Lei lo guardava e sentiva qualcosa dentro sé che si muoveva lievemente, provocandole una sensazione di cui, oramai, non poteva più fare a meno.
Se fosse il suo cuore a parlare o qualcosa di più istintivo, Blair Waldorf non lo sapeva, ma non aveva importanza.
Lo guardava e desiderava ardentemente poterlo stringere a sé, lambire la sua pelle, scompigliargli i capelli e mordergli il lobo di un orecchio.
Io non ti amo.
Continuava a ripetersi queste parole, torturandosi mentalmente, mentre con lo sguardo osservava il corpo di lui tremare piano sopra il suo, e lei non poteva far altro che stare a guardare mentre cedeva all'istinto. Incondizionatamente si abbandonava a quelle piacevoli sensazioni, senza alcun timore, senza alcun pensiero.
Le braccia del ragazzo, esili ma al contempo vigorose, scivolavano sulla sua pelle liscia e delicata, e ogni fibra del suo corpo al solo contatto si distendeva, rilassata.
Io non ti amo.
Blair cercava di convincersene, ma ogni tentativo era completamente inutile. Non poteva resistergli: stargli lontano le procurava un dolore troppo forte.
Quando piangeva o era semplicemente giù di morale, desiderava ardentemente che lui la cercasse, che ascoltasse i suoi silenzi, le sue lacrime, che avevano veramente tanto da raccontare.
Ma questo ovviamente non accadeva mai.
Io non ti amo.
Per un attimo se ne era quasi convinta. Lui l’aveva abbandonata a se stessa, senza preoccuparsi dei suoi sentimenti.
Blair temeva che potesse rifarlo, che la facesse soffrire ancora e ancora, fino a consumare tutte le sue energie.
La paura dello sconforto, del gelo e della solitudine, era riuscita a ergere una barriera che, ne era sicura, nulla e nessuno avrebbe potuto abbattere.
Perché lei era Blair Waldorf, la Regina.
Io non ti amo.
Qualsiasi tentativo di non pensare a lui fallì nel momento stesso in cui lo vide.
I suoi muscoli iniziarono a contrarsi involontariamente, il suo cuore a battere più forte. E ricadde inevitabilmente in quel maledetto circolo perpetuo che è la passione giovanile, la voglia di amare e di essere amati.
Ma, oramai, a lei non importava più nulla. Si lasciò sopraffare dall’istinto, si abbandonò completamente al moto lento del suo corpo sopra di lei, trasformandosi nell’eco distorto di un sentimento utopico.
E proprio quando aveva deciso di concedere anima e corpo a quel ragazzo così misterioso, così maledettamente bravo ad evadere le sue difese, lui si allontanò bruscamente e, voltandosi verso di lei, le chiese quello che Blair avrebbe voluto leggesse nei suoi occhi.
«Dimmi quelle tre parole, Waldorf»
Io ti odio, Chuck Bass.

****

N/A

Daaaaaaah, non ricordo neanche da quanto tempo oramai non pubblicavo qualcosa.
Diciamo che sto scrivendo molto, ma alla fine non mi soddisfa mai nulla. E cestino. E dimentico.
Questa è diversa, mi è praticamente uscita spontanea – ammetto di essere stato aiutato dalla PROFONDA passione che nutro nei confronti di questa coppia *__*.
E’ accettabile, ecco. <3
Ringrazio vivamente la mia cara amica Valli aka Weasleygirl che mi ha betato la fanfiction e sollevato il morale. *__*
Senza di lei, dubito che questa storia avrebbe visto la luce (ora sapete chi linciare XD).

Allur, come rating ho messo "arancione" perché, seppur in modo velato, ci sono dei lievi riferimenti sessuali. XD
Ok, ho finito di tediarvi. Questa è la mia prima fanfiction su Gossip Girl, ma spero di scriverne altre.
Dah. *_*

Sempre amabilmente vostro,
Lupetto.