Film > The Amazing Spider-Man
Segui la storia  |       
Autore: RYear    02/09/2016    0 recensioni
- E tu perché fai tutto questo? Perché vuoi… salvarmi?
- Te l’ho già detto – si sdraiò per osservare le stelle – salvo te perché tu salvi noi.
Si inginocchiò accanto a lei osservandola. Lei girò il capo e fissò quella maschera, cercando di immaginare che tipo di persona nascondeva.
Ciao a tutti! E' la mia prima fan fiction che scrivo su Amazing Spiderman (nonostante lo ami da anni ormai!), spero vi piaccia! Leggete e recensite se vi va ^^.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 5

P.d.v Natasha
 
E così Peter mi ha offerto un appuntamento, proprio per questa sera.
E’ tempo ormai che non esco più con un… ragazzo. Mi fa strano, così come mi sento strana quando sono con lui. Nonostante ciò che è successo per il lavoro, sento di potermi fidare, soprattutto dopo ciò che ha fatto ieri sera. E’ stato dolce ed inaspettato.
- Nat cos’è quell’espressione da ebete che hai stampata in viso? Vuoi svegliarti? Siamo a lavoro.
- Proprio non ricordi nulla di ieri sera, Lili?
- Si, abbiamo bevuto e ci siamo divertite. Ah, e poi è arrivato quel tuo amico… com’è che si chiama, Peter?
- Mi ha riaccompagnata a casa… sta sera mi vedo con lui.
- Uh la-laa. Dopo quanto Nat? Dai, sono contenta per te. Divertiti! Hai davvero bisogno di una persona che ti sia vicino, e perché no, che sia quella giusta? Se vuoi dopo lavoro andiamo a fare un po’ di shopping, un po’ di svago anche per noi ci vuole! Tanto tra non molto stacchiamo.
- Okay, grazie.
- Devi servire al solito tavolo, vuoi che ci pensi io?
- Oddio… - lanciai un’occhiata al tavolo 8 – sì, per favore. E se riesci a sentire cosa ti bisbigliano, ti prego di dirmelo ok?
- Ricevuto.
Lilith, come già detto, non la conosco da molti anni. Sento, però, di potermi fidare di lei. E’ una buona amica e, come me, non ha una vita poi così facile. Anche lei non è circondata di amici e stenta a fidarsi, ma per lo meno ci prova. E’ sempre gentile e disponibile con me, credo di poterla definire l’unica buona amica che io abbia mai avuto.
Vedo i due tizi al tavolo guardare male la mia amica che si irrigidisce sul posto. Ho un brutto presentimento, non mi piacciono affatto.
 
 
- Devi assolutamente provare questo! Ti starà una favola, me lo sento.
- Lilith, per favore… - ero esausta, detestavo fare shopping, preferirei 1000 volte stare davanti alla tv a mangiare patatine e schifezze a volontà.
- Ah-ah! Zitta, niente lamentele e non si accettano no.
- Ma è soltanto un’uscita tra amici, niente di che! Devo per forza vestirmi così elegante?
- Quante volte devo ripetertelo? Sono anni che non esci con un ragazzo e non puoi pretendere di far colpo andando in pigiama!
- Ma è così comodo! E poi cosa ti dice che io voglia davvero fare colpo?
- Te lo leggo negli occhi e dal modo in cui sorridi.
- Io non sorrido! – falso, abbozzai un mezzo sorriso.
- Ecco, appunto – saltò sul posto dalla gioia.
- Sì ma non voglio sembrare una che va subito al sodo, qualcosa di semplice come primo appuntamento, dai!
- Nat, più semplice di così si muore!
- E’ rosso. Ed ho detto tutto.
- Ok ok… ecco, prova questo nero.
- Okay – entro nel camerino e comincio a spogliarmi ed indossare l’abito – senti ma…
- Si?
- Quei due tizi al tavolo, cosa ti hanno detto?
- No nulla…
- Lili?
- Si?
- Lo so che mi nascondi qualcosa, e poi ti eri come… pietrificata. Sputa il rospo.
- Mi prometti di non entrare nel panico? So che non dovrei avere dubbi, sei una piuttosto tranquilla ma insomma… è forte come cosa.
- Vai.
- Credo di averla interpretata come una… “minaccia” nei tuoi confronti. Sono andata lì per prendere le prenotazioni e il biondino mi ha detto “come mai la tua amichetta non viene più qui? Ha capito che deve stare alla larga da tipi come noi?” il tutto con un sorriso malizioso. Dio, solo a ripensarci mi viene la pelle d’oca!
Mi irrigidii.
- Hanno minacciato anche te? Ti hanno fatto qualcosa?
- No Natasha, a me non hanno fatto nulla. Ma come li conosci? Chi sono quelle persone?.. – lo dice quasi spaventata, le credo!
- Tu stai bene?
- Sì io… credo di si. Un po’ scossa ma mi passerà. – resta in silenzio per pochi secondi – ehi, se sei in pericolo non esitare a chiedere aiuto ok? Ci sono, non voglio che ti accada nulla di male.
Mi viene quasi da piangere. Nessuno mai si era preoccupato così tanto per me… eccetto mia madre, ovviamente. A proposito, è ancora a lavoro? Uff.
Uscii dal camerino con indosso il vestito nero ed abbracciai Lilith, le ero davvero grata. Sono… commossa.
- Grazie Lili, ti voglio bene – chiusi gli occhi godendomi il momento. Era davvero dura per me ammettere il bene verso l’altro, nonostante non fossi cattiva ma bensì consapevole di voler amare. Era dura, non riesco a fidarmi delle persone e credo sia dovuto al mio passato.
- Figurati.. ma adesso fatti vedere – si allontanò tanto quanto basta per osservarmi e farmi sentire a disagio facendo la giravolta – wooow, ti sta d’incanto!
- Si ma.. credo sia eccessivo. Insomma, un vestito è troppo per me Lili! – ridemmo entrambe – io opterei per una gonna semmai, ed una maglia particolare. Che dici?
- Mmh… uff, okay. Ma questo devi comprarlo ugualmente ok? Magari in un futuro.. appuntamento più hot? – mi guardo maliziosa per poi scoppiare a ridere. Alzai gli occhi al cielo e mi misi alla ricerca del nuovo completo.
 
