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Autore: Plando    09/09/2016    4 recensioni
Nick è in un momento difficile, riuscirà a venirne fuori con l'aiuto di una nuova conoscenza?
Genere: Dark, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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Quando arrivò davanti la porta di casa si accorse che era aperta e facendo molto prudentemente entrò e prese dal mobiletto all'entrata la sua pistola che teneva per difesa personale, tutto l'appartamento era al buio e sentì un rumore arrivare dalla camera ma quando ci entrò non c'era nessuno, almeno che potesse vedere dato che da dietro la porta una figura misteriosa gli saltò sulla schiena e con una rapidità prodigiosa gli avvolse le gambe attorno alla vita per tenersi su, con la zampa sinistra si attaccò alla spalla di lui mentre con la destra gli premeva un coltello alla gola.

“Molla la pistola” la voce femminile aveva un tono spaventato come se fosse la prima volta che minacciava qualcuno e il poliziotto se ne accorse.

“Ok ok ecco fatto” lasciò cadere l'arma a terra e con un calcio la allontanò.

“Non ti farò del male, dimmi solo dove tieni i soldi e me ne vado” la voce si fece sempre più tremante, era chiaro che era alle prime armi.

“Ti ci devo portare così o scendi? Sai non è il massimo della comodità e io sono disarmato” A queste parole l'aggressore, che non aveva capito le intenzioni della volpe, si fece convinto che aveva ragione e come quest'ultima sentì il coltello staccarsi dalla sua gola si lanciò all'indietro mandandola a sbattere contro il muro.

Ancora frastornata non fece in tempo ad alzarsi che gli arrivò un pugno sul muso da parte della volpe facendole perdere i sensi, non era certo da lui menare le zampe contro il gentil sesso, ma in una situazione del genere si ritenne più che giustificato.

Nick accese allora la luce, lei era a terra vestita con una tuta nera e passamontagna che una volta sfilato rivelò delle lunghe orecchie da coniglio sotto di esso.

“Ma porca, me le becco tutte io” Non poté fare a meno di pensare alla sua Carotina, cavolo se gli assomigliava anche se questa era più bassa e col pelo di colore diverso, l'aveva lasciata giusto qualche ora prima, lei probabilmente l'avrebbe portata subito alla centrale ma lui era stanco e decise di ammanettarla al termosifone dopo averla perquisita, in quell'occasione notò che aveva parecchi lividi e cicatrici su tutto il corpo, sicuramente aveva passato dei brutti quarti d’ora, quando vide che non aveva forcine o altro che potesse usare per liberarsi decise di andare a letto.

La ladra si svegliò di prima mattina e si ritrovò la volpe a fissarla da troppo vicino per i suoi gusti, lei per istinto si tirò indietro, con la paura stampata sugli occhi, sbattendo la testa contro il termosifone.

“Subito pregiudizi è? Hai paura che ti mangio?” detto questo si diresse al freezer e prese una sacca con del ghiaccio “Tieni, mettitela sull'occhio, scusa per il pugno ma volevo essere sicuro che non ti alzassi”.

“Finirò in prigione?” chiese mettendosi il ghiaccio sull'occhio nero ancora scossa alla vista della volpe.

“Ovvio, ti ci porto io direttamente” disse mostrando il distintivo “Ti è andata male devi scegliere meglio le case da svaligiare” poi prese delle carote dal frigo.

“Cosa stavi guardando prima?”.

“I tuoi occhi viola, sono uguali a quelli di una mia amica, tutto qui” poi cambiò discorso “Sei parecchio magra, da quanto è che non mangi?” disse porgendogli il piatto.

“Non me lo ricordo” poi cominciò a sgranocchiare una carota “Grazie”.

“Di niente, è il minimo dopo la botta che ti ho dato, io mi chiamo Nicholas Wilde, ma tu mi chiamerai semplicemente agente Wilde e mi darai del lei, noi non siamo amici, il tuo nome?”.

La coniglia non rispose e abbassò la testa “Va bene credo che lo scoprirò in centrale”.

Nick si voltò e riempì un bicchiere di plastica con dell'acqua che portò poi alla sua prigioniera.

““È lei la sua amica? In quel caso capisco come mai tutte queste carote in casa” disse guardando una cornice sul tavolo che mostrava i due agenti in posa per la foto. Orecchie escluse, la lepre era poco più bassa della volpe, aveva il pelo marroncino col muso un poco più chiaro, ed era vero, avevano gli stessi occhi viola.

“Si, si è lei” Nick non riuscì a mascherare la tristezza nelle sue parole.

“Cos'è successo?” Nonostante fosse sua prigioniera e sapesse che sarebbe finita in prigione per colpa sua, sentiva che voleva sapere di più su quella volpe.

Nick dalla sua si chiese se ne valeva la pena di raccontare fatti suoi a una ladra che sarebbe marcita in galera per aggressione a mano armata e furto con scasso, ma doveva sfogarsi ed in quel momento c'era solo lei.

“Si è presa una pallottola che era destinata a me, ed ora è in coma”.

“Mi dispiace” Poi allungando una zampa gli porse il piatto dove stavano le carote.

“Di solito era il contrario, ero io a difenderla, ma stavolta la lepre ha battuto sul tempo la volpe”.

A quelle parole la coniglietta si fece coraggio “Io... io mi chiamo Judy, Judy Hopps”.

“Quindi un nome lo hai, adesso prima che ti faccio mettere dentro dimmi un po’, signorina Hopps, come mai una tenera coniglietta ottusa va in giro a svaligiare case?”.

“Non sono una coniglietta ottusa, e non sono tenera, ti ho preso alle spalle, sei tu l'ottuso” disse lei quasi orgogliosa di esserci riuscita e ignorando la direttiva della volpe.

“Andiamoci piano con la confidenza ok, qua l'unica in torto sei tu e comunque si certo, sei stata brava, peccato che tremavi come una foglia, eri terrorizzata, li conosco quelli come te, sei brava a fregare portafogli e cellulari alla gente per strada, ma niente di più, non mi stupirei se qualcuno ti avesse detto di venire qui, dimmi un po’ è la prima volta che minacci qualcuno?”.

La coniglia chinò il capo senza dire niente “Già come immaginavo, hai qualcuno da contattare? Insomma voi conigli avete famiglie numerose no?”.

“No, nessuno mi cercherà, sono sola” più passava il tempo e più Nick vedeva in quella coniglietta il vecchio Nick, quello che fregava il prossimo per vivere, sopravvivere sarebbe meglio dire, e che venne stravolto da un più che casuale incontro con una leprotta ausiliare che sapeva fin troppo bene come girava il mondo e che da li a poco avrebbe cambiato la sua vita.





Note
Sono consapevole che possa sembrare strano ma non temete, andando avanti tutto diventerà chiaro.

Alla prossima
Davide

1045 parole
   
 
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