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Autore: ladyvonmark    02/05/2009    7 recensioni
“Le sto dicendo che ci sono 3 centimetri d’acqua in tutta casa mia…”
“E io le sto dicendo che verrò, non appena avrò un po’ di tempo”
“E cioè quando?”
“Tra un paio di settimane”
“Coooosa?”
Questo idraulico è sordo. Gli sto dicendo che ho la casa allagata e lui, con tutta la calma di questo mondo, mi dice che per due settimane devo rimanere con lo scarico che caccia acqua?!
“Senta, i 3 centimetri sono molto più vicini ai 4… casa mia somiglia troppo ad una piscina olimpionica per i miei gusti!” gli dico, sarcastico.
“Be’, cacci il costume da bagno”
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rito Di Passaggio

Rito Di Passaggio

[R Pov]
 
Mi sveglio.
Accidenti, devo aver dormito parecchio, visto che… sono le 3 di pomeriggio?!
Okay, ho qualche vago ricordo di una pinta… due, aspetta… non saranno tutte mie quelle che ricordo poggiate sul bancone!
Non importa.
Oddio, certo, il mal di testa c’è.
 
Mi alzo dal divano e… cos’è questo rumore? Sembra…
Sembra…
Sembra che io abbia i piedi bagnati. Certo, di sbronze ne ho prese, va bene, ma i piedi bagnati non li ricordo, come sintomo post-ubriacatura. Questa devo segnarmela.
Abbasso lo sguardo; è come una specie di presentimento, quello che mi fa abbassare gli occhi e mi fa notare i 3 centimetri d’acqua che ricoprono il pavimento.
Okay, questa sbronza è stata decisamente clamorosa. Non sono mai arrivato a vedere acqua per terra e a sentirla pure sulla pelle. E ci sguazzo anche, mentre mi dirigo in cucina.
Ma… ma… ma…
Merda.
Mi si è allagata casa.
 
“Le sto dicendo che ci sono 3 centimetri d’acqua in tutta casa mia…”
“E io le sto dicendo che verrò, non appena avrò un po’ di tempo”
“E cioè quando?”
“Tra un paio di settimane”
“Coooosa?”
Questo idraulico è sordo. Gli sto dicendo che ho la casa allagata e lui, con tutta la calma di questo mondo, mi dice che per due settimane devo rimanere con lo scarico che caccia acqua?!
“Senta, i 3 centimetri sono molto più vicini ai 4… casa mia somiglia troppo ad una piscina olimpionica per i miei gusti!” gli dico, sarcastico.
“Be’, cacci il costume da bagno”
Stupido idraulico, stupido sarcasmo.
“Lei non sa chi sono! Sono Robert Pattinson!” è la carta vincente, ora si precipiterà qui!
Ma perché non parla?
“E’ ancora in linea?”
“Certo, signor Pa… come ha detto di chiamarsi?”
Stupido idraulico ignorante.
 
[K Pov]
 
“Sì, lo so, Ellie, ma oggi non ho voglia”
“Dai, per favore! Non lasciarmi sola con Miranda! Sai che mi spaventa, quando dice che ‘deve comprare solo una cosuccia’… ogni volta finiamo a svaligiare i negozi di mezza città!”
Scoppio a ridere. Miranda è megalomane ed Ellie è di un’autoironia unica. Quelle due sono un autentico show, insieme.
“Sai che te la caverai”
“Stronza traditrice”
Risalgo le scale del mio pianerottolo spulciando la posta. E mi ritrovo con la faccia spiaccicata su un gradino.
 
[R Pov]
 
“Mammaaa!” piagnucolo al telefono, con la mazza dello straccio in mano, cercando di rendere casa un minimo asciutta.
“… lasciate un messaggio dopo il bip”
“Mamma, perché mi avete abbandonato?! Liz non mi risponde, Victoria nemmeno! Non è giusto, non mi vuole nessuno!”
Be’, forse esagero un po’, ma è per una buona causa. Mia madre doveva scegliere proprio oggi per uscire? E mio padre pure?
Dopo che attacco il telefono, guardo il mio appartamento. La mia piscina, voglio dire.
L’acqua continua a scrosciare dal bagno.
“MALEDETTO!” urlo, isterico, e mi appresto a raggiungere la fonte di tale disastro, ma un piede messo in modo poco saldo mi fa fare il volo dell’angelo e per poco non do la faccia contro la sedia.
Siamo a 5 centimetri d’acqua.
 
[K Pov]
 
Il mio palazzo si è trasformato nelle Niagara Falls in miniatura. Davvero. Non si spiegherebbe, altrimenti, perché la rampa di scale del secondo piano, di solito perfettamente immacolata, è più bagnata del Mississippi.
“… Kaaaaatriiiinaaaaa…”
Ops, ho dimenticato che quella rompiscatole di Ellie è al telefono, ancora, per mia sfortuna.
“Dimmi, Ellie” sospiro, rimettendo il cordless al suo posto, nell’incavo della spalla.
“Che cavolo è successo? Ho sentito un tonfo e un gran casino…”
“Niente, Carla Fracci in persona non avrebbe saputo fare meglio”
“Caduta, eh?”
“Aha”
Ho i vestiti un po’ bagnati. “Senti, Ellie, ti richiamo… diciamo fra un migliaio di anni, eh? Ciao”
“Stronz-”
Non le ho richiuso il telefono in faccia! Non è colpa mia se mi si è accidentalmente premuto il pulsante per terminare la chiamata.
Intanto suono alla porta di questo tizio che non so neanche chi sia che sta inondando il palazzo.
Un suono soffocato giunge da dentro.
“… azz… ECCOMI… ahio…”
La porta si apre.
E non c’è nessuno?
 
