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Autore: ArnaDiggory_Lothbrok    24/09/2016    0 recensioni
"Tre cose non si possono nascondere a lungo: il sole, la luna, la verità."
{Young Peter and Derek Hale}
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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-Flokk Liv Qualche mattina dopo Peter si svegliò di soprassalto. Aveva sentito un rumore provenire dal piano inferiore della casa. Inizialmente lasciò perdere, pensando che Talia o Laura fossero appena tornate dal turno di ronda del territorio e che avessero fatto cadere qualcosa. Talia era la sorella maggiore di Peter e oltre a questo era anche l'alfa del branco. Mentre Laura era sua figlia, nonchè sorella maggiore di Derek. Talia aveva anche un altra figlia Cora, la più piccola dei tre. Poi però vide che la sveglia sul suo comodino segnava appena le 4:45, era troppo presto perchè fossero già tornate. Decise di andare a controllare. Con un gesto quasi improvviso si tolse le coperte di dosso,attento a non fare il minimo rumore per non svegliare Derek, con cui condivideva la stanza. A passo svelto si avvicinò verso la porta della stanza, l'aprì, uscì e poi la richiuse alle sue spalle. Prima di scendere al piano di sotto, controllò nella stanza accanto per assicurarsi che Cora stesse ancora dormendo, per escludere che potesse essere stata lei a causare il rumore. Aprì di poco la porta, giusto il tanto per poter vedere Cora che era profondamente addormentata. Scese il primo scalino della rampa che portava al piano terra, concentrandosi per cercare di sfruttare nel migliore dei modi i suoi sensi da lupo, per capire di cosa si trattasse. Arrivato in fondo alle scale poteva sentire chiaramente il battito, un pò accelerato, di un cuore. Mentre camminava verso direzione in cui il battito si faceva più forte, allargava le narici intento a percepire qualche odore per capire chi o che cosa fosse entrato in casa, e le sue orecchie erano protese pronte a cogliere ogni minimo rumore. Il battito si fece più vicino quando arrivò davanti alla porta socchiusa della cucina, e l'odore che sentiva gli era fin troppo familiare. Era l'odore di un lupo. Lo sentiva, li a pochi metri da lui c'era un altro lupo. Una forte sensazione d'ansia lo pervase, pensò subito che fosse il componente di uno dei branchi che in quel periodo stavano respingendo per i quali la notte a turno facevano giri di ronda per tenerli lontani dalla casa e dalla riserva, oppure qualche mannaro "nomade". In quel periodo ne arrivavano molti a Beacon Hills, beta e omega alla disperata ricerca di un branco. Un lupo non può sopravvivere da solo. Per sopravvivere si ha bisogno di far parte di un branco. Prima di aprire la porta e svelare l'identità dell'intruso, Peter si trasformò. I suoi canini si allungarono fino a diventare zanne, le sue unghie diventarono artigli, i suoi occhi da un blu profondo diventarono di un giallo acceso. "Perchè non mi attacca? sono qui a pochi metri da lui, deve aver per forza percepito la mia presenza. perchè non mi attacca?" Domandó a se stesso stupito. Con uno scatto aprì bruscamente la porta e ciò che vide lo sorprese. In cucina non c'era nessun mannaro, ma bensì un cucciolo di lupo vero e proprio. Abitando in mezzo alla riserva di Beacon era capitato spesso che in casa Hale entrassero animali selvatici, come procioni e furetti ma mai un lupo. Il piccolo lupo aveva messo a soqquadro la stanza molto probabilmente era in cerca di cibo. "Deve aver sentito il nostro odore per questo è entrato." Pensò "E' strano però, i cuccioli raramente si allontanano dalla madre" . Notò che il lupo era davvero piccolo e denutrito, probabilmente non aveva neanche un mese. << Ah ora capisco... >> Disse a bassa voce mentre prendeva il cucciolo in braccio. << Sei lo scarto della cucciolata. Il più debole del gruppo. Tua madre ti ha abbandonato lasciandoti al tuo destitorno >> Continuò rivolto al cucciolo, come se potesse capire ciò che stava dicendo. << Sai dovrei buttarti fuori di casa e lasciare che la natura faccia il suo corso, ma oggi mi sento particolarmente magnanimo, e ho appena deciso di prolungare la tua vita di qualche ora. >> Prese dal frigo una