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Autore: Lely1441    06/05/2009    4 recensioni
«Ma sì, stia tranquillo, non sono assolutamente arrabbiato».
La sorella sbatté interdetta le palpebre due volte.
«Mi assicurerò che lei non possa più lavorare nell'agenzia di mio padre e in quella di nessun altro in tutto il Paese», finì tranquillamente di chiarire il ragazzo.
Un tributo all'amicizia di Tamaki e Kyoya. Dedicato a Rob X3
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kyoya Ohtori, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Rob

Perché questa fic sarebbe stata comunque postata per il suo compleanno, ma lei senza rendersene conto me l'ha proposta come sfida. E mi ha pure miserevolmente battuta! è_é
Capito perché ero tanto sicura di me quella sera? x°D
Auguri nee-chan, di nuovo, passa un buon compleanno X3




The Baka and the Oni




[You change your mind
Like a girl changes clothes

I should know
That you’re no good for me]


[Tu cambi idea
Come una ragazza cambia vestiti

Dovrei saperlo
Che non vai bene per me]

[Cause you’re hot then you’re cold
You’re yes then you’re no
You’re up and you’re down
You’re wrong when it’s right
It’s black and it’s white]


[Perché sei caldo e poi diventi freddo
Dici sì e poi dici no
Stai su e poi vai giù
Sbagli quando è giusto
È nero ed è (dici che sia) bianco]



Fuyumi Ootori si era ormai completamente abituata alla presenza in casa loro dell'affascinante erede della famiglia Suou, con il suo sorriso smagliante (da scemo, ribatteva il fratello più piccolo), i suoi modi galanti (da gallo francese) e la sua abilità nel suonare (e qui Kyoya non poteva aver da ridire proprio nulla).
Si era, dicevamo, ormai abituata a quello strano e vivace ragazzo biondo, che portava sempre con sé un'aria di... felicità? serenità, forse? completamente assurda, e che la famiglia Ootori non provava più da molti anni, non da quando la signora Ootori se ne era andata.
Ma quello a cui non avrebbe mai potuto fare il callo, e di questo ne era certissima, era il modo in cui quel ragazzo riusciva a far sorridere Kyoya. Rimaneva stupita nel vederlo ridere (sadicamente, ma lei questo non poteva saperlo) quando progettava una vendetta nei confronti dell'amico, e ne era divertita. Forse non andava poi molto bene, a rifletterci meglio, ma era sicura che suo fratello ritenesse veramente Tamaki il suo migliore amico. In effetti, era l'unico sincero, almeno.
«Cosa significa che ho annullato la prenotazione? Io non ho fatto assolutamente nulla...! Come dice?»
La schiena di Fuyumi venne percorsa da un piccolo brivido, mentre passava davanti la camera del più piccolo Ootori della villa. Ovviamente, con lui il termine 'piccolo' non assumeva il significato di 'tranquillo e pacifico', ma questo è scontato.
«Quindi, un signore l'ha chiamata dicendole che il suo amico aveva avuto un abbaglio, e non voleva più visitare la tenuta reale... E non le è minimamente passato per l'anticamera del cervello, immagino, che per disdire tale prenotazione ci volesse come minimo il consenso firmato del sottoscritto...»
Fuyumi in quel momento provò molta pietà per il povero operatore dall'altra parte della cornetta. Ma veramente tanta.
«Ma sì, stia tranquillo, non sono assolutamente arrabbiato».
La sorella sbatté interdetta le palpebre due volte.
«Mi assicurerò che lei non possa più lavorare nell'agenzia di mio padre e in quella di nessun altro in tutto il Paese», finì tranquillamente di chiarire il ragazzo. Fuyumi sospirò e andò ad aprire alla porta, sentendo il campanello squillare. Aveva dato precisi ordini alle cameriere di lasciarle fare qualcosa ogni tanto, per imparare ad essere una mogliettina perfetta, assolutamente perfetta.
Vedendo tutta la buona volontà che ci metteva, ovviamente nessuno riusciva mai a dirle qualcosa, nemmeno quando si era dimenticata di pulire il riso prima di metterlo a bollire, oppure quando aveva mischiato varie salse per crearne una rivoluzionaria (che lo chef di casa Ootori aveva prontamente fatto sparire in un battibaleno, sostituendolo con qualcos'altro di decisamente più facile digestione).
«Oh, Tamaki! Che piacere vederti!», esclamò la ragazza vedendo il miglior amico del fratello attendere pazientemente davanti casa.
«Fuyumi-san! Stasera è veramente splendida, la sua pelle sembra brillare di luce propria, sa?»
La ragazza si portò allegramente una mano davanti alla bocca, nascondendo elegantemente il riso che le sgorgava dal cuore. Quel Tamaki! Sempre il solito.
«Sono felice che ti appaia così bella stasera, Tamaki-kun, ma ora che ne dici di entrare? E soprattutto di smetterla di darmi del lei, sai che non lo sopporto, mi fa sentire così vecchia... Quando potrei benissimo essere tua sorella!», gli disse, mentre si faceva da parte e lo lasciava entrare.
«Tu vecchia? Ma questo è un insulto alla bellezza! Un'onta alla natura benigna che ha donato alle donne, e soprattutto a te, Fuyumi-san, un così gentile aspetto, una...»
La ragazza tornò a ridere, pensando che le sarebbe piaciuto conservare quei complimenti per sempre. Chissà se suo marito gliene avrebbe mai fatti?
Aspettò che si togliesse le calzature nell'atrio, e lo accompagnò in camera del fratello.
«Ah, Tamaki-kun, ti avverto... Questa sera Kyoya è particolarmente... Come dire, nervoso». Tamaki le rivolse come risposta un incoraggiante sorriso.
«Tranquilla, sono certo che sarà più che felice nel vedere che il suo amico è venuto a trovarlo», ribatté, sicuro di sé. Fuyumi sospirò e aprì piano la porta, sussurrando alla figura di spalle che vide davanti alla finestra un timido "Kyoya, c'è qui Tamaki...".
Lo sguardo che le diede il fratello a quelle parole avrebbe congelato persino i morti.
«Tu!», ruggì, scagliandosi contro la porta e afferrando il francesino per il bavero della giacca. «Proprio te cercavo!»
Tamaki rivolse un'occhiata ed un sorriso a Fuyumi come per dire "Visto, cosa ti avevo detto? Mi adora". La ragazza alzò una mano per - o almeno, cercare di - impedire che la furia devastatrice del fratello lo uccidesse. Non riuscì a fare nulla però, perché la porta le si richiuse davanti con uno schiocco secco prima che riuscisse ad implorare alcunché.
"Povero Tamaki, che fine orrenda...", pensò, prima di dirigersi sconsolata verso la cucina, decisa a svagarsi cucinando qualcosa. Oppure avrebbe potuto mettere in ordine la camera del padre! Sì, avrebbe fatto così. Chissà quale felicità sarebbe stata per il suo Otoo-san sapere che quei mobili erano stati spolverati dalle manine della sua unica figlioletta! Sì sì, ormai aveva deciso.


