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Autore: Pouring_Rain11    06/09/2016    5 recensioni
[In Revisione]
||AOU||
Freya Solheim è cresciuta in un freddo istituto inglese senza mai sapere nulla del suo passato. Non appena le viene offerta la possibilità di unirsi al gruppo di supereroi che hanno già salvato il mondo una volta, ne approfitta per dare una svolta alla sua (apparentemente inutile) vita.
Ma se il suo futuro fosse ben diverso da come se lo aspetta?
E se, oltre a tutto il resto, si aggiungessero un "cattivo" quasi indistruttibile e, ciò che lei non ha mai conosciuto, l'amore?
-“Du ikke ser at kommer?”-
[QuicksilverxOC] [Accenni alla ScarletVision]
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pietro Maximoff/Quicksilver, Ultron, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo X

Colpisco uno dei bersagli di fronte a me con uno schiocco. Il tentacolo d’acqua poi si ritira velocemente, senza lasciare traccia. “Sei troppo lenta!” Mi urla Pietro dall’altro lato della sala, per poi riprendere immediatamente a correre. Alzo gli occhi al cielo. Spero che ti venga un infarto mentre fai il figo. Sorrido malefica mentre riprendo a generare acqua. Ho deciso che oggi non mi farai perdere la calma, no. Colpisco di nuovo, più forte e più forte ancora. Domani ho intenzione di sbriciolare quei robot, dico sul serio. Stanotte non dormiremo, visto che la partenza è prevista di sera. Domani mattina saremo là, sul campo di battaglia, ad aspettare il nostro nemico. Plasmo una sfera di ghiaccio e la dirigo a tutta velocità verso il centro dei cerchi, per poi farla saltare in mille pezzi. Una nebbia sottile si propaga poi dalle schegge, riempiendo in poco tempo tutta la zona intorno a me. “Wow.” Commento, schioccando le dita e facendola scomparire. I miei poteri si sono sviluppati così tanto rispetto a prima… “Riformulo: se stai sempre a guardare cosa sei in grado di fare, resterai sempre troppo lenta!” Chiudo gli occhi e muovo la mano verso argento vivo, colpendolo dritto in faccia con un gavettone. “Che c’è? Anche questa era troppo lenta?” Chiedo, un sopracciglio sollevato ed un sorrisetto in volto. Pietro fa spallucce e ritorna a correre, mentre io scuoto la testa. “Vedi… ti servono gli stimoli giusti.” Spiega, comparendomi poi davanti con l’aria di chi la sa lunga. “Cioè, della serie… ‘il tuo cervello reagisce più velocemente a certi stimoli, rispetto che ad altri’ ? Fantastico.” Incrocio le braccia al petto, mentre punto i miei occhi nei suoi. “Questo spiegherebbe molte cose…” Continua con un mezzo sorriso. Gli punto un dito contro. “Senti, tu per la tua strada ed io per la mia, okay? Non è necessario rompersi le scatole a vicenda in ogni momento.” Mi volto con un sospiro verso altri bersagli, dopo averlo lasciato lì come uno stupido. “A dire il vero stavo solo cercando di darti una mano, printsessa.” Replica ridacchiando, costringendomi a piantarmi le unghie nei palmi delle mani. “Per favore…” Sibilo, seriamente tentata di girarmi e seccarlo lì con un tentacolo d’acqua. Non faccio in tempo ad elaborare il pensiero, che è di nuovo di fronte a me. Ecco, ora sembro io quella pazza con le mani tese davanti a sé per richiamare l’acqua. “Spostati.” La mia voce è un sussurro scocciato quasi impercettibile. Notando che non reagisce, decido di farla finita. “Okay, du ba om det1.” Borbotto, lanciando un gavettone verso Pietro, che si scansa all’ultimo secondo. Senza accorgermene, ho iniziato ad aumentare la velocità e la violenza dei miei colpi, che schioccano contro l’aria come spari. Intanto, argento vivo è diventato proprio come la pallina di un flipper… Con uno scatto riesco finalmente a colpirlo. Lo guardo vittoriosa. “Ho vinto io.” Lui si limita a sorridere, beffardo. “Te l’avevo detto, se c’è uno stimolo, colpisci più forte.” Alzo gli occhi al cielo, per poi sollevare anche le mani. Una pioggerellina si riversa sul Maximoff, che fa una smorfia rassegnata. Non posso fare a meno di sorridere di fronte alla sua espressione e, dopo un po’, ci ritroviamo entrambi nella stessa situazione, fradici ed in preda alle risate. Non mi accorgo quasi che è entrata Wanda. “Ehm… Ho… Interrotto qualcosa?” Ci chiede, guardandoci incerta. “No.” Rispondiamo scuotendo la testa con aria innocente. Pietro torna subito ad allenarsi dall’altra parte della sala con nonchalance. “Sbaglio o… stavate ridendo?” La ragazza mi si avvicina con un sorrisetto, mentre mi volto a guardarla. “Posso assicurarti che è tutto okay. Davvero.” Confermo mentre lei mi sembra ancora sospettosa. “Che dici, proviamo ad allenarci insieme?” Le propongo sorridendo e cercando di sviare l’argomento. “Sì, solo se poi mi spiegate che è successo.” Risponde incrociando le braccia al petto e guardandomi, complice. “Okay.” Dico soltanto, prima di iniziare a lavorare seriamente.

