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Autore: PrimPrime    18/09/2016    0 recensioni
I personaggi di Peace is not real tornano a vivere avventure nel mondo che hanno ricostruito dopo la Grande Guerra. Un mondo di pace, proprio come loro volevano.. o forse no.
Un nuovo, misterioso nemico, infatti, trama nell'ombra per distruggere tutto ciò che i leader alleati hanno costruito.
Questa fanfiction, attraverso le avventure di tre nuovi protagonisti, legati strettamente ai leader, ci mostra cosa è successo dopo la Grande Guerra.
-dal testo:
Kismet si gettò su di lui con la sua arma pronta. Avrebbe preferito evitare di ferire un povero pazzo, sperava infatti che lui continuasse a parare i suoi colpi fino a che la sua spada in oro, poco resistente, sarebbe stata distrutta.
"voi.. non potete competere con le mie abilità! hahah" disse, mentre parava gli attacchi a raffica del ragazzo.
Incrociò la spada con Kismet, il ragazzo spingeva ed era chiaro che volesse rompergli l'arma. Mentre si sforzava per raggiungere quello scopo, il vecchio gli assestò un potente calcio nel ventre.
Kismet cadde a terra e lasciò la presa sull'arma, in preda al dolore.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Peace is not real - Cronache di un mondo in guerra'
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Mentre tutti si avvicinavano alla tavola imbandita Loreen raggiunse Enmity, che era rimasto in disparte.
"ehi.. va tutto bene?" gli domandò.
Lui si sorprese nel vederla lì.
"si. Non hai di che preoccuparti" le rivolse un sorriso gentile ma meno allegro del solito. "hai detto che volevi delle informazioni su tuo padre, non è così? non conosco molto bene Tesha, ma gli unici che le erano sempre vicini erano il suo vice e Red"
"il suo vice.. intendi Kroill. Ma lui non può essere mio padre.. non avrebbe nessun motivo per tenermelo nascosto. Red invece.. non so cosa dire, ma per quello che so mio padre è morto durante la guerra"
"non so di nessun altro con cui Tesha fosse in confidenza, mi dispiace. Ma con Red.. credo che fossero più che amici. Li vedevo sempre insieme, anche al mio matrimonio lo erano. Forse dovresti parlarne con lui"
"ti ringrazio" gli disse la ragazza.
Decise di andare a parlarci subito, ma vide che vicino a lui si trovava sua madre e i due stavano parlando.
"Red, ti ho detto che non sono affari tuoi. Non intendo dirti chi è il padre di Loreen" gli disse la donna, esasperata.
"invece io credo che siano affari miei. Non ti ho mai vista in buoni rapporti con nessuno durante la guerra, e neanche a soffrire per il lutto di quello che a quanto padre doveva essere il tuo compagno" ribatté lui.
"cosa vorresti insinuare" mise nuovamente le braccia conserte e si fece scura in volto.
Red la osservò per un attimo, serio, prima di parlare.
"non sono forse io suo padre?"
Tesha strinse i denti e prima di poter ribattere i due vennero raggiunti da Loreen. Aveva sentito tutto.
Intanto Kismet stava cercando sua madre. Non l'aveva vista per tutta la serata, ma sapeva che non si sarebbe persa quella festa per niente al mondo.
E infatti la donna era lì, ad un lato della sala, che parlava con Barry, Amy e Bart.
Si avvicinò ai quattro, che subito lo notarono e smisero di parlare.
"scusate il disturbo, posso rubarvi mia madre un secondo?"
Lane sorrise, sorpresa, e lo seguì in un posto più appartato.
"cosa c'è, Kismet? gli chiese.
"la determinazione di Loreen mi ha fatto riflettere molto" iniziò. La donna non aveva ancora incontrato Loreen e non sapeva chi fosse, ma rimase ad ascoltare. "sta facendo domande per scoprire chi era suo padre e ho iniziato a pensare che anche io vorrei sapere chi era il mio"
Lane si fece triste. "ma ti ho già detto tutto su di lui.."
"io non credo. Ormai ho quasi 18 anni, vorrei sapere molto di più" continuò lui.
