Mentre vado via
Se solo potessi restare con
te…
Il mio treno è partito, sei scomparso
dalla mia vista
Ora dovrò aspettare finché tutto sarà
finito
Tutto ciò che
sono:
un bambino con delle
promesse
Tutto ciò che ho
sono miglia piene di
promesse
di casa
(Enya)
Quando cambierai
idea?
Quando ti vorrai bene, come te ne voglio
io?
Perché le cose muteranno in
fretta…
(Tori
Amos)
In un attimo la mia prospettiva è
cambiata. Vedo il mondo dall’alto…Mi fa venire le vertigini. Anche i miei passi
sono più lunghi, e se cammino lentamente, mi sposto sempre più di quanto facevo
prima, con un solo passo.
Mi sento ancora molto debole, e ogni volta
che lo sguardo cade su una parte del mio corpo, mi sento
confuso.
La folla per le strade cammina in fretta,
segue la sua via, e io mi sento piccolo, quasi in pericolo. Mi sembra di non
sapere più come si cammina. Avanzo piano, mi fermo, mi guardo attorno con
apprensione.
Attraverso la strada col cuore che batte
forte. E’ che ho sempre paura di non saper manovrare questo corpo nuovo, e così
corro goffamente dall’altra parte della strada, e mi fermo, ansimante come se
avessi compiuto chissà quale grande sforzo.
Davanti a me, la stazione. Parto. Non
posso restare. Devo riposarmi e prendere confidenza con le mie grandi novità.
Devo sparire in fretta da qui. Per chi lascia quel legame fatale, non c’è altra
via che la fuga.
Il corpo che avevo prima, quell’odioso
involucro che non voleva più crescere e mi imprigionava, io l’avevo sporcato a
lungo, togliendo vite. Il mio lavoro. Il mio pagamento, in cambio di un corpo
nuovo, ad una congrega di pazzi e menti oscure.
Eppure…Nel momento in cui, all’improvviso,
decisi di fare quel gesto senza alcuna logica, ebbi l’impressione di aver, in
qualche modo, riscattato il mio corpo.
Mi misi in mezzo a quella spada e a lui, e
allora mi sembrò di essere…pulito, libero di nuovo.
Sciocchi sogni,
vaneggiamenti.
E ora?
Ora ho l’aspetto di un uomo detestabile,
viscido, oscuro e malato, come tutto e tutti, in quel mondo dove mi sono
trascinato troppo a lungo, e dove ho lasciato una cosa
preziosa.
Cosa potrei fare, per liberarmi dalla sua
ombra?
Io…Io lo so. Per dare una nuova veste, un
nuovo candore a questo aspetto, avrei dovuto restare lì. Per difendere quella
cosa preziosa che ho lasciato ad affondare nelle acque nere di un universo di
distruzione.
Io ho guardato spesso nell’abisso
dell’uomo, ho seguito i miei istinti più oscuri…Ma nemmeno io resistevo, là. Se
rimanevo, era per quella persona.
Non ho mai pensato che avrei potuto
provare dei sentimenti positivi ancora una volta, eppure sono sicuro, quando
guardo dentro me, di avere dell’affetto vero, per lui. Stupisce anche me.
Ecco, per dare una nuova vita a questo
corpo odioso, sarei dovuto restare accanto a lui, e cercare ancora di portarlo
via da lì…
Se solo le mie parole fossero state più
forti, se le avesse udite davvero!
Se solo quella voce detestabile che
riempie tutto il suo mondo non fosse, sempre, sempre più forte di
tutto!
Mi faccio lentamente strada tra la gente.
Il treno sta arrivando. In fondo, inizio la mia vita nuova con un tradimento,
perché lo lascio solo.
Non ho molta fiducia nel futuro. Mi dico
che lo rivedrò, che tutto andrà bene…
Cosa…
Lui? Qui? Per me?
Ci siamo urtati, e lui solleva verso di me
i suoi occhi.
Ti prego, vieni con me…O magari scegli un’altra meta, ma vai! C’è qualcuno con te, uno dei sottoposti di tuo padre? Non importa, ti difendo io…Ti prego, io non posso restare ma…Ma neanche tu! Ti prego…
No, non riesco a dire
niente.
Gli rendo solo uno sguardo
triste…
Un pensiero si fa strada nella mia mente:
adesso lo trascino con me…E’ un ragazzo, in fondo, io sono un adulto ora,
posso costringerlo a seguirmi. Se poi vuole restare da solo, va bene, lo lascerò
libero, ma non posso permettere che torni là!
