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Autore: Nico_Ackerman    27/09/2016    2 recensioni
“Un gioco?!” Chiede Alec e quando vede il suo ragazzo annuire si porta una mano in volto a massaggiare gli occhi ormai chiusi per la disperazione. “Credo che non potrò tirarmi dietro; quindi parla, in cosa consiste questo gioco?”
Magnus si apre in un gran sorriso e, sdraiandosi sulle ginocchia dell’altro, inizia a descrivere l’organizzare della giornata.
“Bene Fiorellino. Ormai sono un paio di anni che ci stiamo frequentando, ma nonostante il tempo e il taccuino, tu non mi conosci affatto.” Fa una piccola pausa per osservare meglio gli occhi accigliati, ma stupiti di Alec. “Perciò oggi hai a disposizione dieci domande per scoprire tutto ciò che vuoi del mio passato; però in cambio ne avrò anche io alcune per te.
Possibile OOC
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche questa storia è dedicata a te, Valentina,

che non solo mi hai dato l’idea per scriverla,

ma come sempre, tra i tuoi esami, trovi

sempre quei cinque minuti da

concedermi. Grazie <3

 

*Seguito di Anniversary. le due One Short possono essere lette separatamente senza problemi*

Domande per innamorarsi...

Erano giorni che Alec notava il suo compagno comportarsi in modo più anomalo del solito e quella mattinata ne comprende il motivo.

“Ehi Fiorellino, oggi facciamo una gita in montagna. Ho già preparato il cestello e parlato con Jace. Non puoi dire di no.” dice lo stregone velocemente, mentre sventola davanti ad Alec, seduto sul divano intento a leggere un libro, un cestino da Pic Nic. “E adesso vieni. È il momento di divertirsi.”

Quando i due arrivano a destinazione grazie ad un portale, Magnus con uno schiocco di dita fa apparire una tovaglia a quadri rossi e bianchi e svuota sopra il cestino.

“Magnus perché siamo venuti qui?” domanda finalmente il cacciatore, dopo essere stato in silenzio per tutto il tempo, mentre si adagia contro l’albero sotto cui si sono sistemati. “Fiorellino ti ho portato qui, perché devi prendere dell’aria fresca e dei giorni di ferie ogni tanto: stai sempre ad uccidere quei demoni senza concedermi il tuo tempo. E inoltre faremo un gioco.”

“Un gioco?!” Chiede Alec e quando vede il suo ragazzo annuire si porta una mano in volto a massaggiare gli occhi ormai chiusi per la disperazione. “Credo che non potrò tirarmi dietro; quindi parla, in cosa consiste questo gioco?”

Magnus si apre in un gran sorriso e, sdraiandosi sulle ginocchia dell’altro, inizia a descrivere l’organizzare della giornata.