Mi guardo per un istante allo specchio, gli occhi puntati contro il mio riflesso. Sono diversa. Mi sento… Cresciuta, in qualche modo. I miei ‘vestiti da supereroina’ sembrano quasi parte di me. Non avrei mai pensato di arrivare fino a qui. La mia prima, vera, battaglia. Potrei perdere la vita da un momento all’altro, quella dannata vita che ho sempre sognato di vivere, ma che allo stesso tempo è continuamente a rischio. Sono una contraddizione vivente. Incostante, come direbbero i miei ex-insegnanti. Ed è assolutamente vero. Sorrido di fronte a questo pensiero. Devo essere uscita di testa, se do retta a quelle cose che mi dicevano… Accanto a me ci sono gli altri, che stanno preparando le loro “armi” per la battaglia. Il destino dell’umanità intera potrebbe dipendere da quello… Ripenso ad Abby, alla promessa che le ho fatto ed alle sue parole. “Per favore, promettimi che dopo aver salvato il mondo ritornerai. Ti prego...” “ Sì, Abby, te lo prometto”. Chiudo gli occhi, cercando di non scoppiare a piangere di fronte agli altri. Devo sopravvivere. Devo farlo per lei, per Abby. Respiro profondamente per poi voltarmi. Sgrano gli occhi di fronte a Pietro che si sta infilando una maglietta a maniche lunghe, mettendo in mostra i suoi muscoli. Avverto che le mie guance si riscaldano, mentre noto Wanda distogliere momentaneamente lo sguardo da Visione e ridacchiare dall’altro lato della stanza. Perché capitano tutte a me? Faccio spallucce e scuoto la testa, mentre la mia nuova amica si infila una giacca di pelle rossa con nonchalance. Incrocio le braccia al petto, mentre cerco un punto dove rintanarmi tutta sola a meditare prima del combattimento. Ne ho davvero bisogno dopo quello che ho visto…

Okay, è decisamente peggio di quello che mi aspettavo. La gente fatica a capire il pericolo che corre restando nelle strade. Ultron potrebbe arrivare da un momento all’altro. Tutti, soprattutto i gemelli, stiamo cercando di spronare le persone a lasciare questo posto prima che si scateni l’apocalisse. Il mio cuore si stringe, lasciandomi una sensazione di vuoto nel petto. Queste persone, alcune di queste persone, moriranno. Non posso impedire loro di rimanere. O forse… Inizio ad utilizzare i miei poteri per indicare alle persone dove andare. I miei tentacoli d’acqua si spargono in ogni strada. Il loro obiettivo? Allontanare le persone. Forse la paura è un motivo valido, rispondono solo a quella. Steve ci ha parlato di ciò che dovremo fare, ma ho dimenticato quasi la metà delle sue parole… Il mio cervello viaggia e basta. Forse è troppo veloce. I robot, intanto, iniziano a spuntare perfino da sottoterra, cogliendoci effettivamente di sorpresa. Le bombe sibilano sopra le mia testa, mentre colpisco a destra e a manca con “proiettili” di ogni genere. “Andate via dal ponte, via!” Mi ritrovo ad urlare, muovendomi fra la gente impaurita. Mi volto alla velocità della luce ed inizio a dare sfogo ai miei poteri, senza fermarmi un istante. Wanda è poco lontana da me, che cerca di farsi scudo con la sua stessa energia. La vedo cadere a terra con una smorfia di dolore. Dannati robot! Una voragine inizia ad aprirsi attorno alla città, mentre la mia agitazione sale e si mescola all’adrenalina. L’acqua è ormai parte di me, mi circonda e reagisce ai miei ordini. No, ora nessuno ha più scampo.

