Rito
Di Passaggio
- [R Pov]
- Mi sveglio.
- Accidenti, devo aver dormito parecchio,
visto che… sono le 3 di pomeriggio?!
- Okay, ho qualche vago ricordo di una pinta…
due, aspetta… non saranno tutte mie quelle che ricordo poggiate sul bancone!
- Non importa.
- Oddio, certo, il mal di testa c’è.
- Mi alzo dal divano e… cos’è questo rumore?
Sembra…
- Sembra…
- Sembra che io abbia i piedi bagnati. Certo,
di sbronze ne ho prese, va bene, ma i piedi bagnati non li ricordo, come
sintomo post-ubriacatura. Questa devo segnarmela.
- Abbasso lo sguardo; è come una specie di
presentimento, quello che mi fa abbassare gli occhi e mi fa notare i 3
centimetri d’acqua che ricoprono il pavimento.
- Okay, questa sbronza è stata decisamente
clamorosa. Non sono mai arrivato a vedere acqua per terra e a sentirla pure
sulla pelle. E ci sguazzo anche, mentre mi dirigo in cucina.
- Ma… ma… ma…
- Merda.
- Mi si è allagata casa.
- “Le sto dicendo che ci sono 3 centimetri
d’acqua in tutta casa mia…”
“E io le sto dicendo che verrò, non appena avrò un po’ di tempo” - “E cioè quando?”
- “Tra un paio di settimane”
- “Coooosa?”
- Questo idraulico è sordo. Gli sto dicendo
che ho la casa allagata e lui, con tutta la calma di questo mondo, mi dice che
per due settimane devo rimanere con lo scarico che caccia acqua?!
- “Senta, i 3 centimetri sono molto più
vicini ai 4… casa mia somiglia troppo ad una piscina olimpionica per i miei
gusti!” gli dico, sarcastico.
- “Be’, cacci il costume da bagno”
- Stupido idraulico, stupido sarcasmo.
- “Lei non sa chi sono! Sono Robert Pattinson!”
è la carta vincente, ora si precipiterà qui!
- Ma perché non parla?
- “E’ ancora in linea?”
- “Certo, signor Pa… come ha detto di
chiamarsi?”
- Stupido idraulico ignorante.
- [K Pov]
- “Sì, lo so, Ellie, ma oggi non ho voglia”
- “Dai, per favore! Non lasciarmi sola con
Miranda! Sai che mi spaventa, quando dice che ‘deve comprare solo una
cosuccia’… ogni volta finiamo a svaligiare i negozi di mezza città!”
- Scoppio a ridere. Miranda è megalomane ed
Ellie è di un’autoironia unica. Quelle due sono un autentico show, insieme.
- “Sai che te la caverai”
- “Stronza traditrice”
- Risalgo le scale del mio pianerottolo
spulciando la posta. E mi ritrovo con la faccia spiaccicata su un gradino.
- [R Pov]
- “Mammaaa!” piagnucolo al telefono, con la
mazza dello straccio in mano, cercando di rendere casa un minimo asciutta.
- “… lasciate un messaggio dopo il bip”
- “Mamma, perché mi avete abbandonato?! Liz
non mi risponde, Victoria nemmeno! Non è giusto, non mi vuole nessuno!”
- Be’, forse esagero un po’, ma è per una
buona causa. Mia madre doveva scegliere proprio oggi per uscire? E mio padre
pure?
- Dopo che attacco il telefono, guardo il mio
appartamento. La mia piscina, voglio dire.
- L’acqua continua a scrosciare dal bagno.
“MALEDETTO!” urlo, isterico, e mi appresto a raggiungere la fonte di tale disastro, ma un piede messo in modo poco saldo mi fa fare il volo dell’angelo e per poco non do la faccia contro la sedia. - Siamo a 5 centimetri d’acqua.
- [K Pov]
- Il mio palazzo si è trasformato nelle
Niagara Falls in miniatura. Davvero. Non si spiegherebbe, altrimenti, perché la
rampa di scale del secondo piano, di solito perfettamente immacolata, è più
bagnata del Mississippi.
- “… Kaaaaatriiiinaaaaa…”
- Ops, ho dimenticato che quella rompiscatole
di Ellie è al telefono, ancora, per mia sfortuna.
- “Dimmi, Ellie” sospiro, rimettendo il
cordless al suo posto, nell’incavo della spalla.
- “Che cavolo è successo? Ho sentito un tonfo
e un gran casino…”
- “Niente, Carla Fracci in persona non
avrebbe saputo fare meglio”
- “Caduta, eh?”
- “Aha”
- Ho i vestiti un po’ bagnati. “Senti, Ellie,
ti richiamo… diciamo fra un migliaio di anni, eh? Ciao”
- “Stronz-”
- Non le ho richiuso il telefono in faccia!
Non è colpa mia se mi si è accidentalmente premuto il pulsante per terminare la
chiamata.
- Intanto suono alla porta di questo tizio
che non so neanche chi sia che sta inondando il palazzo.
- Un suono soffocato giunge da dentro.
- “… azz… ECCOMI… ahio…”
- La porta si apre.
- E non c’è nessuno?
- [R Pov]
- Dolore. Ancora dolore.
