Il fischio del treno mi risveglia dai miei pensieri, portandoseli via, insieme ai ricordi.
Piove in questo momento, proprio come quel meraviglioso pomeriggio … le gocce d’acqua sui suoi capelli rossi che gli colavano sul viso squadrato, segnato dalla nostalgia, dalla sofferenza. Nell’aria si sentiva il profumo della stagione che cambiava. Il vento trasportava in lontananza le foglie secche. Lui mi strinse a sé.
“ Stai tremando, piccola “, mi aveva sussurrato all’orecchio, prima di mordicchiarlo delicatamente, facendomi sentire in paradiso.
L’alto parlante annuncia il mio treno. Lo sento a mala pena e devo mettermi a correre per raggiungere il mio binario.
Nell’impeto della corsa l’ombrello mi scappa di mano, finendo sulle rotaie.
Non mi azzardo a recuperarlo, corro sotto la pioggia scrosciante che si abbatte su di me, bagnandomi istantaneamente da capo a piedi.
Raggiungo il binario appena in tempo e salgo sul treno, schiacciata in mezzo a tutti gli altri passeggeri che sbuffano, lamentandosi per la pioggia sempre più frequente.
Osservo sconsolata il mio trolley, fradicio quanto me e con un sospiro mi siedo, contemplando fuori dal finestrino la nebbia che imperversa tutt’intorno, dandomi una sensazione di blocco temporale, di sospensione, come se la mia vita e il mondo intero potessero essere intrappolati in un singolo momento, in un singolo attimo.
Il silenzio dell’inverno … quanto gli piaceva …
Mi passo una mano sui capelli, solitamente ondulati in ciocche castane che mi arrivano oltre le spalle, ora più simili a smilzi spaghetti troppo cotti, e mi chiedo per quale maledetto motivo penso così tanto a Jay ultimamente. Negli ultimi anni mi è capitato, certo, ma mai così di frequente: ogni singola cosa mi ricorda lui, ogni minimo dettaglio si ricollega nella mia mente alla personalità di quel ragazzo impossibile e sfrontato che mi ha rubato il cuore in un attimo.
Ma è stato tanto tempo fa, James, in effetti, non è altro che un ricordo ormai, un ricordo che sarebbe meglio iniziare a mettere da parte, per permettermi di ricominciare. Però, come puoi lasciar perdere un ricordo così nitido? talmente nitido che sembra appartenere al giorno prima e non a cinque anni fa?
Mi stringo nella giacca pesante col cappuccio di pelo nel vano tentativo di scaldarmi, ma sento il gelo dell’acqua penetrarmi fin dentro le ossa, maledizione!
Questa giornata è iniziata male e sta continuando peggio!