Dopo un’estenuante ora a fare shopping (odio!) finalmente mi sono decisa ad acquistare una gonna nera corta a campana ed una maglia bianca con tema floreale ad incrocio sulla schiena. Ed è anche fin troppo per me! In più il vestito nero, come promesso a Lili.
Sono già le 19 e Peter passerà a prendermi alle 20.30, ho più di un’ora di tempo così decido di fare le cose con calma. Una bella doccia rilassante è quel che ci vuole!
Ma ovviamente i pensieri neanche in questo caso mi abbandonano: chi sono quei tizi? Cosa vogliono da me? Sono collegati a spider-man, ovvio, e riguardano anche il Ravencroft. Vorrei solo avere le idee più chiare, certezze.. in che guaio mi sono cacciata?
Sospiro immersa nella mia vasca con gli occhi persi al di fuori della finestra opacizzata dal calore. La mia attenzione viene attirata per un attimo da una figura volante.
- Mh? – poi la mia lampadina si accende e mi ricordo che per le città gira quel pazzo dell’uomo ragno che mi sta causando solo problemi.
- Non è il momento ragno.. – sussurro e sospiro.
Esco dalla vasca e mi avvolgo in un telo grande. Apro la porta e mi sporgo quanto basta per guardarmi intorno.
- C’è nessuno?
Non dovrebbe entrare da nessuna parte, ho chiuso tutte le fines…
- Ciao Spider-man. – in camera, ovviamente.
- Ehi ciao ragazza stramba! Come te la passi?
- Meglio, se non ci fossi tu. Ho da fare, che ti serve?
- Oh niente, sono solo passato a salutare la mia cara amichetta di avventure.
- Allora ti bastava semplicemente parlare alla tua mano.
- Simpatica – rise.
- Seriamente uomo ragno, ho da fare. Cosa ti serve? – si avvicina lentamente a me per scrutarmi. È inquietante osservare quella maschera e pensare che lì sotto si nasconde un essere umano da un superpotere alquanto strano. Fa venire i brividi, mi sembra un maniaco visto così. Scuoto la testa: per fortuna non fa del male, o almeno credo.
- Nulla, volevo vedere se va tutto ok. E’ tutto ok?
- Sì, certo.
- Bene…
- Bene.
- Allora.. io vado eh? Il lavoro mi chiama.
- Certo, ciao.
Mi girai e tornai in bagno. Chiusi la porta alle mie spalle e mi ci accasciai contro. Ossigeno, mi serve ossigeno. Perché viene a trovarmi così spesso? Cosa sta succedendo?
Mi preparai in fretta e furia, dovevo muovermi.
 
