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Autore: iivirtex_silent    20/09/2016    0 recensioni
Nei periodi Bui, siamo costretti a lottare con le unghie e con i denti per il Domani. Solo chi veramente comprende questa frase, può capire il significato del testo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Search For Tomorrow

 
Ieri non tornerà mai.

Domani sembra sempre che non arrivi più.

Oggi sta già finendo.

E' così dura vivere la vita giorno per giorno.

Chi ha sofferto conosce l' intensità di questa affermazione.

Forse per questo non mi do pace per aiutare gli altri nella loro Ricerca del Domani, perché nessuno mi ha aiutato nella mia.

Ma come fai a rimanere impassibile, quando assisti al dolore che gli altri stanno provando?

Quando sai cosa si prova, si pensa e si desidera in determinati momenti.

No, non ce la fai. Ti tornano immagini, pensieri, sensazioni, Ricordi.

Ricordi di un Passato lontano ma ancora troppo vicino, in grado di influenzare il presente con la sua ombra.

E nella sofferenza del ricordo, mi sento ancora più spronato a stare vicino a chi ne ha bisogno.

Eppure.. cosa sto facendo?

Ascolto fiumi di parole, a volte tristi, a volte arrabbiate, che escono in fretta dal cuore delle persone, speranzose di essere comprese. E loro sanno che io ne sono in grado, quindi fanno a gara tra loro per arrivare al mio orecchio, a cui sanno di poter parlare senza escludere i dettagli che nessun altro capirebbe.

Ma sono veramente in grado di cambiare quello che sta accadendo?

Sono realmente in grado di aiutare qualcuno a superare un momento così delicato?

No.

Non ho nient'altro da aggiungere.

Un secco No, che mi logora l'anima, che la marchia a fuoco, ricordandole quanto è impotente e ridicola.

Mentre le parole continuano a scorrere, sento che alimentano l'incendio all'interno di me stesso, che mi sbattono in faccia la cruda verità: io non posso aiutare nessuno.

Sono costretto a vedere amici soffrire, con problemi ben più grossi di loro, che mi guardano e mi parlano, cercando in me una Speranza che io non posso dargli.

Ma più ci penso, e più mi sembra tutta una cazzata.

Alla gente piacciono un sacco i problemi piccoli, e gli piace ignorarli e lasciarli crescere fino a diventare più grandi di loro ed affogarsi in essi, invece di affrontarli quando sono alla loro portata.

Basterebbe parlare, arrabbiarsi, voler stare bene con se stessi e con gli altri.

E invece fottesega in culo, ci piace nasconderci e gridare affermazioni sull'aspetto suino di qualche divinità, come se la colpa potesse essere loro!
Non ho buone conoscenze storiche, ma sono quasi sicuro che tempo fa per questo tipo di problema inventarono una soluzione quasi discreta: il dialogo.

Le parole sono molto più affilate delle spade.

Con esse possiamo distruggere una persona, o ricostruirla.

Basta sapere quali usare.

E io le so usare quasi discretamente.

So che cosa si prova in un periodo di dolore.

So cosa ti vuoi far sentir dire.. e l'ultima cosa che vuoi sentire è "vedrai che va meglio, sai è la vita, capita a tutti".

No.

Quelle sono parole prive di significato.

Non capita a tutti, mettetevi l'anima in pace.

Se non vi è capitato allora dite "non so cosa stai provando. Non me lo so immaginare. Sappi che comunque io ci sono", è molto più gradito.

Ma quando trovi qualcuno che ci è passato, allora gli vomiti addosso tutto quello che provi, che senti, che vedi, che sogni, che pensi, perché sai che lui ti dirà "si, ricordo che mi successe lo stesso. Prova a fare questo, ti aiuta a non pensare. Ma sappi che non è una soluzione, quella se la trovi fammelo sapere."

Trovare qualcuno con cui condividere queste cose è magnifico.

Io non ho avuto questa fortuna.

Farò in modo che gli altri la abbiano.
 
 
  
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