Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Celebien    26/09/2016    0 recensioni
E' un nuovo sequel delle vicende di "you said you trusted me" e "vite parallele di due persone dalla parte degli angeli".
Molly e Greg hanno cominciato un'avventura insieme lontano dalla vecchia Londra, e Sherlock si è scontrato con la realtà di cui si è voluto circondare nelle vicende passate quando è arrivato il momento dei saluti. Ha deciso di lasciare Molly perché convinto che la loro relazione non avrebbe avuto un futuro, eppure si sente attanagliato dai dubbi, pur sapendo di non poter fare più nulla poiché non sono in gioco solo i sentimenti suoi e di Molly ma anche quelli del caro amico Lestrade.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Lestrade, Molly Hooper, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'I warned you: don’t get involved.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Mollys point of view:

Da quando ho avuto il mio primo ciclo mestruale e mia madre mi ha fatto abbandonare l'idea della cicogna che porta i pargoletti nelle case dei genitori, sono stata preparata a cosa sia il parto, come un po' tutte le donne. Dopo le sue spiegazioni, ho ricevuto quelle più esaustive degli studi al liceo e poi all'università; so cosa accade al corpo della donna e il dolore che si prova ma, possono spiegartelo in mille modi, puoi vedere quanti programmi di real time vuoi o leggere tutti i libri a riguardo, nulla è più esaustivo dell'esperienza personale e senza dubbio più maledettamente doloroso!
Erano giorni che Greg e Mr. Wilson mi consigliavano di mettermi in maternità perché stava diventando quasi un'impresa attraversare le porte e fare le scale, ma non ho voluto dare retta a nessuno dei due perché il lavoro ha la precedenza su tutto; ma ammetto che sarebbe stato più carino se le doglie avessero cominciato ad arrivare mentre stavo distesa su un soffice divano, con il mio compagno che mi massaggia i piedi, invece che davanti un tavolo da laboratorio pieno di solventi, strumentazioni e campioni da analizzare.
E' stato come se mi avesse colpita un fulmine a ciel sereno, una contrazione al basso ventre che mi ha costretta a piegarmi in due e trattenere il fiato insieme al mio urlo, liberatosi nonappena la muscolatura si è rilassata dandomi un po' di tregua.
In meno di un secondo, hanno fatto capolino nel laboratorio i miei assistenti, Zac e Collin.
-Dottoressa Hooper!- esclama il secondo correndo a sorreggermi mentre Zac è rimasto fermo sulla soglia della porta,
-Aiutatemi, vi prego, aiu...- la parola mi si è strozzata in gola a causa di una nuova e terribile contrazione,
-Zac, vai a chiamare un'ambulanza... Non stare lì impalato, sbrigati! Oh Gesù
Esclama a un tratto e sento i pantaloni inumidirsi, accidenti non sto sognando per niente!
Sento le forze che mi abbandonano e il suolo mancarmi dai piedi, ma è solo Collin che con una forza incredibile mi ha presa in braccio e portata fuori dal laboratorio; grida a squarciagola e dagli uffici attigui fanno capolino dozzine di teste, tutti increduli ma non ci faccio caso, il dolore pietrifica qualsiasi cosa.
-Non si preoccupi, dottoressa, i soccorsi stanno per arrivare ma deve resistere, d'accordo?
Non trovo la forza di rispondere ma faccio un semplice cenno con il capo e poi di nuovo una contrazione mi fa trattenere il respiro.

-Gregs point of view:

C'è poco da fare! Nonostante i servizi in questo paese siano eccellenti, l'Inghilterra è insuperabile, a mio avviso! Un caso del genere l'avremmo risolto in ventiquattr'ore se fossimo stati a Scotland Yard, ma qui sembra che tutto proceda più lentamente, o forse è colpa del fatto che dopo tutti questi mesi, non sia ancora riuscito ad abituarmi alla nuova vita.
Ammetto che sia un posto splendido sotto ogni punto di vista, ma un inglese lontano dal suo paese non sa stare o ha bisogno dei suoi tempi per abituarsi alla novità. Ciò di cui sono convinto tuttavia, è che lasciare Scotland Yard ne è valsa la pena solo perché Molly è accanto a me! Se si fosse trattata di un'altra donna avrei immediatamente detto di no al trasferimento, ma per lei sarei disposto a vivere nel deserto pur di starle accanto.
Adesso che siamo in attesa del nostro primo figlio sono a maggior ragione più convinto della scelta che abbiamo preso insieme e se tornassi indietro lo farei di nuovo.
