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Autore: Scarlet Jaeger    24/09/2016    0 recensioni
Ci fu un tempo in cui un Saint di Atena mi condannò al sonno eterno; ma non tutte le cose sono fatte per durare, e non si può sconfiggere né uccidere un Dio. Perché io sono un Dio.
Sono tornato dalla mia prigionia, ed adesso mi prenderò la mia vendetta.
Sarò di nuovo spettatore del mio siparietto, dietro le quinte di una nuova guerra. Sarò io a manovrare le mie marionette.
Preparati Saint dei Gemelli, verrò a reclamare la tua caduta, perché il mio nome è...
Yoma di Mephistopheles.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14


Saga era in piedi di fronte alla scogliera di Capo Sounion, ad osservare la prigione situata al livello del mare, che inesorabilmente, da secoli, si ghermiva lentamente la vita dei suoi inquilini.
I capelli biondi svolazzavano al vento e la sua espressione dura, ma allo stesso tempo malinconica, faceva ridere a crepapelle il gemello, rinchiuso proprio in quella prigione.
Era successo l'inevitabile, quello che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato venisse fatto; tuttavia era divertito Kanon, perché aveva finalmente tirato fuori il demone sopito dentro il Gold Saint dei Gemelli. Da giorni gli ripeteva di uccidere l'appena nata Athena ed Grande Sacerdote, posto a sua difesa e che ostacolava la riuscita del suo piano. Saga si era categoricamente rifiutato ed erano arrivati ad una guerra fatta di cazzotti e risentimenti, fino a che il custode della terza Casa non era riuscito ad intrappolarlo dentro quella prigione, dove sembrava che Kanon stesse a proprio agio. Continuava a ridere del fratello e del suo operato, inconsapevole che tutto ciò era stato preventivamente pensato e messo in atto da Yoma che, in quel momento, si stava godendo la scena in un posto dove nessuno dei due avrebbe mai potuto vederlo.
Bene, va tutto secondo i miei piani. Sono riuscito indirettamente ad instaurare il dubbio ed il male nel cuore di un uomo puro come Saga. Adesso deve procedere tutto per inerzia, così mi divertirò ancora di più. A noi, Santo dei Gemelli!
Le parole di Mephistopheles rimasero a fare eco alla sua scomparsa.
« Farai quello che ti ho detto Saga, priverai della vita una bambina in fasce, ed il Grande Sacerdote ancora prima di lei! »
Il secondogenito rise alle sue stesse parole, mentre Saga digrignò i denti in un'espressione contrariata.
« Nulla di ciò accadrà! » Disse con risentimento, voltandogli le spalle, mentre iniziava a salire le scale che portavano al Grande Tempio. I capelli di lui si tinsero del colore della notte e quel fatto fece ridere ancora di più il gemello già in balia delle onde.
« È già successo fratello, ed io sono immensamente felice! »
Continuò a ridere osservando le spalle dell'altro fino a che non sparì dalla sua vista. Una volta rimasto solo si ammutolì, realizzando che non c'era possibilità di uscire da quella prigione. Solo in quel momento capì che l'acqua piano piano si sarebbe presa la sua vita.
« Maledetto! » Soffiò infine tra i denti, arrendendosi alla marea che stava già iniziando a salire.

Owl era rimasta nella terza casa in attesa di Saga. Cercava tutti i giorni una scusa per poterlo aspettare, e così controllare. Sembrava che Shion non si fosse accorto dell'animo turbato del ragazzo, ma non voleva certo essere lei a dirglielo, non quando non sapeva veramente cosa avesse. Cercava di passarci più tempo possibile in modo da scoprirlo, e nel frattempo cercare di far ricadere su Aiolos la scelta come suo successore. In più quel giorno non aveva visto Shion da nessuna parte , cosa molto strana visto che almeno una volta al giorno la chiamava al suo cospetto. Era quasi tardo pomeriggio ed era ancora seduta sulla scalinata che collegava la seconda alla terza Casa. In più il tramonto illuminava di arancione il bianco marmo con cui era stato costruito il Tempio e lei, appoggiata con un gomito sulle ginocchia, ne osservava distrattamente il lento calare, fino a quando una distinta figura vestita d'oro non le apparve a debita distanza.
Rialzò di scatto la testa, cercando di rendersi presentabile e svegliarsi del tutto. Saga aveva un'espressione indecifrabile sul volto e lei lo osservò con un sopracciglio alzato fino a quando, trovataselo di fronte, si abbassò in un regale inchino.
« Ciao Owl. Mi hai aspettato fino ad ora? » Chiese con un sorriso, ma il tono di voce trasportava qualcosa di peggio che semplice cordialità e la ragazza se ne accorse. Il volto tirato di lui sembrava quasi infastidito di trovarsela in mezzo.
Lei lo guardò di sottecchi, trattenendo il respiro e calibrando le parole che le stavano per uscire dalla bocca.
« Mi è sembrato doveroso! » Disse solamente, abbassando per un secondo lo sguardo, tempo in cui il ragazzo la guardò con un sorriso di maliziosa malignità.
« Hai fatto bene. Volevo giusto chiederti un favore. Tu sei la mia ancella, dopotutto! »
« Ma certo... » Rispose leggermente confusa. Mai Saga le aveva chiesto un favore, mai in quel tono perentorio. « Cosa vuoi che faccia? »
« Andare a Rodorio, dal sarto, ed informarlo di giungere al Tredicesimo Tempio con una nuova veste domani mattina. »
Owl alzò ancora di più il sopracciglio per quella strana richiesta.
« È un'ordine del Sacerdote? Perché non me lo ha chiesto lui? » Chiese di tutta risposta lei, facendo scoppiare a ridere il ragazzo, che cessò subito dopo portandosi una mano alla bocca, pensando di essere stato troppo indelicato.
« Perché è stato davvero molto impegnato. L'ho visto io poche ore fa. Aveva incaricato me, ma con l'allenamento mi è passato proprio di mente. » Quelle scuse non convinsero per nulla la rossa, che continuava a guardarlo di sottecchi, fino a che Saga non si aprì in uno dei suoi più meravigliosi sorrisi che la fece tranquillizzare.
« Te lo chiedo perché mi fido di te Owl. Non vorrei compromettere la mia buona condotta per questo piccolo inconveniente con il Sacerdote. » Le fece l'occhiolino. « Sarà il nostro piccolo segreto. »
Senza dire una parola, confidando nell'animo nobile della ragazza, Saga le scompigliò i capelli e sparì nell'oscurità della sua casa, lasciandola in balia di altrettanti pensieri.

