutta faccenda. Sono deceduti 4 anni fa in un incidente stradale insieme al padre di Michael. Già! All’epoca ci si frequentava. I nostri genitori erano molto amici e anche se io e lui non avevamo nulla in comune eravamo “obbligati” a frequentarci quando i nostri genitori decidevano di passare del tempo insieme. Tutto questo succedeva 4 anni fa. Quando la luce splendida di Michael si univa al mio dolce buio, a volte, per intere giornate. Allora, sinceramente, non provavo nulla per lui o almeno credevo di provare solo amicizia, ma una volta iniziate le superiori trovandomelo nella stessa scuola e per alcune lezioni nella stessa aula ho iniziato a sentire questo senso di inadeguatezza quando mi guarda, quando mi si siede vicino e quando si intrattiene con altre ragazze. Pian piano, a causa di questa catena che mi stritola fra le sue spire, i miei sorrisi, i miei ciao, i miei come stai sono svaniti lasciando il posto ad una totale, apparente, indifferenza nei suoi confronti. Lui si è adeguato. Non che prima mi corresse incontro abbracciandomi ma un piccolo sorriso in risposta ai miei ciao non mancava mai. Se ci incontravamo scambiava sempre due chiacchiere ed era sempre molto gentile, come lo era quando ci frequentavamo con i nostri genitori.

Adesso, dopo 4 anni, lui è uno dei ragazzi più ambiti della scuola. È intelligente, bello da bruciarti entrambe le retine, simpatico, sempre gentile e un judoka eccezionale. In pratica tutto l’opposto di me. Lui con l’adolescenza si è trasformato in un cigno stupendo io sono ancora incastrata nella mia crisalide e credo ci soffocherò dentro!

Ma del resto la vita non è mai giusta. Non si può mai avere tutto. Se così fosse adesso avrei mamma, papà e Michael. Invece ho solo me stessa e, grazie a dio, un fondo fiduciario da riccona che mi ha permesso di sganciarmi dai miei zii, ai quali ero stata affidata dopo la morte dei miei genitori, e che detestavo cordialmente. Grazie ai soldi che mamma e papà mi hanno destinato al mio 16 compleanno, ho ottenuto l’emancipazione. Grazie all’avvocato, amico di papà, che segue il mio fondo fiduciario e tutti i beni ereditati dopo la tragedia, ho venduto la grande casa dove abitavamo da soli pochi mesi (quindi non mi sono privata di alcun ricordo) e ho comprato un piccolo cottage vicino al campus. Ho tutto quello che mi serve, una bel salottino dipinto di color tortora con un divano bianco, un bel tappeto color beige davanti al camino, una libreria con due mobili bassi bianchi. Una bella vetrata nel salotto sì affaccia sul piccolo giardino dalla classica staccionata bianca. La mia cucina è adorabile! Piccola!!!! In tutto sarà lunga 3 metri e con l’angolo!! Si lo so! È davvero minuscola ma la stanza non è, chiaramente, una valle! Però c’è il posto per il tavolo, il frigorifero e ho un armadio a muro come dispensa. Il lavello sotto la finestra…adoro! Da una scala a chioccola sulla parete opposta alla porta d’entrata si arriva direttamente alla camera da letto. L’ho voluta con i muri color tortora come il salotto, un bel letto bianco e armadio, comodini, cassapanca sempre bianchi. Si capisce al volo che amo il bianco. Eppure quando mi guardo allo specchio vedo riflessa una persona cupa, sempre avvolta dalle tenebre. Ho sicuramente qualche problema ma io vestita di nero e viola sono uno schianto!

Dopo questa piccola digressione sulla mia piccola casetta devo tornare coi piedi per terra e fare i conti con l’imminente catastrofe che si abbatterà domani su di me: il ritorno a scuola dopo le vacanze e lui …. la catena che mi imprigiona in questo amore non corrisposto.

Domani inizierà l’ultimo anni di liceo. Ultimo anno! Ancora fatico a credere di aver quasi finito il liceo senza i miei genitori accanto. Non mi hanno visto al mio primo ballo d’inverno, non abbiamo passato insieme le mie prime vacanze di primavera. Non hanno conosciuto i miei professori preferiti e i miei amici. Non vedranno mai nulla di ciò che farò, chi diventerò. Essere soli al mondo è una bella fregatura. Gli amici alla fine hanno la loro famiglia e non possono correre da te al minimo bisogno. E tu che non hai nessuno non puoi certo essere un peso al di fuori della tua famiglia. Oddio! Vivere da soli fa maturare davvero! Certe idee non mi verrebbero in mente se avessi ancora mamma a coccolarmi e papà con cui scherzare. Invece sono solo io da 2 anni (evito di pensare ai due anni trascorsi con quella stronza di mia zia. Una cugina di mamma che puntava solo ai nostri soldi). Sono 4 anni che qualcuno non mi dà un bacio sulla guancia. Sono 4 anni che non vengo abbracciata. 4 anni che non mi sento dire “buona notte tesoro”. Se poi ho dei problemi caratteriali ho anche dei buoni motivi per averli!

Ma domani ricomincia la scuola e la corazza anti mondo è già stata lucidata ed è pronta per essere indossata. Ho già patito troppo dolore e non vogliono patirne dall’altro. Quindi io son qui e tutto il resto del mondo deve stare, cortesemente, almeno a due metri da me. Non posso permettermi nessuna debolezza perché se poi cado a chi mi appoggio per rialzarmi? Devo preservarmi perché ho solo me stessa su cui contare!

Bene! Sono pronta! Sono carica!

Ultimo anno di liceo eccomi!