 
Peter è in ritardo, temo non si presenti.
Mi guardo un attimo allo specchio: per una volta che mi ero data una sistemata non ne è valsa la pena. Uff, vado a mettermi il pigiama e mi guardo un film, per oggi ne ho abbastanza.
MA! Suonano il campanello, vado ad aprire.
È Peter ed è… semplice, ma bello. Cosa?!
- C..ciao, credevo non venissi più. Un attimo prendo la borsa ed esco.
Mi guardo un’ultima volta allo specchio e prendo un respiro: calma, sciolta e disinvolta, è soltanto un amico con cui passare una serata diversa.
Torno da Peter vestito come suo solito: un jeans, una T-shirt nera, un cappottino verde ed un cappello rosso. Non sente caldo? Io sto morendo, fiuu.
- Scusa il ritardo, sono stato impegnato col lavoro.
- Ah già, quello che mi hai rubato! – risi – tranquillo sto scherzando, ormai è acqua passata.
- Già.. allora, dove preferisci andare?
- Non ne ho idea… tu cosa proponi?
- Mh – mi scruta un attimo – tu che tipo di ragazza sei?
Sorrisi abbassando un attimo lo sguardo per poi tornare nei suoi occhi con aria di sfida.
- Un tipo giocherellone.
- Allora porto la bimba al luna park! – risi, di nuovo.
- Ok papà, andiamo!
 
E’ stato divertente passare del tempo con lui, è un tipo interessante, intelligente e molto simpatico!
Cammino per le strade con il un piccolo peluche nella borsa vinto al tiro al bersaglio.
Per quanto riguarda il resto… beh la maggior parte delle giostre più paurose le ho trascorse attaccata al braccio di Peter, letteralmente. Sulla giostra panoramica invece è stato il momento più imbarazzante per me ma che ha saputo renderlo comunque piacevole. Lì mi ha raccontato un po’ della sua vita o quello che riusciva a dirmi.
- Grazie per questa serata, mi sono divertita davvero tanto – gli sorrisi mentre eravamo di ritorno dal luna park.
- Figurati! E’ stato un piacere per me, sei… una tipa strana! – disse guardandomi e ridendo. Nel frattempo continuavo a mangiare il mio zucchero filato.
Continuava a guardarmi con una strana luce negli occhi.
- Cosa c’è? – chiesi.
- Mh? No – sorrise abbassando lo sguardo e arrossendo un po’ – nulla. Ti ho osservata per tutta la serata e sei davvero carina, non te l’avevo ancora detto.
Ouh?! Sono un peperone ora, vero? Sì, certo che è così!
- Grazie… nessuno me lo diceva da.. beh, parecchio tempo – risi.
- Mi ricordi una mia vecchia amica con questi tuoi modi di fare – sorrise. Ok, sta sera mi sciolgo.
- Beh spero sia un complimento!
- Oh certo.
Lo vedo un po’ scosso.
- Ehi, tutto ok? C’è qualcosa che non va? Ti va di parlarne?
- Ouh? Cosa? Nono nulla, affatto. Tranquilla, continuiamo questa nostra serata in tranquillità. Cosa vuoi fare ora? Vuoi che ti riaccompagni a casa?
Controllai l’orologio.
- Beh, non è tardi ma domani avrei il lavoro. Però… dato che sono stata davvero bene con te, ti concedo qualche altro minuto di follia. Hai qualcosa da proporre?
- Mmh.. forse sì! – mi prese per il polso e cominciammo a correre tra la folla.
- Dove mi porti?
- E’ un segreto. Resta nel massimo silenzio, ok? – annuii.
Poco dopo ci ritrovammo nel retro di un teatro.
- Cosa? Un teatro? – sussurrai.
- Sssh, nasconditi dietro alla porta e aspettiamo che qualcuno esca. Ormai è quasi orario di chiusura.
- Ookay…
Così fu. Dopo pochi minuti un addetto alle pulizie uscì dal retro canticchiando senza accorgersi di noi. Peter bloccò la porta ed entrambi sgattaiolammo dentro. Una piccola scarica di adrenalina mi ripercorse nelle vene.
- Cosa stiamo facendo?
- Ci divertiamo come degli adolescenti!
Trovò un carrello pieno zeppo di roba di scena: parrucche, bastoni, abiti, una boa di piume e tant’altro. Cominciai prendendo quest’ultimo avvolgendolo attorno al collo, poi presi una pipa e raggiunsi il palco.
Cominciai a cantare atteggiandomi, seguita poco dopo da un Peter d’altri tempi intento a corteggiarmi.
Risi, era una scena alquanto buffa.
- Salve Sig. Parker, mi dica cosa vuole?
- Conquistare il cuore di questa dolce fanciulla!
- Oh, che sfacciato! Mi spiace, non mi piacciono i tipi come lei – mi voltai menefreghista.
- Fa bene signorina, sono un tipo che porta solo guai. – mi voltai seria.
- Ma va? Ormai sono una calamita per i guai in questo periodo! – risi e ricominciai a cantare.
Dal fondo della sala si udirono degli applausi. Mi fermai di scatto e guardai lontano non riuscendo a mettere a fuoco.
- Chi va la? – la figura si alzò dalla sedia e avanzò verso noi.
- Davvero notevole. Una gran bella voce, signorina…
- Grey. Natasha Grey.
- Grey… d’accordo. Le voglio fare una proposta di lavoro, ci sta?
- Che genere di proposta?
- Lavorare come attrice qui in teatro, ovviamente.
- Beh io… non saprei.
- Mi sembra un’offerta migliore del chiamare la polizia e dire che ci sono dei ladri qui al teatro dopo l’orario di chiusura, non le pare?
- Sicuramente ma…
- L’aspetto domani sera alle 19 qui per discutere del suo contratto. Buona serata.
Rimasi spiazziata. L’idea mi entusiasma, ho sempre desiderato fare questo! Ma.. il bar? Così all’improvviso tutto ciò.
- Wow…
- Sarà meglio andar via.
Annuii e rimisi tutta l’attrezzatura a posto.
 
