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Autore: Altariah    22/09/2016    2 recensioni
He Tian continuò a guardare il coetaneo addentare il proprio panino e lentamente finirlo, e diamine, se ne sarebbe scappato a gambe levate abbandonando la propria stupida e assurda idea, se solo GuanShan non si fosse guardato tra le mani con un'espressione quasi sconsolata mentre constatava di non aver più nulla da mangiare.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: He Tian, Mo Guan Shan
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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He Tian strinse il sacchetto che portava tra le mani mentre percorreva il corridoio verso l'area ricreativa dell'istituto. 
Era ora di pranzo e non aveva per nulla fame. 
Due ragazze gli passarono accanto e lo salutarono entusiaste; lui ricambiò con un movimento del capo, un mezzo inchino, senza però dire nulla. Non era sicuro di quello che stava provando in quel momento, ma di certo non si sentiva a proprio agio. E lo odiava. Lui era sempre quello che metteva a disagio, non poteva sentirsi fuori posto, lui aveva una reputazione da mantenere. 
Era quel tipo di persona che sapeva sempre cosa dire e cosa fare. Quella che aveva sempre la risposta giusta e tagliente pronta ad uscire per zittire chiunque. 
Ora, invece, mentre entrava nella sala e si guardava intorno, si sentiva miserabile. Cercò con lo sguardo un'unica persona, mordendosi l'interno della guancia e trattenendo il respiro. Non fu per nulla difficile individuare il soggetto che stava cercando. 
GuanShan stava seduto sul gradino di una portafinestra più avanti, nell'angolo. Guardava fuori mentre mangiava un sandwich, faceva oscillare una gamba velocemente, batteva appena la suola della scarpa per non far rumore, come seguendo il ritmo di una canzone che forse stava immaginando. O magari era solo un modo per sfogare la sua costante agitazione. Soffriva di cali di attenzione, aveva letto He Tian, ed era per questo che era seguito durante le lezioni e causava molti problemi ai professori.
He Tian continuò a guardare il coetaneo addentare il proprio panino e lentamente finirlo, e diamine, se ne sarebbe scappato a gambe levate abbandonando la propria stupida e assurda idea, se solo GuanShan non si fosse guardato tra le mani con un'espressione quasi sconsolata mentre constatava di non aver più nulla da mangiare. 
Aveva ancora fame ma si era portato a scuola un solo panino, come al solito. 
Il moro guardò il contorno di GuanShan, il suo naso lungo e dritto e i suoi capelli rossi di un colore così tiepido... in netto contrasto con quella finestra grigia e azzurra che dava sull'esterno, su una pioggia sottile e battente.
Fece un passo in avanti mentre tutto di lui cercava disperatamente di fargli fare l'esatto opposto, di farlo ritornare in classe e aspettare l'inizio delle lezioni pomeridiane, trovare una ragazza con cui fare quattro chiacchiere  per passare il tempo non sarebbe stato per niente difficile... ma no; qualcosa lo trascinava, metro dopo metro, verso quell'angolo del salone. 
He Tian arrivò accanto all'altro ragazzo, troppo intento a guardare fuori per accorgersi di avere compagnia. 
Il moro non trovò nulla da dire, si sentiva stupido a chiamare l'altro per nome, si sentiva stupido a stare in piedi immobile a guardarlo e si sentiva ancora più stupido per quello che stava per fare.
Solo quando GuanShan si grattò la base del collo e con un sospiro voltò lo sguardo alla sua destra, distogliendolo finalmente dall'esterno, si rese conto della presenza di He Tian. Ed era vicino, troppo vicino. 
Si tese immediatamente, serrò la mascella in automatico e strinse i pugni. Non parlò subito, e quando lo fece alle orecchie di He Tian sembrò il sibilo di un serpente. 
"Vattene." Era furia, odio, era veleno. Lo guardò, fisso come non aveva mai fatto e inchiodò la sua attenzione lì, verso gli occhi grigi e gelidi di He Tian. Avevano lo stesso colore delle nubi gonfie di pioggia e dei marciapiedi bagnati fuori dalla vetrata. 
Per due calci nello stomaco, il ragazzo dai capelli rossi avrebbe rischiato. Per una gomitata tra le coste, avrebbe rischiato. Ormai non aveva più paura di lui, non aveva più la pazienza di assecondare i giochetti stupidi di un ragazzo tanto bello e viziato. E se il compromesso fosse stato tornare a casa con il sapore di sangue in bocca... l'avrebbe accettato subito. 
