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Autore: Lady Stark    08/09/2016    1 recensioni
Per un istante, nello scorgere i glaciali occhi del nuovo lord di Grande Inverno, la fanciulla fu seriamente tentata di scappare. Come avrebbe potuto essere felice con un uomo tanto scostante? Come poteva suo padre concederla ad un cavaliere di cui solo conosceva il nome?
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon Stark, Catelyn Tully, Eddard Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lady Catelyn Stark respirò profondamente, cercando d’arginare l’ansia ribollente che le morsicava le viscere. Il profumo del suo abito da sposa le accarezzava i sensi ogni volta che si muoveva sul sedile imbottito collocato di fronte alla toeletta. Non mancava poi molto alla cerimonia e la sua ancella stava cercando di addomesticare alcune ribelli ciocche di capelli, sfuggite dall’elaborata acconciatura. Era trascorsa un’eternità da quando Catelyn aveva varcato la soglia della sala circolare in cui si sarebbe preparata per la funzione.

Ancelle di tutte le età erano entrate ed uscite senza rivolgere troppa attenzione, indaffarate nei compiti più svariati. Inutile dire che per lei era stato un vero e proprio incubo.

Sei o sette paia di mani l’avevano toccata per ore ed ore, in un turbinio caotico di dita, falangi e palmi umidicci. Tutto era cominciato quando una delle servette le si era accostata cortesemente per condurla alla tinozza d’acqua bollente, dove la sua pelle sarebbe stata profumata con le più delicate essenze provenienti dalle lontane Terre Libere.

Con fermezza ed un pizzico d’irruenza, un’anziana bisbetica le aveva strigliato la schiena con una spazzola dalle setole dure come il metallo. Quando la terza strofinata le aveva raggiunto le spalle, Catelyn aveva affondato le unghie nello spesso bordo di legno del catino, nel tentativo di sopprimere l’infida fiamma dell’ira. Sembrava che, ad ogni passata, un nuovo lembo di pelle le venisse strappato via dalle ossa. Quando finalmente quella tortura si era conclusa, un’ancella era passata a lavarle i capelli, per renderli lucidi e setosi.

«Sei così fortunata, mia Lady. Avrai un marito che ti amerà ed una splendida famiglia.» le aveva sussurrato nello sciacquare con delicatezza le ciocche che, simili a serpenti di fiume, galleggiavano sulla superficie dell’acqua.

Suo padre, Hoster Tully, le aveva più e più volte detto che lei sarebbe stata un’ottima moglie.

Con fierezza e senza la benché minima ombra di dubbio, aveva affermato che il suo ventre avrebbe generato una stirpe di ragazzini forti ed in salute.

Malgrado la fanciulla avesse risposto con la dovuta cortesia al genitore, non aveva potuto far a meno di sentirsi turbata da quelle affermazioni. L’idea di diventare madre non l’aveva mai spaventata; anzi, aveva sin da subito accettato quello che sarebbe stato un destino di urla, continue premure e notti insonni. La cosa non l’aveva mai spaventata, fino al fatidico giorno in cui, mentre cenavano, suo padre le aveva annunciato che sarebbe andata in sposa a Brandon Stark di Grande Inverno.

Il cucchiaio con cui stava mangiando le era sfuggito dalle dita, piombando nella densa minestra di cipolle e funghi. Il liquido era schizzato fuori dal piatto, macchiando il pregiato vestito e la tovaglia pulita. Hoster Tully l’aveva rimproverata per la sua sbadataggine ma Catelyn quasi non l’aveva sentito.

Un solo pensiero, o meglio un solo nome, rimbombava nel suo cervello offuscando tutti i suoni esterni.

Brandon Stark. Sposerò Brandon Stark.

Catelyn aveva cercato di riprendere il controllo dei propri sentimenti, senza successo. Le dita sembravano aver acquisito vita propria e, tremando, le impedivano di riprendere in mano il cucchiaio di legno. Il suo stomaco sembrava essersi riempito di spilli e affilati aghi da sarta. Catelyn ricordava d’aver cercato conforto negli occhi di Lysa, solo per scontrarsi contro un muro di cera ed apparente indifferenza.

Infine, contro ogni sua aspettativa, il suo promesso sposo si era rivelato un cavaliere squisitamente cortese, bello come una statua e onorevole tanto quanto il padre.

La fanciulla si era innamorata di Brandon Stark a prima vista; aveva adorato la sua voce, il suo sorriso, quelle mani che segretamente le avevano rubato una carezza.

Quel divorante sentimento era nato con la stessa, effimera velocità con cui una stella cadente solca il cielo notturno.

Ed altrettanto rapidamente le aveva spezzato il cuore quando suo padre le aveva rivelato che Brandon Stark era morto.

Quella notizia era stata come una pugnalata a tradimento nello stomaco. Senza fiato, la ragazza si era appoggiata al muro senza però sapere che il peggio non era ancora arrivato.