- Inizio ad essere insensibile, sul sedere.
- Ma chi è questa tizia?
- “Ehm, quaggiù” le dico, attirando la sua
attenzione.
- La ottengo, di sicuro, perché sgrana gli
occhi.
- Ora, le ipotesi sono varie:
- 1: sono Robert Pattinson, si mette ad
urlare ‘Edward’.
- 2: sono bagnato fradicio e si mette a
ridere.
- 3: chiude la porta e se ne va.
- Io punto sulla 1.
- [K Pov]
- Oddio. No. No. Non lo fare.
- Mi tremano le labbra. È solo che…
- “Hhauhauhauhaaahahahaha”
- Oddio, non ce la faccio, mi fa male la
pancia. Ho le lacrime agli occhi, questo tizio è… no, mi sento male…
- Ho un tale, spiaccicato per terra, bagnato,
con l’aria da pulcino spelacchiato, l’espressione rassegnata… oddio, no… non si
affronta.
- “Non è carino ridere delle disgrazie
altrui” commenta, ancora steso, immobile.
- Be’, ha ragione.
- [R Pov]
- Sono passate due ore. E questa tizia è… la
mia salvatrice.
- Posso solo immaginare la mia espressione,
quando, con un solo gesto, ha fermato l’acqua che usciva dal mio bagno.
- “Quando non sai cosa fare”, ha detto,
serissima, “gira questa manopola. Chiude tutto”
- Le ho riso in faccia. Sembrava il maestro
di Karatè Kid che diceva: “Metti la cera, togli la cera”.
- Adesso stiamo raccogliendo l’acqua. Siamo a
2 centimetri. Wow. Non ci credo. Io mi sono rassegnato e non mi sono cambiato,
in previsione di un’altra caduta che, per fortuna, non è avvenuta.
- “… qualche anno fa, sì, proprio così… è un
rito di passaggio…” la ragazza mi sta spiegando che questo è successo anche a
lei. Ah, ha detto di chiamarsi Katrina. Tra le tante cose che mi ha detto, c’è
anche che sua madre ha origini finlandesi, ecco spiegato il suo nome.
- Io ascolto, mentre guardo con malignità i
secchi d’acqua che si svuotano, si riempiono, si svuotano… ho una sfida con
l’acqua, in questo momento. Vincerò io.
- “… non è così?”
- Ops.
- “Ahem…”
- Di che sta parlando?
- “Non hai sentito una parola, eh?” fa,
sorridendo.
- “No, figurati, è che…”
“Tranquillo, non devi far finta. Lo so che parlo troppo” dice, alzando le spalle e continuando a raccogliere acqua. - “Ma figurati. Solo, mi chiedevo… non… devi
andare da nessuna parte?”
- Si ferma, mi guarda, ghigna. Che ho detto?
- “Mi sono scampata una seduta di shopping
compulsivo. Proprio non ho niente da fare”
- Riprende a pulire, mentre io ripasso tutte
le mie nozioni sull’universo femminile.
- “Sta’ tranquillo, non devi ascoltarmi per
forza. Fa’ finta che io non ci sia e che questo straccio stia asciugando da
solo. A Cenerentola funzionava. O era Biancaneve? O… ah, forse era la Bella
Addormentata!”
- Scoppio a ridere, questa ragazza è comica.
- “Be’, grazie mille per l’aiuto, Katrina”
- “Di niente, Robert”
- “E’ stato un pomeriggio… lungo…”
- “Sì, hai ragione. Ma mi sono divertita,
alla fine. Soprattutto quando sei caduto…”
- “Quando? Alla 4° o alla 5° volta?”
- Ridiamo, insieme. Certo, parla, ma è
interessante ascoltare le sue disquisizioni sui complessi derivati dai capelli
biondi di Aurora, la principessa della Bella Addormentata Nel Bosco. Se non
altro, è divertente.
- “Comunque, grazie” ripeto, sorridendo.
- “Di niente” odio queste situazioni. L’imbarazzo
è tangibile. “Ci vediamo”
- La osservo mentre entra in casa, l’appartamento
di fronte al mio. Quella ragazza mi fa sorridere, anche quando non fa niente di
buffo.
- Sembro uno scemo innamorato.
- È meglio che io rientri in casa, devo
assolutamente cambiarmi, prima di beccarmi una…
- “Eeeetciùùù!”
- … polmonite.
- Okay, eccomi qui.
- È uno sclero di ieri sera, mi è venuto in
mente dopo aver guardato ER e anche Mulan –adoro quel cartone!-.
- Il fatto è che ho il raffreddore e
probabilmente questo mi ha condizionata. Sì, il raffreddore a maggio è
meraviglioso.
- E sono emotivamente instabile da mercoledì,
quando, alla Giornata Dell’Arte del mio liceo, ho cantato Only Hope davanti a
tutti e ho anche sfilato sul ritmo di Teardrop dei Massive Attack, con la mia
mole balenifera.
- Anyway, ecco il mio lavoretto.
- Lasciatemi una recensioncina, se vi va.
- Ovviamente, purtroppo, non ho visto il
signor Pattinson in tale situazione, non so se sia successa e sì, è tutto frutto
della mia allucinata fantasia. Sempre purtroppo.
- Federica.