"Se non hai nulla di meglio da fare, io me ne andrei." Disse seccamente, stringendo i denti e continuando ad osservarlo negli occhi.
He Tian abbassò lo sguardo verso la felpa di GuanShan e fece per dire qualcosa, ma il ragazzo dai capelli rossi proprio in quel momento si alzò in piedi frettolosamente, lo zaino giallo tra le mani. Percorse giusto un passo e venne trattenuto per un braccio, mentre He Tian provava a far suonare convincente una sola parola: "Aspetta."
GuanShan sbuffò, esasperato, tirando verso di sè il proprio braccio sperando che il moro mollasse la presa il prima possibile. 
"Levami le mani di dosso." E He Tian lo fece, senza dire una parola, senza scherzare. Gli diede ascolto per la prima volta e assecondò una sua richiesta, accondiscendente e colpevole.
"Non so cosa tu voglia da me, ma farai bene a levarti di torno. I tuoi passatempi da frocio mettili pure in atto con qualcun'altro." 
"Tieni questo." Disse il moro, allungando verso il ragazzo dai capelli rossi una busta della spesa. "Tienilo e basta. Ok?"
"Forse non hai capito..." Mormorò l'altro senza nemmeno toccare il sacchetto che He Tian gli stava porgendo. "Io non ti faccio più nessun favore. Non cucinerò più per te. Non voglio avere nulla a che fare né con te, né con i tuoi soldi. Ora coraggio, dammi una ginocchiata nello stomaco, fammi un po' male se vuoi e poi sparisci."
"Non voglio che tu cucini per me. Voglio solo che tu prenda questo fottuto sacchetto e te ne vada a fanculo dove ti pare, ma prendilo."
Ci fu una nota così sincera nella voce di He Tian, che per qualche motivo il ragazzo dai capelli rossi si trovò ad accettare ciò che l'altro gli stava porgendo. Guardò verso il basso, senza abbassare la guardia però, pronto a reagire nel caso He Tian volesse fargli qualcosa. 
Allungò una mano dentro la busta, sfiorò con la punta delle dita un involucro in plastica e mentre cercava di girarlo, il moro parlò di nuovo. 
"Ho pensato di doverti comprare qualcosa per..." Si morse le labbra, incupendo lo sguardo. "Se hai ancora fame, c'è qualcosa lì. Ci vediamo."
Dirgli che si sentiva in colpa per avergli fatto cadere a terra due panini e avergli buttato la bottiglietta d'acqua era davvero inconcepibile. Dirgli che aveva sentito un nodo alla gola dopo averlo visto scappare in lacrime dopo il loro bacio, era assurdo. He Tian si scostò i capelli dalla fronte e fece un inchino quasi impercettibile con la testa, mentre si voltava e decideva che quello fosse il momento per andarsene.
"Secondo te io queste cose me le mangio? Conoscendoti hai infilato dentro a 'sta roba del lassativo, o roba così."
"I-io..." Mormorò He Tian, colto impreparato. "No, ho comprato tutto stamattina prima di entrare a scuola."
"Perché devi sempre fare questi scherzi del cazzo, He Tian?" Sospirò, stanco di essere sempre preso di mira, stanco di essere il figlio sbagliato. Così stanco di essere Mo GuanShan, il figlio del carcerato, il figlio di una madre troppo buona e troppo stanca. 
"Butta il sacchetto dove ti pare. Fai quello che ti pare. Non posso convincerti a mangiarli, se non li vuoi, GuanShan." 
Il nome del ragazzo dai capelli rossi uscì dalle labbra di He Tian senza che lui lo volesse. Il moro lo trovò strano, trovò la frase molto più personale, intensa, si sentì più vulnerabile ma quasi gli piacque. 
"Ci si vede, Montagna." Concluse alla fine cercando di sfoggiare il suo solito sorriso sicuro ma senza riuscirci del tutto, uscendo dalla sala a passo svelto e senza possibilità di ricevere una risposta. 


Sul viso della capoclasse nacque una smorfia infastidita. "La lezione inizia tra due minuti. Non fare tardi anche oggi. Sono stanca dei tuoi atteggiamenti irrispettosi."
"Calmati, bella. Dammi un momento" Rispose a bocca piena GuanShan, pulendosi le mani con un fazzoletto di carta dalla salsa rosa. Era da un sacco che non mangiava un tramezzino così condito. 
I semi di girasole che ancora stavano nella busta li avrebbe tenuti per dopo. 








*Guanshan ha la 504, appare nel pannello di detenzione della scuola nella vignetta in cui appare il suo nome. Consiste in un aiuto per i ragazzi con problemi di apprendimento (che il nostro piccolo bimbo rosso ha. Sto sospirando non poco).

Amo questo pairing più della mia stessa vita, quindi ho scritto su di loro e spero di farlo di nuovo il prima possibile. <3
Spero che la storia vi sia piaciuta, alla prossima!
  
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