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Autore: Maddypoison    15/09/2016    1 recensioni
-Astrid-le diede una leggera spinta,ma niente lei continuò a disegnare-Astrid cazzo-ringhiò,spostò la sedia e la ragazza continuò a disegnare,ma questa volta sulle sue gambe,graffiandole e ferendole,l`uomo le tolse la penna dalle mani e prese la figlia in braccio,la portò in bagno,la mise nella vasca da bagno ed aprì l`acqua fredda.
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-Madonna che puzza forse ci sarà un topo morto-spalanco gli occhi e prendo coraggio,rientro nella stanza cercando di respirare il meno possibile,accendo la luce e vede un orrenda carta da parati,mia madre mi segue e le nostre facce hanno entrambe un espressione schifata,ma non parliamo,vedo unn pezzetto di carta staccarsi e vado subito a strappare la restante,spalanco gli occhi
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La colazione imbandiva la tavola,mia madre era troppo contenta per i miei gusti,io invece ero tutta dolorante dato che avevo deciso di dormire in macchina
-Buongiorno-urla sorridendomi e dandomi una tazza contenente latte e caffé,mugugno qualcosa di incomprensibile e mi fiondo su uno dei cornetti che si trova al centro del tavolo-Allora ho chiamato un agenzia di pulizie e dei muratori per farti sistemare la stanza-la guardo e sorrido-Adesso preparati per andare a scuola entrerai alla seconda ora- dice,la guardo in cagnesco.
-Avevi detto che oggi potevo rimanere a casa-ringhio
-Ho cambiato idea quindi alza il culetto e vai a cambiarti-la fulmino con lo sguardo ma lei sembra non farci caso perché continua a fare le sue cose con tranquillità,mi alzo e prendo dei vestiti dal mio scatolone e corro al piano di sopra sbattendo i piedi,passo davanti la mia stanza e vedo la porta spalancata
Ma ieri l`avevamo chiusa,penso avvicinandomi.
Guardo al suo interno e con la luce del giorno vedo chiaramente che non solo quello sul muro é sangue,ma é anche un disegno,macabro e meraviglioso allo stesso momento,ignoro l`odore ripugnante ed entro,sento la porta battere e mi volto di scatto per vedere se dietro di me ci fosse qualcuno ma sono sola,mi avvicino al muro come in trans e inizio a strappare la carta da parati,sono come attratta da quello che é disegnato,non riesco a fermarmi,neanche quando sento mia madre chiamarmi,la sento fare le scale,ma la cosa non mi interessa,continuo a grattare contro il muro nei punti in cui la carta da parati non viene via,mi sto facendo sanguinare le dita e probabilmente mi sto consumando i polpastrelli ma non mi interessa,sento la porta aprirsi
-RAVEN-urla mia madre abbracciandomi da dietro e portandomi via di forza-Cosa diavolo ti é preso?-urla ad un centimetro dalla mia faccia
-Di cosa stai parlando?-dico raccogliendo i miei vestiti
-Raven eri nella tua stanza e sembravi matta-sorrido ed alzo un sopracciglio
-Impossibile non entrerei mai in quella discarica-le do una leggera spinta ed entro in bagno,poggio i vestiti su un mobile e mi guardo le mani-Cazzo-ringhio mettendole subito sotto l`acqua,mi spoglio e mi infilo nella doccia,mi guardo allo specchio e mi sistemo i lunghi capelli color cioccolato,mi vesto e scendo al piano di sotto-Mamma abbiamo dei certotti?-dico infilando la testa dento uno degli scatoloni
-Tieni-dice dandomi ciò che gli avevo chiesto.
Qualcosa deve avergli rovinato la giornata,penso sistemandomi i certotti sulle dita
-Ciao mamma ci vediamo oggi pomeriggio-dico per poi uscire,il tragitto da casa mia a scuola é breve e noioso come non mai,non ci sono auto che fanno rumore o persone che urlano,solamente il silenzio.