La donna era dispiaciuta che lui fosse così interessato a suo padre, ma decise che gli avrebbe detto tutto dato che ormai per lei era acqua passata.
"e va bene.. si chiamava Dilan ed era il leader della fazione dei Miners. Lui e Red non sono mai andati d'accordo" sorrise, ripensando ai vecchi tempi. "invece con me era tutt'altra storia. Ci volevamo molto bene.. ma lui ha tradito la mia fiducia. E quando finalmente l'ho perdonato, ha deciso di scomparire e lasciarmi sola per cercare delle ricchezze.. Credo che i minerali preziosi fossero il suo vero amore. Potrebbe essere morto adesso, quindi spero che non ti metterai in testa di cercarlo"
Kismet annuì e abbassò lo sguardo. Poi sorrise. "tranquilla, questo mi basta"
I due tornarono nella sala dove Loreen, incredula, stava fissando Red senza dire nulla.
Tesha non sapeva cosa dirle, voleva andarsene con lei subito ma sarebbe stato troppo sospetto.
"è tutto vero?" chiese poi la ragazza, prendendo coraggio.
Sua madre spostò lo sguardo altrove, non voleva ammetterlo. Red la osservò attentamente un attimo prima di parlare.
"si.. sono tuo padre. Mi dispiace non averti vista crescere, ma non ne avevo idea. Tesha, perché non mi hai detto nulla? è per questo che non mi hai voluto più vedere?"
"certo che è per questo. Non volevo che tu mi vedessi come una debole e per questo ho preferito tagliare i ponti" rispose, senza guardarlo negli occhi.
"che cosa? stai scherzando? non sei una debole perché io ti ho messa incinta quella sera!" ribatté Red, alterato.
"per me invece era segno di debolezza. Non mi dispiace affatto aver avuto Loreen, ma ai tempi non riuscivo neanche ad immaginare di dirtelo. Se potessi tornare indietro farei lo stesso" gli disse con un tono di voce calmo e lo sguardo basso.
"non so se riuscirò a perdonarti per questo" disse Red, serio. "non ho mai avuto l'occasione di dirti.. che ti amavo" continuò, triste.
Tesha sbarrò gli occhi e li puntò nei suoi, sorpresa. "beh, ora è troppo tardi!" esclamò poi, seria.
"si, lo è" ribatté lui, guardandola male.
Loreen aveva assistito allibita all'intera scena. Aveva finalmente scoperto chi era suo padre, ma sembrava che lui e sua madre si odiassero e non sapeva come comportarsi. Oltretutto entrambi si erano dimenticati che lei era lì.
Fece un passo indietro, sperando di poter sparire silenziosamente così da avere il tempo per pensare a cosa fare. Si voltò e vide Kismet e Sarèl, la stavano osservando.
"non avrete mica sentito tutto.. o sbaglio?"
I ragazzi annuirono all'unisono, impassibili.
Lei riprese a camminare passando in mezzo a loro mentre la continuavano ad osservare, non voleva aggiungere altro.
Kismet l'afferrò per un braccio, facendola voltare verso di lui.
"ma come, ora sai che lui è tuo padre e non gli dici nulla?"
"non mi posso intromettere, stanno litigando.." rispose, intimidita.
"era da tutta la vita che volevi conoscere tuo padre e ora che ce l'hai davanti non hai niente da chiedergli? non ci credo!" continuò Kismet.
"certo che non ho niente da dirgli, credevo che fosse morto!" la ragazza alzò la voce, infastidita. "ovviamente sono felice che sia vivo ma non sono psicologicamente pronta per affrontarlo"
"Loreen, sei figlia di due reali, è una cosa di cui andare fieri" si intromise Sarèl, che stava mangiando una bistecca.
"e non ti intromettere tu!" gli disse lei, arrabbiata. "non fai che lamentarti e sentirti superiore a tutto e a tutti, ma non è così. Questa è una faccenda privata, lasciami libera di gestirla da sola!"
Strattonò il braccio di Kismet e se ne andò, lasciando sia lui che il principe allibiti.