“Bene Fiorellino. Ormai sono un paio di anni che ci stiamo frequentando, ma nonostante il tempo e il taccuino, tu non mi conosci affatto.” Fa una piccola pausa per osservare meglio gli occhi accigliati, ma stupiti di Alec. “Perciò oggi hai a disposizione dieci domande per scoprire tutto ciò che vuoi del mio passato; però in cambio ne avrò anche io alcune per te. Ovviamente non staremo qui tutto il tempo ad annoiarci con le nostre vite. No Fiorellino: ho organizzato per te delle bellissime avventure.” Il cacciatore alla conclusione di quella breve introduzione rimane spiazzato e timidamente chiede se può davvero domandare tutto ciò che desidera, e una volta ricevuto un cenno d’assenso, i due giovani si alzano e si avviano verso il lago li vicino. “Bene Alexander. Come prima avventura, io e te andremo a fare un giro per i fondali.” Afferma euforico Magnus mentre con la sua magia fa apparire addosso a entrambi un costume; subito dopo afferra la mano del compagno e senza sentire proteste si tuffa in acqua. Ben presto iniziano a schizzarsi e a infastidirsi, per poi concludere sempre ogni lotta con dei dolci baci. Dopo vario tempo alla fine decidono di immergersi e osservare la vita acquifera; quando concludono il loro breve giro, sempre grazie ai suoi poteri, Magnus crea una bolla d’aria che permette a lui e il Nephilim di poter rimanere sotto l’acqua. Dopo altri numerosi baci, Alec si schiarisce la voce* “Bene Magnus, a te l’onore di iniziare questo tuo strano gioco sociale.” lo stregone sogghigna e rubato un bacio all’amante fa la sua domanda. “Sono sempre stato affascinato da voi Shadowhunters e dalle vostre tradizioni, ne ho conosciuti tanti della vostra gente, ma mai ho trovato qualcuno come te e Jace. Mi spiego Fiorellino: voi siete due opposti, come fate a sopportarvi ed essere i Parabatai migliori e più uniti che in quattrocento anni io abbia mai visto?” Prima di rispondere Alec rimane in silenzio per qualche minuto a riflettere, poi prende parola. “È vero. Io e Jace possiamo sembrare diversi e sempre lo sembreremo, ma è proprio qui che ti sbagli: quando a dieci anni, è arrivato a casa nostra ed è diventato membro effettivo della nostra famiglia, io e lui ci siamo legati in un modo abbastanza anomalo. Non ci parlavamo, ma ci capivamo al volo, se uno dei due combinava qualcosa di sbagliato, l’altro lo copriva: nonostante fossimo due sconosciuti, eravamo poi vicini di quanto avessimo voluto ed è proprio questo che ci ha fatto diventare ciò che siamo. Lui è l’unico che non mi abbia mai trattato da fratello maggiore o da essere inferiore, lui era ed è l’unico che mi capisca solo con uno sguardo, era l’unico che all’epoca mi riteneva una persona speciale, talentuosa e non una semplice ombra. Quando mi chiese di diventare il suo Parabatai, io gli chiesi di rimanere solo per riflettere e dopo qualche ora lui entrò nella mia stanza pensando stessi dormendo, ma quando iniziò a parlare dicendo che mi stimasse e volesse essere il mio Parabatai per sentirsi voluto bene e per voler bene a qualcuno in un modo speciale, mi alzai e accettai la sua proposta.” * Il cacciatore fa una breve durata nella quale Alec legge negli occhi felini del compagno curiosità, allora continua. “Io e Jace sembriamo gli opposti: lui l’eroe, io l’aiutante, lui il figo che ci prova con tutte,  io il ragazzo belloccio timoroso di tutto, lui il trasgressore, io colui che segue sempre la legge.

Noi non siamo gli opposti, noi siamo più simili di quanto ci si possa aspettare.” Magnus a quella spiegazione sorride e fa cenno ad Alec “Ora tocca a te.” Il cacciatore pensa qualche minuto poi pone la sua domanda. “Uhm. Una domanda un po’ banale. Hai mai avuto o avrai mai intenzione di avere altri animali oltre o dopo Presidente Miao?” “Ahahah Alec. Niente di ciò che mi domandi tu è banale. Comunque no, non ho mai avuto altri animali oltre Presidente e mai ne vorrò. Lui è unico e speciale proprio come me. Inoltre mi capisce e mi è stato vicino molto spesso, anche se non potrebbe sembrare.”

“Adesso tocca a me.” sogghigna lo stregone. “Hai mai desiderato una qualità, quale e perché?”

“Presumo che tutti vogliano delle doti che non si possiedono, però io ad essere onesti non credo di voler qualcosa che non ho, inoltre siamo Shadowhunters, con le rune possiamo avere qualsiasi talento possibile. Se però son costretto a sceglierne uno direi il coraggio.” Alec si ferma e abbassa il volto mentre la voce gli diventa un sussurro, poi prende un profondo respiro e torna a fissare negli occhi il suo amante. “Vorrei tanto avere coraggio, e non in battaglia, quello ne ho fin troppo. Vorrei essere coraggioso con te, dirti tutto ciò che mi passa per la testa senza paura che tu possa prendertela, vorrei poterti tenere la mano mentre passeggiamo senza timore di critiche, e soprattutto vorrei poterti baciare o trattarti come mio ragazzo, anche davanti in miei genitori senza paura che loro possano andarsene sdegnati. Nonostante ormai loro ci abbiano accettato, riesco ancora a leggere il disgusto nei loro occhi.” Magnus ha gli occhi lucidi ormai e tira a sé il Nephilim tenendolo stretto al petto. “Fiorellino tu sei coraggioso invece, e anche molto. Devo ricordarti quando qualche anno fa mi hai baciato davanti l’intero conclave prima della battaglia contro Valentine? Oppure quanto tu abbia lottato per il nostro amore dopo quell’imprevisto con Camille? O vuoi che ti ricordi sul tetto di Idris anni fa quando per salvare entrambi dal dolore hai quasi rinunciato a noi? Alexander tu sei coraggioso e niente dimostra il contrario.” nel frattempo lo stregone gli alza il volto e fa congiungere infine le loro labbra. “Torniamo in superficie, qualcuno qui a fame.” scherza Magnus quando il borbottio dello stomaco di Alec interrompe il momento. Il cacciatore sorride nell’incavo del collo dell’altro, e sempre abbracciati tornano al loro posto sotto l’albero dove finalmente consumano le loro vivande rallegrando l’atmosfera con le domande.