Quando mi ha raccontato della lettera, è stato uno shock assurdo perché il terrore di poterla perdere adesso che ero riuscito finalmente a stare con lei mi aveva quasi offuscato la mente ma mi accorsi immediatamente che attanagliava di più lei. Aveva un'espressione così dolce che non potei fare altro che mettere da parte la paura e abbracciarla forte contro il mio petto e affondare il viso nei suoi capelli castani.
-Verrò con te! -esclamai respirando a fondo il profumo della sua pelle;
-Dici sul serio? E come farai con il lavoro?
La guardai e le schioccai un bacio sulle labbra;
-In Nuova Zelanda avranno sicuramente bisogno del miglior poliziotto di tutta l'Inghilterra.
Ci volle più tempo per sbrigare le pratiche del mio trasferimento che per decidere di accettare e in meno di un mese approdammo dall'altra parte del mondo ma prima di partire, ci fu la rassegna di saluti e commiati con tutte le persone che conosciamo e vogliamo bene: la mia famiglia, la sua, i vari amici e colleghi e poi loro... Gli amici di Baker Street! Mandai un messaggio a John e uno a Sherlock in cui scrivevo di aver bisogno di vedere loro, Mary e Mrs. Hudson e ricevetti la sola risposta di John che diceva di vederci a Baker Street.
Quando arrivammo, in casa c'erano tutti tranne quell'imbecille di un genio di Sherlock e ancora mi chiedo il perché; tutti sono stati abbastanza evasivi nel giustificare la sua assenza, Molly era tesa come una molla ma alla fine soprassedemmo e ci demmo ai soliti discorsi sull'avvenire, raccontammo dell'opportunità offerta a Molly dalla Nuova Zelanda e la decisione di trasferirci entrambi.
-Oh cielo, come sono contenta per voi due! Sapevo da sempre che eravate destinati a stare insieme!- esclamò Mrs. Hudson con le lacrime agli occhi,
-Congratulazioni!- disse Mary alzandosi con una certa fatica perché la bambina non aveva ancora deciso di venire al mondo; ci abbracciò entrambi calorosamente e cedette il posto a John, dritto e fiero come se non avesse mai abbandonato il mondo militare;
-Vi auguro la felicità che meritate, entrambi! Ah, venite qui!- anche lui ci abbracciò teneramente.
Quel pomeriggio terminò e accompagnai Molly nel suo appartamento dove mi ero praticamente trasferito e l'aiutai a finire di preparare i bagagli e nonostante fossi tremendamente felice di essere al suo fianco, nei momenti di silenzio o isolamento non facevo altro che pensare allo strano comportamento di Sherlock perché so che è una persona imprevedibile e che mette davanti a tutto il lavoro, ma so anche che la sua perspicacia è tale da comprendere quando c'è una notizia importante da voler condividere.
-A cosa stai pensando, Greg?
Chiese molly mentre disponeva alcuni maglioncini accuratamente piegati dentro una valigia grande il doppio di lei;
-A Sherlock;
-Ti è dispiaciuto che non sia venuto?
-Beh, ci sono rimasto male, lo devo ammettere!
Smise di fare ciò che stava facendo e mi si sedette sulle ginocchia guardandomi negli occhi,
-E' dispiaciuto anche a me, ma sai com'è fatto. E' probabile che ci invierà un sms di scuse e di auguri per la partenza.
-Hai ragione, è solo che non mi andava di lasciare Londra senza averlo salutato per l'ultima volta
le nostre fronti si unirono e sentii le sue dita affondare tra i miei capelli, Dio solo sa quanto amo quando lo fa,
-Ti ricordo che Londra sarà sempre qui. Ci basterà salire su un aereo e fare quasi due giorni di viaggio per tornare quando lo vorremo- allontanò per un momento la fronte dalla mia, -sei convinto di quello che fai? Non è che te ne stai pentendo?
-Vieni qui! -esclamai riavvicinandola a me -sarei un idiota se succedesse. Andrei fino in capo al mondo pur di stare con te
-In effetti è quello che stiamo facendo!
Scoppiò in una risata che ricambiai sorridendo e scuotendo leggermente la testa, ma immediatamente cercai il suo sguardo come il girasole cerca la fonte luminosa e quando lo incrociai anche lei si fece seria e mi guardò;
-Ti amo!
Esclamò e la mia risposta furono le mie labbra sulle sue, le mie mani sotto la sua maglia e l'amore che facemmo sul suo letto, fregandocene di tutto il resto.