confezione di lette, e ne versò un pò dentro una ciotola. La posò a terra porgendola al piccolo lupo che lo bevette con strafoga. Aspettò che il cucciolo finisse il suo breve pasto per poi prenderlo di nuovo in braccio e andare fuori, passando dalla seconda porta della cucina che dava sul retro dell'abitazione, da dove molto probabilmente era entrato l'animale. Si allontanò di poco dalla casa e posò il lupo a terra. << Non so se te la caverai, ma in ogni caso buona fortuna... >> Sussurrò Diede un'ultima carezza all'animale e si allontanò. Mentre ripercorreva i suoi passi per rientrare in casa si accorse di essere scalzo e, ovviamente, ancora in pigiama. La cosa lo fece sorridere, da una parte gli piaceva la sensazione della terra fredda e delle foglie secche sotto i piedi. Dopo essere rientrato, dato che era ancora molto presto, decise di andare in soggiorno e sdraiarsi sul divano. Prese il telecomando della televisione e l'accese. Cominciò a scorrere in fretta i canali, quando si soffermò su un notiziario che aveva attirato la sua attenzione: << Aggiornamento dell'ultimo minuto, un ennesimo attacco animale alla riserva di Beacon Hills, è il terzo nel giro di tre mesi! Due campeggiatori sono ricoverati in rianimazione in gravi condizioni, dalle lesioni da loro riportate si presume sia un puma. Secondo la polizia i due ragazzi Simon Larr e Lana Nott sono stati attaccati durante la notte, intorno alle 23:00. Un agente afferma che le vittime sono state fortunate a essere state soccorse poco dopo da altri due campeggiatori che si trovavano li vicino, se fosse passato più tempo il tentativo dei medici di salvare le loro vite sarebbe stato vano...>> Notizie del genere erano all'ordine del giorno. " Chissà chi è stato questa volta. Appena Talia tornerà le chiederò se ne sa qualcosa. " Peter era più che certo che ad attaccare quei due ragazzi fosse stato un lupo mannaro. Di solito questi "strani attacchi animali" si verificavano soltanto durante le notti di luna piena. Molti dei lupi degli altri branchi non sapevano ancora controllarsi durante il plenilunio, e questo non faceva che creare ancora più caos di quanto già ci fosse. Questi attacchi non facevano altro che attirare l'attenzione degli Argent, cacciatori di mannari da intere generazioni, abilissimi e spietati insediati a Beacon da tempo. " Però stanotte non c'era la luna piena..." Riflettè il ragazzo. " Potrebbe essere opera di Gahalad o di uno dei suoi" Gahalad era l'alfa di un branco molto numeroso e temuto. Inizialmente Gahalad faceva parte del branco degli Hale. Ai tempi l'alfa era il nonno di Talia e Peter, e il branco contava molti più lupi. Era stato esiliato perchè aveva ucciso un Argent, rompendo così la tregua che si era creata tra lupi e cacciatori. Iniziò così una faida che comportò numerose morti, tra cui il padre di Talia e di Peter. Infine con la promessa di esiliare Gahalad, gli Hale riuscirono a ottenere di nuovo la tregua e avere un pò di pace. Dopo il suo esilio Gahalad aveva riunito più branchi per tornare a Beacon Hills e mettere in atto la sua vendetta. Mentre pensava a tutto questo Peter doveva essersi addormentato, perchè non molto tempo dopo si ritrovò sul divano con Cora che lo scuoteva per le spalle e lo chiamava. << Che c'è! >> Chiese infastidito stropicciandosi gli occhi. << Sono le 6:45 sbrigati o faremo tardi a scuola... >> Disse la ragazzina sbadigliando. Peter si alzò, forse un pò troppo velocemente tanto che per un secondo ebbe un pò di capogiro, e si diresse in cucina dove Derek era intento a fare colazione: << Si può sapere che ci facevi addormentato sul divano? >> Chiese il ragazzo curioso. << Che?! Ah si... avevo sentito un rumore, sono sceso a controllare. Un cucciolo di lupo era entrato in cucina. >> Concluse in fretta Peter con aria indifferente. << Un lupo! Dici sul serio?! E dov'è ora? >> << L'ho riportato fuori ovviamente, la madre lo aveva abbandonato. >> Peter cercò di mostrarsi il più freddo possibile, ma in realtà un pò gli dispiaceva per quel cucciolo. << COME?! Perchè lo hai riportato fuori?! Avremmo potut- >> Derek fu interrotto dalla voce di Peter: << Noi non avremmo potuto fare nulla. Era lo scarto della cucciolata, anche se lo