“Mi chiedi il mio viaggio o luogo preferito eh?” riflette Magnus ad alta voce. “Be’ ovviamente direi come viaggio migliore quello che ho fatto in Grecia. Sono andato in quel paese tanto tempo fa, prima ancora di conoscere Raphael ora che ci penso, ho conosciuto vari personaggi che mi hanno arricchito sia in ambito personale che professionale, come ad esempio una famiglia mondana di una piccola isoletta nell’arcipelago: il figlio era stato aggredito da un seelie e, loro avendo la Vista e sapendo da cosa era stato attaccato, mi hanno chiesto di salvare loro figlio. Questa famiglia fu l’unica dei miei clienti, o almeno finché non sei giunto tu con la tua combriccola, a cui non ho chiesto di essere pagato in nessun modo, se non con un paio di giorni di ospitalità per farmi riprendere le energie consumate. Inoltre è stato il viaggio migliore anche perché gli abitanti fanno sentire i turisti come se fossero a casa loro, se non meglio, e poi i greci, sono molto affascinanti e ben dotati… Forse una delle migliori popolazioni ad essere onesti.” Alec lo guarda accigliato e leggermente paonazzo a quell’affermazione, però viene distratto dal continuo del racconto. “Devo però essere sincero Fiorellino.” inizia Magnus mentre sorseggia un bicchiere di Vino. “Il paese più bello per eccellenza è l’Italia: paesaggi mozzafiato che mettono in risalto la tranquillità che veleggia nell’aria e nell’animo di chi vive lì; inoltre le città, la storia velata dalla leggenda,

tutti gli arricchimenti lasciati dagli antenati… L’Italia è il paese più bello in tutti i sensi immaginabili. E un giorno ti ci porterò” Racconta euforico lo stregone.

Alec affascinato dal racconto chiede il cibo preferito e ridacchia quando il suo ragazzo, con occhi luccicanti, torna a parlare dell’Italia. “Ovviamente quello italiano. La Pasta che fanno loro, è un qualcosa di fantastico, e poi non è colla, come invece esce la nostra. E poi la pizza. Per Lilith è il piatto migliore di tutti i tempi: impasto sottile, morbido e croccante al punto giusto; condito abbondantemente…” Magnus viene interrotto da Alec che sprigiona desiderio da tutti i pori “Non ho mai mangiato la pizza italiana. Mi porteresti adesso in Italia a mangiarla?” Con un movimento di mani, Magnus apre il portale che conduce i due ragazzi su una collina del Vesuvio da dove possono ammirare abbracciati il tramonto.

Dopo che le prime stelle hanno iniziato a macchiare la tela blu, lo stregone e il nephilim si dirigono alla pizzeria più vicina e ordinano rispettivamente una boscaiola e una diavola.

“Bene Alexander. Nell’attesa perché non mi racconti qualche avventura tua e di tua sorella Izzy?” Il cacciatore senza neanche riflettere inizia a raccontare di come, la prima volta che sono andati a Idris, hanno fanno impazzire una loro lontana zia. “Avevamo circa 7 e 8 anni e i nostri genitori erano stati convocati ad una riunione del conclave, decisero di lasciarci a Zia May, una donna di mezza età con un odio profondo verso i bambini. Non le siamo andati a genio fin dal primo momento, e quando ci impedì anche di giocare, decidemmo di fargliela pagare: eravamo piccoli, ma molto intelligenti e vendicativi. Il nostro piano praticamente consisteva nel farle capitare alcuni sfortunati e casuali eventi, come ad esempio la rottura di uno specchio mentre ci passava vicino, oppure nasconderci, che l’avrebbero portata al limite della ragione.

