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Autore: La_Dama_Del_Lago    08/09/2016    2 recensioni
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Dal testo:
"L’eternità non è per gli uomini, gli hanno rammentato gli Dei mentre la vita abbandonava le membra spossate della sua sposa."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aerys II Targaryen, Joanna Lannister, Tywin Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Memorie di ciò che è stato e mai più sarà
Fandom: Game of Thrones
Personaggi: Tywin Lannister.
Paring: Tywin/Joanna
Avvertimenti: //
Word: 253
Rating: Giallo
Note: Missing Moments.
Avendo letto la saga originale e guardando il telefilm in americano, parlo di Rocca e non di Castello, seguendo la traduzione più letterale di Casterly Rock. Le frasi in corsivo sono momenti della vita matrimoniale tra Tywin e Joanna (la prima parla del matrimonio, la seconda della nascita dei gemelli), due delle rade occasioni in cui Tywin abbia mai sorriso. L’ultima frase, invece, rappresenta quelle che io penso siano state le ultime parole di Joanna nei confronti del figlio appena nato. Il drago invidioso si riferisce, invece, ad Aerys Targaryen che era innamorato di Joanna nei tempi di gioventù.


 
Tyrion Lannister: When have you ever done something that wasn't in your interest but solely for the benefit of the family? 
Tywin Lannister: The day that you were born. I wanted to carry you into the sea and let the waves wash you away. Instead, I let you live. And I brought you as my son. Because you're a Lannister.
Mhysa, 3x10, Game of Thrones 


 
Il metallico odore del sangue permea le pareti della sala gelida, sapore d’oro per l’aristocrazia più nobile. Neanche il calore del Sole morente può perforare i muri di granito della Rocca che ha perduto la sua Luce, la sua Signora, la sua Leonessa.
L’eternità non è per gli uomini, gli hanno rammentato gli Dei mentre la vita abbandonava le membra spossate della sua sposa.
Un vago sentore di menta è tutto ciò che il Leone può percepire mentre memorie di ciò che è stato e mai più sarà, impalpabili come polvere, si snodano nella sua mente incredula.
Fulgida nel suo manto d’oro e rubini, Joanna gli sorride mentre avanza sicura, illuminando Sette Regni col suo candore virgineo.
Gli presenta i gemelli, rosei e perfetti, due piccoli leoni dai capelli ricci e gli occhi vispi, mentre iridi pallide e slavate di un drago invidioso li osservano nell’ombra.
Non è il drago, però, ad artigliare la sua sposa, bensì la creatura mentitrice che aveva promesso di essere una rinnovata gioia e si è trasformata nella peggiore tra le disgrazie.
Tywin giace come una statua di sale, abbandonato contro la spalliera imbottita del canapè, insensibile ai radi vagiti del mostro deforme, del parassita che ha osato rubargli il primo sorriso che gli ha bagnato le labbra.
Lo ucciderebbe, annegandolo nel mare che Joanna ha amato, ma la promessa è un eco che rimbomba, un ruggito non ancora spezzato, l’ultimo canto del cigno d’oro.
Se non puoi amarlo come hai amato me, non soffocare il suo ruggito.
   
 
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