Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: _MartyK_    15/09/2016    2 recensioni
Min Yoongi è stanco della sua vita monotona e frenetica e una notte, assieme a tutti i Bangtan Boys, fugge dal dormitorio scorrazzando per le vie di Seoul, imbrattando muri con la vernice e procurando danni ad alcune auto parcheggiate. Per scampare al carcere, è costretto a fare un mese di 'volontariato'.
Isabel lavora come cuoca in un ristorante molto vicino al fallimento. Come si incroceranno le loro vite?
Dal capitolo 1:
- Sei in arresto per atti di vandalismo- lo prese per il polso e lo sbattè contro l'auto della polizia, allacciandogli le manette.
- Che?!- Jungkook era così sbalordito che non si trattenne dall'esclamare qualcosa di insensato, come era solito fare.
- Ma noi siamo Idol! Non possiamo permetterci di fare carcere!- a lui si unì Hoseok, il labbro inferiore che tremolava.
[...]
- Min Yoongi, ho un messaggino per te!-
Il ragazzo era tranquillo, con le braccia conserte e un sorriso strafottente a dipingere la sua sfacciataggine. Sicuramente si sarebbe complimentato con lui per aver infondato fiducia nei cuori dei poliziotti... in qualche modo.
- Lavorerai come garzone in un ristorante per un mese intero-
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oggi pomeriggio parto.

Le uniche parole che balenarono nella mente di Isabel. Le uniche parole che l'assillarono e la resero più nervosa di quanto non fosse già per natura.
Spalancò la bocca e guardò Yoongi come se le avesse appena detto che andava in guerra.
E in un certo senso, era come se ci andasse.

- Tranquilla, troveremo il modo di vederci- le sussurrò lui all'orecchio, sorridendo sulla sua pelle. Le baciò il collo con fare sensuale, per poi continuare a parlare.

- E appena posso mi fionderò qui e non ti lascerò neanche un minuto- ridacchiò e scese sulla sua spalla. Isabel lo bloccò prima che potesse andare oltre.

- Yoongi, il tuo manager ti ha vietato di frequentarmi e parli di appuntamenti?- fece scettica. Il ragazzo storse la bocca in una smorfia e annuì.

- Non pensarci-
E forse aveva ragione.
Già, non doveva pensarci, doveva solo godersi quell'ultima mattinata che aveva a disposizione.

- Allora sai che facciamo?- sorrise lei. La testa azzurra aggrottò le sopracciglia, come a dire: 'sono tutto orecchi'.

- Facciamo tutto quello che non potremo fare da domani- rise e si alzò dal letto.
Si fecero la doccia insieme, giocherellando col sapone e spruzzandosi a vicenda getti d'acqua.
Certo, la tentazione di rifare ciò che avevano combinato la notte era forte, ma si trattennero. Non potevano passare un'intera mattina a comportarsi come i conigli. Nonostante tutto, Isabel considerava Yoongi una persona come tutte le altre.
Nonostante fosse una star, nonostante avesse sempre i riflettori puntati in faccia, nonostante venisse stalkerato a tutte le ore del giorno e della notte.
Perchè nonostante tutto era pur sempre Min Yoongi. Il suo Min Yoongi.




- Te la cavi bene in cucina- biascicò il ragazzo, addentando una fetta biscottata alla marmellata. Isabel scosse la testa affranta.

- E' solo pane tostato con marmellata, chiunque sarebbe in grado di prepararselo- borbottò.

- Beh, io no- ammise l'altro. Isabel ridacchiò beffarda.

- Sei viziato-

- Tu no?-
La mora assottigliò gli occhi, lanciandogli una finta occhiata truce.

- Ingozzati e non parlare almeno fino a mezzogiorno- si alzò da tavola e andò in frigo a prendersi un bicchiere di succo all'ananas.
Erano le undici e loro si ritrovavano lì, a far colazione come fossero quattro ore indietro.
Si pizzicarono ancora per un po', più o meno fino a quando non finirono di divorare tutto ciò che di dolce era presente in casa.
Isabel non aveva voglia di uscire, aveva già fatto la spesa e la casa era pulita. Odiava non avere nulla da fare.
A malincuore si sedette sul divano e fece per accendere la Tv, ma Yoongi glielo impedì.

- Basta col televisore, la mia faccia compare pure troppo- disse e soffocò una risata.