Verso fine giornata, prima che rientrassero a casa i nostri genitori, io e Izzy facemmo il nostro ultimo grandioso scherzo:zia May aveva uno strana fissa per i fantasmi, allora inscenammo un ritorno degli spiriti nella vita terrena, e lei prima era affascinata dalla situazione, poi quando iniziammo a seguirla ovunque, iniziò ad avere così tanto terrore che scappò verso il lago di Idris andandoci a cadere dentro. Mamma e papà ci misero in punizione per un mese, però ne è valsa la pena: da quel momento divenne più gentile nei nostri confronti.”* Concluse Alec con le lacrime agli occhi, appena in tempo per l'arrivo della pizza.

Mangiano non proprio i silenzio e quando giungono al conto inizia una leggera lite su chi dovesse pagare, alla fine ha la meglio Magnus; una volta fuori decidono di passeggiare per le strade della città prima di tornare, con un portale, al loro Pic Nic dove continuano le domande.

“Magnus hai detto niente più segreti tra noi. E hai anche detto che avresti risposto a tutte le mie domande, quindi… io… Mag io volevo sapere un po’ della tua prima relazione. Non tutti i dettagli, però il secolo, il nome, se lo hai amato…” Lo stregone sorride alla dolcezza e alla timidezza di Alec e, dopo avergli accarezzato con delicatezza il viso e le labbra, inizia a raccontare “Era quasi la fine del 1600 e mi trovavo a girare il mondo per perfezione la mia magia. Quando incontrai per la prima volta Amal mi spaventai: era tutto nuovo per me, non avevo mai provato un sentimento così forte per qualcuno, soprattutto non per un uomo, o forse è più corretto dire per un licantropo. Inoltre era un secolo molto brutto in quanto continuavano ad esserci grandi conflitti di religione e nessuna di queste accettava un amore omosessuale.” Magnus fa una pausa “Puoi smettere se vuoi” dice Alec abbracciandolo. L’altro scuote la testa: deve farcela.

“Mi trovavo nelle indie da qualche tempo ormai ed era sempre più difficile per me andare avanti, scoprire chi ero… però quando conobbi Amal tutto è cambiato: non avevo più molta fretta di andare via, ovviamente, cercavo sempre di passare del tempo con lui per conoscerlo un po’ più a fondo. Un giorno eravamo nel suo giardino che mi esercitavo quando lui mi prese per i fianchi e mi baciò. È stato il mio primo bacio. La prima volta che mi sentivo bene e a mio agio. Quando però ci staccammo, un sacerdote che aveva assistito alla scena, andò a chiamare delle guardie e ci fece arrestare. Inutile dire che ci processarono e venimmo condannati a morte per eresia.* La sera prima del giorno della decapitazione, Amal mi fece promettere che qualunque cosa il giorno dopo sarebbe successo io sarei dovuto andare via da quella terra, venire qui in America e continuare a vivere.

Il giorno successivo, alla fine Amal si trasformò in un lupo mannaro per salvarci, ma mentre scappavamo, lui venne ferito e poi ucciso da un Nephilm…” Alec abbraccia ancora più a sé Magnus e gli bacia la nuca “Mi dispiace. Mi dispiace così tanto che a causa di uno come me, tu abbia dovuto soffrire così tanto.”

“Alexander non è stata colpa tua, non hai ucciso tu Amal”

“Ma è stato un mio simile. Per l’Angelo mi sento così sporco: sai quante volte ho ucciso nascosti innocenti per ordine del Conclave? Nascosti giusti come lui.

Magnus mi dispiace davvero tanto.” Lo stregone si stacca dall’abbraccio e asciuga le lacrime al suo ragazzo. “Fiorellino non è stata colpa tua la morte di Amal e soprattutto non è una tua volontà uccidere i nascosti che non rispettano le leggi stabilite tra noi e il Conclave, tu fai solo ciò che ti ordinano: Dura Lex, sed Lex.