Poco dopo davanti alla porta di casa Grey…
- Grazie ancora per la serata e grazie per avermi accompagnato.
- E’ stato un piacere. Cosa.. cosa pensi di fare con quel tipo? Andrai lì domani?
- Non ne ho idea sinceramente… è un lavoro che ho sempre sognato di fare, anzi! Più che lavoro direi una passione. Ma se non fossi capace di recitare? E poi non sono così brava a cantare!
- Ma va Natasha, ti ho sentita ed hai una voce straordinaria.
- Beh… - osservai le mie scarpe, davvero interessanti! – grazie – di nuovo peperone, ovvio.
- Però… quel tipo non mi convince. Presta sempre attenzione ok?
- Peter, era un signore a posto, anche simpatico direi!
- Si lo so scusa, sono io ad essere fin troppo paranoico. Colpa di brutte esperienze – una smorfia dipinse il suo viso.
- Capisco dal tuo sguardo che ciò ti ferisce ancora e non ci conosciamo ancora molto bene, ma.. quando vuoi e se ti va di parlarne io ci sono, ok? – sorrisi cercando i suoi occhi. Per un attimo mi parve di sentire un “lo so” sussurrato.
- Grazie.
- Posso farti una domanda?
- Certo, dimmi.
- Quelle piastrine che porti al collo… mi sembrano una cosa a te rara. Posso chiederti cosa c’è inciso?
- “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” probabilmente una frase già famosa, ma mio zio Ben me lo ripeteva in continuazione.
- E’.. morto?
- Sì, in una sparatoria.
- Oddio, mi dispiace tanto Peter scusa..
- Non fa niente, è tutto ok.
Sorrisi un po’ in colpa.
- Allora io entro..
- Un’ultima cosa Nat.
- Si?
- Lì al teatro… è stato bello.
- Anche per me – sorrisi.
- E non stavo scherzando.
- Mh? – oddio, si riferisce al corteggiamento? Davvero vuole provarci con me? Fa caldo. Troppo.
- Sono davvero uno che porta guai, forse non dovremmo rivederci più.
Ah.
- Cosa? Perché? Mi sembri un bravo ragazzo Peter, cosa c’è che non va? Non possiamo essere amici?
- Sono molto più di quel che sembro Natasha, è complicato.
- Certo, capisco. Ma se non l’avessi capito non sono una tipa che abbandona facilmente, la forza di volontà, il coraggio e l’ “avventura” non mi manca. Ormai siamo amici, no? E gli amici non si abbandonano per nessun motivo al mondo. Ora vado, buona notte Peter.
- Buonanotte… - sussurrò.


SPAZIO AUTRICE
HI GUYS! Omg ritardo mostruoso ma sì, sono ancora viva ^^ è imperdonabile lo so ma è stata un'estate piuttosto.. movimentata, caotica e impegnativa! Purtroppo con tutti gli impegni che ho non riesco a pubblicare regolarmente, cerco di fare quel che posso spero possiate capirmi.
Allora, cosa ve ne pare questo capitolo piuttosto lungo? (credo) Ne è valsa la pena aspettare? Eeeeh? OuO Momenti sweet tra i due, chissà ;)
Recensite e non dimenticate di aggiungere la storia ai preferiti!
Grazie e alla prossima :D

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Amazing Spider-Man / Vai alla pagina dell'autore: RYear