Sarà una battaglia ad armi pari ma la guerra la vincerò io!

Nonostante la presenza di Michael il mio ultimo anno da adolescente sarà tranquillo senza scossoni. Studierò e passerò il mio tempo libero con gli amici! Sarà perfetto!

……………………

 

Settembre 2016

Domani ricomincia la scuola. Ultimo anno! Non so se essere contento o triste.

Questi ultimi 4 anni sono stati un inferno. Da quando mio padre è morto tutto è cambiato. In peggio! Il mio mondo perfetto si è frantumato quella maledetta sera quando, a causa della strada ghiacciata, l’automobile del padre di Emy è volata giù dalla scarpata di Sean River portandosi via mio padre e i genitori della mia piccola vampira.

Ho un’adorazione viscerale per la piccola Emy. È come una flebile luce nell’oscurità della mia vita. L’unica cosa che mi fa ancora sperare che la mia vita non faccia così schifo!

Da quando sono morti i suoi genitori è cambiata molto. I due anni passati con quell’arpia di sua zia l’hanno chiusa ancor più in se stessa. E da quando vive da sola temo che possa diventare la classica zitella con ottocento gatti come compagnia. So che vuole studiare veterinaria e che lavora già par time presso il rifugio per animali che hanno aperto nel nostro quartiere l’anno scorso.

Ricordo quando passavamo intere giornate insieme, durante i picnic organizzati dai nostri genitori. Mi guardava sempre con aria sognante, come se fossi il più figo del mondo ed era proprio così che mi sentivo quando la beccavo guardarmi di sottecchi. Cavoli! Mi faceva sentire invincibile, con quei suoi occhioni blu languidi fino alla follia. Dio come mi manca tutto ciò. E adesso è solo un mero ricordo che tende a sbiadirsi col passare dei giorni. Dopo l’incidente pian piano ha smesso di parlarmi, poi di guardarmi e adesso per lei non sono nessuno. Non sono più il super figo ma solo un’ombra del suo triste passato.

Domani la rivedrò, dopo ben due mesi di astinenza. Lei per me è come una droga. Se non la vedo sto male. Mi basta vederla per tornare a respirare.

Quante sere ho passato davanti a casa sua quando ho saputo che aveva ottenuto l’emancipazione e si era comprata una casa. Saperla da sola la notte mi metteva angoscia. Quante volte avrei voluto bussare alla sua porta e stringerla fra le mie braccia tutta la notte. Respirare il profumo di pesca dei suoi capelli, una cascata rosso fuoco su quella pelle di luna. Dio! Amo tutto di lei. Bramo qualsiasi centimetro di quella ragazza. Mi fa tenerezza il suo modo di estraniarsi dal mondo. Un mondo che l’ha fatta solo soffrire. Forse è proprio per la sua sofferenza tanto simile alla mia che la sento parte di me.

La notte che mio padre se ne andò fu per me come una fucilata in mezzo al petto. Dopo una settimana ero stordito, frastornato. Non capivo ancora cosa diavolo fosse successo! Mio padre morto? Ma no! Impossibile! Non riuscivo a crederci. Mi aspettavo di vederlo spuntare dalla porta del salotto o da quella del suo studio col suo sorriso storto. Dopo un mese mi mancava da morire e il suo ricordo bruciava come fuoco nelle vene. Mia madre dopo otto mesi si è risposata con un collega. Un agente immobiliare che non è neanche malaccio. Poveretto si sente ancora in imbarazzo quando restiamo da soli. Anche lui, come me, pensava che otto mesi di lutto fossero troppo pochi per terminarli con un bel matrimonio ma Adele è stata irremovibile! Voleva tornare ad essere felice. Voleva tornare a vivere, diceva mentre pensava alle bomboniere. Dal canto mio non mi sono pronunciato ne positivamente ne negativamente. Il fatto che dopo solo otto mesi dalla morte di mio padre volesse già risposarsi parlava da se. Ho presenziato al suo secondo matrimonio osservando come tutti gli invitati fossero imbarazzati per lei. Mah…non è affar mio!

Domani si ritorna a scuola e rivedrò la mia dolce Emy. È questo che per me conta nella vita. Emy, solo Emy! Lei è il mio futuro. E prima o poi troverò il modo per farglielo capire!

Emy sei mia! Sei solo mia!

È da te che vorrei tornare ogni sera. È nel tuo dolce abbraccio che vorrei sprofondare. È sul tuo piccolo cuore che vorrei chiudere gli occhi la notte. È il tuo dolce viso che vorrei vedere la mattina appena sveglio.

Durante questo ultimo anno di liceo, mia piccola Emy, farò di tutto per uscire dall’ombra in cui mi hai relegato e farti capire che insieme possiamo tutto!

Ho grandi progetti per noi, dolce Emy. Ho intenzione di ridarti la famiglia che hai perso. L’amore che ti è stato strappato troppo presto. La luce che hai allontanato dalla tua vita.

Mia tenera Emy, vorrei vederti vestita di bianco! Saresti una meraviglia! Il nero e il viola sono ok ma tu sei nata per risplendere come la stella più bella!

Sono fuso, completamente andato. Mai sentito un diciottenne parlare così? Mi sembra di essere il protagonista di uno di quei romanzetti rosa per signora!

Lo so! Ho un sacco di problemi! A volte non mi sento neanche di questo mondo.

Ma il mio problema più grande si chiama Emy!

Domani …. Domani ormai è alle porte …. Ancora poche ore e me la ritroverò davanti…. Ancora poche ore e il suo sguardo mi scioglierà come neve al sole…. Ancora poche ore….

   
 
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