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Autore: kersthemartian    28/09/2016    0 recensioni
Alice ha i capelli tendenti al rosso, gli occhi marroni e mille domande per la testa a cui non sa dare risposta.
Ogni mattina prende l'autobus delle 06:58 per recarsi a scuola, ed è proprio qui che incontra Lorenzo, un ragazzo divertente, sempre con la battuta pronta e con gli occhi verdi.
Tra i due nascerà una forte amicizia, ma se pian piano si tramutasse in un sentimento più grande?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il primo giorno di scuola, Intro.
Alcuni ciuffetti di un rossiccio ramato si facevano strada sul cuscino bianco, confusi e disordinati. Seguendo il loro percorso si arrivava ad una radice più scura, tendente al nero. Se invece si scendeva ancora, non si vedeva altro che un morbido ed invitante lenzuolo grigio scuro, in netto contrasto con la pelle chiara della ragazza al di sotto di esso, che si poteva notare dal braccio che cadeva a penzoloni dal materasso, segno del suo sonno profondo.
Quest'ultimo venne sconvolto dal ripetuto suono di tromba che proveniva dal suo cellulare, appoggiato sul comodino bianco di fianco al letto, che maledisse insieme a quella stupida suoneria, impostata dal suo migliore un giorno d'estate. E nonostante il fatto che si ripeteva in continuazione di cambiarla, puntualmente non lo faceva, per il semplice fatto che gli riportava in mente momenti indimenticabili.
Ritornando alla suoneria, la ragazza, alzando con fatica la mano la spense qualche secondo dopo, mormorando un verso infastidito e alzandosi dal comodo e caldo materasso, stropicciandosi gli occhi.
In un primo momento dopo aver aperto quest'ultimi non realizzò che era il quindici settembre, ovvero il primo giorno di scuola, ma dopo un rumoroso sbadiglio a bocca aperta e le urla in sottofondo di sua madre capì che si, era meglio muoversi.
Spalancò gli occhi alzandosi di scatto dal letto, cosa che gli causò un leggero giramento di testa, e recuperò i vestiti preparati la sera precedente, posati sulla sedia nera davanti alla scrivania.
Dopo aver controllato l'orologio, che segnava esattamente le 06:23, corse in bagno per vestirsi e lavarsi, senza curarsi troppo del trucco, quasi sempre assente sul viso costellato da qualche brufolo per via dell'età.
Come sempre si soffermò ad osservare la sua figura riflessa nello specchio, saettando lo sguardo da destra a sinistra, per poi lavarsi i denti e uscire dal bagno, spegnendo la luce.
In fretta e furia indossò le sue Adidas nere e si mise lo zaino Eastpak verde petrolio in spalla, recuperando le chiavi di casa e le cuffiette per il cellulare, salutando sua madre e lasciando una carezza al suo gatto, prima di uscire dalla porta principale.
Quello sarebbe stato il primo giorno di seconda superiore e lei già non ne poteva più, pensava con le note di “Lettera a G” che rimbombava nelle sue orecchie, facendogli salire la sua solita malinconia di cui mai si lamentava.
Arrivò alla fermata dell'autobus esattamente alle 06:53 e si stupì di essere arrivata in orario. Si sedette sulla panca miracolosamente libera mentre le note nella sua testa cambiavano da dolci e delicate a potenti e forti, sul testo di “Seven Nation Army”.
Nemmeno cinque minuti dopo, tra attesa e vari saluti da ex compagni di classe, finalmente arrivò l'autobus, e dopo aver timbrato la sua tessera si sedette vicino al finestrino, osservando le colline che si stagliavano al di là di quel vetro.
La routine che si era spezzata durante quell'estate di stelle cadenti, bibite fresche e onde stava ricominciando e Alice si chiedeva se era pronta.
 
 
   
 
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