- E che vuoi fare, genio?-
La testa azzurra mise l'indice sul mento, con fare pensieroso. Roteò gli occhi al cielo in cerca di ispirazione.

- E se ascoltassimo musica?- propose.

- Non vorrai farmi ascoltare le tue canzoni?- chiese perplessa lei. Yoongi scosse la testa.

- Per quello ti basta andare su internet o chiedere a qualsiasi essere umano sulla faccia della terra- ridacchiò sarcastico.

- Perchè non mi fai ascoltare la tua di musica?-
Isabel alzò un sopracciglio, seriamente perplessa. Insomma, non è che ascoltasse tanta musica.
La maggior parte delle canzoni erano quelle che passavano in televisione, su MTV, al ristorante.
E si trattava sempre di quelle fottute boyband e di quei fottutissimi connazionali. Quasi quasi si scordava persino cos'era l'inglese.
Scrollò le spalle e si avvicinò al mobile sottostante al televisore, aprendo un cassetto e tirandovi fuori un mp3 con le cuffie.
Tornò a sedersi e passò una di esse al ragazzo, scorrendo la playlist e scegliendo una canzone a caso.

Yoongi mosse la testa a tempo della chitarra, poi guardò la sua ragazza e abbozzò un sorriso.
Una voce irruppe quell'armonia. Ed era calda e rauca.

- Ascolti questo tizio? Io sono geloso, in confronto a lui la mia voce pare quella di una femminuccia- borbottò incrociando le braccia al petto.
Isabel tentò di non ridere, fallendo miseramente. Gli rivolse un'occhiata gonfiando le guance.

- Non è una gara di testosterone. Goditi la canzone e basta- bofonchiò nascondendo un sorriso.
Pian piano anche il basso e la batteria si fecero sentire, arrivando fino al ritornello.

- I go wherever you will go- canticchiò la mora, chiudendo gli occhi e perdendosi tra le note della canzone.
Non esisteva più niente, il divano, il salotto, niente. C'erano solo lei, Yoongi e il sottofondo.
Non ricordava molto bene la canzone, non l'ascoltava da tanto tempo e purtroppo non ne aveva mai avuto per ascoltarla.
Quella frase era l'unica che le era rimasta impressa davvero.
L'unica che (se l'era ripromesso) avrebbe dedicato alla persona che più amava.
Yoongi si fece più vicino a lei, quasi senza accorgersene. Era tutto così automatico.
La sua mano lentamente si spostò dal divano verso quella di lei, esitando ad ogni movimento e facendolo risultare brusco e improvviso.
O forse era solo una sua impressione.
Sfiorò il suo polso, accarezzandoglielo con l'indice e il medio e scese giù, verso il palmo della mano. A quel contatto Isabel si lasciò scappare un sorriso ingenuo, era così delicato che le veniva la pelle d'oca. E poi le faceva il solletico, uno strano e piacevole solletico.
Avrebbe voluto che quel momento non finisse mai, che restassero così per sempre.
Incrociarono le dita e stettero fermi così, ad unirli c'erano le mani e una canzone. La loro canzone.





Verso le cinque del pomeriggio Yoongi dovette prepararsi e fare la valigia, sarebbero venuti a prenderlo a momenti. Isabel lo aiutò e gli sistemò affettuosamente i capelli, implorandogli di non cambiare colore. Adorava l'azzurro tendente al colore del mare.
Suonarono al citofono e capirono che era giunta l'ora dei saluti. Il ragazzo indossò la mascherina e un cappellino da baseball che gli copriva la visuale, Isabel si offrì di accompagnarlo fino al portone.
Scesero in tremendo silenzio le scale, mancava solo un gradino quando la mora si bloccò. Yoongi le rivolse uno sguardo curioso.

- Che c'è?- domandò. Isabel deglutì e serrò le palpebre, puntando gli occhi sui suoi piedi.

- Devo dirti una cosa importante- biascicò con un filo di voce.
Yoongi era impaziente. Così impaziente che sparò la prima cazzata che gli venne in mente.

- Sei incinta?-
La ragazza fece una smorfia e gli tirò una pacca alla spalla, calandogli la mascherina in un gesto secco.