Entro nel cortile e vedo molti anzi moltissimi ragazzi,eppure la cittadina é piccola come possono esserci tutti questi adolescenti?
Mi incammino verso l`ingresso vedo un gruppo di ragazze che etichetto
subito come le Cheerleader parlano dei ragazzi della squadra la cosa non mi sorprende davanti a me vedo il ragazzo che il giorno prima curiosava nella mia auto.
-Ehy-mi guarda e sorride mostrando dei denti perfetti,sembra diverso ma non gli do molto peso-Ieri non ci siamo presentati-dico avvicinandomi
-Ti chiami Raven-dice soddisfatto,roteo gli occhi
-Oddio un altro imbecille-dico passandogli accanto-Ciao tizio strano-dico alzando il braccio in segno di saluto,sento che con gli occhi continua a seguirmi,ma non mi interessa non sono una persona molto paziente soprattutto con chi fa finta di essere qualcun`altro.
Entro in classe e mi fiondo all`ultimo banco,appena mi siedo dalla mia bocca esce una sospiro di sollievo,vedo piano piano la classe riempirsi,nessuno si siede accanto a me e non capisco il perché.
-Quello é il mio posto-dice un energumeno altro due metri e largo quattro,sorrido e sposto la sedia accanto alla mia per poi picchiettarci sopra,grugnisce qualcosa ma si mette a sedere senza troppe storie
-Sono Raven-dico porgendogli la mano,la stringe e in quel momento qualcosa mi fa sudare freddo
"-Mamma mamma alzati é ora di cena- un bambino di si e no sei o sette anni inizia a muovere la madre,un colpo,due  colpi,tre colpi al quarto colpo la mano della madre cade dal divano -Mamma tutto bene?-vedo un uomo entrare nella stanza,sposta il bambino dandogli un sonoro schiaffo sul viso che diventa subito rosso"
-Ehy tutto bene?-mi chiede il ragazzo accanto a me,mi ha lasciato la mano,faccio segno di si-Mi chiamo Mark-sorrido sperando di apparire il più sincera possibile,lui ricambia il sorriso quindi deve avermi creduto.
Cosa diavolo é successo?
Perché ho visto quelle cose? 
La testa mi pulsa e mi martella come non mai,così decido di prenderla tra le mani e chiudere gli occhi,sento delle voci e vedo delle scene che mi fanno venire il ribrezzo,sangue ovunque,poi tutto rallenta,le voci si affievoliscono fino a diventare un brusio,una ragazza mi somiglia molto capelli color ciccolato guarda un muro,anzi no sta disegnano sopra un muro,si volta di scatto e i suoi occhi sono puntati nei miei,dice delle parole che non capisco.
Apro gli occhi e scatto all`indietro facendo cadere la sedia,il mio compagno di banco mi guarda preoccupato,sorrido al professore e sistemo la sedia per poi tornare a sedere.
Mi guardo intorno,la classe é troppo piccola per contenere venti ragazzi,infatti non ho neanche lo spazio per allungare le gambe sotto il tavolo che sbatto contro la persona che ho davanti,subito si volta e riconosco il ragazzo curioso del giorno prima,mi guarda per un secondo e poi torna a guardare la lavagna,la stanza é verde con delle finestre hai lati che permettono alla luce di entrare e disturbare i ragazzi che vogliono fare un riposino invece di ascoltare,nella parete alla mia destra ci sono attaccati cartelloni contro il bullismo,come se servissero a qualcosa non faccio in tempo a pensare a queste parole che il ragazzo accanto a me viene tartassato di palline di carta,ma lui sembra non farci caso,é un bel ragazzo anche se molto robusto,ha i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, é molto trasandato e si vede nel modo di vestire,guardo sul suo quaderno e vedo che anche la sua scrittura é molto disordinata,molto probabilmente tiene tutto dentro.
