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Autore: Roby_chan_    03/09/2016    3 recensioni
Ohayo minna!
Spoiler capitolo 499!!!
Ormai non si legge altro ultimamente e la mia mente che fa? pensa bene di continuare a deprimersi e trovare una via di fuga da questa triste realtà.
Ambientata ben 7 anni dopo la guerra contro Alvarez, i pensieri di Gray e… una svolta inaspettata.
Spero di avervi incuriosito, buona lettura,
Roby-chan
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Gray-sama...
 
Juvia. Un nome. Il suo nome.
Juvia era una ragazza allegra e spensierata da quando, a quanto lei sosteneva, aveva conosciuto il suo sole.
La pioggia era sempre stata parte della sua vita. Quella pioggia che l'aveva tormentata, ma allo stesso tempo consolata. Quella stessa pioggia che sembrava prendersi gioco di lui per l'ennesima volta.
Era un pomeriggio grigio, pieno di nuvole. Erano passati già sette anni da quel giorno. Da quel maledetto e lontano giorno. Lui aveva continuato a vivere, come lei voleva. Lui, l'unico che avrebbe meritato di morire per tutto il dolore che le aveva provocato. Eppure lei, anche in punto di morte, gli aveva mostrato i suoi sentimenti, il suo amore. Quello che non si sarebbe mai dissolto, nonostante il tempo.
Sospirò. Era lì da più di un'ora e forse era tempo di tornare. Un ultimo sguardo a quei fiori freschi che le aveva portato.
Dove si trovava? Sulla sua tomba, o almeno quella che lui aveva costruito in suo ricordo. Il corpo era seppellito nel cimitero di Magnolia, eppure lui sapeva che quello non era il suo posto.
Aveva fatto scolpire una lapide da affiancare a quella croce di legno, ormai consumata dal tempo e dalle intemperie, dei suoi genitori.
Si illudeva, Gray. Si illudeva ancora che così avrebbe potuto tenerla vicina, considerarla un membro della sua famiglia. Già, quella stessa famiglia che non si sarebbe mai creata.
Ormai non sapeva più a chi dare la colpa. A Invel? A sè stesso? A Juvia, che non gli aveva dato un'altra opportunità? O forse al fato? Quello stesso destino che continuava a farsi beffe di lui. Più volte si era chiesto se non fosse realmente maledetto.
Ormai però le sue giornate erano grigie, non più illuminate da quel sole che per lui era Juvia e che le rischiarava sempre di più. Si sentiva vuoto, svuotato di qualsiasi volontà o emozione che non fosse la tristezza.
Quello poteva considerarsi vivere? Non lo sapeva. Non sapeva che fare.
Senza che potesse rendersene conto, tutto aveva iniziato a ruotare attorno a lei. I suoi pensieri, le sue azioni... di cui prima spesso si incolpava perché non rispecchiavano il suo vero volere e facevano soffrire la turchina.
Ma adesso era tutto finito. Non c'era motivo di preoccuparsi. Non poteva più ferirla, farle del male. Questa ormai era la sua unica consolazione.
Anche Natsu e gli altri avevano provato a tirarlo su di morale. Ma se gli altri con il tempo erano riusciti ad andare avanti, lui proprio non ci riusciva. Non ancora. Non riusciva a vivere senza la sua presenza attorno a sè. Aveva pensato più volte di farla finita, ma il suo ricordo e il suo ultimo desiderio lo bloccavano sempre. Buffo, no? Juvia era il motivo per cui voleva morire e anche la ragione che lo teneva legato ancora a quel mondo.
Si alzò stancamente dal solito vecchio masso, per ritornare a Fairy Tail, dalla sua famiglia.
-Gray-sama crede nella rinascita?- un sussurro. Il mago si voltò di scatto. Quella voce... non poteva essere... Era lei!
-Juvia!- urlò lui, sgranando gli occhi. Già gli era capitato di sentire la sua voce, ma quelle erano solo inutili fantasie create dalla sua mente.