Sta tremando tutto. Ogni cosa. Perfino il mio corpo. Ho paura. Paura di non riuscire a salvare tutti, paura di non dimostrarmi all’altezza. Non riesco più a pensare ad altro che non sia la salvezza delle persone intorno a me. Non mi importa più nulla della mia vita, ora devo salvare loro. Tutto sta prendendo il volo, letteralmente. Non c’è più un senso, persone che corrono, urlano, cadono giù dalla città volante. Mi sento impotente, nessuno di fronte a tutto ciò che Ultron ha creato. “Noi abbiamo un solo compito: distruggere questi cosi. Se vi faranno male, fategli male; se vi uccideranno, resuscitate.
2Grazie Steve, ci voleva proprio… Stringo i pugni e mi decido. Da ora si fa sul serio. Anche Hulk e Nat sono arrivati a farci compagnia, finalmente. Rotolo velocemente a terra schivando uno dei robot, coprendolo poi completamente di ghiaccio. Una nebbiolina sottile si propaga poi dal gelo che ho creato, mandando definitivamente in confusione gli altri ammassi di ferraglia. Sento il liquido avvolgermi e diventare parte di me, mentre li frantumo tutti con un urlo. Corro, salto come mai avrei pensato di fare, mentre lascio che la rabbia mi guidi. Ora è l’unico sentimento che mi aiuta a distruggere. Wanda è poco lontana da me, che cerca di aiutare un uomo a scappare. Clint colpisce i robot con una velocità ed un’agilità impressionanti. Decido di unirmi a lui, generando alcuni vortici d’acqua grandi quasi come una persona. Investo subito cinque o sei macchine da guerra, mentre intorno a me volano detriti di ogni genere. Mi nascondo velocemente dietro un muro, con l’ansia che si sta impossessando di me. Respiro profondamente, ripensando all’espressione strafottente di Pietro che mi incitava a colpirlo. Forse devo essere più veloce. Intanto, sullo sfondo delle nuvole attorno alla città, inizia a comparire uno strano aereo gigante… Mi sa che le sorprese non sono finite.

Siamo tutti insieme sotto lo stesso tetto, letteralmente. Le ormai rovine della chiesa ci ospitano tutti, mentre cerchiamo di proteggere il sigillo. Inizio a colpire senza sosta, investendo tutto. L’acqua disintegra buona parte dei robot di fronte a me, mentre esulto in silenzio. Ogni pezzo di metallo distrutto è un punto a nostro favore, o quasi. Ultron si posiziona di fronte a noi, mentre Thor lo provoca. “Non sai fare di meglio?!” La sua voce è proprio come un tuono, devo ammettere… In tutta risposta, il bastardo evoca una miriade di scagnozzi, così tanti che sembrano quasi formiche. “Dovevi proprio chiedere?” Si lamenta Steve, guardando il Dio con aria di rimprovero. “Questo è il meglio che so fare.” Risponde intanto Ultron, a braccia aperte, come a mostrarci la sua opera. Ho voglia di spaccarti la faccia. “Esattamente quello che volevo: tutti voi contro tutti i me. Come potete sperare di fermarmi?” Stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche. Ora bisogna giocare. “Come ha detto il vecchio saggio… Insieme
3.” Tony si volta per un istante verso Steve, alludendo ad uno dei suoi discorsi, dopodiché Hulk da inizio alla fine con un ruggito. Non guardo più neanche dove colpire: lo so. Mi lascio trasportare dai miei poteri, l’unica fonte di salvezza che possiedo. Mi ritrovo a voler disintegrare tutto, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Mollo pugni, calci e schiaffi, insieme a ghiaccio e trombe d’acqua. Gli ultimi robot rimasti, poi, iniziano a lasciare la città. Oh, ora hanno paura! Io no, non più. Io non ho paura.