-Sherlocks point of view.

Le patatine si sono freddate, pocomale, avevo detto alla cameriera che non volevo niente da mangiare ma pur di togliermela dalle scatole ho dovuto acconsentire. Sono passate due ore e ancora non arrivano né chiamate né messaggi da parte di John: Molly e Lestrade devono ancora essere a casa nostra o meglio casa mia, visto che ci abito solamente io ormai.
So già cosa mi aspetta quando se ne saranno andati e non mi va vivamente di affrontare la situazione, sono già abbastanza teso da solo per mettermi anche a discutere con John delle mie azioni. Potrei rimanere fuori fino a tarda nottata, ma scommetto che rientrando a casa troverò John seduto sulla sua poltrona ad aspettarmi, quando ci si mette diventa più testardo di un mulo, dannazione!
-Non è stato di vostro gradimento ciò che ho servito?
Sento una vocina stridula martellare contro il mio povero orecchio sinistro, di nuovo la ragazzetta di prima,
-Le avevo detto che non avevo fame e desideravo solo del caffè nero e bollente, ma data la sua insopportabile insistenza, ho dovuto farmi portare queste benedette patatine che, per quanto mi riguarda, può mangiarle da se fredde, calde o come le pare!
Non mi sono accorto di aver alzato troppo la voce e adesso tutti mi guardano, lei compresa con gli occhi lucidi e l'aria avvilita e imbarazzata.
-Mi scusi, signore, volevo soltanto farle un piacere.
Ha la voce tremante e adesso mi sento in colpa, dannazione!
-No, mi scusi lei, sono stato terribilmente scortese, è che non è stata una bella giornata per me; le lasci pure qui, le mangio;
-Ne è sicuro? Non gliele faccio nemmeno pagare, è stata colpa mia che ho insistito poco fa
-Sono sicuro, mi scusi ancora.
Accenno a un sorriso che lei ricambia, quindi si allontana verso il bancone e nel frattempo, il telefono squilla.
-Pronto?
-Ma dico io, ti è dato di volta il cervello?
Come sospettavo, è arrabbiato;
-John, ascolta,
-No, tu ascolta! Torna immediatamente a casa perché dobbiamo parlare della faccenda!
-Ho del lavoro da sbrigare, non ho proprio tempo!
-Me ne frego di quello che stai facendo e non sei al lavoro, sono settimane che non segui un caso quindi, o mi raggiungi a casa o giuro che rigirerò Londra come un calzino pur di trovarti, sono stato chiaro?
Odio il tono perentorio che usa il mio migliore amico quando è seriamente convinto di aver ragione su una questione; chiudo la chiamata senza rispondergli e mi avvio per pagare, ma prendo una patatina e l'addento mentre mi avvicino alla cassa,
-Mi scuso ancora per prima, ho assaggiato le sue patatine ed erano squisite, quanto le devo?

Esco dal bar e vengo investito dall'aria gelida della sera londinese e, salito su un taxi mi ci vogliono appena dieci minuti per arrivare a Baker Street, muoio dalla voglia di vedere la faccia contrariata di tutti, che strazio!
Stranamente, una volta arrivato a casa ho trovato solamente John, come sospettavo seduto sulla sua poltrona, con la caviglia di una gamba poggiata al ginocchio dell'altra e due dita poggiate sulla bocca come quando qualcosa gli ribolle dentro e sta per esplodere come una pentola a pressione. Entro tranquillamente e poso cappotto e sciarpa lanciandoli sul divano, quindi mi siedo sulla mia solita poltrona e rimango in silenzio a fissare John, lui fa lo stesso e per cinque minuti non ci diciamo nulla.
-cosa ti è preso?- esclama finalmente,
-Non lo so!
Fa un sospiro e cambia posizione chinando la schiena e poggiando i gomiti su entrambe le ginocchia,
-Sherlock, ti rendi conto di aver ferito Greg, vero? Lui e Molly stanno per,
-Si, lo so!
-Lo sai?
-Sarebbe meglio dire che l'ho capito. Siete tutti così prevedibili, anche quando credete di stare per fare l'annuncio che lascerà tutti a bocca aperta! Molly e Lestrade si stanno per sposare, l'avevo capito questo e sono felice per lui, per lei, per entrambi insomma!
-Se sei così felice per loro, perché sei scappato invece di farti trovare a casa?
Mi alzo in piedi, stanco di discutere, ascoltare le fandonie di tutti e persino i miei pensieri.