Loreen sentiva il bisogno di stare da sola e andò nel giardino che aveva visitato poco prima con Kismet. Si sedette su una panchina e sospirò, appoggiando i gomiti alle ginocchia.
Non si aspettava che i suoi genitori andassero d'amore e d'accordo, dopo 18 anni di lontananza, ma desiderava che almeno si sopportassero.
Le salirono i nervi a fior di pelle quando vide che i due ragazzi l'avevano seguita.
"Loreen, vai a parlare con Red. Sono sicuro che ti accoglierà a braccia aperte, è una bravissima persona. Se te lo dico io che in un certo senso sono suo nipote devi fidarti" disse Kismet, che aveva parlato per primo.
"mi duole dirlo, ma il plebeo ha ragione. Non devi arrabbiarti, o ti verranno le rughe, e per una principessa l'aspetto esteriore è tutto. Così sembrerai tua madre, e non è un complimento" aggiunse Sarél, con tono calmo, accennando un lieve sorriso sincero.
Lei in risposta gli tirò un potente schiaffo con la mano destra.
"ehi, mi hai fatto male! c'era veramente bisogno di farlo? e proprio sul viso!" il principe prese uno specchio da chissà dove e si esaminò la guancia dolorante, lamentandosi. "spero per te che non mi venga un livido! io l'ho detto per consolarti!"
"consolarmi? ma ragioni? come potrebbe consolarmi una cosa del genere?"
Kismet le prese i polsi nella speranza che si calmasse, dato che si stava agitando sempre di più.
"quello che Sarél voleva dire" le disse, continuando a tenerla ferma. "è che tutti e tre abbiamo una situazione particolare. Io non conosco mio padre, e probabilmente non lo incontrerò mai; lui ha un padre irresponsabile che non ama sua moglie; tu hai scoperto adesso che tuo padre è vivo e i tuoi genitori si odiano. Non è così grave, anzi forse è la cosa migliore tra le tre"
La ragazza si calmò gradualmente ascoltandolo, dopodiché sospirò.
"non so come fare ragazzi.. aiutatemi"
Si coprì il viso con le mani, ora che Kismet le aveva lasciato liberi i polsi.
"Loreen"
Lei sobbalzò, Red li aveva raggiunti e non se n'era accorta. Tolse subito le mani dagli occhi e lo guardò. L'uomo aveva un'espressione triste in volto.
"prima non abbiamo potuto parlare.. così ti ho seguita. Spero non ti dispiaccia" continuò. "potete lasciarci soli?" chiese, rivolgendosi ai ragazzi.
I due annuirono e si incamminarono verso la sala dove si stava tenendo la festa.
"sono molto felice di avere una figlia" le disse, sorridendole. "tu ti aspettavi un padre diverso?"
"sinceramente, credevo che mio padre fosse morto in battaglia.. ma è meglio così" sorrise lievemente, a sguardo basso.
"somigli molto a tua madre, sai? ma lei alla tua età era una vera dura, una guerriera dal cuore di pietra" le sorrise. "se vuoi possiamo combattere dei mob insieme, qualche volta"
"mi piacerebbe molto, ma temo che lei non mi lascerà libera tanto facilmente" ribatté, tristemente. "mi è stato insegnato a combattere, ma questa è la prima volta che esco dalla Città di Cristallo.. e non ero per niente pronta ad affrontare i pericoli di un viaggio. Sono sopravvissuta per puro caso, grazie all'intervento di Kismet. Credo che tornerò ad essere prigioniera di mia madre in men che non si dica" spiegò.
"ora hai anche un padre, lei non può più fare di testa sua. Voglio conoscerti meglio e insegnarti a combattere come si deve, è un mio dovere" le disse, serio.
"grazie, lo apprezzo tanto.."
"ehi, non c'è bisogno di essere così formali. E ora sorridi, non sei felice di potermi conoscere? e vieni ad abbracciare tuo padre!"
Lei obbedì, gli sorrise e poi lo abbracciò. Solo in quel momento si accorse che era tutto vero, aveva ritrovato suo padre.. e le vennero le lacrime agli occhi.