Mentre raggiungeva il paese sottostante al Tempio, la ragazza era immersa nei pensieri. Cercava di raccapezzarsi su cosa fosse successo al Saint dei Gemelli, nonostante avesse mantenuto il suo nobile aspetto mentre stava parlando con lei non molti minuti prima. In più Shion non si era fatto vedere per tutto il giorno, sopratutto con lei che era la sua confidente. Ed aveva, a quanto pareva, delegato proprio il Saint di mandare a chiamare, con urgenza, il suo sarto personale.

Era strano...

Appena raggiunta la porta di massi che dava sulla piazza principale di Rodorio il cielo era oramai coperto di stelle. Spostò leggermente lo sguardo verso la cima del Tempio, dove il tredicesimo si ergeva nella più totale imponenza e dove la statua della Pallade spiccava fin laggiù. In più aveva una strana sensazione che non riusciva a descrivere, uno strano peso sul petto che le intimava di tornare sui suoi passi, indietro, e correre più veloce possibile fino a raggiungere le stanze del Sacerdote dove avrebbe sperato di trovarlo.

Eppure, nonostante la voglia impellente di iniziare a correre, le sue gambe non mossero un passo nella direzione opposta. Continuò a camminare avanti, a malincuore, obbedendo agli ordini di un suo superiore. Nonostante Saga non avesse usato parole di costrizione o impartito il suo volere di Saint, per lei disobbedire sarebbe stato indegno, anche se lei non faceva parte della schiera di cavalieri al cospetto del tempio...non ancora.

Bussò con veemenza alla porta del laboratorio dove sperava di trovare l'artigiano, dopo aver fatto un giro per le deserte vie della città per schiarirsi le idee, rimanendo calma e pronta a ragionare il più veloce possibile se ce ne fosse stato bisogno.

La nottata era fresca ed il cielo sgombro da nuvole. Sembrava la quiete prima di una possibile tempesta. Anche se erano tutte supposizione provocate dalla sua mente, ne aveva viste troppe per rimanere indifferente ad ogni minima cosa. In più aveva visto chiaramente e con i suoi occhi il cambio di personalità del ragazzo a cui aveva sempre devoluto la sua fiducia, e che adesso stava venendo a mancare.

Passò una manciata di secondi prima che l'uomo, a passi incerti, si diresse fino alla porta. Si appiattì lungo la superficie e tese l'orecchio per ascoltare se c'erano movimenti strani all'esterno, ma Owl era rimasta ferma al suo posto ed in silenzio. Pareva quasi non essere lì.

« Chi ha bussato? Chi sei? » Chiese l'uomo con voce ferma, restando in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare.

« Mi chiamo Owl signore, giungo da voi per volere del Sacerdote Shion. » Prese a parlare cercando di tranquillizzare con la voce il sarto, stringendo però i denti al pronunciare il nome dell'alta carica del Santuario. Qualcosa le diceva che non era stato lui a richiedere la presenza di costui nelle sue stanze l'indomani mattina, ma avrebbe scoperto cosa stava succedendo! Fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto!

Quando quello aprì la porta con agitazione, la trascinò dentro con poca grazia e noncuranza per richiudere a chiave la porta dietro di loro subito dopo.

« Quali sono i suoi voleri? » Si riferì al Pope, ma Owl rimase leggermente interdetta dalla domanda.

« In verità era stato delegato il nobile Saga di Gemini, ma ha mandato me al posto suo. Mi ha detto solamente di recarvi al tempio domani mattina con una nuova veste. »

La ragazza fece spallucce e vide l'uomo di fronte a sé, incredibilmente marchiato in viso da profonde rughe di stanchezza, alzare gli occhi al cielo e passarsi una mano sulla fronte sospirando.

