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Autore: Blackvirgo    02/05/2009    2 recensioni
Ci sono i ricordi e ci sono i fantasmi. A occhi chiusi si fa fatica a distinguere gli uni dagli altri. A occhi aperti anche.
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emeraude, Lantis, Zagato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Fantasmi
Genere: angst, malinconico
Rating: per tutti
Avvertimenti: One-shot
Personaggi: Lantis, Zagato/Emeraude
Claim: [Magic Knight Rayearth] - Emeraude, Zagato, Lantis

Tema: set 05. Pearl Grey
Tabella:
Colourful roulette
Introduzione: Ci sono i ricordi e ci sono i fantasmi. A occhi chiusi si fa fatica a distinguere gli uni dagli altri, a occhi aperti anche. Ma non sempre.


Sono fatti di nebbia, i fantasmi, non di fumo.

Non fanno odore, non si allontanano soffiando loro addosso, non cambiano forma muovendosi nell’aria.

Lantis è sicuro che siano fatti di nebbia, i fantasmi. Perché lui può vedere attraverso la loro sostanza incorporea, anche se è una visione distorta e ridotta. Lui può camminare attraverso loro come attraverso l’aria, sentendo un’oppressione nel petto, come se il cuore si fosse appesantito o i polmoni irrigiditi.

Sono grigi i fantasmi, senza colore, senza luce. Eppure sanno essere preziosi. E questo Lantis lo sa.

Perché ogni tanto, stanco della vita del castello, stanco di starsene chiuso fra le sue mura, stanco della gente che lo abita, prende il suo cavallo e si allontana, verso la nebbia.

È più facile richiamare fantasmi nella nebbia, anche se sembrano fatti della stessa sostanza e con essa si confondono.

Ma Lantis è sicuro di poterli evocare ogni volta. Ha la certezza che esistono, perché non riesce ad accettare un mondo senza suo fratello e senza la principessa e si accontenta anche solo del loro riflesso.

Sono cambiate molte cose su Sephiro da quando Zagato ed Emeraude se ne sono andati.

Ad esempio, è comparsa la nebbia.

Lantis non la comprende. L’ha vista altrove, durante i suoi viaggi, e, già allora, non l’aveva apprezzata: la considerava pericolosa, in grado di celare allo stesso modo amici e nemici. Opprimente, ecco com’era.

Eppure, su Sephiro, per quanto la trovasse strana, fuori luogo, fuori tempo… su Sephiro è diventata un rifugio. E Lantis la sfrutta quando vuole nascondersi da quei cambiamenti che lo turbano – cosa stanno combinando gli abitanti del pianeta? Cosa stanno facendo loro stessi che, in qualche modo, dovrebbero guidarli? – cerca la nebbia e si nasconde.

Si sente libero di ricordare nella nebbia – perché nessuno vuole parlare del passato? Perché tutti pensano che sia meglio dimenticare? – , si sente libero di parlare a quei fantasmi che pian piano prendono forma, di ascoltarli, di osservarli. Di essere triste e di pensare che, forse, il nuovo Sephiro non è tanto meglio di quello vecchio.

Tutti loro sono stati svuotati dalla guerra che è appena – settimane? Mesi? Anni? – passata e lui non riesce ancora a capire come abbiano fatto gli abitanti di Sephiro a riprendersi la loro vita, a ricostruire la propria casa, a ricominciare a pensare al futuro.

Lantis non ci è riuscito. “Prendi il tempo che ti serve,” gli ha detto Clef. Lui l’ha fatto, ma ancora non basta.

C’è una sensazione fastidiosa nel suo cuore: Sephiro sta cambiando, ma non sta diventando il mondo che aveva sperato. E non riesce a capire perché: ha bisogno di ordine, di comprendere. E per fare questo deve partire dall’inizio, dal momento in cui se n’era andato perché credeva di trovare una soluzione alternativa per Sephiro. Perché era partito sperando di salvarli, poi era scoppiata la guerra e lui sapeva. Nessuno gliel’aveva detto, ma lui sapeva che i loro sentimenti li avrebbero portati ad essere vittima dei loro doveri: Emeraude avrebbe posto Sephiro davanti a tutto, Zagato avrebbe salvato la principessa ad ogni costo. E Lantis non si sarebbe mai schierato: non avrebbe potuto – saputo – scegliere.

Perché amava Sephiro e amava Zagato e amava Emeraude. E li ama ancora.

Così cerca la nebbia ed evoca fantasmi… perché i fantasmi non cambiano.

Sul vecchio Sephiro i fantasmi non esistevano, ma qualcuno di un altro mondo gli ha raccontato che essi sono ciò che erano nel momento in cui sono morti, il riflesso di un’anima che è andata altrove, un grumo di sentimenti e di sensazioni che non è riuscita a staccarsi dal proprio mondo.

Parla alla nebbia Lantis, li chiama per nome e, a volte, li vede. Succede sempre quando ha gli occhi chiusi: Emeraude – la principessa bambina – con le mani intrecciate e lo sguardo dolce e  preoccupato, che annuisce davanti alle sue inquietudini, che mormora preghiere – Sephiro, non ti ho dimenticato! – e Zagato, silenzioso, con lo sguardo severo, a tratti annoiato, ma abbastanza spavaldo da trasmettere sicurezza.

Ma quel giorno Lantis non ha chiuso gli occhi: le sue domande sono aumentate e Sephiro è troppo diverso… troppo lontano da quello che aveva vissuto con Zagato ed Emeraude. Ha gli occhi aperti e velati di lacrime di quel giorno – perché non aveva mai pianto la loro morte? – e le parole, solitamente pacate, si sono rotte in un singhiozzo e si sono perse in pensieri incoerenti che non sono più né domande né risposte, solo sentimenti, solo verità.

Lo lasciano piangere, le due figure grigio perla che sono emerse dalla nebbia, lo guardano, si guardano e aspettano il momento in cui Lantis alzerà di nuovo gli occhi ora persi tra le sue stesse mani.

Perché, in quel momento, vedrà due figure che forse non riconoscerà immediatamente: un uomo e una donna, mano nella mano, dallo sguardo premuroso, ma distaccato. Uno sguardo che conferma quanto affetto provino per lui, ma che non dimentica quanto siano ormai lontani…

E quando Lantis alza gli occhi e li vede, si sentono finalmente liberi di percorrere il loro cammino, lasciando dietro di sé la nebbia, Sephiro e un guerriero dagli occhi umidi.

***

Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che stanno le fanfiction con cui sto impestando il fandom...
In particolar modo a Juuhachi Go che segue questi deliri dalla prima fanfiction che ho postato su quella meraviglia che è MKR condividendo appieno il mio amore per questi tre, Gweiddi at Ecate che ormai mi ha seguito in ogni fandom in cui ho scritto deliziandomi con recensioni schiette e bellissime, Crimsontriforce perché ci siamo spesso trovate a partecipare agli stessi contest e ha sempre commentato ogni storia (ti ammiro per questo, mia cara! Io ho ricambiato solo raramente perché veramente non conosco nulla dei tuoi fandom... sorry!) e Harriet che prima non conoscevo, ma della quale ho visto all'attivo numerose storie che leggerò con calma!
Grazie di cuore!
   
 
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