-Non voltarmi le spalle, Sherlock! Guardami
Mi volto di scatto ma non lo guardo, tengo gli occhi chiusi perché temo che possa uscire qualche lacrima e ciò non deve accadere!
-Ho detto, guardami!
La voce di John è molto più vicina, sta difronte a me con lo sguardo serio,
-Provi ancora qualcosa per Molly, non è così?- mi chiede con voce ferma,
-Non lo so, sono confuso!
Sherlock Holmes confuso, mai sentita una cosa simile! Mi auguro vivamente che tutto questo non vada a finire alle orecchie di mio fratello o sarebbe la mia fine!
A un tratto John si allontana da me e va in cucina a preparare del the, quasi come per lasciarmi un momento da solo con me stesso e questa è una caratteristica di lui che mi piace! Riesce a comprendere quando ho bisogno di essere lasciato anche solo per un momento da solo.
Mi siedo nuovamente e fisso il vuoto mentre penso allo Sherlock che ero prima e quello che sono adesso, indebolito da tutto ciò in cui non ho mai creduto nella mia vita. Poco dopo John torna a sedersi poggiando il servizio da the sul tavolino.
-Non si stanno sposando! -esclama di punto in bianco
-Cosa? No? 
-No.
-Allora cos'avevano da dirci?
Sto davvero perdendo colpi!;
-Partono entrambi per la Nuova Zelanda! Molly ha ricevuto un offerta per lavorare lì al fianco di un importante ricercatore e Lestrade va insieme a lei!
-Capisco!
Non riesco a dire altro, solamente questo!
-Allora avrai capito perché Lestrade ci sia rimasto così male. Potrebbero non tornare più, Sherlock, te ne rendi conto?
Ha di nuovo il suo sguardo inchiodato su di me e non mi piace, odio essere messo alle strette,
-Si, ma è meglio così, credimi!
-Per chi? 
-Per tutti! 
Si alza in piedi, indossa la giacca ed esce dalla porta d'ingresso ma prima di richiuderla fa di nuovo capolino;
-Non esisti soltanto tu, Sherlock, ma ci sono tante persone che ci circodano e con cui interagiamo, in un modo o nell'altro e le scelte che facciamo, se coinvolgono altre persone, si ripercuotono anche su di loro. Quindi non pensare solamente con la tua testa e non ti avvalere del diritto di poter pensare anche per gli altri perché non sempre puoi farlo. Non hai a che fare con oggetti ma con persone e con occasioni che poche volte nella vita capitano. L'hai lasciata andare nonostante ti facesse stare bene? Okay, fallo, ma devi a entrambi il tuo saluto perché nonostante tutto, sono e resteranno per sempre delle persone importanti per te, che hanno dedicato il loro tempo e hanno rischiato tutto per te!
La porta si richiude e rimaniamo solamente io e i miei pensieri.
Dopo circa un'ora, sento il telefono vibrare per via di un sms ricevuto, è di John:
"Partiranno domani alle 02:00 PM da Heathrow, pensaci!"

Sono le 13:00 in punto e l'aeroporto di Heathrow è gremito di gente come al solito, ma quello che mi basta fare è raggiungere il gate giusto; a quest'ora avranno effettuato tutti i vari controlli e saranno in attesa che venga chiamato il loro volo.
Mentre cammino penso a quello che dirò loro e cioè che sono felice per entrambi per l'opportunità che hanno ricevuto e soprattutto per la loro storia, che mi dispiace un sacco per non essere stato a casa a salutarli ma avevo avuto un contrattempo e che attenderò loro notizie quando saranno atterrati in Nuova Zelanda ma tutte le frasi più giuste si stanno mescolando nella mia testa, non so il perché e il non sapere m'infastidisce.
Accanto a una macchinetta, noto Molly intenta a scegliere cosa prendere ed è da sola. Sento il respiro arrestarsi e le mani tremare è stata una pessima idea venire fin qui, pessima davvero! faccio per andarmene sperando che lei non si accorga di me ma a quanto pare la fortuna gira nel verso sbagliato!
-Sherlock!
Mi volto e la vedo davanti a me incredula. Non la vedevo dal giorno in cui l'ho lasciata;
-Che cosa ci fai qui?
-Ero venuto a salutare te e Lestrade, John ieri mi ha detto che sareste partiti oggi da qui e così...
-Capisco. Greg è di là, mi sta aspettando raggiungiamolo.