avessimo tenuto non sarebbe sopravvissuto senza la madre. E poi abbiamo già troppo cose di cui preoccuparci, un cucciolo è l'ultimo dei nostri pensieri, non fare il bambino. >> Derek a quel punto non disse più nulla, si limitò a guardare storto Peter durante tutta la colazione. Finito di mangiare Peter tornò al piano di sopra per prepararsi. Si lavò, e si vestì con le prime cose che trovò nell'armadio. Scese le scale e si sedette in soggiorno in attesa che Derek e Cora finissero di preparasi. Si ricordò che era venerdì e che quindi avrebbe avuto allenamento con la squadra dopo la scuola. Tornò di sopra a prendere la sacca di Lacrosse. Ripercore di nuovo le scale per tornare al piano di sotto e proprio in quel momento entrarono in casa Talia e Laura. << Hai sentito dell'attacco di ieri notte? >> Domandò Peter alla sorella non appena entrarono. << Non è il momento.>> Lo freddò Talia. Laura invece stava li in silenzio a fissarlo. << Se Derek è pronto potete iniziare ad andare, l'accompagno io Cora a scuola. >> Disse Talia. << Puoi prendere l'auto di Laura oggi. >> Aggiunse infine. << Perfetto... >> Mormorò Peter. Passarono pochi minuti, e Derek arrivò al piano di sotto: << Sono pronto Peter...oh ciao mamma! >>Disse il ragazzo che abbracciò sua madre con forza. << Sicura che si tutto a posto? Avete avuto problemi stanotte? >> Domandò Peter a Talia interrompendo il loro abbraccio. << Quando tonerai da scuola ti spiegherò tutto... fai attenzione.>> Gli raccomandò. << Come sempre. >> Le rispose Peter mentre si avviava verso la porta seguito da Derek. Durante tutto il viaggio in macchina Derek si tenne stretto al sedile, Peter aveva da poco la patente e non ci aveva ancora preso la mano. Arrivarono a scuola in una decina di minuti. Dopo essere entrati i due ragazzi si separarono prendendo corridoi diversi per arrivare nelle loro rispettive classi. Quando Derek arrivò in aula, notò subito Scarlett che era già seduta nel banco a fianco al suo. Entrambi si scambiarono un timido sorriso come saluto. " Peccato che ho solo le ore di storia in comune con lei. " Pensò Derek che, anche dopo essersi seduto, continuò ad osservare la ragazza, da quando solo due giorni prima avevano "parlato" la guardava con occhi diversi. Poco dopo il professore entrò in classe e la lezione cominciò. Derek provò in tutti i modi a concentrarsi sulla lezione, ma i pensieri che lo assillavano erano troppi. La sua più grande preoccupazione era che il giorno seguente ci sarebbe stato il plenilunio, e il solo pensiero di dover affrontarlo lo faceva rabbrividire. Poi c'era tutto il resto, i branchi, i cacciatori, sua madre che quella mattina era più tesa del solito, più tutte le ansie e le preoccupazioni che ogni adolescente ha. Mentre si perdeva nel labirinto che era in quel momento la sua mente, cominciò a muovere nervosamente la gamba e a picchiettare le dita sul banco. Questo suo comportamento attirò l'attenzione di Scarlett: << Tutto okay? >> Chiese gentilmente la ragazza a voce bassa. Derek si voltò verso di lei rimanendo interdetto per qualche secondo prima di rispondere: << Credo di si... >> << Credi? >> Replicò Scarlett. << No in realtà...cioè intendevo... si si tutto a posto grazie... >> " Smettila di agitarti ti ha solo fatto una domanda. " Rimproverò se stesso. << Meglio così. >> Concluse la ragazza con un sorriso. Derek le rivolse un altro sorriso. " Avresti potuto dirle qualcosa, invece che fare quel sorriso da pesce lesso! " Pensò per poi tornare ad ascoltare la lezione. Finite le due ore di storia Scarlett uscì dalla classe e si recò al suo armadietto per prendere l'occorrente che le sarebbe servito per l'ora di educazione fisica. E mentre stava prendendo tuta e scarpe da ginnastica sentì qualcuno chiamarla alle sue spalle: << Ehi Scar! >> La ragazza si voltò e i suoi occhi si riempirono di gioia << Robb! >> Disse a a voce alta mentre abbracciava il ragazzo. Robb frequentava il terzo anno, e come Scarlett era un bllerino classico. Era proprio grazie alla danza, alla Karenina, dove entrambi avevano fatto un provino ed erano stati respinti, che si erano conosciuti. C'era molta sintonia fra loro. Robb era un ragazzo molto alto e riccioluto. Al contrario di Scarlett però lui aveva definitivamente abbandonato la danza, per superare la grande delusione che il balletto classico gli aveva dato, aveva deciso di frequentare il suo terzo anno in Irlanda, dove abitava suo padre. << Che ci fai qui! Pensavo fossi in Irlanda con tuo padre... >> Disse stupita la ragazza mentre continuava ad abbracciarlo. << Beh diciamo che non faceva per me stare li, pensavo che cambiare aria mi avrebbe fatto bene, ma non sono riuscito ad adattarmi. Mi mancava Beacon...