«L’unione delle nostre casate è fondamentale, Catelyn. Per questo, tu sposerai Eddard Stark, fratello del defunto Brandon.» suo padre, inflessibile di fronte al dovere, le aveva rovesciato la notizia sulla testa.

Gli eventi successivi si erano susseguiti ad una tale velocità che nei pensieri di Catelyn non erano altro che una macchia sbiadita.

Non sapeva come era giunta a sedere di fronte a quella toeletta; non sapeva se sposare Eddard Stark l’avrebbe resa felice.

«Mia lady, è giunto il momento.» l’ancella l’aiutò ad alzarsi, sistemandole sui fianchi il bellissimo abito da sposa. In un trionfo di pizzi di Myr, il vestito era il gioiello della più abile delle sarte che lavoravano nelle Terre dei Fiumi. Il corpetto dal motivo floreale, era impreziosito con perle rare, rosse e blu. Le maniche a losanga scendevano impalpabili come nebbia sino ai suoi fianchi, fasciati da una delicatissima cintura costituita da fili di perle intrecciati tra loro.

«Mia signora, sei bellissima.» pigolò la servetta, lisciando una piega inesistente sulla gonna, aperta attorno alla sua slanciata, giovane figura come corona di neve.

«Portami da mio padre. Sono pronta.»

La servetta si affrettò ad ubbidire, spalancando la porta della sala per condurla tra le braccia del lord. Quando Hoster Tully la vide, il suo petto si gonfiò di orgoglio e, in risposta, la carpa di Delta delle Acque, cucita sul suo elegante farsetto, sembrò prendere vita.

«Cat, sei radiosa.»

«Grazie, padre.»

 

La fanciulla avanzò con fierezza nel tempio in cui si sarebbe tenuta l’ufficiosa cerimonia. Malgrado la sua sicurezza fosse ridotta ad un cumulo di frammenti senza ordine, Catelyn Tully tentò di mantenere alto il nome della sua Casa mentre avanzava al fianco del padre nella navata, cosparsa di bianchi petali di rosa.

Il silenzio dominava sovrano. Il solo rumore che osava interrompere la quiete solenne era il frusciare del suo abito da sposa. Centinaia e centinaia di occhi erano puntati su di lei; lord, lady, figli e nipoti si erano rispettosamente alzati in piedi per accoglierla. Catelyn, dietro il velo di seta che le copriva il viso, alzò gli occhi in direzione dell’altare presso cui Eddard Stark e l’alto Septon attendevano il suo arrivo.
Per un istante, nello scorgere i glaciali occhi del nuovo lord di Grande Inverno, la fanciulla fu seriamente tentata di scappare. Come avrebbe potuto essere felice con un uomo tanto scostante? Come poteva suo padre concederla ad un cavaliere di cui solo conosceva il nome?

Hoster Tully tese la mano della figlia all’uomo del Nord che, senza scomporsi, accolse nella propria le delicate dita di Cat.

La prima cosa che la lady avvertì fu la freddezza di quelle falangi, la callosa ruvidità della pelle e.. la gentilezza del suo tocco.

«Oggi, siamo qui riuniti per celebrare, sotto la benedizione dei sette dèi, l’unione delle nobili Case Stark e Tully.» la voce dell’anziano Septon si levò alta, cozzando contro il soffitto del tempio. Le vetrate colorate incastonate nel muro proiettavano in tutta la sala caleidoscopici quadrati di luce, conferendo all’atmosfera una sfumatura magica.

Mentre ascoltava le parole rituali, lo sguardo della sposa si appuntò sul dolce viso della Madre, inciso in una uniforme lastra di granito bianco.

Senza rendersene conto, Cat si ritrovò a pregare quell’effigie rassicurante che, più di una volta, aveva accompagnato le sue scelte e consolato le sue sofferente.

Madre, dammi coraggio

La cerimonia scivolò tra le dita dei presenti come acqua di fonte, concludendosi con il bonario sorriso del septon che, con un gesto delle mani, esortò i due sposi a baciarsi.

Eddard Stark si voltò in direzione della consorte, cingendole la vita con un braccio rivestito di ferro. Con titubanza ed un pizzico d’impaccio, l’uomo premette le labbra su quelle della fanciulla di Delta delle Acque.

Il suo, fu un bacio freddo come la prima neve.

Non ci fu nulla di delicato in quel loro primo contatto ma, malgrado ciò, Catelyn Stark si sforzò di infondere nelle sue labbra tutta la dolcezza che in cuor suo aveva nutrito per Brandon.

La fanciulla avvertì sulla schiena lo sguardo immobile della Madre e, per un attimo, la felicità che tanto desiderava non le sembrò poi così lontana.

Avrebbe imparato a conoscere quell’uomo impenetrabile, esattamente come aveva imparato a conoscere suo fratello.

Eddard Stark si allontanò d’un passo da lei, afferrandole la mano con cavalleresca cortesia.

«Mia signora, vogliamo andare? Il banchetto ci attende.»

Cat sorrise e, sprangando fuori dalla sua mente i tetri timori che la tormentavano, adagiò le dita sulla mano aperta del lord suo marito.

 

   
 
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