«Ma Kyoya! Possiamo andarci quando vogliamo ad Huis ten Bosch, mentre il mercato nell'Hanazono-jinja c'è solo questa domenica!», pigolò Tamaki, guardando accusatorio l'amico. Come poteva essere così insensibile?
«Baka che non sei altro! Quello stupido mercatino delle pulci c'è ogni domenica, e se tu avessi letto meglio i volantini prima di farti prendere dall'esaltazione come tuo solito, l'avresti di sicuro scoperto!»
«Ma... Ma io non avevo mai detto di voler andare a Nagasaki!», ribatté arrabbiato l'altro. «Eri tu che volevi andarci!»
Kyoya si chiese cosa fosse ciò che gli impediva di prendere l'amico e farlo volare fuori dalla finestra. Ah già, il terzo piano non era abbastanza alto per assicurarsi la morte effettiva di una persona, avrebbe solo sprecato le proprie forze. Però si sarebbe proprio tolto una grande soddisfazione...
D'improvviso, mollò la presa sulla sua giacca lasciandolo rovinare a terra e, totalmente incurante delle lamentele provenienti da quell'idiota sul suo pavimento, crollò esausto sul divano, posandosi un braccio sugli occhi e cercando di focalizzare la sua attenzione su qualcosa che non fosse la morte subitanea e dolorosa di un certo Suou in camera sua.
«Dunque, si può sapere cos'ha un mercatino delle pulci che il magnifico Huis ten Bosch non possiede?»
Gli occhi di Tamaki brillarono, e si lanciò in un'accurata descrizione del tempio che lo aveva conquistato.
«Questo significa che non sei più arrabbiato con me?», chi chiese poi, speranzoso, alla fine del suo dettagliato e fantasioso resoconto. Kyoya tolse il braccio dal volto e lo guardò con fare derisorio.
«Illuso», gli disse, prima di assestargli un poderoso pugno sulla testa.
Tamaki si portò mugugnando contrariato una mano nel punto colpito, ma dentro di sé era felice. Perché prima che l'altro riuscisse a nasconderlo dandogli le spalle, era riuscito a vedere un sorriso farsi largo su quel volto da demone.



[I should know that
you’re not gonna change]

[Dovrei saperlo che
Non cambierai]
[Hot 'N Cold - Kate Perry]






Note finali:
So benissimo che è una schifezza. Ma tanto, non è colpa mia ^O^ *addita Rob*
Prendetevela con lei ù-ù

La madre di Kyoya non so che fine abbia fatto, non me lo ricordo e non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte, quindi qui accontentavi di quel che c'è XD
La canzone da cui ho tratto le citazioni, Hot 'n cold, mi fa morire. Sinceramente, secondo me è perfetta per il Lord xD Per il resto, rimando alle spiegazioni qua sotto:

Huis ten Bosch: Un'ora a nord di Nagasaki sorge lo Huis ten Bosch, sorprendente ricostruzione di una città olandese con tanto di mulini a vento, dighe, una copia della casa della famiglia reale olandese e un negozio di formaggi. Si tratta di una curiosa zona residenziale popolata da 10.000 persone che vogliono vivere in una versione ripulita dell'Olanda nell'isola più meridionale del Giappone. [Fonte: http://it.viaggi.yahoo.com/p-guida_viaggi-1161941-_giappone_attrazioni-i]

Hanazono-jinja: Tra i grattacieli di Shinjuku appare dal nulla un placido e modesto tempio. L'Hanazono-jinja è particolarmente piacevole la sera, quando è illuminato, ma è anche perfetto per una rapida fuga dallo squallore di Kabukichō. La domenica ospita un mercato delle pulci (aperto dalle 8 alle 16), perfetto per andare a caccia di oggetti d'epoca di vario genere. [Fonte: http://www.nanoda.com/it/giappone/Shibuya.html]


E anche questa è fatta. Kissoni!

   
 
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