>> Raccontò Robb. << Sono felicissima che tu sia tornato! >> << Anche io sono felice di essere qui. Sono venuto a salutarti e a chiederti una cosa. L'unica cosa che ho fatto in questi mesi in Irlanda è stato imparare a giocare a Lacrosse, grazie a mio padre. Oggi ci sono le selezioni per la squadra della scuola a cui ho deciso di partecipare, così mi stavo chiedendo...non è che ti andrebbe di venire a vedere le selezioni? Così magari più tardi andiamo a fare un giro e parliamo un pò. Sono sicuro che hai una miriade di cose da raccontarmi... >> << Certo, ci sarò! >> Gli sorrise Scarlett. Qualche istante dopo suonò la campanella e i due si salutarono. Le seguenti ore di lezione passarono rapidamente e arrivò l'ora di pranzo. Scarlett si diresse verso la mensa domandandosi cosa ci sarebbe stato di buono da mangiare. Entrò nella mensa, e fece la fila per riempire il suo vassoio. Prese dell'insalata e dei maccheroni al formaggio, e dato che era una bella giornata decise di mangiare fuori. Uscì nel cortile dove tanti altri ragazzi erano intenti a consumare il loro pasto sotto il sole. Si sedette nel primo tavolo liberò che trovò che, casualmente era a poca distanza da quello dove erano seduti Derek e Peter. Scarlett non si accorse di loro, ma Peter si accorse di lei. << Che stai guardando? >> Domandò Derek a Peter mentre cercava di capire dove fosse rivolto il suo sguardo. << Niente... >> Rispose acido Peter. << Ricordati quello che mi hai promesso... >> Disse Derek dopo aver visto Scarlett e aver capito che stava guardando lei. << Stai tranquillo, la tua amichetta è l'ultimo dei miei pensieri. Ieri notte deve essere successo qualcosa di grosso, Talia era tesa questa mattina... >> Disse cambiando velocemente discorso. << Allora perchè continui a fissarla? >> Domandò Derek insistente. << Non la sto fissando...>> ringhiò Peter. << Si certo, comunque ti ha detto qualcosa mia madre? >> Continuò Derek. << No ha detto che mi spiegherà tutto quando torneremo a casa...>> Finite le lezioni Derek tornò a casa in autobus, mentre Peter si trattenne a scuola per gli allenamenti. E così fece anche Scarlett, visto che aveva promesso a Robb che sarebbe andata a vederlo giocare. Peter andò negli spogliatoi insieme ai suoi compagni di squadra e s'infilò la sua divisa da Lacrosse. << Speriamo di trovare qualche buon giocatore oggi, ne abbiamo proprio bisogno...>> Disse Cedric il portiere della squadra rivolto ai suoi compagni. << Già, da quando Loomis e Macher sono andati via ci siamo rammolliti... >> Commentò Peter, che da quando due dei suoi compagni erano usciti dalla squadra era diventato un difensore. Dopo aver finito di cambiarsi Peter entrò in campo. Diede uno sguardo agli spalti, c'erano alcune delle fidanzate dei suoi compagni di squadra e qualche ragazzo che di solito seguiva gli allenamenti. Poi però notò un viso familiare che aveva visto non molto tempo prima. Scarlett era seduta sugli spalti intenta a parlare con un ragazzo in tenuta da Lacrosse. " Sarà qui per le selezioni e lei sarà venuta a vederlo? " Si domandò Peter. i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del coach: << Iniziate a riscaldarvi, io vado a parlare con i ragazzi che sono qui per le selezioni. >> << SI COACH! >> Rispose la squadra. Dopo il riscaldamento cominciarono a giocare insieme ai ragazzi che erano li per le selezioni. Peter aveva una strana sensazione mentre giocava. Sapeva che Sarlett non era li per lui, ma anzi tutt'altro dato che nemmeno si conoscevano, ma il fatto che ci fosse lo metteva quasi in soggezione senza un motivo apparente. Da quando l'aveva incontrata la prima volta, l'aveva sognata almeno un paio volte e quando voleva distrarsi dai suoi problemi la prima cosa che gli veniva in mente era lei, senza sapere perchè dato che si ripeteva di non essere interessato. " Quando ho detto che mi piaceva, stavo solo scherzando per far infastidire Derek, mica facevo su l serio...o almeno credo." Scosse la testa per cacciare via quel pensiero e riprendere a giocare. C'era qualcosa in lei che lo attirava particolarmente. << Bene ragazzi per oggi è tutto, domani mattina troverete nella bacheca della scuola la lista con i nomi di chi entrerà a far parte della scuola...potete andare.