Finalmente la campanella suona e tutti ci alziamo facendo un rumore molto simile a quello delle unghie di Freddy Krugher contro il metallo,prendo il mio zaino e mi dirigo verso l`uscita,voglio prendere aria 
-Raven-mi volto e vedo il ragazzo di poco prima venire verso di me-Mi chiamo Jogard ma puoi chiamarmi Jo-dice sorridendomi e mostrando nuovamente i denti perfetti,mi mordo il labbro inferiore e mi perdo ad osservarlo per qualche secondo,ha gli occhi color nocciola  e i capelli neri come la notte,ha un fisico bene definito e si vede dalla maglietta che non lascia nulla all`immaginazione,torno a guardargli il viso e noto una piccola cicatrice sotto l`occhio destro,probabilmente se l`é fatta facendo a botte con qualcuno,mi tende la mano e io la stringo senza pensarci troppo,per mia fortuna nessun flash colora la mia mente già stanca,la sua mano é fredda sembra quasi finta-E`una protesi-dice come se mi avesse letto nel pensiero,arrossisco in modo evidente
-Forte-dico guardandolo,mi sorride
-Per ieri scusa se sono stato strano é che quella casa non ha un bel passato-dice puntando i suoi occhi nocciola nei miei occhi blu
-Tutti abbiamo un passato non molto bello-dico-Non é la casa ha farti un effetto strano ma sicuramente quello che é successo al interno-dico per poi sbadigliare
-Già hai ragione-dice quasi più a se stesso che a me-Vieni a mensa?-mi chiede speranzoso
-In realtà volevo prendere una boccata d`aria prima di mangiare-sussurro
-Ehy Jo-vedo Mark fargli cenno con la mano-Andiamo a mangiare-dice venendo verso di noi,mi guarda-Vieni con noi?-mi chiede guardandomi negli occhi e sorridendo,sbuffo e faccio cenno di si,non ho voglia di sembrare scorbutica il primo giorno di scuola.
La mensa é enorme,rimango quasi meravigliata dalla distesa di tavoli davanti hai miei occhi,le pareti sono di un azzurro tenue,tutto il resto é bianco,i ragazzi sono l`unica cosa che colora la stanza,una ragazza intenta a flirtare mi viene addosso per un lasso di tempo brevissimo ma che sembra durare un eternità
"-Vieni qui-un uomo sulla cinquantina l`afferra per i capelli e la butta a terra per poi strappale gli indumenti"
-Raven-mi volto verso Jogard mi guarda preoccupato,sorrido-Stai bene?-
-Certo ed ora muoviti che ho fame-dico sprizzando finta gioia da tutti i pori,mentre andiamo al tavolo cerco di non toccare nessuno,non voglio altre sorprese,mi siedo ed inizio a mangiare la poltiglia nel mio piatto,
guardo Jogard muove la protesi come se fosse parte di se e la cosa mi fa sorridere e mi fa tornare alla mente un anime che guardavo da piccola L`Alchimista,mi guarda e ricambia il sorriso.
-Raven sai che nella casa in cui vivi sono successe delle cose terribili?-mi chiede Mark mettendosi in bocca una quantità di cibo ben superiore a quella consentita,faccio cenno di no-Quella casa é stregata-dice sputtacchiando ovunque
-Ok grazie-dico non del tutto convinta.
Le lezioni finalemnte erano terminate e io potevo tornare a casa e sistemare le mie cose,arrivo a casa ad una velocità assurda
-Ciao-dico spalancando la porta ed entrando,lancio lo zaino e corro al piano di sopra,le scale sono in legno quindi sotto il mio peso scricchiolano un pò,le pareti sono completamente bianche e impersonali,mi fermo ad osservare la porta della mia stanza e mi mordo il labbro inferiore,la porta é in legno massicio ed é scura sembra un pugno nell`occhio con il resto della casa che é completamnente candida,entro senza rifletterci troppo e l`odore di morto mi arriva addosso 
-Non doveva venire la ditta di pulizie?-ringhio,mi guardo intorno,davanti a me c`é una finestra che illumina la stanza,ma non abbastanza quindi mi costrige ad accendere la luce,nell`angolo sinistro c`é un enorme armadio dello stesso colore della porta, a destra c`é un letto a una piazza e mezzo ancora disfatto,accanto all`letto c`é una scrivania completamente rovinata,il pavimento é in legno e in alcuni punti scricchiola e il muro é ancora ricoperta dalla carta da parati,anche se ora si riesce a vedere gran parte del disegno,sembrano degli occhi,ma non sono umani.