Da quanto non sentiva più la sua vera voce? Da quanto non la chiamava per nome?
Fissò la tomba per qualche altro secondo, in attesa di qualcosa, qualsiasi cosa, ma che non arrivò.
Che sciocco. Si era solo illuso da solo, per l'ennesima volta.
Si voltò di nuovo, ormai rassegnato, ma qualcosa lo fermò ancora una volta, stupendolo.
Una ragazzina, o meglio, una bambina dai lunghi e arruffati capelli turchini era di fronte a lui.
Non poteva avere più di sette anni, ma in lei la riconobbe. I suoi occhi, di un blu profondo, erano uguali ai suoi, non c'erano dubbi. Portava un ombrellino rosa mezzo rotto, proprio come quello di lei, o quasi. I classici cuori che ornavano quello di Juvia erano assenti. La bambina aveva lo sguardo triste, perso nel vuoto ai suoi piedi.
-Shin Shin to- a quelle parole Gray fu più che sicuro che il cuore gli si fermò. Una nuova sensazione sorse in lui. Sollievo? Speranza? Gioia? Terrore? Già, terrore che potesse svanire davanti ai suoi occhi.
-J-Juvia- pronunciò incredulo il mago, avvicinandosi di qualche passo.
La piccola bambina alzò lo sguardo per puntarlo nel suo e una scarica elettrica lo pervase.
Cos'era stato?
Gli occhi della bambina, da spenti e vuoti, si fecero un po' più luminosi e sembrarono scrutarlo con attenzione per la prima volta.
-Shine* è stanca della pioggia- pronunciò la bambina. Il mago rimase immobile. Quella voce, quel modo di parlare...
-Shine non ha amici per colpa della pioggia- continuò la turchina atona, senza emozioni, proprio come Lei la prima volta che la vide.
-Ma c'è una voce che accompagna sempre Shine e che le dice di cercare...- aggiunse, dopo qualche secondo, con un po' di convinzione in più.
Il mago non osò dire una sola parola, per paura che quella scena potesse finire in mille pezzi, come l'immagine di un fragile specchio, e ritrovarsi sul letto di casa a piangere silenziose e strazianti lacrime. Ancora una volta, come tutte le mattine.
-...di cercare Gray-sama -riprese la bambina, guardandolo ancora con più curiosità. -Tu sai chi è Gray-sama? -E a quelle parole sgorgarono, sgorgarono di nuovo. Quelle calde lacrime, non più di sofferenza e dolore, ma di gioia, di felicità, di vita.
Senza rendersene conto la raggiunse in poche falcate, mettendosi in ginocchio e abbracciandola d'impulso.
-Sono io- pronunciò tra i singulti e i tremori. -Sono io Gray-sama - ripetè solamente. Il suo calore, la sua voce... poteva stringerla a sè e sentirla ancora.
Gli occhi della bambina si illuminarono, la pioggia smise di scendere, l'ombrello cadde.
-Gray...sama? - la voce della bambina si incrinò appena nel pronunciare quel nome, mentre calde lacrime solcavano anche le sue guance.
Finalmente. Finalmente si erano ritrovati. E stavolta, Gray, non l'avrebbe più lasciata andare.
 
*brillare
 
 
 
 
 
Nda:
eccomi di nuovo qui, ebbene sì, con un’altra Gruvia. Il mio cervello non ne vuole proprio sapere di starsene buono, e mentre la tristezza mi assale, ripensando a Gray ho iniziato a scrivere questa fanfic ed è apparsa la bambina ^.^”  Il mio cervello vuole ancora trovare uno spiraglio di speranza. Alla fine è andata bene, no? Ma che dico, è Juvia che deve tornereee T.T
Ok, da quando è uscito il capitolo sono passata da uno stato di shock, alla consapevolezza, alla depressione più completa. Stasera sto sclerando male!!!!
Va bene, meglio che passo e chiudo qui. Aspetto le vostre opinioni su questa ennesima Gruvia.
Bacioni e fazzoletti a tutti,
Roby-chan
   
 
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