>> Disse il coach mettendo fine all'allenamento. Per andare verso gli spogliatoi Peter passò davanti agli spalti, e per un attimo il suo sguardo incrociò quello di Scarlett. Quando finalmente tornò a casa, senza perdere tempo cercò sua sorella per sentire ciò che aveva da dire. << Talia? >> Disse sulla soglia della porta. << Sono in cucina >> Sentì in risposta. Chiuse la porta e si diresse verso la cucina. Talia era seduta su una sedia con i gomiti poggiati sul tavolo e la testa fra le mani. << Dove sono gli altri? >> Domandò Peter. << Ho detto a Laura di portare Derek e Cora a fare un giro...>> Sospirò sua sorella. << Allora che volevi dirmi...che è successo stanotte? Riguarda l'attacco a quei due campeggiatori? >> Disse Peter senza prendere respiro tra una domanda e l'altra. << Sono stati Gahalad e uno dei suoi ad attaccare quei due ragazzi. Sapeva che agendo in questo modo avrebbe fatto incazzare gli Argent. >> << Cosa intendi? >> Chiese Peter. << Poco prima di pranzo è venuto a farci visita Gerard Argent. Ci ha minacciati. Ha detto che se ci saranno altri attacchi del genere la loro tregua finirà...>> Raccontò preoccupata Talia. << Ma non siamo stati noi...>> Disse suo fratello << Lo so, ma ci incolpa lo stesso. E' colpa nostra se Gahalad sta facendo tutto questo. Vedi è proprio il suo obbiettivo complicarci ancora di più le cose. Se gli Argent mettono fine alla tregua non avremmo solo i branchi da respingere ma anche loro...>> Talia comincio a picchiettare le unghie sul tavolo. << Cosa intendi fare...>> << Ho parlato con il resto del branco, per lo meno con quei pochi che sono rimasti. Ho detto loro di perlustrare tutta la riserva giorno e notte e di uccidere chiunque non sia dei nostri...temo che se non riusciremo a scaccire Gahalad le cose si metteranno molto peggio di come già sono...>>Disse Talia con un'espressione cupa sul viso. << Cosa vuoi che faccia? Più turni di ronda? >> Chiese Peter preoccupato. << No devi stare attento a Derek e Cora. Insieme a Laura gli aiuterai a superare i pleniluni. Dovrai insegnarli tutto quello che sai quando io sarò troppo occupata a respingere i branchi, devi insengnargli a controllarsi...>> Talia fece una breve pausa << Ma soprattutto non fare nulla che possa comprometterci.>> Peter non disse nulla, si limitò ad annuire. Quello che stava succedendo gli ricordava ciò che era accaduto anni prima quando lui era appena un bambino, quando suo nonno e suo padre morirono. Andò in camera sua e si sdraiò sul letto. Decise di approfittare del fatto che la casa fosse particolarmente silenziosa, dato che c'erano solo lui e Talia, per rilassarsi. Il languore che aveva d quando erano finiti gli allenamenti, gli era passato subito dopo aver parlato con sua sorella. Non voleva darlo a vedere ma ciò che stava accadendo lo spaventando molto. Era stufo di tutta questa situazione che non gli dava nemmeno un attimo di pace. " Domani sarà una giornata lunga..." Pensò, dato che la notte seguente ci sarebbe stato il plenilunio. Si tolse le scarpe e senza nemmeno mettersi il pigiama si infilò sotto le coperte. Poco prima di addormentarsi il suo ultimo pensiero lo volse a Scarlett. " Magari potrei provare a parlarle... " {привет! So che questo capitolo non porta avanti la storia, ma volevo dare un'idea dell vita di Derek e Peter, e spiegare alcune cose inerenti alla loro famiglia e a ciò che gli sta succedendo. Spero vi piaccia! Se vi va lasciate una stellina o un commento per farmi sapere cosa vi è piaciuto o no e cosa dovrei migliorare. Mentre scrivevo questo capitolo sono stata ispirata da "Hound Dog" del mio amato Elvis.Det neste kapittelet!}
   
 
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