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Autore: Cinzia N Spurce    03/09/2016    0 recensioni
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1- Chi cazzo è, quel Gallagher, per poterlo guardare con quegli occhi?
2- Ian lo guarda ancora negli occhi con la stessa intensità.
3- «Voglio cominciare dall'inizio, Mickey» «Noi abbiamo sempre cominciato dalla fine»
4- L'ultimo bacio della sua vita lo ha dato a sua madre prima che morisse.
5- Gli sta stringendo una mano per dirgli tutte quelle parole che probabilmente Mickey non saprà dire mai.
6- Ian lo stringe come se Mickey lo ancorasse al mondo.
7- Lo senti quanto male mi hai fatto? Sembra volergli urlare.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fare l’amore



Ian e Mickey non si sono mai soffermati più di tanto a dare un peso al lato fisico del loro rapporto, sarà perché il sesso è il modo in cui hanno cominciato, quando ancora si prendevano a pugni ma poi finivano contro una qualsiasi parete a spingersi l’uno contro l’altro per avere un po’ di piacere. Sarà perché nel South Side ci si è abituati a non darsi peso, a non darsi importanza e allora ci si concede come se niente fosse, come se il mondo potesse finire giusto il minuto dopo. Magari è perché è così, tra alcol, droghe e reati vari ogni cosa può cambiare in così poco tempo che ci si sente in dovere di non risparmiarsi, di darsi, di prendere ciò che il mondo ti offre senza pensare che poi ci sarà un futuro.
Sarà perché lì, nel fottuto South Side, il futuro non sanno nemmeno che cosa sia, gliel’hanno tolto quando hanno avuto la sfiga di nascere in quel posto di merda, da quei genitori di merda, perché se sei del South Side ci resti per tutta la vita, la merda di quella piccola comunità te la porti sempre nella testa.

Il South Side vi ha macchiati tutti quanti, niente cambierà questa regola di ferro.
Così anche quando lo stringe a sé, brusco, per niente cauto, dopo quegli otto lunghissimi anni in cui è sopravvissuto grazie a una bugia mormorata dietro a un vetro, Mickey non dà peso al fatto che sarebbe meglio chiedergli ancora una volta quelle spiegazioni che di certo si merita, quello che lui non gli ha mai dato.

Lo bacia arrabbiato, come se volesse fargli male, e forse lo vuole davvero, allora gli morde le labbra.

Lo senti quanto male mi hai fatto?
Sembra volergli urlare, mentre gli stringe le braccia fino a lasciargli lividi, mentre Ian gli serra le mani sulla nuca per non farlo allontanare.
Quando si staccano per riprendere fiato e Ian appoggia la fronte alla sua, affannato e con quegli occhi verdi che lo fissano socchiusi, Micky si sente come tramortito da una valanga di sensazioni che gli sono scoppiate nel cervello tutte insieme.

Odio e amore.
Dolore e piacere.

Tristezza e infinita felicità.

Mickey non ha mai saputo dire a parole ciò che lo tormentava, ha sempre e solo saputo fare sesso, ha sempre e solo saputo usare le mani per comunicare, a volte per fare a pugni, a volte per procurare piacere. Ed è quello che riesce a fare anche in quel momento, lo spinge fino al muro, lo mette all’angolo, gli tappa la bocca con la propria e qualcosa gli incrina il petto, gli distrugge ogni briciola di autocontrollo che gli è rimasto.

Lo ama e lo odia, fottuto Gallagher.

Non ci vuole molto e finiscono per terra, privi di vestiti con Ian bloccato sul pavimento e Mickey arrabbiato più che mai. È la prima volta in cui invertono i ruoli, è la prima volta in cui Mickey entra dentro Ian e senza guardarlo negli occhi sembra dirgli, tramite le spinte più forti e le sue mani che gli stringono i polsi, che lo ama, che lo ha amato per tutto quel tempo senza mai vacillare, che lo amerà sempre, ma che gli ha fatto un male del diavolo vederlo andare via, che gli fa male adesso, vederlo lì arrendevole, ansimante e supplicante.

Quando Mickey rallenta e lascia liberi i polsi di Ian, lui si affretta a circondargli il volto con le mani, è una presa forte, lo costringe a guardarlo negli occhi, a respirare il suo respiro, a sentirlo fin dentro le ossa.

«Perdonami» sussurra Ian strizzando gli occhi.

Mickey lo bacia e stavolta non riesce a fargli male, stavolta sa solo dirgli che va bene così, anche con gli otto anni di dolore alle spalle.

Mi sei mancato.

E Ian gli sussurra una litania di scuse che lo uccidono lentamente.

Ti amo. Dio, quanto ti amo.

Pensa mentre Ian lo stringe ancora a sé, come se volesse tenerlo sempre lì, tra le sue braccia, sempre lì per non lasciarlo andare mai.

Non te ne andare.

Ed è un singhiozzo sussurrato e urlato, sentito e rinnegato, una supplica efficace e logorante all’interno degli occhi chiari di Mickey.

È la prima volta che Mickey è dentro Ian ed è la prima volta che fanno l’amore.




Note: Non ho molto da dire, è sempre ambientato in un ipotetico futuro dopo la sesta stagione, quindi fopo l'uscita di prigione di Mickey, ma prima a livello cronologico, di altre one-shot appartenenti a questa raccolta. Questo sarebbe il loro primo incontro dopo quello strazio che è la 6x01.
E niente, tutto qui, spero vi piaccia.
A presto, Cinzia N.^^

   
 
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