[R Pov]
 
Dolore. Ancora dolore.
Inizio ad essere insensibile, sul sedere.
Ma chi è questa tizia?
“Ehm, quaggiù” le dico, attirando la sua attenzione.
La ottengo, di sicuro, perché sgrana gli occhi.
Ora, le ipotesi sono varie:
1: sono Robert Pattinson, si mette ad urlare ‘Edward’.
2: sono bagnato fradicio e si mette a ridere.
3: chiude la porta e se ne va.
Io punto sulla 1.
 
[K Pov]
 
Oddio. No. No. Non lo fare.
Mi tremano le labbra. È solo che…
“Hhauhauhauhaaahahahaha”
Oddio, non ce la faccio, mi fa male la pancia. Ho le lacrime agli occhi, questo tizio è… no, mi sento male…
Ho un tale, spiaccicato per terra, bagnato, con l’aria da pulcino spelacchiato, l’espressione rassegnata… oddio, no… non si affronta.
“Non è carino ridere delle disgrazie altrui” commenta, ancora steso, immobile.
Be’, ha ragione.
 
[R Pov]
 
Sono passate due ore. E questa tizia è… la mia salvatrice.
Posso solo immaginare la mia espressione, quando, con un solo gesto, ha fermato l’acqua che usciva dal mio bagno.
“Quando non sai cosa fare”, ha detto, serissima, “gira questa manopola. Chiude tutto”
Le ho riso in faccia. Sembrava il maestro di Karatè Kid che diceva: “Metti la cera, togli la cera”.
 
Adesso stiamo raccogliendo l’acqua. Siamo a 2 centimetri. Wow. Non ci credo. Io mi sono rassegnato e non mi sono cambiato, in previsione di un’altra caduta che, per fortuna, non è avvenuta.
“… qualche anno fa, sì, proprio così… è un rito di passaggio…” la ragazza mi sta spiegando che questo è successo anche a lei. Ah, ha detto di chiamarsi Katrina. Tra le tante cose che mi ha detto, c’è anche che sua madre ha origini finlandesi, ecco spiegato il suo nome.
Io ascolto, mentre guardo con malignità i secchi d’acqua che si svuotano, si riempiono, si svuotano… ho una sfida con l’acqua, in questo momento. Vincerò io.
“… non è così?”
Ops.
“Ahem…”
Di che sta parlando?
“Non hai sentito una parola, eh?” fa, sorridendo.
“No, figurati, è che…”
“Tranquillo, non devi far finta. Lo so che parlo troppo” dice, alzando le spalle e continuando a raccogliere acqua.
“Ma figurati. Solo, mi chiedevo… non… devi andare da nessuna parte?”
Si ferma, mi guarda, ghigna. Che ho detto?
“Mi sono scampata una seduta di shopping compulsivo. Proprio non ho niente da fare”
Riprende a pulire, mentre io ripasso tutte le mie nozioni sull’universo femminile.
“Sta’ tranquillo, non devi ascoltarmi per forza. Fa’ finta che io non ci sia e che questo straccio stia asciugando da solo. A Cenerentola funzionava. O era Biancaneve? O… ah, forse era la Bella Addormentata!”
Scoppio a ridere, questa ragazza è comica.
 
“Be’, grazie mille per l’aiuto, Katrina”
“Di niente, Robert”
“E’ stato un pomeriggio… lungo…”
“Sì, hai ragione. Ma mi sono divertita, alla fine. Soprattutto quando sei caduto…”
“Quando? Alla 4° o alla 5° volta?”
Ridiamo, insieme. Certo, parla, ma è interessante ascoltare le sue disquisizioni sui complessi derivati dai capelli biondi di Aurora, la principessa della Bella Addormentata Nel Bosco. Se non altro, è divertente.
“Comunque, grazie” ripeto, sorridendo.
“Di niente” odio queste situazioni. L’imbarazzo è tangibile. “Ci vediamo”
La osservo mentre entra in casa, l’appartamento di fronte al mio. Quella ragazza mi fa sorridere, anche quando non fa niente di buffo.
Sembro uno scemo innamorato.
È meglio che io rientri in casa, devo assolutamente cambiarmi, prima di beccarmi una…
“Eeeetciùùù!”
… polmonite.
Okay, eccomi qui.
È uno sclero di ieri sera, mi è venuto in mente dopo aver guardato ER e anche Mulan –adoro quel cartone!-.
Il fatto è che ho il raffreddore e probabilmente questo mi ha condizionata. Sì, il raffreddore a maggio è meraviglioso.
E sono emotivamente instabile da mercoledì, quando, alla Giornata Dell’Arte del mio liceo, ho cantato Only Hope davanti a tutti e ho anche sfilato sul ritmo di Teardrop dei Massive Attack, con la mia mole balenifera.
Anyway, ecco il mio lavoretto.
Lasciatemi una recensioncina, se vi va.
 
Ovviamente, purtroppo, non ho visto il signor Pattinson in tale situazione, non so se sia successa e sì, è tutto frutto della mia allucinata fantasia. Sempre purtroppo.
Federica.
PS. Dedico questa storia a Daiana, con tutto il cuore e tutta la buona volontà. Lo sai che di meglio non riesco a produrre.
 
  
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