No.
Anzi, lo lascio più in fretta possibile.
Ora non posso fare nulla. Ma un giorno…
Un giorno io lo salverò. Lui ha salvato
me, e io lo ricambierò.
A costo di rischiare la mia vita, lo
salverò.
Me lo prometto ancora, e ancora lo ripeto
dentro di me.
Dottor Jezebel, creatura eterea
imprigionata in quel mondo di morte…
Se può, fugga da là!
Fugga via dal suo passato: se continuerà a
ricordare non ci sarà mai nemmeno l’ombra di felicità, per
lei!
Fugga da quell’uomo che continuerà sempre
e solo a ferirla, senza darle mai l’affetto che lei desidererebbe. Lui ha
rinunciato alla sua anima molto tempo fa, non sa come si fa ad amare, e tutto
ciò che vede è la distruzione insensata di ogni cosa.
Si allontani per sempre dall’odio che
nutre per suo fratello. Non è che un’altra vittima di una follia che è
cominciata prima di voi, molto prima di voi, e voi vi siete trovati là dentro
per caso, e siete innocenti.
Anche se vogliono farvi credere il
contrario.
Anche se vi hanno dato il nome di due
colpevoli!
Voi che colpe avete?
Voi non avete colpe.
Non avete niente.
Solo il desiderio di essere
amati…
La prego, fugga per sempre da
là!
E se…se un giorno dovesse decidere che non
odia più gli esseri umani, se un giorno dovesse trovare un piccolo spazio in sé,
che vorrà destinare a delle persone…
Ecco, io vorrei essere tra quelle
persone.
Se potesse iniziare ad amarsi un po’…Se
smettesse di vivere attraverso gli incubi…
Lui non lo sa, ma mentre il treno fugge,
io lo guardo, lo guardo sparire, ogni istante la sua figura si fa più piccola e
poi è fuori dalla mia visuale, e io sono lontano, lontano, ed è passata sola una
manciata di secondi, ma per me è stata un’eternità, un’eternità in cui pentirmi
di non averlo potuto portare via da lì.
Se riuscisse a volare
via…
FINE
Uff…mettersi nei panni di Casian fa uno
strano effetto… O___o
Me ama molto quel personaggio! Ho amato il
vol. 7, dove salva la vita a Jezebel e dove c’è la struggente scena della
stazione! …a dire il vero – mi sento un po’ in colpa – quando ho visto Casian
morente tra le braccia di Jezebel che gli dice “lei è così giovane” m’è pure
venuto da ridere…ma mi sono ripresa subito, giuro! Casian mi piace, è uno dei
miei preferiti! Avete visto che sguardo triste, quando incontra per l’ultima
volta Jezebel? Ecco, questa oneshot è scaturita dal suo sguardo…Come si fa a
disegnare uno sguardo del genere?
E come si fa a scrivere una canzone
malinconica come Pretty
Good Year? Non lo so, chiedetelo a Tori Amos. In ogni caso, è ciò che ho
ascoltato durante la scrittura di questo “flusso di
pensieri”.
Sto preparando una denuncia per la signora
Yuki, per danni morali causa troppe tragedie sconvolgenti in God Child…Chi
firma?
Tra l’altro in questi giorni dovrebbe
uscire l’ultimo numero…Brr…(Io dovrò aspettare metà aprile, per recuperarlo,
purtroppo! Dannata la distanza tra la mia fumetteria di fiducia e la mia
università!).
Notarella: pare che la Planet Manga
abbia sbagliato in pieno la traduzione di alcuni nomi… E siccome voi siete tutti
fans acculturati, lo sapevate già, vero? Io non conosco il giapponese e non mi
pronuncio, quindi uso i nomi dell’ed. italiana. Tranne che per il dottore, per
cui ho usato il suo “vero” nome, “Jezebel”. Perché… O__O Insomma, mi rifiuto di
chiamarlo “Isabel”!
Questa oneshot è dedicata a una persona molto in gamba, perché spero che al più presto torni a infestare il web. Cara dedicataria, ti do un compito per casa: cerca il testo di “Evacuee”, la canzone di Enya da cui ho tratto la prima frase che introduce il testo. C’è un verso che dovrebbe piacerti!^^
Cari miei, buon tutto a tutti. State bene, siate sereni e guardate le cose con fiducia, ok? Vi abbraccio tutti!
Vostra Harriet
arashi_yume@yahoo.it