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Autore: SmileHarry    04/09/2016    0 recensioni
Caroline non è mai stata una donna che viveva nel passato. Era sempre un passo avanti rispetto a tutto e a tutti. Ha raggiunto i suoi obbiettivi da sola, senza mai chiedere l'aiuto di qualcuno. Ha deciso di correre qualsiasi rischio pur di non avere rimpianti. Ma alla fine non ha pensato che sarebbe arrivato qualcuno che l'avrebbe sconvolta di nuovo, lei non poteva nemmeno aspettarselo.
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Alexander è sempre stato un uomo di successo. Ha fondato il suo "impero" a soli 20 anni. Sa esattamente quello che vuole: lei, Caroline Smith. Quella ragazza che si era innamorata di lui, ma che lui ha ignorato. Ora però sembra che i ruoli si siano invertiti. Per lui, Caroline è solo un'altra donna da aggiungere alla collezione, ma può darsi che il destino abbia altri piani per loro due.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"James per l'ennesima volta, non ne voglio più sentir parlare. Se solo ti azzardi a dire di sì ti licenzio, sappi però che questa volta non scherzo" sono su tutte le furie, non mi sono mai arrabbiata così tanto con lui. 
"Ma non capisco, è una grande occasione non puoi lasciartela sfuggire" continua ad insistere e sa che sono irremovibile
"Vai fuori. Subito." grido.
Odio comportarmi così con lui ma non mi lascia alcuna scelta. Fingere un fidanzamento? Ma per chi mi hanno presa? Siamo nel ventunesimo secolo per l'amor di Dio.
Mi alzo dalla sedia e continuo a fare avanti e indietro nel mio ufficio. Assurdo come una giornata che era iniziata in modo splendido ha presa una piega del genere. Lo uccido! 

"James nel mio ufficio" urlo.
Lo sento camminare a passo veloce e quando mi giro per guardarlo noto che ha lo sguardo rivolto verso il basso. Lavora come mio assistente da quando ho fondato la mia azienda. Ci lega una solida amicizia, ma quando fa così mi verrebbe da impacchettarlo e spedirlo in Alaska e ci sono molto vicina!
"Prima che tu dica qualcosa di molto cattivo voglio dirti che per farmi perdonare verrò da te stasera e ti preparerò la cena, la pizza per precisione, e poi guarderemo qualcosa di divertente. Voglio anche ricordarti che hai un incontro tra mezz'ora con il signor Kane, l'autista è sotto che ti aspetta" non è offeso, sa di essere dalla parte del torto, eppure il tono che usa mi fa sentire in colpa.
"Porta anche Kevin stasera, ho voglia di conoscerlo meglio" prendo la borsa e il cappotto e mi dirigo verso l'ascensore mentre lui mi segue.
"Abbiamo rotto" dice e percepisco la sua voce spezzata.
"James" mi giro per guardarlo e noto il suo sguardo triste.
"Ne parliamo stasera, ora vai" le porte dell'ascensore si chiudono e io mi sento in colpa, vorrei tornare da lui e abbracciarlo, ma non posso. Aspetto questo incontro da mesi e non posso spostarlo in alcun modo.

Mentre siamo nel traffico mi immergo nei pensieri. Ricordo che all'età di 12 anni sapevo già quello che volevo fare nella mia vita. Ero piena di sogni ma cercavo sempre di restare con i piedi per terra. Non mi sono mai lasciata trascinare dalla corrente. Sono sempre stata un passo avanti agli altri, forse è per questo motivo che non riuscivo a comunicare con i miei coetanei.
Ho imparato pian piano a non cercare l'aiuto di qualcuno, ho imparato ad essere indipendente. Ho lottato per le cose che ho più desiderato e anche se ho fallito alcune volte ho imparato dai miei errori. Mi sono traferita qui a Seattle 4 anni fa, ho vissuto in un piccolo appartamento nell'ombra di tutti, ma un giorno mi sono fatta coraggio e ho alzato finalmente la testa. Durante il mio percorso ho incontrato James, ha solo un anno in più di me, è un ragazzo fantastico, ci siamo capiti da subito. Ha sempre rispettato i miei spazi, non ha mai fatto domande quando sono tornata a casa sbattendo la porta. Abbiamo vissuto insieme per quasi due anni. Abbiamo pianto, riso e rischiato insieme.
Lasciare la Florida per Seattle è stata una delle migliori scelte che io abbia mai potuto fare. Mi sono lascita alle spalle tutto per iniziare qui da zero. Non è stato facile, non lo è mai, ma ora sono felice. Sono libera, sono ciò che ho sempre voluto essere: una donna libera. 

Quando arrivo al ristornate il signor Kane è già arrivato. Mi avvicino al tavolo e lui alza lo sguardo. Mi sorride e mi invita ad accomordarmi.
"Salve signor Kane mi dispiace averla fatta aspettare" sorrido mentre il cameriere mi porge il menù. 
"Sono io ad essere arrivato in anticipo e la prego mi chiami Eric. Dovrebbe arrivare anche un'altra persona ma è in ritardo, spero non le dispiaccia aspettare" scuoto la testa e continuo a leggere il menù. "È un famoso architetto e vorrei che lavoraste insieme per il mio nuovo progetto" sento qualcuno arrivare alle mie spalle e vedo Eric alzare lo sguardo.
"Porgo le mie scuse Eric ma ho avuto un contrattempo a lavoro" oh no, conosco molto bene quella voce e tutto questo non promette niente di buono. Mi alzo e mi giro di novanta gradi, lo vedo con la coda dell'occhio e lo sento sussultare. È vestito in modo elegante, un completo blu scuro con una cravatta rossa, non è cambiato molto da quando ci siamo visti l'ultima volta e neanche l'effetto che aveva su di me è cambiato. Che rabbia!
"Alexander permettimi di presentarti..." Eric non finisce di parlare perchè Alexander lo interrompe. 
"Caroline Smith" sentire di nuovo la sua voce che pronuncia il mio nome mi fa rabbrividire.
"Alexander" la mia voce trema un po'.
"Oh vedo che vi conoscete già" Eric sembra quasi sorpreso.
"Sì in passato abbiamo avuto modo di conoscerci" lo vedo sorridere e mi verrebbe da prenderlo a schiaffi, e lo farei se solo non ci fosse qui Eric.
  
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