"Sarél, ma come ti è saltato in mente di dirle una cosa del genere?" gli domandò Kismet, quando furono tornati in sala. Sospirò. "non sai cos'è il tatto"
"non ho fatto niente di male, e di certo non c'é bisogno che me lo faccia presente un plebeo. A proposito di questo, dovresti rivolgerti a me con più rispetto"
"senti principino, credi veramente alle tue parole? dai sui nervi.. e sì che c'è bisogno che te lo dica io, perché tu non te ne accorgi!" ribatté Kismet.
"risparmia la voce, plebeo. Ti concedo di parlarmi in questo modo solo perché siamo ad una festa, ma la cosa non si ripeterà più. Questa è stata proprio una giornataccia. Prima quel truffatore di un mercante alla mia città, poi lo sfortunato incontro con te, e ora questo!" si lamentò, massaggiandosi il viso. "questo non è affatto il trattamento che dovrebbe essere riservato a un principe.. ma quando sarò re cambieranno molte cose!"
Kismet alzò gli occhi al cielo, esasperato. Parlare con lui sembrava inutile.
"guarda che lo schiaffo che hai ricevuto è la prova che tu sei stato offensivo" tentò di nuovo.
"ho capito, smetti di sottolinearlo. E stammi lontano, sono allergico alla povertà" gli disse e si allontanò, mentre il ragazzo restava fermo, allibito.


La festa si protrasse fino al mattino, dopodiché uno alla volta gli invitati tornarono da dove erano venuti. Red discusse con Tesha per far sì che sua figlia passasse la notte nella sua città, ma fu tutto inutile.
Il corteo di Gauly lo stava scortando alla città degli Shadow. Tutti quanti erano stanchi, dopo la notte intensa che avevano vissuto.
Appena varcarono le porte della città vennero raggiunti da una guardia che era molto agitata.
"questa notte gli uomini di guardia alla porta ovest sono stati attaccati da qualcuno e uccisi" disse a Gauly. "tuttavia nessuna porta è stata forzata. Le persone che li hanno uccisi si sono limitati a lasciare questo messaggio"
Consegnò al re una pergamena, su cui c'era scritto:
Gauly, re degli Shadows, cedimi il tuo trono o il tuo popolo verrà sterminato.
Il re arrotolò nuovamente la pergamena e la consegnò ad una delle sue guardie personali.
"è stato scritto col sangue" constatò la guardia.
"non è tutto. Questa notte sono stati avvistati moltissimi enderman lungo tutto il perimetro della città, e i cittadini giurano di aver visto una persona misteriosa aggirarsi per le strade con una delle nostre maschere sul viso. Aveva i capelli corti"
Gauly strinse i denti. "questo è un affronto. Qualcuno mi sta sfidando" si alzò in piedi e proseguì a grandi falcate verso il castello, seguito dalle guardie.
"mio signore, non si preoccupi, possiamo fronteggiare questo nemico" gli disse una guardia.
Gauly era sempre stato serio in qualsiasi occasione e lo era anche in quel momento. Anche se quel nemico misterioso sembrava essere in grado di controllare gli enderman, non gli faceva affatto paura.
"e lo credo bene. Qualche enderman non è mai stato un problema per noi che abbiamo vissuto da sempre nell'End. Se questo nemico non lo sa, allora sta andando incontro alla sua morte.





___spazio autrice
E rieccomi con questo nuovo capitolo! Grazie mille per averlo letto ^-^
Scusate il ritardo ad aggiornare, ma ho avuto molte cose a cui pensare, tra cui un esame di ammissione.. ma ora sono qui! (almeno finché non avrò il prossimo esame)
In questo capitolo vediamo che il padre di Loreen finalmente viene rivelato, molto bene! e vediamo anche che Sarél e Kismet non si sopportano molto, giustamente xD
Parlando dell'ultima parte.. chi sarà questo misterioso nemico? e di cosa è capace?
Immagino voi siate felici che i capitoli ambientati al banchetto degli Heroes siano finiti.. finalmente xD ora inizia veramente la storia! spero che continuerete a leggerla :)
Alla prossima!
xx

 
   
 
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