Si volta e fa per incamminarsi ma con un gesto meccanico e quasi involontario, la fermo per un polso ma appena guarda la mia mano, la distolgo immediatamente e la infilo in tasca tentando di trattenere il fremito.
-Cosa c'è?
-Andate via, per sempre?
-Non lo so, per il momento andiamo e quello che succederà lo scopriremo pian piano.
Ha lo sguardo duro, è seria come non lo è mai stata prima d'ora.
-Senti, Molly, so di averti ferita quando ti ho detto che fra noi non avrebbe funzionato, credo di esserne ancora convinto, ma sono più sicuro che Greg ti renderà felice, molto più di quanto sarei stato in grado io.
-E a te? Chi ti renderà felice?
-Credo nessuno, non sono fatto per queste cose, te l'avevo detto.
-Io penso invece il contrario e me l'hai dimostrato prima che le tue paure avessero la meglio. Ma tutto questo appartiene al passato! Ah, Greg non sa di quello che c'è stato quell'unica notte, quindi ti prego di non farne parola.
-Perché non gliel'hai detto?
-E tu perché non l'hai fatto quando hai scoperto che ci siamo messi insieme?
Touchet, non posso fare altro che incassare il colpo e mordermi la lingua.
Ci dirigiamo entrambi verso la sala d'aspetto e troviamo Greg circondato seduto ad aspettare, sembra pensieroso; sentendo arrivare Molly, alza lo sguardo e le sorride ma poi si accorge finalmente della mia presenza e rimane sbigottito.
-Brutto... Che cosa ci fai qui?
-Non potevo lasciarvi partire senza prima salutarvi.
Si alza in piedi, mi guarda per un momento dalla testa ai piedi e poi esclama:
-Accidenti come sei malconcio! Non ti vedevo così da quando ti fingevi un tossico per attirare l'attenzione di Magnussen, stai bene?
-Si, un caso su cui sto lavorando mi sta impegnando parecchio.
Non avevo una scusa migliore da proporre ma sembra che a lui non interessi, è solamente felice di vedermi qui davanti a lui.
Nel momento stesso in cui parliamo, l'altoparlante comunica la chiamata per il loro volo, il fatidico momento è arrivato.
-E' ora di andare, caro Sherlock Holmes, ti manderò una cartolina da Hobbitville! Vieni qui, disgraziato!
Mi abbraccia forte ma rimango impietrito, osservo Molly e lei fa altrettanto, con quello sguardo così limpido e sincero da fare vacillare ogni mia convinzione e il desiderio di averla di nuovo fra le mie braccia si fa spazio nella mia mente, peccato che uno dei più cari amici che ho sia adesso il suo fidanzato e lo stia abbracciando in questo momento.
Ci stacchiamo dall'abbraccio, mi stringe le spalle e allunga la mano verso Molly per farla avvicinare a noi,
-Buon viaggio e buona fortuna per tutto, Molly -esclamo immobile, lei mi guarda per un istante, mi ringrazia e infine mi abbraccia per sussurrarmi all'orecchio: -Abbi cura di te!
L'altoparlante comunica di nuovo la chiamata per il volo, quindi si prendono per mano e si avviano verso l'uscita dal gate. Li guardo mentre si allontanano e sento montare la tristezza.

Esco dall'aeroporto e rientro in macchina, Mycroft mi stava aspettando fuori, teso sul solito ombrello che porta con se come se fosse un prezioso bastone da passeggio, mi segue in macchina e chiudiamo le portiere.
-Era la cosa giusta da fare! -esclamo guardando dritto davanti a me,
-Bah, io la penso diversamente!
-Tu mi avresti consigliato di non avvicinarmi a lei così tanto.
-Si, è vero, ma non l'hai fatto e, colmo dei colmi, hai commesso di nuovo lo stesso errore, Sherlock, solo che questa volta è stato più grande!
-In che senso?
Con un cenno del bastone sul sedile anteriore dell'auto, la macchina parte verso Londra centro;
-Quando ti consigliai di non legarti a Barbarossa, hai sofferto perché perdesti il tuo amico non perché l'avessi respinto ma perché morì; adesso ti sei legato a una donna che stai perdendo non perché stia morendo ma perché l'hai lasciata andare dopo esserti legato, pur volendo stare insieme a lei. Questo, fratello mio, è puro autolesionismo un danno ancora più assurdo di quello che ti sei provocato tanti anni fa. Spero supererai la cosa!
-Lo farò senza dubbio, fratello!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Celebien