Buon "fertility day" a tutti! Ahahah per chi non mi conosce, sono il sarcasmo fatto a persona, quindi credo che in una giornata così ci sia bisogno terribilmente di una mpreg,(leggerissima e fluff, perchè è la prima volta che la scrivo. La prossima volta sarà rossa e angst, prometto =P), o sbaglio?

L'ho buttata al volo, se vi piace o vi ha strappato un sorriso, commentate pure, mi piace sapere il parere dei lettori. Devo scappare, alla prossimaaaa  e stay tuuuuuned :)

La pellicina del labbro era ormai stata martoriata così tanto che da esso stava iniziando a intravedersi del sangue, che impastò la bocca di uno Stiles immobile davanti alla porta del bagno.

 «Entra Stiles. Hai affrontato tante di quelle prove, un test del genere dovrebbe essere piuttosto semplice» sbottò Lydia, sfregandosi la nuca con fare abbastanza frettoloso.

Malia le stava accanto, immersa in un silenzio divertito, così come Cora, che non perdeva un movimento dello Stilinski, seduta accanto a sua cugina.

«Non capisco perché debba fare un test di gravidanza proprio io. Vi ricordate come è composto il corpo di un uomo? Ci manca qualcosa di fondamentale la sotto, tipo l’utero.»

«Sì Stiles, tu parli di un ragazzo normale, non un emissario che a quanto pare è stato colpito da un incantesimo. La strega che Malia ha abilmente sconfitto ha lanciato una maledizione su di te, et voila! Tu non puoi ricordartelo perché eri svenuto» Cora roteò gli occhi per il fastidio che quella situazione le stava provocando.

Qualcuno bussò alla porta: erano Scott, Derek e Jordan, che a quanto pareva non erano in grado di starsene buoni, con la curiosità che li stava divorando.

«Uhm. Si sa qualcosa allora?» borbottò Derek, fissando un punto sopra la spalla di Stiles. Erano coppia fissa da due anni, eppure Derek era ancora titubante a mostrare le sue preoccupazioni verso il ragazzo, quando c’era più di una persona nella stanza.

«L’idiota non è ancora entrato in bagno. Dai Stiles, voglio sapere se divento zia o meno…»

«Se» sottolineò Derek, piuttosto rosso in volto, ancora incredulo per la situazione che gli era finita tra capo e collo.

Laura avrebbe riso fino alle lacrime se fosse stata ancora tra loro.

«Ok, ok entro, non fissatemi tutti così» ordinò Stiles, sbottando e chiudendo la porta, sperando che le due linee che confermavano la positività del test non sarebbero mai comparse.

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«Beacon Hills è una città che rischia lo spopolamento! Da quando il nemeton si è risvegliato ormai ci sono più persone al cimitero che vivi! Bisogna ripopolare la città e per questo ordino che tutti gli emissari dei branchi dell’intera beacon County provvedano a questa ripopolazione! All’istante!»

Derek ripensò a queste parole, proferite dalla strega che aveva infastidito Beacon Hills, quando uno Stiles pallido come un cadavere e con in mano il test di gravidanza era uscito dal bagno sussurrando «Uh, la strega aveva ragione. Maledizione a me, quando avevo accettato di diventare un emissario non c’era scritto “gravidanza” come controindicazione. Deaton me la pagherà cara!»

Il ragazzo si diresse verso Derek, con un sorriso stanco e disperato, mentre la gente attorno a lui batteva le mani, e quel folle di Scott proponeva di festeggiare la cosa invitando anche suo padre, che nel sapere la notizia ci sarebbe sicuramente rimasto secco.

«Beh Hale, so che avresti voluto un figlio da me, quindi…ehm. Congratulazioni ad entrambi!» borbottò Stiles, col sarcasmo che trasudava da ogni poro.

Derek non disse nulla, semplicemente lo trascinò a sé, stringendolo in un abbraccio che presto Stiles ricambiò, l’ombra di un sorriso per la situazione ridicola nella quale si erano cacciati.  

«Congratulazioni. Sarà una bimba o un bimbo meraviglioso…» rispose Derek avvicinandosi all’orecchio di Stiles, sentendo il cuore del fidanzato che batteva un po’ più velocemente contro il proprio.

Non sarebbe stato facile, ma loro avevano il sostegno di un intero branco. Ce l’avrebbero fatta.

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5 mesi dopo

Stiles era sempre andato fiero del corpo che l’allenamento da emissario gli aveva regalato: tonico, controllato e soprattutto con una muscolatura che persino Derek a volte gli invidiava.

Poi era arrivata la strega, la gravidanza e ovviamente tutte le conseguenze.

In primis le voglie di patatine ricce al gusto cipolla che erano triplicate negli ultimi mesi, e che costringevano Stiles a tenersene persino un pacchetto vicino al comodino del letto, con Derek che ormai sentiva quella puzza di cipolla addosso dovunque andasse.

E poi c’erano le nausee, come quella delle tre e un quarto, che aveva messo Stiles in ginocchio davanti al wc, con Derek che pazientemente gli teneva una mano sulla fronte, asciugandogliela ogni tanto.

«Basta, credo di aver vomitato lo stomaco stanotte…» biascicò Stiles, col volto così bianco che pareva si fosse truccato con del cerone.

Derek non disse nulla: semplicemente prese il fidanzato in braccio e lo posò sul letto, la mano che si posò sulla zona pelvica ormai diventata un unico rigonfiamento, accarezzandola dolcemente.

«Andrà tutto bene Stiles, tranquillo. Andrà tutto bene. Io sarò con te.» gli sussurrò l’Hale, aspettando che l’altro si addormentasse.