Oh Fiorellino stai tranquillo va tutto bene.” prova a consolare Alec mentre continua a tenerlo stretto a sé per proteggerlo dal male.

Quando Alec sembra essersi tranquillizzato Magnus per tirarlo su di morale torna a porre la sua domanda. “Fiorellino vorresti mettere su famiglia, avere dei figli?” Alec rimane in silenzio poiché la risposta non è quella più desiderata, ma lo stregone lo sprona a rispondere. “Magnus sono uno shadowhunters, potrei morire in ogni momento e non voglio che i miei figli soffrano e sentano la mia mancanza. Se fossi stato una mondano, non ci avrei pensato due volte, ma essendo ciò che sono, no. Non voglio avere figli.” aggiunge subito dopo aver mandato giù un magone “Scusami Magnus. So che non era la risposta che volevi sentire, ma è la verità e spero tu capisca.”

Magnus sorride e gli assesta un bacio rassicuratore sulle labbra.

“Magnus” chiama poco dopo il suo compagno. “Qual è il tuo sogno nel cassetto?” Lo stregone sorride e senza pensarci risponde. “Ho sempre desiderato trovare la persona perfetta con cui passare il resto della mia vita e finalmente l’ho trovata. Alexander il mio sogno nel cassetto è averti al mio fianco il più tempo possibile.” Magnus fa una pausa e poi prende nuovamente parola. “Vai fiorellino, un’altra domanda.”

“Non so più cos’altro chiederti, però vorrei che tu per finire mi racconti un tuo episodio imbarazzante. Sei così perfetto ai miei occhi che non riesco a vedere neanche una pecca in te…” mormora timidamente il cacciatore.

“Quando provai a flirtare con te lanciandoti varie frecciatine: tutti i tuoi e i miei amici capirono da subito il mio interesse, così palese, nei tuoi confronti che mi presero il giro per tanto tempo. Ricordo che la prima sera che ti vidi, mi versai addosso Il mio cocktail per quanto ero affascinato da te. Quindi direi che è stata questa: cercare di conquistarti.”

Passano altro tempo in silenzio a baciarsi poi il sommo stregone prende parola.

“Fiorellino ho un’ultima domanda anch'io per te.

Che ne diresti di provare a passare il resto della tua vita con me e lasciarmi provare a renderti più felice di quanto tu già non sia?”

Alec guarda pensoso lo stregone poi apre la bocca.

“Per me sarebbe un onore passare la mia vita al fianco del Sommo Stregone di…”

Magnus non gli fa concludere la frase che gli si butta contro abbracciandolo forte. Poi tra un bacio e l’altro due semplici ma intensi Ti Amo vanno a concludere una delle prime giornate perfette della loro relazione.






 

1*: Quando ho scritto questa scena, non era mia intenzione imitare i Percabeth ne “Lo scontro finale”, me ne sono resa conto solo al momento della correzione, solo era troppo tardi e troppo complicato cambiare, quindi accettatelo…

2*: So che in realtà non è andata molto così, però c’è stato un momento della mia infanzia dove è successa una cosa simile tra me e la mia migliore amica, quindi non potevo non metterla con loro due…

3* La mia fantasia forse è troppo fantasiosa xd…

4* Storia mi ha rovinato la vita e la mente, e per me ormai (purtroppo) non riesco più a vivere senza fare collegamenti storici…

 

Vorrei dire solo poche parole.

Prima di tutto ringrazio chi ha deciso di concedere qualche minuto della proprio tempo a leggere la mia storia: ve ne sono molto grata. Inoltre vorrei ringraziare anche chi ha letto le altre mie storie, ne sono davvero felice, mi fate tornare la gioia che ormai non molto spesso provo.

La storia è stata scritta basandosi su un gioco sociale molto carino “36 domande per innamorarsi in 45 minuti”, ma volevo un po’ (un po’ tanto) modificarlo e mettere alcune mie domande…

Ringrazio ancora chi ha letto.

Buona serata ; )

Nico_Ackerman

  
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