Dopo gli ordini di Steve ci dirigiamo tutti quanti verso le scialuppe, decisi a portare in salvo tutte le persone rimaste. Wanda è invece rimasta a proteggere il sigillo, tutta sola contro un esercito. Corro come non ho mai fatto in vita mia, urlando alle persone di muoversi con tutto il fiato che ho in gola. La calca che si è formata mi rende difficile perfino ragionare. Mi avvicino a Clint, che sta per salire su una scialuppa, mentre il flusso dei miei pensieri è interrotto dai singhiozzi di una madre. “Costel! Eravamo al mercato… COSTEL
4!” Poco lontano da dove mi trovo, in effetti, c’è la figura di un bambino di circa dieci anni, il quale a malapena si regge in piedi. Noto Clint avviarsi per andare a recuperarlo, ignaro del pericolo che corre allontanandosi. Clint ha una famiglia, delle persone da cui deve tornare, io no. Tendo un braccio in avanti per fermarlo. “Clint, no… Vado io.” Devo vivere la mia vita, devo vedere Abby… Scaccio via questi pensieri con un gesto della mano, iniziando a correre verso il bambino. È pericoloso. Non sopravvivrò. Stringo le palpebre. Ho fatto la cosa giusta, Clint potrà salvarsi e rivedere la sua famiglia. Devo salvare quel ragazzino, riportarlo da sua madre, prima che sia troppo tardi. I grandi occhi castani di Costel mi fissano, mentre cerca di fare leva sulle sue piccole braccia per tirarsi fuori dalle macerie. “Ti aiuto io, ma fa’ in fretta.” Dico, cercando di tranquillizzarlo (probabilmente non riuscendoci). Lo prendo in braccio, mentre il sangue della sua ferita sulla fronte mi macchia i vestiti. Non importa, devo salvarlo, devo salvarlo, devo…

Accade tutto troppo velocemente: un attimo sono girata verso la scarica di proiettili che proviene da uno degli aerei, l’istante dopo gli do la schiena, cercando di proteggere il bambino con il mio corpo. Speriamo che sia indolore, speriamo che si salvi… No. È troppo indolore, troppo. Sento come un vento freddo sferzarmi il viso, mentre non mollo la presa. Una pioggia di piccoli detriti si riversa su di me, mentre realizzo di non essere affatto ferita. Sollevo piano la testa e decido di voltarmi, per capire cosa ha arrestato la scarica di proiettili. Mi ci vuole un istante per capire. Un’automobile è esattamente alle mie spalle, presumibilmente è ciò che ha protetto me ed il ragazzino… Ma allora… No. Sgrano gli occhi alla vista di Pietro, al mio fianco, con le braccia tese in avanti ed il corpo attraversato dai proiettili. No. Non è possibile. Non deve essere possibile… Ci guardiamo per un istante negli occhi, io terrorizzata, lui con un sorriso appena accennato sulle labbra. “Questa ti era sfuggita?” Mi chiede, la voce poco meno di un sussurro affaticato. Trattengo il respiro, proprio mentre lo vedo accasciarsi al suolo. No. Lascio andare il ragazzino appoggiandolo a terra con delicatezza, poi mi avvicino ad argento vivo. Steve arriva qualche istante dopo, anche lui con un’espressione sconvolta sul viso. Ho il respiro bloccato, evidentemente perché non ho ancora realizzato cosa effettivamente sia successo. Pietro mi ha salvata. Si è sacrificato per salvare me. Non faccio in tempo a dire una parola che Clint mi si avvicina, poggiandomi una mano sulla spalla. “È vivo, respira ancora.” Borbotta soltanto. In effetti, ora che ci faccio caso, il suo petto si alza e si abbassa molto lentamente, ma perlomeno mi dice che c’è ancora una possibilità. Mi incammino dietro ai ragazzi, che nel frattempo lo hanno sollevato da terra, premurandomi di prendere in braccio il bambino, scosso anche lui per l’accaduto.

Perché le persone mi abbandonano sempre?


1 “Okay, l’hai voluto tu.” in Norvegese (Okay è universale u.u)
2 Frase di Steve, presa direttamente dalla battaglia del film (Che è diventata anche il mio stato Whatsapp)
3 - 4Frasi del film *^* Di nuovo XP

Angolo Autrice :)

Non linciatemi, vi prego! TwT Ho il cuoricino spezzato ToT
So di essere in ritardo... E so per certo che dopo questo capitolo mi odierete tutti... Vi prego, non fatelo! TTwTT
Okay, forse sono stata eccessivamente cattiva... Ma sono esigenze di trama. Capirete tutto a tempo debito, ora vi chiedo solo di fidarvi ^^" Ho in mente un'idea precisa, quindi ho dovuto comportarmi così ^-^
Allora... Passo velocissimamente ai ringraziamenti, visto che sono in ritardo con la pubblicazione XD (Era prevista per le 10...) 
Dunque... Come al solito, ringrazio DenyMergana07 winterlover97 per le recensioni e tutti voi per le visite *^* Mi rendete come sempre un sacco felice :D
Prometto che nel prossimo capitolo si sistemerà tutto ;) Non disperate!
Un abbraccio forte forte (e consolatorio) ed alla prossima! 
Vi voglio bene :*
-Rain <3

P.S. E poi... Il c
apitolo si intitolava "Capitolo "... Perciò poteva capitare di tutto... U.U

 
   
 
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