- Ti amo, idiota- lo prese per il colletto della maglia extra large e lo tirò a sè in un casto e romantico bacio d'addio.
Beh, non proprio d'addio, ma di arrivederci.
Si allontanarono dopo pochi istanti, il ragazzo uscì dall'appartamento e si infilò nel taxi.
L'ultima cosa che vide fu la sua mano poggiata sul vetro del finestrino e il suo sguardo pungente che sembrava non volesse abbandonarla. L'auto si fece sempre più piccola, sfrecciava a grande velocità.
Si strinse nel maglione e rientrò in casa. Avrebbe ascoltato più spesso Wherever you will go.







* * *








Erano passati alcuni giorni da quando Yoongi non circolava più in casa sua. Isabel cercava di tenersi impegnata il più possibile col ristorante, facendo pure gli straordinari. Non lo faceva per soldi, era solo che si sentiva vuota. Vuota dentro, vuota fuori.
Non sorrideva più come prima ed era più fredda e distaccata. Yoo Jin rischiava di perdere le staffe ogni volta, Myung Jae invece era solamente cambiata.
Quasi quasi le mancava il suo vecchio comportamento, la smorfiosa e strafottente Myung Jae. Ora obbediva e se sbagliava chiedeva umilmente scusa.
Certo, si incazzava, ma succedeva più che altro quando era nel suo periodo.
La situazione andò avanti fino a quando, una sera, Myung Jae non si presentò a casa sua. Isabel andò ad aprire scocciata.
Sull'uscio della porta era presente una nana dai capelli viola.

- Cos'è, hai cambiato di nuovo colore?- chiese con finto interesse. La ragazza sorrise e annuì.
Entrò senza che nessuno le dicesse niente. Si guardò intorno, a 360 gradi, per poi posare gli occhi su Isabel.

- Non puoi fare così, o ti riprendi, oppure facciamo l'unica cosa possibile- esordì.

- E cioè?-
Myung Jae non se lo fece ripetere due volte.
Dalla sua enorme borsa (assomigliava a quelle che si vendono per andare al mare) tirò fuori il computer e si mise comoda sul divano.
Venne affiancata dalla padrona di casa.

- Ecco a te i BTS!- esclamò e cercò una loro intervista su youtube. La mora incrociò le braccia al petto, poggiandosi allo schienale.

- Se non puoi amarli per ciò che sono davvero, impara ad amarli da ammiratrice-

- Non credo funzionerà, conosco Yoongi-
La testa viola scosse la testa.

- Menomale che conosci solo lui, guarda gli altri-



Un paio di interviste, balletti imbarazzanti al Weekly Idol, MV che duravano in media cinque minuti, milioni e milioni di visualizzazioni, blog su di loro, annunci delle date dei tour. Lavoro, solo il loro lavoro. Non riusciva ad intravedere altro.
Ad esempio un qualcosa che rivelasse di più sui loro caratteri e non quelle facciate, perchè era palese che fossero tali.
Ascoltò Run, vide i live, si sorbì i funny moments e la sua amica (ormai lo erano) tutta pimpante e sorridente; vide Jimin levarsi la canottiera un paio di volte, Jungkook fare l'aegyo, Taehyung sparare frasi che non c'entravano nulla con la normalità, Namjoon e la sua aria da leader responsabile e con la testa sulle spalle, Jin comportarsi da mamma chioccia, Hoseok fare smorfie buffe e Yoongi interpretare la parte di quello perennemente annoiato e indifferente.
Tutto questo non aveva niente a che fare con la realtà, lo sapeva. E lo credette per un po'.
Poi incominciò a sorridere anche lei, a guardarli sotto un'altra luce. Una luce fioca, che sta per spegnersi completamente.
Perchè loro erano lontani anni luce da lei, lui era lontano.
Sempre in viaggio, su un aereo.
E lei non poteva far altro che guardarlo da terra e fare ciao con la mano.



***
annyeong! e beh, questo è l'ultimo capitolo.... SCHERZAVOOOO! Prometto che il prossimo sarà più allegro (consideratelo uno spoiler ;) )
piccolo sclero dell'autrice: i Tokio Hotel (sì, li adoro XD) faranno un concerto a Roma e io ci andrò, OMMIODDIOCREPOMUOIOSOFFOCO. Dopo due fottuti anni che li seguo *piange e urla di gioia come una scema*
dicevo, ehm, la canzone ve la consiglio, si intitola Wherever yu will go ed è dei The Calling (molto probabilmente la conoscete già, ma dettagli) addioooo! Baciii _MartyK_ <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: _MartyK_