Scendo al piano di sotto e trovo mia madre seduta in cucina
-Com`é andata la scuola?-mi chiede sorridendo
-Tutto bene-dico sorridendo di rimando-Senti mamma gli attrezzi di papà?-chiedo senza girarci troppo intorno,mi indica un punto indefinito ma riesco a trovarli.
L`unica stanza veramente bella della casa é la cucina mia madre l`ha fatto rifare ha tutto quello un cuoco vorrebbe e dato che mio padre é un cuoco,la stanza rispecchia perfettamente la sua idea,nera opaca,grandi taglieri,fornelli elettrici,piano di preparazione centrale e frigorifero immenso, insomma é meravigliosa.
Corro al piano di sopra ed entro in camera,voglio scoprire da dove viene l`odore nauseante,mi siedo per terra ed inizio a levare la carta da parati,dopo una mezz`ora non mi sento più le braccia,così decido di colpire il muro per sentira se ci sono buchi in cui una qualche bestia possa esserci morta,ma niente é tutto perfetto,sbuffo e mi dirigo verso l`armadio,prendo un gran respiro prima di aprire le ante,mi tappo immediatamente la bocca ed esco di corsa dalla stanza.
-Mamma-sussurro guardandola,sta bevendo un bicchiere di vino rosso mentre fuma una delle sue sigarette alla menta,sembra preoccupata,le tocco la spalla-Mamma-si volta e mi guarda
-Dimmi tesoro-ha profonde occhiaie e i capelli solitamente biondi accesi sono spenti ed arruffatti
-Cosa ti preoccupa?-sussurro sedendomi accanto a lei,mi accarezza e tira dalla sigaretta
-Niente tesoro-la vedo chiudere gli occhi e riaprirli
-Ho scoperto da dove vienie la puzza-dico tutto d`un fiato,la vedo sorridere-Non é un bello spettacolo-dico chiudendo per un secondo gli occhi-Puoi darmi dei guanti e dei sacchi dell`immondizia?-
-Vengo ad aiutarti-la blocco
-Mamma non preoccupati-si rimette a bere il suo vino e poi mi dice dove trovare quello che gli ho chiesto,prendo il necessario e torno in camera,chiudo gli occhi ed inizio a slegare i nodi dei poveri animali impiccati,un paio di gatti,qualche topo e un cane,sono in decomposizione avanzata quinidi si trovano nel armadio da molto tempo,metto tutto nel sacco e scendo al piano di sotto per buttare il sacco nell`immondizia
-Ehy Raven-mi volto e vedo Jogard sorridermi,ha una maglietta a maniche corte e ora riesco a vedere la protesi che parte dal gomito,lui non sembra infastidito dal mio sguardo
-Ciao Jo-dico aprendo il secchio e buttando quello che fino a pochi minuti fa si trovava nella mia stanza-Sei sempre qui a curiosare-dico prendendolo in giro
-Si ma sai qui ci vive una creatura meravigliosa-dice sorridendomi
-Mia madre é felicemente sposata-dico continuando il suo gioco
-Peccato speravo veramente di poter diventare il tuo patrigno-lo vedo avvicinarsi,mi accarezza il viso con la protesi e gliene sono grata-Le somigli-sussurra soffiandomi il suo respiro caldo sul viso
-A chi?-dico godendomi quel contatto
-Nessuno,lascia stare-mi sorride-Ci vediamo domani a scuola-dice per poi scappare via.





Ciao
Ho aggiunto un altro capitolo perché avevo troppe idee in testa
comunque ringrazio chi ha recensito e spero di ricevere sempre più pareri
Ciao alla prossima
   
 
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