« Per tutte le catastrofi, meglio che mi metta subito a lavoro! » Imprecò con voce sconfitta, aprendo di nuovo la porta e facendo uscire nuovamente Owl nella notte scura, senza salutarla.

Lei rimase lì per qualche secondo a guardare la luce soffusa che passava dalla porta del laboratorio con attenzione, prima di dirigerla verso l'altura del Tempio dove, anche se lontane e soffuse, c'erano delle voci indistinte.

« Maledizione! » Grugnì poi iniziando a correre a più non posso, sorreggendo con le mani l'orlo della lunga veste che stava indossando e correndo sui gradini salendone tre alla volta. Aveva il cuore in gola per lo sforzo e per i suoi timori che, molto probabilmente, si erano davvero avverati.

Stava succedendo qualcosa, proprio come aveva previsto e forse addirittura il suo allontanamento non era stata una casualità ma frutto di un piano ben studiato ed, a quanto pareva, ben riuscito.

Saga aveva architettato tutto, non c'erano altri dubbi, ma una domanda continuava a scuoterle i pensieri.

Perché? Perché il Saint dei Gemelli la voleva fuori dai piedi? Cosa aveva intenzione di fare? O cosa aveva già fatto?


 

Quando arrivò di fronte alle scalinate che conducevano alla prima Casa, trovò un'agitazione non tipica di quell'ora. Le guardie semplici erano tutte sparse tra l'arena ed il piazzale adiacente alle dodici case, dove alcuni dei 12 Gold Saint si erano radunati.

Molto strano, si disse, avvicinandosi con cautela ai cavalieri d'oro per cercare di capire cosa realmente fosse successo.

« Ehm, scusatemi... » Cercò di attirare l'attenzione su di sé, facendo anche un reverenziale inchino, ma le facce dei ragazzi non fecero ben sperare. Così Owl mandò giù un groppo amaro di saliva ed attese che fosse uno di loro tanto cortese da spiegare cosa fosse successo senza che lei pronunciasse una parola che, probabilmente, in ansia com'era non sarebbe riuscita a pronunciare.

« È meglio se vai subito alla tredicesima, qua fuori sta iniziando ad essere pericoloso... » A prendere parola fu Mu dell'Ariete con voce e volto lapidario. Non traspariva nessuna emozione, ma sapeva che era preoccupato, non meno degli altri rimasti a dare direttive ben precise alle guardie.

« Cos'è successo? » Chiese infine fattasi coraggio, trattenendo il respiro sperando in una risposta soddisfacente.

« Questa notte Athena è scomparsa insieme a due nostri compagni... » Mu abbassò gli occhi al suolo, ma la ragazza lo vide stringere i pugni in un gesto di rabbia, mentre il suo cuore ebbe un sussulto.

« Chi...chi è... » Non riuscì a pronunciare la parola “scomparso”, ma l'ariete riuscì ad intendere benissimo perché sospirò alzando gli occhi al cielo.

« Saga e Aiolos... quest'ultimo ha tradito, tutti noi... » Riabbassò infine lo sguardo stanco su di lei, poggiandole le mani sulle spalle in segno di supplica.

« Torna dal Sacerdote e fino a che le acque non si saranno calmate, rimanici. » Le disse infine, voltandole le spalle e raggiungendo i suoi compagni, lasciandola lì in balia dei suoi pensieri per qualche secondo.

Si rese conto di avere uno sguardo spaesato e la bocca aperta; probabilmente anche una cera orribile, ma in pochi minuti le era crollato tutto il suo mondo addosso.

Saga era scomparso, Aiolos aveva tradito ed era scomparso anch'esso, ma dentro di sé aveva la netta sensazione che tutto ciò fosse sbagliato e l'unico in grado di mettere a posto i pezzi del puzzle era Shion.

Alzò il volto verso il tredicesimo Tempio, che in quel momento sembrava quasi spettrale con una parte della parete di una torre più alta franata.

Doveva correre dal Sacerdote, il più veloce possibile!

Così, rialzando l'orlo della veste oramai coperto di polvere, cominciò la sua scalata verso la verità.

Fine capitolo 14


Angolo autrice:

Salve a tutti, con mio sommo ritardo (santo cielo!) sono tornata con un nuovo capitolo. Non è facile tenere il passo degli aggiornamenti quando non si ha tempo e dopo un'estate all'insegna del lavoro :S ma cerco di fare del mio meglio. Purtroppo ho perso molti lettori per il troppo tempo che passa tra un capitolo e l'altro, ma spero che almeno il capitolo valga qualcosa >.< Spero inoltre di avere nuovi (ed anche vecchi ovviamente) lettori interessati e che mi facciate sapere cosa ne pensate di questa storia. Mi serve per migliorare e capire cosa i lettori si aspettano :D

Ringrazio comunque chi è arrivato fin qua e chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite.

Un bacione a tutti voi,

al prossimo capitolo!

  
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